Nel buio dell’antro, il sindo è raccolto su sé stesso, immobile nell’ombra, le mani ancora appoggiate a terra.
Ossa, tutt’intorno.
Lentamente si alza in piedi, fissando l’orribile rancor, più avanti, ancora chino, voltato forse sui resti del suo pasto.
Il battito cadenzato da sopra risuona, ossessivo, eccitante.
Il pericolo..
Ecco..
la prova.. perfetta.
Un’uccisione simbolica, rituale, un combattimento senza offesa, contro un essere enorme e letale, come un Gurtahar.. in perfetto stile Aaki, alla maniera dei sacerdoti di Ar.
L’arte della difesa completa. Il superamento dei riflessi animali. L’umiliazione tecnica dell’avversario nel rispetto della sua vita. La rinuncia a scatenare il potere.. la rinuncia ad uccidere.
Il controllo totale.
Da tempo desideravo questo momento di prova..
Forse morirai..
Ciò non implica il fallimento..
allora puoi fallire.. e non la rivedrai mai più..
usa.. la tua.. paura.. lo sai.. cosa puoi fare.. se la lasci diffondere..
No.. non cadrò al tuo fascino d'ombra, non ora. Torna.. quando sarò più debole, se non sei capace di altro..
Adesso lasciami stare, voglio concentrarmi.
Lo affronterò.. come va fatto.
Un respiro. Lo sguardo in avanti, oltre il mostro.
Il vuoto, una volta ancora.
Le mani, le braccia si estendono, roteando fino ad arrestarsi in una forma vibrante che si smorza nell’immobilità perfetta.
Per un attimo.
la densità dell'istante.
Il richiamo della concentrazione, un brivido scende lungo la schiena.
Isshhhhhhhhhhhhhhhhhh
Il controllo assoluto. La potenza che scorre nei nervi.
tu e io.. il resto non conta.
Ssssssssssà
un affondo nell’aria. La parola che richiama potenza.
Il movimento riprende veloce, fluido, lo spostamento del baricentro al ritmo crescente del cuore.
spade immaginarie tagliano il vuoto come prolungamenti del palmo aperto e vibrante delle mani distese, in una successione sempre più rapida, incalzante.
Il flusso del pensiero si fonde nella percezione delle cose.
E il tempo rallenta.
Le pareti si inclinano e si deformano in una visione congestionata dell’attimo che deve ancora nascere.
Ma il respiro controlla il movimento, il movimento il respiro. Il respiro dà il ritmo alla percezione.
La percezione domina il flusso dei riflessi anticipati.
L’aria esce in un sibilo.
sssssssssssssssssssssh…
un'altra serie di gesti affonda istantaneamente nel nulla. Movimenti marziali, ma circolari, armonici, quasi invisibili, con le mani e le braccia che si estendono, in un movimento sinuoso.
E il corpo ruota su se stesso come una danza, ritmica ma imprevedibile.
Inizio ad entrare nel vortice..
Ishhhaaa
Un affondo nell’aria, e un altro e un altro ancora. Altri passi più vicino alla bestia
Io sono il vortice..
Shhhhhhhaaaaaaaaaa
Un altro e un altro ancora
Io sono la danza..
Non puoi afferrare la polvere..
Io sono ombra e vento..
E Tu sei la mia preda..