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4 - Come se milioni di voci gridassero terrorizzate...

Ultimo Aggiornamento: 09/08/2007 02:42
01/04/2007 22:50
 
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"e... se credessero di avere una biobomba?"

il suggerimento esce spontaneo dalla bocca di Anomander abituato a ragionare più in termini tecnici che pratici, in realtà non ci crede nemmeno lui, pur avendo una bomba in corpo qualcuno dovrebbe portarseli dietro.

sono le prime parole che pronuncia dall'entrata nella radura, le prime che pronuncia e lòe prime che pensa. per tutto il tempo, infatti, ha accuratamente evitato il contatto con gli alberi e con la loro conoscenza, lui sa benissimo chi è e cosa ha fatto, e non sente la necessità di farselo dire da un albero. piante maestose e straordinarie, ma decisamente invadenti per i suoi gusti.

"comunque credo che non debbano in nessun caso poter riferire nulla a nessuno e la soluzione di Oliis mi sembra la migliore, per quanto mi riguarda un pò di peso in meno sulla coscienza non può che farmi bene."
03/04/2007 12:28
 
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"Una biobomba e' una cosa difficile da installare. O almeno, ci vorrebbe una piccola sala operatoria. Dubito che questi trooper non ne sappiano nulla..." commenta Momaw preoccupato

"Inoltre" aggiunge Dorn "credo che tra poco riprenderanno conoscenza".

Aaclay afferra un coltello da combattimento preso tra le attrezzature da campo ed inizia a tagliare delle strisce di stoffa. Le mette come delle bandane sugli occhi e la fronte dei prigionieri, per bendarli completamente.

"Qualcuno ci dovra' parlare, quando si sveglieranno del tutto. Non deve essere bello stare nella loro situazione. E' gente tosta, e credo che accetteranno la loro situazione senza piagnucolare troppo" dice con la sua voce nasale.

"Si. Non li aspetta un bel momento, ma forse ne usciranno vivi. Dopotutto, anche gli hu...ehm, gli amici del Nero possono fare un favore a Talmont restituendogli due o tre dei suoi, diciamo tra una settimana abbondante..." conclude Momaw.

Kastar, allarmato, per un attimo pensa

* Ha capito per chi lavoro?*
03/04/2007 13:00
 
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"Non sono neanche sicuro che lo conoscano Talmont...Ho fatto quello che mi è stato chiesto, non ho fatto domande e non ne farò.Non serve sapere chi ti manda quando fai la mia vita..."

Lo sguardo di Kastar è particolarmente penetrante

*Dimentica l'idea sugli Hutt, meno sai..meglio è per te*
03/04/2007 14:43
 
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Maximilian Bladesmith
Osservo Kastar e lo scambio di battute...
*HU? Non gli Hutt spero, anche se...*

"Quindi i tuoi clienti sono di queste parti e soprattutto possono tenerci in custodia i prigionieri? Direi che è un ottima soluzione.
In più con la testa di Centa non avremo problemi per prenderne legalmente le proprietà ed, in caso, a rivenderle ai tuoi clienti. Ammesso che le vogliano."


*Il tempo stringe dobbiamo fare ancora molte cose, sperando che Naim sia ancora vivo.*
04/04/2007 09:23
 
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Kastar Fabar
"Possono...non sono solito fare richieste del genere..E' una possibilità come un'altra..magari sono interessati ai prigionieri o magari no, non so se mi spiego"


*Maximilian si fa tanti scrupoli a lasciarli morire qui..ma è pronto a dare il fardello a qualcun'altro..E' così diverso da me*


"Quel che è certo è che non avranno lusso sfrenato quando saranno in custodia".Non so se vogliono Harburik in quanto tale o in quanto ufficiale dell'impero, ma in quest'ultimo caso..non saranno trattati bene dei soldati imperiali"
04/04/2007 09:46
 
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Maximilian Bladesmith
"Quindi è deciso.
Avrei preferito lasciarli qui. Ma se li cercano prima o poi troveranno questa radura.
Nel deserto è morte certa e comunque li cercheranno percui la radura è sempre in pericolo."


Ci penso un attimo
"Altra possibilità: lasciarli in un luogo abbastanza sicuro far arrivare le coordinate al comando... No scusate non è fattibile..."

Abbasso lo sguardo
"Sono abituato a ragionare ed agire per me soltanto; mai avuto compagni, solo gente da usare ed 'amici a breve termine'.
Tempo fa non avrei esitato a mutilarli mani/occhi/lingua per avere il tempo di cambiare aria. Ma questi 3 giorni hanno infranto 25 anni di abitudini..."


*Quanto deve sembrare strano un 40enne che si scusa come un ragazzino, ma è esattamente come mi sento ora...*
04/04/2007 18:33
 
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Kastar Fabar
*Parla in una maniera strana, è confuso..E' combattuto, lo capisco...Vivere in un modo e poi nel modo opposto è qualcosa che ti segna, se ne portano le cicatrici per tutta la vita e lui ha su di se quei segni, gli stessi segni che ho io..*

Kastar poggia una mano sulla spalla di Maximilian

"E' deciso, mi occuperò io di loro, li porterò da chi li terrà in custodia"
13/04/2007 12:17
 
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*Un vero capo..sono un vero capo…* e’ quel che pensa Kastar osservando le operazioni di carico sul galeone. Con l’aiuto degli ex schiavi di Centa non è stato difficile svuotare il campo del luogotenente Harburik in pochi minuti.

*Un vero capo si fa carico delle responsabilità e toglie i suoi uomini d’impaccio. Questa è una decisione scomoda, da prendere. Nessuno di questi problemi mi toccherebbe, in teoria. Nessuno ha visto il mio volto, e ho agito dall’ombra tutto il tempo…ed anche i Baffor…non sono la mia lotta. Cosa fare di questi prigionieri, non sarebbe un problema mio. Però penso di doverglielo, a questi ragazzi. E’ un fatto. Se non ci fossero stati i contatti e le conoscenze tecniche di Anomander e Max, se Max stesso e Fuinn non avessero scatenato tutta quella imprevedibile forza, combattendo come dieci soldati d’elite…non so, non so davvero che rischi avrei dovuto correre per fare questa cosa da solo. Forse ce l’avrei fatta, forse no. Ora è tutto quasi finito, e solo ora mi accorgo di quanto abbiamo sfidato la fortuna. Ci è andata bene, e siamo stati bravi, ma non accetterò più un incarico del genere. Troppe incognite, troppa improvvisazione, troppe cose fuori dal mio controllo, troppe*

“Abbiamo finito, Nero” bisbiglia il twi’lek alle spalle di Kastar. Sul suo volto azzurro ed emaciato, ancora i segni della stanchezza e delle privazioni subite.

“Arrivo” risponde Kastar.

Fuinn è già a bordo, seduto a prua. Il vento fresco della prima notte di Tatooine ancora non si è trasformato in quello gelido e secco della notte fonda, ed il sindo si lascia andare ai ricordi senza che nessuno lo disturbi. Max reagisce diversamente. Mille cose successe, troppo a cui pensare, troppo da capire. Lo jedi si confonde tra gli ex schiavi, una abitudine a sparire dall’attenzione di un osservatore casuale affinata in 25 anni di fughe. Potrebbe stare seduto e farsi i fatti suoi, ma deve tenersi occupato, e non vuole stare a dare ordini o a riceverne, non ci è abituato. Per conto suo, issa le ultime casse a bordo. Da qualche parte, Kastar lo immagina salendo la scaletta detraibile, c’è anche Anomander. Per pensare meglio, o per non pensare affatto, il rosso si concentra sulla meccanica. Forse è in plancia ai sensori, forse in sala macchine a fare conoscenza con quello scheletro di meccanico, forse esamina la scheda di Fuinn assieme a Momaw. Del campo non resta più molto. Harburik e gli altri prigionieri, legati, bendati ed imbavagliati, sono nella stiva, sotto lo sguardo per niente amorevole di Chaard e della sua vibroascia.

“Signore, siamo pronti a partire. Al suo segnale” è la voce di uno dei piloti, dalla sala macchine.

*Certe cose sono proprio intuitive…Si, sono il tuo comandante, per adesso* pensa Kastar sistemandosi sul sedile dietro quello dei piloti.

“Bene. Solleviamoci. Rotta per 180, si torna indietro. Le coordinate sono per l’area a nord-ovest di Anchorage. Massima velocità consentita e silenzio radio”

“Nord ovest di Anchorhead? Ma, signore, è…”

“Non ci senti? Ho detto nord ovest, Anchorhead. Portaci fuori!”

“Si…si signore!”


Il galeone Hubrikkian si alza dolcemente e ruota di 180 gradi su se stesso, puntando la prua a ferro da stiro verso le dune azzurre e grigie. Sopra di loro, splendono migliaia di stelle.

[Modificato da Ossian77 19/04/2007 10.53]

19/04/2007 10:58
 
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Il Galeone sfreccia sulle dune di tatooine. Altissimi pinnacoli di roccia, torreggiano per centinaia di metri sopra le teste degli stanchi avventurieri. Fuinn, Max, Anomander, Momaw, Dorn e Aaclay sono tutti seduti da qualche parte sul ponte. Alcuni di loro riflettono su cosa ci sia da fare nelle prossime ore, e sui possibili pericoli che ancora li aspettano su questo pianeta così ostile. Qualcun altro, invece, si gode la temperatura piacevolmente bassa della notte in arrivo. Dopo un po’, il comunicatore di Kastar blippa.

“Missione compiuta. Mi sto avvicinando da sud-sud-est”. E’ la voce di uno dei piloti. Un punto luminoso, forse il riflesso delle stelle sul lucido metallo, ed una swoop-bike imperiale si avvicina rapidamente al massiccio veicolo. Uno dei due mercenari che pilotavano il galeone mostra la sua abilità accostandosi e poi atterrando in volo sul ponte del Galeone. Rapidamente, va da Anomander.

“Tutto fatto. Le cariche sono in ordine, ed il veicolo è ben nascosto, assieme a tutta la roba che non era possibile prendere ed alle…tracce”

“Ottimo” dice Anomander. Lui e Max aprono una piccola console portatile annessa alla radio da loro stessi costruita ed inseriscono un numero di sei cifre. Per un attimo si guardano, poi Max preme un bottone isolato dagli altri. Mentalmente, tutti sentono il boato dell’esplosione che, in questo momento, di sicuro si sta verificando da qualche parte tra le dune.

“Anche questa è fatta…” commenta lo jedi.

[…]

“Signore, abbiamo appena passato Anchorhead. Le fattorie dei vaporatori sono a sud della nostra posizione…adesso?”, c’è timore nella voce di uno dei due piloti

“Devo dirtelo?” replica Kastar quasi divertito

“Temo di no…correggi per due…quattro…sette…247…rotta ovest-sud-ovest”

“Bravo”, risponde sorridendo

“Signore, sono sicuro che lei sa chi abita adesso nel vecchio monastero dei Monaci B’omarr, noi…”

“Tranquillo, ci stanno aspettando, e ansiosamente. Vedrai che contenti che saranno appena mi vedranno arrivare. Nessuno di voi deve fare niente, appena arrivati. Ve ne state buoni a bordo, con le armi nascoste ma PRONTE, non si sa mai, e lasciate entrare me con il carico. Vedrai che tempo un oretta e siamo tutti di nuovo in viaggio per Mos Eisley”.

“Va bene…”


*Va bene un accidenti! Anche se l’accordo è rispettato, è sempre con Jabba che abbiamo a che fare. Solo l’idea di entrare in quel palazzo di tagliagole mi terrorizza. Meglio calmarsi, quei bastardi fiutano la paura a tre parsec di distanza!*

[…]

E’ questione di un altro paio d’ore abbondanti, e la rupe del monastero compare a prua del galeone. Una formazione rocciosa che si sporge su uno strapiombo di quasi 400 metri; su di essa, una costruzione di pietra rosso scura ed acciaio, dalla imponente cupola, fiancheggiata da una torre alta e stretta. Il comprensorio tradisce la sua età, sebbene Kastar, Anomander e Max sappiano bene come l’interno sia parecchio diverso dall’esterno. Il galeone si ferma, con i motori in stand by, a duecento metri dall’enorme cancello principale, una porta spessa un metro, larga 10 e alta 6, dal peso impossibile. L’atmosfera intorno al monastero sembra tranquilla. Solo alcuni rospi delle sabbie si muovono, di tanto in tanto, per godersi il poco umido della notte. Sul ponte, davanti alla passerella detraibile, sono tutti di nuovo riuniti. E’ il Mon Calamari a parlare per primo

“Bene, nero, adesso che facciamo?”
20/04/2007 12:56
 
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Kastar guarda i presenti mentre si sistema il cappuccio

"Voi rimenete qui e aspetterete che tutto sarà finito, non ci vorrà molto.."

*C'è troppa gente a bordo per i miei gusti ma non posso farci molto ormai*


"Dobbiamo portare Harburik con me..magari tenendolo incosciente ancora per un pò e quindi mi serve qualcuno che lo porti a spalla. Anomander, Max, volete farlo voi? Non dovrebbero esserci problemi ma una buona spada e l'ingegno di Anomander possono essere sempre utili. Naturalmente vi dovreste corprire i volti e far parlare me"


Kastar si ferma un secondo osservando Fuin

*I suoi gesti istintivi potrebbero causarmi problemi ma c'è poca gente in questa galassia abile come lui con la spada*


"Fuinn se vuoi puoi venire con me, ma anche tu dovresti celare il tuo viso e stare in silenzio, gli essere lì dentro sono...putridi .Capirei un tuo rifiuto"

*La missione è ormai conclusa, devo solo andare a prendermi la gloria eppure lavorare con gli Hutt è una cosa che può sempre rivoltarsi contro....Forse sono paranoico a portarli con me..ma non voglio rischiare proprio ora*
20/04/2007 15:00
 
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Mentre controllo le corde che legano Harburik
"Di certo Jabba o i suoi sanno che questo è il galeone di Centa.
Diciamogli che per arrivare ad Harburik siam dovuti passare sopra a Centa, senza dire nulla degli altri imperiali.
Diamo ai prigionieri un'altra stordita, così non parleranno per un bel pò."


Osservo Kastar "Se hai idee migliori ben vengano; personalmente ho sempre cercato di star lontano dagli Hutt, non li conosco abbastanza per azzardare ipotesi."

Finito di controllare le corde chiedo al Mon Calamari
"Ci sono 3 mantelli a bordo?."

*Va bene finire dalla padella alla brace, ma questa è una fornace...*
20/04/2007 17:43
 
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"..hmm.. se volete coprirvi il volto, quelle maschere filtranti da deserto potrebbero andare bene.."
suggerisce Dorn aprendo un pannello scorrevole.

Fuinn intanto fissa il grande cancello massiccio in lontananza.
"Sarò la tua ombra."
risponde, voltandosi un poco verso Kastar.
In mano ha una muta nera imperiale.

[Modificato da Ashtarazor 20/04/2007 17.56]

20/04/2007 17:45
 
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Il cacciatore intercetta lo sguardo dello Jedi

"Al padrone di questo bel posticino non credo importi di chi è il galeone quando avrà il suo...pacco"


*Ed è ancora vivo..questo compiacerà Jabba*

"Non serve dirgli della caduta di Ingah...anche se difficilmente lo collegheranno a quello successo nel deserto. Molto più probabile che si pensi ai sabbipodi o ad un tradimento di Centa..sempre se qualcuno era a conoscenza dei traffichi tra Centa e l'impero.."

*Jabba..sono qui per ritirare ciò che mi spetta, e lo farò!*
21/04/2007 11:23
 
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il rosso in silenzio si prepara, farebbe volentieri a meno di entrare nel covo degli Hutt, ma un misto di curiosità ed incoscienza lo convincono ad andare. ha anche diversi debiti di riconoscenza verso il nero che in poche ore ha fatto più per lui che qualsiasi altra persona nell'universo. così come Max e Fuinn del resto.

tiene in tasca il piccolo ordigno che aveva preparato per la battaglia nel deserto, non si sa mai, camuffandolo in qualche modo da ricetrasmittente.

"sono pronto"
22/04/2007 14:28
 
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Anomander, Fuinn e Maximillian sono già a terra; tre prigionieri saldamente in mano loro. Sulla rampa estraibile, Kastar da le ultime direttive ad Aaclay.

“Tu mi sembri quello più lucido, qui a bordo. Considerati al comando finché non torniamo. Abbiamo una preda molto grossa, e dubito che ci faranno aspettare. Tra una mezz’ora al massimo saremo di ritorno. Se te lo chiedono, questo galeone me lo sono preso per me, e nessuno dell’equipaggio di Centa è sopravvissuto. Lo guidano due miei uomini, e tu e Dorn siete della mia squadra, così come Max, Anomander e Fuinn. Tutto chiaro?”

“Cristallino” risponde il Mon-Calamari sorridendo.

“Ottimo. Ricorda che siamo nella tana del gundark, qui sotto. Non c’è molto che possiate fare se le cose vanno storte, e non voglio che rischiate più del dovuto ora che avete ritrovato la libertà. Se la situazione dovesse precipitare, mando un segnale alla vostra plancia. A quel punto, decollate come razzi e sparite per sempre da Tatooine. C’è un mezzo che ci aspetta all’Hangar 12 dello Spazio Porto di Mos Eisley. Porta fino a 4 persone. Per te, Dorn, ed un altro non ci saranno problemi, dite che vi mando io. Datele questa, coprirà le spese” dice Kastar passando un chip di credito col bordo argentato.

“Hai detto 4 posti. Perché solo io, Dorn ed un altro?”

“Perché..perché c’è un amico in difficoltà, a Mos Eisley. Se va storta qualunque cosa e noi non ce la facciamo, voglio che lo vai a prendere, con discrezione, o con la forza se serve, all’appartamento 8F del palazzo di Kodan, dietro la piazza della Dowager Queen, scala esterna. Sfonda la porta e portalo via. E’ incosciente, e collegato ad uno scanner medico da cui non lo devi staccare per alcun motivo. Gli servono urgenti cure mediche lontano da qua. VOGLIO che lo porti su Alderaan, e che lo lasci da un buon dottore, uno xenobioogo od un criologo, assieme a questa clip registrata da Momaw ed a tutte le medicine che trovi lì. La crata che hai coprirà anche quelle spese mediche”

“E’ nobile da parte tua. Spero davvero non ce ne sia bisogno, e di poterti ridare questo credit chip inutilizzato”

“Vale una fortuna”

“Lo so”

“E te lo sto lasciando in prestito”

“Lo so”

“Mi fido di te, Aaclay. Non deludermi”

“Tranquillo…e grazie della fiducia. Piuttosto, quanto è grave questo tuo amico?”

“Estremamente grave, quasi terminale”

“E se non dovesse farcela?”

“Puoi usare la carta…per pagargli un funerale guerriero”

“Speriamo non serva”
conclude Aaclay stringendo la mano a Kastar “Buona fortuna, Signore”

“Grazie, amico”.

“Sei pronto?”
chiede Anomander da terra

“Si, si, arrivo subito!” risponde Kastar affrettandosi giù per la rampa.
Il gruppo si avvia per una strada sabbiosa ma molto ben battuta, piena di segni di veicoli a ruote ed a cingoli. Il panorama roccioso è quasi del tutto nascosto dalla notte ormai iniziata, ma un senso di spaziosità sembra comunque permanere nell’aria, negli echi che giungono loro da gole e crepacci lontani. Le luci del Monastero B’Omarr si avvicinano rapidamente, finché tutti giungono alla massiccia porta del palazzo.

*Sembra fatta per fermare un missile anticarro…* pensa Anomander

Una lampada si accende sopra le loro teste, attivata da un sensore, quando sono ad un passo dalla porta. Si apre un piccolo portello tondo sopra le loro teste ed un occhio metallico attaccato ad un braccio meccanico si estende fissandoli con curiosità, passando rapidamente da uno all’altro.


“Ug-guchimagosse!”


[HUTTESE - che diavolo volete!]
24/04/2007 09:36
 
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*E' il momento!*

I nervi di Kastar sono particolarmente tesi, va in quel posto con quello che gli Hutt gli hanno chiesto ma sa che da quelle creature ci si può aspettare di tutto.

*Non ci vorrà poi molto, è una contrattazione..una semplice contrattazione*

"Siamo qui per dare a sua eccellenza quello che mi aveva chiesto"


La voce non ha un tono ben definito ma esce dalla gola di Kastar fredda, tagliente, decisa.
24/04/2007 16:33
 
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“Ah'chu apenkee?” [E chi sareste voi?]

“Loro sono un gruppo di cacciatori di taglie, capitanati da me”

Tagwa-Tagwa! [ok…ok…]

La porta, lentamente e con un cigolo infernale, si solleva, rivelando i denti con cui si incastra nel pavimento. Dall’altra parte, l’occhio si rivela essere un servizievole droide, che scorta il gruppo lungo un imponente corridoio buio e freddo, protetto da spesse rocce dal calore del deserto.

“Wa wanna coe moulee rah?” [Quando possiamo essere pagati?] dice Kastar

“Huh…nobata alay, nobata alay! Boska boska!” [Presto, presto…andiamo su!”]

Alcune figure di gamorreani, chiusi in pesanti corazze di ferro e cuoio, ed armati di asce, sembrano seguire con lo sguardo il gruppo dalle tenebre che, di colpo, si fanno più fitte quando il grande portone si richiude con un sordo tonfo dietro di loro, mandando echi giù per il corridoio. Una musica di flauti elettronici inizia a raggiungerli dalla rampa di una scala che scende. Qui, il droide di sicurezza li trasferisce nelle mani di un Twi’lek alto e magro, dai minacciosi occhi rossi. La pelle bianca ed i denti scoperti gli danno quasi un aria da vampiro in mezzo a tanta tenebra. Il luogo, seppur non distintamente malvagio, mette comunque a disagio Fuinn e Maximillian, che sono certi che molti atti crudeli vi siano stati commessi. Droide e Twi’lek si scambiano due parole in huttese stretto, meno che un bisbiglio, ed il twi’lek fissa con sospetto ed anche un vago ribrezzo i loro prigionieri.

“Bulova numa toffa…” [sembrano a posto] sibila il twi’lek fissando Kastar. “Harburik kung?” chiede.

“Tagwa” [si!] afferma Kastar con convinzione.

Il twi’lek si gira, rapidamente, e fa cenno di seguirlo per le scale. La musica, dapprima sempre più forte mano a mano che si avvicinano alla sala in basso, scende rapidamente di volume appena entrano dall’arco di pietra che immette in una specie di sala del trono. Luci incerte proiettano ombre su una massa di corpi adagiati mollemente su cuscini e tappeti. Misti a loro, negli angoli meno illuminati, uomini pesantemente armati vigilano sulla stanza e sui suoi occupanti. Un musicista duros e tre coriste, tre ballerine twi’lek dalla pelle rosso mattone e dalla bellezza assolutamente mozzafiato, ed una pletora di personaggi della più varia estrazione. Su tutti, appoggiato ad una lettiga a repulsione, troneggia un essere disgustoso. La sua vista completa viene risparmiata ai nuovi arrivati dalle ombre che lo ammantano, ma è senza dubbio un hutt, una gigantesca creatura vermiforme che emana un acidissimo fetore di bile e che li fissa con crudeli e vitrei occhi color ambra, grandi come una palla da gioco. Kastar, trascinando Harburik per i polsi, lo porta assieme ai due trooper davanti allo hutt. Coperti dalle maschere per respirare nel deserto, Max, Anomander e Fuinn prendono posto intorno a lui. Il twi’lek, invece, si precipita al fianco dello hutt e subito gli bisbiglia alcune informazioni

“Naaaaaal, d’imperuiolo Harburik!!!” [il possente ufficiale Harburik!] ruggisce lo hutt ridacchiando. Al sentire il suo nome, Harburik alza la testa, ed il cappuccio viene rimosso a lui ed ai suoi uomini da Kastar.

“Iu wanna wonka, naal Jabbaaa” [posso essere pagato per questo, poderoso Jabba?]

“Chess ko che kopah Inth!!!” [attento al prezzo che chiedi per questo, signor Inth]

Jabba prosegue, con l’aiuto del twi’lek come interprete, che riferisce a Kastar con la sua voce raschiante

“Il sommo Jabba chiede di sapere che cautele hai adoperato per questo affare delicato. IL galeone qui fuori non era previsto. Jabba si sente minacciato dalla tua fretta e teme che l’Impero possa risalire agli hutt, per questo incarico. Jabba vuole sapere quale prezzo sia più giusto adesso, rispetto a quello pattuito in anticipo, per via delle condizione cambiate, e che cosa dovremmo farcene di due semplici soldati…”


25/04/2007 10:33
 
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*Prima di un cacciatore di taglie sono sempre un commerciante..si tratta solo di sistemare una..difficile contrattazione e i numeri sono così..alti che non sarà affatto difficile*

Convincere Jabba che è tutto come apposto non è affato cosa semplice ma Kastar convince prima se stesso prima di iniziare ancora una volta il suo spettacolo.

Un leggero inchino, quasi impercettibile accompagna le prime parole di Kastar

"Sommo Jabba ho preso tutte le precauzioni possibile per far si che vostra eccelenza non possa essere in alcun modo collegata a tutto questo. Lo Jundland è terra pericolosa e quando la sabbia soffia sui cadaveri nessuno si preme di cercarli, per gli altri Harburik sarà sepolto sotto la sabbia e anche se vostra eccellenza ha enormi poteri non controllate il deserto. Nessuno potrà collegare questo a voi."

La voce limpida e sicura di Kastar vuole convincere l'Hutt della logicità delle sue parole.

"Ci sono stati dei problemi, questo è innegabile e questi due soldati sono una parte del rimborso spese che le offro.Due schiavi possono sempre far comodo, sono abituati ad obbedire e potranno deliziarla in molti modi...anche morendo per lei vostra eccellenza. Naturalmente però limitare il rimborso spese a questo l'offenderebbe e ho quindi pensato che un galeone così regale sia più adatto a voi grande Jabba che al suo vecchio proprietario, a me e ai miei uomini serve un qualsiasi mezzo di trasporto per raggiungere la città e sarei pronto a donarvi il galeone in cambio di un semplice mezzo di trasporto e della sicurezza che non vi sentiate offeso dalla mia prestazione"


*Per ora ho parlato tanto, ho lodato tanto senza parlare di cifre..è il momento, se come credo i suoi occhi luccicano all'idea del galeone questo è il momento per ricordargli i patti*

"..prestazione che prevedeva un pagamento di 132.000 crediti per portare qui Harburik con le sue gambe, credo e spero che i due schiavi e il galeone possano ripagare le sbavature che ci sono state"

Kastar aspetta la risposta di Jabba continuando a guardare il viscido essere, senza mai girarsi verso i suoi compagni cercando di dimostrare un senso di superiorità verso di loro.

[Modificato da Giafo 25/04/2007 10.50]

26/04/2007 02:19
 
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Nella sua tuta nera, il capo coperto dalla maschera filtrante, il sindo è immobile, dietro a kastar, due passi a destra. le spade sono appese dietro la schiena, alla cinta la pistola blaster e un comlink. Non ha fiatato e non ha detto una parola per tutto il tempo, nè sembra intenzionato a dirla.
Non si capisce dove stia guardando, ma di sicuro ha già preso nota degli esseri presenti e visibili dotati di qualche armamento.

Ora forse i suoi occhi dietro alla maschera stanno trapassando con disgusto la sagoma repellente del lumacoso alieno di fronte a loro.

* Puah.. che miserabile ammasso di gelatina.. puzza peggio di un Dartang.. spero proprio di non dovermi sporcare la spada con questo schifo.. *


28/04/2007 16:16
 
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Jabba sembra abbastanza soddisfatto della spiegazione, e il twi'lek al suo fianco bisbiglia qualcosa che solo Max e Fuinn riescono a sentire, e che solo Max comprende.

"E' vero, sono qui con un galeone..."

Jabba sembra pensarci un attimo, poi la sua voce echeggia di nuovo nella sala del trono.

"Inth...sei davvero un uomo saggio, e sai come scusarti...preparate per il cacciatore la taglia che ha chiesto"

Il cuore di Kastar sembra perdere un battito, per il sollievo. Di colpo, pero', Jabba riprende e, sporgendosi dalla la sua lettiga, riprende con un tono pieno di minaccia ed accusa.

"Due soldati dell'impero, non richiesti, ed un gran polverone in citta', nei giorni precedenti. Molte teste voltate nella tua direzione, cacciatore, e tanta confusione. Ed ora, anche un galeone...non un mezzo imperiale, e chissa' che altro. So che il galeone apparteneva a Centa Sonhan, bantha pooodooo gamorrean...cosa avevano a che fare lui e Harburik? Erano forse impegnati in qualche affare lucrativo, cacciatore? Qualcosa di cui dovrei essere a conoscenza?"

"Sommo Jabba...io"

"Non ho finito! Cacciatore, un galeone a repulsione con tutto cio' che contiene e ben due schiavi...una vera fortuna...te ne disfi un po' troppo facilmente. Come lo spieghi?"



Kastar attende un po' e poi riprende.

"Sommo jabba, io per primo ho ammesso che vi erano state delle imperfezioni nella missione. Temo la tua collera almeno quanto amo la mia reputazione di professionista. Non c'e' cifra che non sarei disposto a sacrificare per difendere la seconda, o per evitare la prima"

"Parli bene, Inth"

"Sommo jabba, se ti avessi tra i miei nemici, non me ne farei molto dei soldi che potrei guadagnare dal galeone. E comunque, non oserei mai fare una cosa del genere su tatooine, nel tuo territorio. Certi affari sono solo tuoi"

"Bene...bene...ma ho ancora l'impressione che tu mi stia mollando una patata bollente, Inth. Una missione andata a buon fine, molti soldi per te, una generosa offerta per me...ma sento che hai comunque fretta di andartene e di chiudere la faccenda. Troppa fretta, in verita'. Mi sbaglio?"


Il twi'lek finisce di tradurre, e gli ochi di jabba si chiudono a fessura. Fuinn, che di hutt non ne ha mai visti, sperimenta la loro crudele fissita'. Sembra quasi che sia vera la storia secondo cui gli hutt considerano tutti coloro che non appartengono alla loro specie come forme di vita inferiori e disprezzabili, dalla vita brevissima e dalla mente debole. L'atmosfera nella stanza si fa minacciosa, ed i sensi acutissimi di Fuinn e Max percepiscono, qui e la', il familiare rumore del pericolo. Una fondina che viene aperta, una sicura tolta, una cinghia tesa...L'aria si riempie di tensione, mentre tutti gli occhi sono su Kastar.
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