Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!





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Addio Arjuna, addio Poeta fantastico e creativo... che la terra ti sia lieve.
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ESPRESSIONE RISULTATO

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4 - Come se milioni di voci gridassero terrorizzate...

Ultimo Aggiornamento: 09/08/2007 02:42
11/06/2007 11:51
 
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Fuinn Aldarien
"forse.. lui.. solo controllare che andiamo.. e niente scherzi.."
poi dopo una pausa, riprende rivolto a Kastar
"Si, Olis, tu conta. Io molto meglio ,ora.."
11/06/2007 13:37
 
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esco dall'appartamento con un sacco abbastanza grosso riempito con qualcosa di leggero
*Almeno non capiranno che sono andato a prendere qualcosa. E pensare che potevo risparmiarmi la fatica...*

Per tutta la strada cerco di non seminarli, ma mi accorgo che non ci riusciei nemmeno volendo
*Son bravi, davvero bravi; ma non credo abbiano capito che so di loro.*

Cammino a passo tranquillo, ma veloce, svoltando spesso.
*Con questa andatura sembrerà più che voglia finire presto piuttosto che sia una urgenza.*

Mi assicuro che non ci siano controlli prima di uscire, quindi mi avvio verso una roccia abbastanza grossa, accanto a cui ho seppellito la tuta.
*Nessuno ai cancelli e la tuta c'è ancora, speriamo che la fortuna continui.*
Lascio la roccia tra me e la città, prendo il binocolo e scruto l'orizzonte in posizione visibile.
*Facciam finta che stia aspettando qualcuno.*
Attendo un minuto e mi siedo, ora sono coperto da occhi indiscreti; prendo velocemente la tuta, la infilo nel sacco e riempio il buco.
*Presto, penseranno che mi son seduto.*
Mi alzo e torno a guardare l'orizzonte per un paio di minuti, quindi do un calcio alla sabbia, guardo col binocolo verso la città e prendo la via del ritorno.
*A prima vista non c'era nessuno interessato a me, ma so che ci sono. Almeno ora si domanderanno cosa dovevo consegnare ed un giro di ritorno più tortuoso ora è del tutto giustificato. Ed ora allo spazioporto, sono in perfetto orario.*

11/06/2007 13:46
 
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Maximillian e' fuori, intento a portare avanti la sua esplorazion ed a recuperare la tuta da assaltore.
All'appartamento, giunge una breve chiamata al citofono.
Prima di rispondere, Kastar guarda fuori, e vede che e' il ragazzo che lavora per il rigattiere.

"Si?"
"Una cassa per voi"
"Lasciala li'. Puoi andare"
"Ma..."
"Niente mancia. Non e' giornata, sparisci"
"Ok"
conclude il ragazzo andandosene dritto alla cantina di Chalmund.

"Bene. Ora e' tutto pronto, e non resta che andare. Portate tutto quello che vi serve, e prepariamoci a lasciare Tatooine, per sempre, spero"
11/06/2007 18:16
 
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Il sin-dou
"e cosa noi dire.. che dentro.. in cassa? "
11/06/2007 20:17
 
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Kastar Fabar
"Se ci fermeranno durante il tragitto diremo che ci sono dei nostri effetti personali all'interno..Se insistono saprò come far cambiare idea a chiunque si metta sulla nostra strada. L'intero universo ruota intorno ai crediti e se è possibile su questo pianeta questa legge è ancora più marcata. Una volta arrivati allo spazioporto e imbarcati faremo uscire Naim dalla cassa. Non credo che le sue condizioni siano un problema per il nostr pilota..."


*Kastar Fabar..Perchè fai tutto questo?Che si stiano risvegliando in te alcuni nobili valori assopiti da troppi anni? Hai avuto a che fare con la peggior feccia ed hai aggiunto alla tua collezione un colloquio con Jabba..eppure fai il generoso...In te coesistono davvero due faccie di una stessa medaglia Fabar...*
12/06/2007 08:10
 
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Anomander Reik
"Kastar, sei destro o mancino?"
"come?"
"sei destro o mancino? spari meglio di me e se portiamo la cassa io e te sei tu a dover avere la mano forte libera di impugnare un'arma..."

Kastar annuisce "destro, mi posizionerò a destra allora, Fuinn, tu tieni le mani libere per ogni evenienza e... ehmmm, non mi dispiacerebbe se riuscissi a far pesare di meno la cassa mentre io e Anomander la trasportiamo..."
anche Fuinn annuisce "si, credo che va bene, non problemi"
il nero guarda un'ultima volta Anomander che sta finendo di preparare l'immancabile zaino, l'armadio dove teneva le sue cose è ormai vuoto, gli è parso di vedere componenti elettroniche, quaderni di appunti, piccoli rettangoli di materia plastica e qualche strano oggetto tondo. un paio di questi finiscono nella tasca sinistra del rosso che si accorge che Kastar lo sta guardando.

"ehmmm... solo per... necessità..."
"speriamo che tu non debba utilizzarli allora..."
"già, ma non è quasi mai così... purtroppo. è ora, andiamo!"
12/06/2007 10:03
 
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Master - K.A.F.
Una porta di ascensore, poco piu' di un pannello di alluminio saldato, si chiude scorrendo su un binario. Un "clang" ed un vecchio bulbo al sodio si accende sopra le teste di tre persone. La loro pelle e' lucida e giallognola per il sole, il sudore, la stanchezza, la disidratazione ed il prolungatissimo stress. Due di loro indossando delle leggere giacche a maniche corte in tessuto balistico, coperta da logori ponchos di un tessuto grezzo e spesso. Il terzo, leggermente piu' alto, ha un viso segnato dalla fatica. Il lineamenti aggraziati sono contratti, gli occhi viola sofferenti e cerchiati. Sotto lo stesso tipo di poncho, una tunica dai colori scuri e caldi, dal disegno arcaico. Il ronzio dell'ascensore che li porta nel seminterrato del palazzo e' l'unico rumore che si sente. QUando la porta si apre e la lampada al sodio, lentamente, si spegne, le tre figure si chinano per raccogliere qualcosa. Una lunga cassa di materiale resinoso e scuro. L'uomo dai capelli neri la prende a destra, quello con i capelli rossi a sinistra, il sindo si pone dietro la cassa e la tocca con una mano. Tutti e tre istintivamente portano la mano libera, di tanto in tanto, alla fondina o al fodero delle armi.

L'abbagliante chiarore della strada che li aspetta fuori dal seminterrato ricorda loro che stanno per chiudere le danze. In un angolo della loro mente, si accorgono che l'assenza dello jedi e della sua spada laser li preoccupa. Un trasporto urbano, guidato da un quarren dall'odore a dir poco insopportabile, la pelle che lentamente si sfarina a causa del sole e della poca acqua, gli abiti sudici e stracciati, li aspetta in cima alla rampa che porta fuori dal parcheggio sotterraneo. E' un vecchio repulsore malandato, con i sedili piatti ed i comandi riparati un infinita' di volte, ma serve allo scopo. Kastar e Anomander legano con una misura di corda la cassa sul pianale del trasporto.

Seduti ma di certo non rilassati, aspettano che Kastar borbotti qalcosa al quarren, che scuote i tentacoli in segno di assenso. Il repulsore parte, diretto ad uno degli pazioporti di Mos Eisley. Ogni faccia per strada, ogni occhio alle finestre, ogni passante sembra sospetto ed ostile. Ogni pausa, ogni ingorgo nel traffico, sembra il preludio di un agguato.
Dopo una interminabile corsa, durante la quale i tre rischiano ripetuti attacchi di cuore, finalmente la figuar bassa e tozza dello spazioporto si profila davanti a loro. L'edificio, in pietra grigia e cemento, sembra operativo e il normale traffico di gente e veicoli di superficie li rassicura leggermente. Le parabole della bassa torre di controllo si riallineano pigramente ed un sbuffo di vapore qui e la' annuncia che da qualche parte dentro la struttura una cella energetica e' stata staccata dall'accoppiatore, carica e pronta.

Nella sua borbottante lingua, il quarren chiede a Kastar di saldare il conto. Soprprendentemente, il vecchio uomo dalla testa di polipo scende dal trasporto e li aiuta a scaricare la cassa, senza fare domande. Sempre senza una parola, salta sul suo mezzo e, con calma, si allontana.

Lo spazioporto e' li' davanti a loro...

[Modificato da Ossian77 12/06/2007 10.55]

12/06/2007 10:55
 
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Master - Maximillian
Una figura alta e robusta, curva sotto il peso di una sacca, si infila per i vicoli di Mos Eisley. Una ciocca di capelli bianchi per un attimo fa capolino da sotto un pesante cappuccio/turbante. A tratti, una mano guantata fa capolino da sotto un poncho. E' il guanto di una strana armatura, o forse solo di un qualche spesso tessuto da lavoro. Un gesto semplice, che fa girare dall'altra parte coloro che lo osservano con troppa curiosita', finche' non riesce a confondersi con la folla.
Rischia, rischia seriemente, di non arrivare in tempo. Ha visto quel molo spaziale solo una volta e Mos Eisley non e' poi cosi' piccola. Anche una volta giunto a destinazione, non riesce a tranquillizzarsi. Il numero del molo non e' scritto da nessuna parte, e questi mini-spazioporti sparpagliati per la citta' sono davvero tutti uguali.
Manca poco all'appuntamento, e dell'ithoriano, se questo e' lo spazioporto giusto, nessuna traccia. Tuttopuo' essere andato storto, nel frattempo. I suoi tre amici potrebbero essere morti da qualche parte, forse nello stesso appartamento.

Non riesce a vederli, e non se ne stupisce. Devono essere vestiti come lui, e si devono essere confusi nella folla, se non sono pazzi. Magra consolazione: se non li nota lui, probabilmente non li sta notando nessun'altro. Nessuno tranne i suoi misteriosi pedinatori. Li ha persi meno di 10 minuti prima, o forse hanno semplicemente rinunciato a segurilo. Impossibile dirlo. Nel frattempo, il calore di Tatooine ha ormai raggiunto il suo massimo, e gli oltre 50 gradi della piazza martellano la sua testa stanca senza alcuna pieta'.

[Modificato da Ossian77 12/06/2007 10.56]

12/06/2007 12:40
 
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*Sono in orario, ma non vedo traccia degli altri e non ho modo di trovare Ransee senza chiedere informazioni.*

Mi sposto attraverso zone riparate, per quanto possibile.

*Un respiro profondo e cerco Fuinn, non credo che altri qui vicino conoscano la Forza. Al peggio vado a chiedere alla caffetteria; opzione talmente stupida da avere possibilità di successo...*

Prendo un profondo respiro e mi concentro sulla Forza.
Quasi cullato dalla sensazione di pace che solo la Forza può trasmettere, fatico un poco per concentrarmi quanto basta per individuare gli organismi più permeati di Forza.
12/06/2007 13:03
 
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Ci sono talenti che solo il Tempio ti puo' insegnare, ed altri che ti vengono affinati dalla vita e dalle esperienze. Maximillian forse non ha la mostruosa abilita' telecinetica che ha dimostrato Fuinn, ed suo addestramento nella spada laser, pur rendendolo temibile per qualunque essere umano, non era paragonabile a quello dei padawan di Maestri di scherma come Windu o Fisto.

Eppure una cosa Maximillian l'ha sempre saputa fare meglio degli altri, gia' ai giorni del Tempio: sondare le correnti della Forza. Si concentro' molto, a suo tempo, su questo talento. Sapeva che gli sarebbe servito per individuare la Gemma perfetta e per studiare i Santuari del Lato Chiaro ed i decadenti Templi del Lato Oscuro, per distinguere il bene dal male. Poi ci penso' la vita a completare la sua istruzione al riguardo. Solo, braccato, spaventato a morte dal solo nominare Lord Vader ed i suoi sicari, gli esecutori materiali della purga degli Jedi, Maximillian sviluppo la propria consapevolezza ed i propri sensi fino a livelli che sfioravano la premonizione. Cosi', riusciva sempre a sapere se in un luogo si poteva nascondere una trappola o un tesoro.

Ora Maximillian si trova su Tatooine, a 50 gradi centigradi all'ombra, di nuovo solo, di nuovo ad un passo dalla fine, nel bene o nel male. Sondando le correnti della Forza, Maximillian riflette

*Se e' entro mezzo kilometro, lo trovero'*

Fuinn brilla come una lampadina nella Forza pochi istanti dopo. Una luminosa linea di energia appare nella mente dello jedi, e lo conduce ad un piccolo gruppo di persone, a cinquanta metri da lui. Uno di loro e' piu' alto, e tra di loro c'e' una cassa simile ad una bara. Anche da li', remota come la luce di una candela a mille miglia di distanza, una debole emanazione di Forza. Ma...Maximillian non crede ai suoi occhi. Nelle correnti della Forza c'e' un secondo, piccolo faro, debole, almeno in confronto a Fuinn, ma c'e'. E la sonda mentale non sbaglia: la fonte di Forza e' da qualche parte dentro lo spazioporto

[Modificato da Ossian77 12/06/2007 13.04]

[Modificato da Ossian77 12/06/2007 13.07]

12/06/2007 13:29
 
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*Li ho ritrovati, perfetto. Ora mi avvicino faccio finta di .... Ma cosa?!?*

Non credo hai miei sensi, ma so che non mi sbaglio
*Momaw? No non è lui. Un altro Jedi? Qui? Non credo, ma lo devo incontrare.*

Mi avvicino agli altri più veloce del prudente, ma molto meno del sospetto.
Quasi sottovoce a Kastar "C'è un altro come me e loro. Devo sapere chi è e cosa ci fa qui. Dimmi qual'è l'hangar e tenetemi la sacca, farò presto. Ti prego."

Determinazione nell'obbiettivo e consapevolezza che tutto può andare a rotoli. Gli occhi di Max non sono mai stati così espressivi.

12/06/2007 19:01
 
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Gli occhi di Kastar sono stanchi come la sua espressione ma il cacciatore riesce a vedere negli occhi di Max una voglia nuova, forte..potente.

"Non so cosa tu stia cercando ma so che ci tieni molto, andiamo dalla pilota e vediamo quanto tempo ci manca, poi qualcuno di noi ti seguirà per assicurarsi che tutto vada bene. Se abbiamo poco tempo però non se ne farà niente. Andremo via da Tatooine TUTTI insieme!"
13/06/2007 10:04
 
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Kastar
* Cecchini? No...i tetti sono liberi...tassista...no, non c'entra. Giacca rossa, no. Omino, viene verso di noi...no, nemmeno, ecco l'ingresso...quello speeder? Ok, no, nemmeno...due aqualish, li conosco? No, pare di no, badano ai fatti loro...ecco, ora fa piu' fresco...almeno quello. Quante cazzate che vendono su queste bancarelle...i venditori? No, non sono un pericolo...perfetto, siamo dentro...*
14/06/2007 00:39
 
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* siamo dentro.. è la strada che abbiamo fatto ieri.. l'odore è sempre quello.. *

"Nero, proviamo.. parlare con pilota, prima di.. entrati? così dice.. se tutto bene.. o no."
14/06/2007 08:57
 
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"Si, mi sembra una buona idea" risponde Kastar "Proseguiamo" bisbiglia "Siamo solo UN ALTRO gruppo di passeggeri con della merce, allo spazioporto..".

Il gruppo prosegue, sensi allerta, cercando di percorrere la via piu' breve. Per dare un occhiata in giro di tanto in tanto appoggiando la cassa in terra e fanno finta di riposare le mani e parlottare tra di loro.

Il dedalo di corridoi fatiscenti sarebbe l'ideale per le imboscate. Svolte ad angolo retto immerse nell'oscurita', un corridoio male illuminato. Gente che ti viene incontro e gente che si allontana, gente che ti ferma per chiederti una moneta o una informazione, gli sbuffi di vapore dei condensatori ed il ronzio delle batterie, lo speaker che annuncia qualcosa, una porta che si apre di colpo, una musica che proviene dall'alloggio di qualche pilota, sintonizzato su qualche radiostazione pop dell'holonet.

Eppure, nulla accade, finche' non giungono presso l'ultimo corridoio.

"Dietro la porta" dicono simultaneamente Max e Fuinn

Improvvisamente, una porta laterale scorre e si apre con uno sbuffo, e dalla penombra della stanza sbuca una figura molto molto alta. Le mani sono gia' su foderi ed impugnature, quando una voce sibilante li esorta a calmari.

"Sono Momaw. Giu' le armi. Venite dentro, presto"

Il gruppo entra e si ritrova in una specie di disimpegno. Lo spazio tra quattro corridoi, probabilmente chiuso da lamiere a tre delle sue uscite, trasformato in una specie di punto servizi. La stanza e' illuminata solo da una fioca lampada azzurra che va da un muro all'altro, ed un paio di monitor sembrano dare segni di vita. Momaw chiude la porta dietro di loro e riprende.

"Amici, vi ho fermati qui per due motivi. Il primo e' che ci dobbiamo salutare, forse per sempre. Spero di vedervi un giorno miei ospiti su Ithor, se mai saro' riammesso tra le sue foreste. Fino ad allora, cercate di non morire. Il secondo motivo e' che ho fatto delle indagini stamattina."

"Dicci tutto" replica Kastar

"Quando sono arrivato allo spazioporto sono andato subito dalla vostra pilota. Deve essere un tipo in gamba, perche' prima mi ha mandato al diavolo, dicendo che era occupata e che non mi avrebbe parlato. Poi ho detto che venivo qui per un passaggio, stessa risposta. Poi ho menzionato 'quattro amici, una cassa ed un passaggio'. Di nuovo, un bel vai al diavolo ed il suono di un caricatore inserito ben udibile nell'interfono. Ha detto "se non ti levi di mezzo ti cucino a fucilate, testa a martello!". Insomma, direi che il vostro segreto e ' a posto con lei. "

"Che altro?"

"Difficile dirlo. Lo spazioporto sembrava tranquillo. Pero' ho sentito degli spari, forse un ora fa. Non che sia strano, a Mos Eisley, ma ve lo riferisco comunque. C'eran anche molti uomini di Jabba, inzona, ma anche questo non e' strano. Poi hanno trovato due umani morti, colpi di blaster a bruciapelo, in uno dei bagni dello spazioporto, ad ancora, non e' un modo insolito di morire, qui. Purtroppo avevo letteralmente i minuti contati, e in cosi' poco tempo non potevo fare troppe domande senza alzare un polverone. Inoltre questo posto brulica di spie ed io non so ancora quanto la mia presenza sia gradita qui..."

"Guai?" chiede Fuinn.

"Forse" replica Anomander

"Infine, a quanto pare...accidenti, questa forse e' davvero l'unica brutta notizia...pare che un oretta fa, ma non ne sono sicuro, uno shuttle di classe lambda abbia sorvolato questo spazioporto per qualche minuto, e sia poi ripartito a razzo!"

[Modificato da Ossian77 14/06/2007 9.43]

[Modificato da Ossian77 14/06/2007 9.49]

[Modificato da Ossian77 14/06/2007 10.14]

14/06/2007 10:16
 
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*Sulla conquest si sono accorti che manca qualcuno. Conviene partire subito, ma ...*

"C'è un'altra cosa: c'è un altro come te, me e loro due; più come te. Se sarà possibile lo incontrerò. L'ho sentito poco fa in quella zona." Concludo indicando la direzione

Attendo le parole di tutti e per ultimo guardo l'ithoriano negli occhi e con un leggero inchino lo saluto
"Arrivederci Momaw amico mio, farò tesoro del tuo dono e tratterò con ogni cura gemma e semi.
Diamoci appuntamento allo spazioporto di Ithor ogni anno questo giorno, sperando di ritrovarci.
A presto amico."


Mi volto, sto per andarmene; imbarazzato torno a voltarmi verso Momaw ed aggiungo "Che la Forza sia con te."

[Modificato da ZioLex 15/06/2007 9.53]

15/06/2007 09:20
 
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Il sindo s'inchina in segno di saluto.
"La luce.. su di te, Momaw."
15/06/2007 15:43
 
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il rosso soppesa le parole dell'amico, si rende conto che per lui sarà dura rimanere su Tatooine e continuare a fare ciò che sta facendo, ma sa anche che la perseveranza è una sua dote e che la testa a martello ha una sua ragion d'essere proprio a forma di martello, che difficilmente si può far cambiare idea ad un Ithoriano.

"Momaw, amico, cerca di non farti ammazzare piuttosto, so che non lascerai la radura tanto facilmente, ma se vedi che la situazione precipita... sai... come contattarmi. tornerò io stesso a prenderti se necessario."

detto questo allunga una mano per salutarlo e si congeda da lui con un sorriso scherzando sugli auguri appena rivoltigli

"la forza, la luce e quant'altro può essere annoverato sotto il nomignolo di "fortuna" siano con te, amico."
15/06/2007 17:27
 
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Momaw saluta tutti con energia.

"Anche voi ragazzi, cercate di stare tranquilli per un po'. Date tempo all'impero il tempo di dimenticare il casino che avete fatto qui...Max, so che userai bene il mio regalo, ma vorrei che prima di tutto ti prendessi cura di questi due poveri naufraghi" dice indicando Fuinn e la cassa "Tu sei una creatura buona, Fuinn, cerca di non farti corrompere da questa galassia, nel tempo che ti resta! Ora andate. Vi guardero' decollare dall'appartamento"

Un gesto della mano, ed i quattro amici si allontanano da Momaw, dirigendosi all'hangar. L'odore pungente del caffe' al cinnamomo che proviene dalla caffeteria ed il tanfo umido del corridoio sono gli ultimi odori che sentono prima di giungere alla porta sul retro dell'hangar.

*La stessa da cui sono usciti quei pazzi armnati l'altro giorno* pensa Kastar notando i segni lasciati probabilmente dalla sua stessa pistola.
Davanti a loro il monitor unoto e scheggiato ed il pulsante del citofono. Resta solo una cosa da fare, suonare.

[Modificato da Ossian77 15/06/2007 17.44]

[Modificato da Ossian77 15/06/2007 17.47]

17/06/2007 12:56
 
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Fuinn e Kastar si guardano in silenzio.
il cacciatore di taglie annuisce.
il sindo preme il pulsante.

un brusio elettronico. un bip
dall'altra parte un istante di silenzio, un momento di attesa.

"Shooting star.. siamo noi.."
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