4 - Come se milioni di voci gridassero terrorizzate...

La stanza sembra in ordine. Una scansione rapida del sensore da braccio di Anomander, gli occhi da cacciatore di Kastar e i sensi amplificati di Fuinn e Max sembrano scoraggiare l'impotesi che ci siano minacce imminenti.

Purtroppo la stanza e' appestata da un cattivo odore poco tollerabile. Il respiro raschiante ed irregolare di Naim e' allo stesso tempo un sollievo, poiche' e' ancora vivo, ma anche un monito sulla gravita' delle sue condizioni. Nella penombra (nessuno accende luci o apparecchiature elettroniche), Max e ANomander si siedono sui lati del letto e controllano il rudimentale scanner collegato alla tuta. I segni vitali sono deboli, ben piu' di prima, ma non ancora critici, a dimostrazione della buona fibra dei sindi.

*Sono esili di corporatura, ma resistenti, tutti, grazie alla Forza* pensa Max.

I cerotti sono stati letteralmente prosciugati dal metabolismo affaticato di Naim, e occorre subito effettuare una nuova somministrazione. Il sindo ha reagito ai farmaci, alla febbre ed alla fatica espellendo piu' tossine possibile, responsabili dell'odore pungente della stanza. I filtri della tuta possono fare ben poco, non essendo collegati direttamente agli organi nobili del malato, ed in tutto il tempo trascorso deve essersi addirittura orinato addosso, come era del tutto prevedibile. Max e Anomander, senza v=badare troppo a questi dettagli, concentrati su cose pratiche, in uno sforzo coordinato, riescono ad interfacciare la clip medica preparata da Momaw con lo scanner della tuta, aggiornando la lettura dei dati con dei parametri piu' accurati. Nessuna buona notizia, ma almeno hanno un quadro piu' chiaro della situazione.

"Il ragazzo non durera' a lungo, cosi'. Dalla clip di Momaw vedo che i reni di queso poveraccio, o il loro equivalente, sono mezzi andati...Ora e' il momento di darsi da fare. Organizziamoci per lasciare questa fogna" commenta Anomander

[Modificato da Ossian77 26/05/2007 15.00]

*Siamo ancora in tempo, per fortuna*

Ripenso alla lista di cose da fare a cui ho pensato per tutto il viaggio
"Ci serve una cassa dove metterlo, un trasporto per portarlo alla nave, medicine ed adesso controllo se serve l'altra tuta."

Controllo sul datapad se la tuta è ancora in grado di tenerlo in vita
*Preferirei recuperare la tuta prima di partire, ma le mie preferenze non contano.*

Gli occhi di Maximillian studiano con attenzione il responso del datapad. La tuta non ha subito particolari alterazioni, e se deve tenere in vita Naim, o almeno dargli sollievo dalla temperatura arida di Tatooine, puo' ancora andare. Piu' importante della tuta in se per se, e' il rifornirne gli erogatori con i giusti farmaci.

"Come andiamo?" chiede Kastar
"Discretamente", fa Max "Ma servono altri farmaci. In teoria non ne avrebbe un immediato bisogno, ma i parametri indicano che le sue reazioni sono instabili. I farmaci servono a scongiurare, o allontanare, eventuali crisi. Se ne ha una, non c'e' medicina che tenga, lo perdiamo in 30 secondi"
"Capisco...te ne intendi pero'"
"Niente di che. Sono stato solo e in fuga per vent'anni. Spesso da solo. Di ferite ne ho viste parecchie, la maggior parte su di me purtroppo. Se non mi fossi curato da solo, non ci avrebbe pensato nessun'altro"
"Notevole. Davvero notevole"

Kastar rivolge un ultima occhiata a Naim e Fuinn, anche quest'ultimo provato e stanco.

"E' tempo di fare compere. Meglio che vada io fuori. Se c'e' qualche bastardo che ci sta seguendo, sono il piu' adatto a scoprirlo. Torno con una cassa per trasportare Naim, poi pensiamo ai farmaci"

Si aggiusta il poncho da deserto e sistema le armi. Sulla porta, prima di uscire, sbircia fuori dalla finestra

"Ragazzi, sono abbastanza sicuro che ci rivedremo tra una mezz'oretta. In ogni caso, se le cose dovessero andare male o malissimo, ricordate che l'appuntamento e' tra poche ore, e che dobbiamo ancora controllare che lo spazioporto sia pulito. Se non torno e non mi faccio vivo entro un ora al massimo, mollate tutto e portate Naim a spalla, fino al molo dove ci aspetta Ransee"

"Va bene, ma visto che sei tu quello coi crediti vedi di tornare, oppure se pensi che potresti non tornare lascia quanto serve a qualcuno. Se hai bisogno di aiuto chiedilo, non c'è problema; ma è necessario che la fuga sia possibile", commenta Max, gli occhi fissi sul monitor dello scanner medico. Nella voce, solo tanto senso pratico.

"Legittimo...comunque tranquillo. Ci avevo gia' pensato" dice uscendo dall'appartamento.

[Modificato da Ossian77 30/05/2007 14.32]

*Si ricomincia. Non ho più un attimo di pausa da quando sono arrivato su questa dannata palla di sabbia ma almeno i miei sensi sono sempre all'erta*

L'aria calda e afosa invade il viso di Kastar e la maschera da deserto che indossa serve solo a essere meno riconoscibile che ad offrire una reale protezione.

Qualche passo del cacciatore alla ricerca di qualcuno che possa vendergli una cassa e magari un passaggio fino allo spazioporto.

*Casse qui ne trovo quante ne voglio..ma ho una strana sensazione:vorrei prima fare qualche passo in più..*

Tanta gente, tanta gente intorno a Kastar, gente che svolge le proprie esistenze senza influire in alcun modo con la missione del cacciatore ma non è così per tutti.
I sensi di Kastar sono all'erta e il suo sguardo segue alcuni strani viaggiatori che sembrano seguirlo ma che poi d'improvviso spariscono dimostrandosi non pericolosi.

*Non importa..meglio un falso allarme in più che rimanere sorpresi*

La testa si gira di scatto a guardare una bancarella per poi riprendere il cammino e incrociare lo sguardo con un umano dall'altra parte della strada.

*I suoi occhi nei miei..Mi stava fissando. E questa volta non credo sia un caso*

Qualche passo verso un'altra strada, ancora più affolata ma quell'uomo ormai non perde di vista Kastar ignaro del fatto che il cacciatore sappia di essere seguito.

*E non è il solo a seguirmi...eccolo lì..Era con quel gruppo che credevo mi seguisse "per caso"...invece lui no, ha continuato..Sono in due..o ce ne sono ancora altri? Li porterò ancora un pò a zonzo sperando di capire se ce ne sono altri. Due potrei anche affrontarli..*

Fuinn intanto è rimasto per tutto il tempo inginocchiato al capezzale dell'amico, cercando di alleviare in qualche modo le sue terribili sofferenze,
cercando di non pensare alla situazione evidentemente disperata, al dolore e all'angoscia della separazione, al deperimento e alla morte, alla sofferenza, all'ira, alla rabbia ossessiva per non essere abbastanza potente da salvarlo..

*..resisti, amico mio.. resisti.. resisti.. resisti..

*Questa situazione non può durare per sempre..Ho degli affari da sbrigare e una signora da non far attendere. Mi devo liberare di questi due tizi..sempre che siano solo due...*

Come un ottimo attore Kastar continua il suo giro nell'affolata Mos Eisley, con l'aspetto di uno fra i tanti occupati a mercanteggiare porta a spasso i suoi inseguitori assicurandosi del loro numero e delle loro reali intenzioni.

*Quanti sono con precisione non lo so, ma so per certo che vogliono capire cosa voglio fare..Non vogliono farmi secco. Sono già passato in viottoli abbastanza isolati da essere luogo ideale per un agguato...Vediamo se posso passare da Preda a predatore...*

Un'altra svolta, in un vicolo abbastanza isolato, gli occhi di Kastar cercano una "fessura" tra un'abitazione e un'altra dove infilarsi in attesa di sorprendere i suoi inseguitori e la sua mente è impegnata a fare un rapido inventario del suo equipaggiamento..

L'attesa di Kastar non e' lunga, e la scelta del nascondiglio si rivela azzeccata. A molti passi dalla sua posizione, dove il vicolo si immette nella strada principale, compare un umano vestito con un poncho da deserto. Si infila di un paio di metri nel vicolo e controlla bene. Kastar sa che se lui riesce a vedere l'inseguitore, e' vero anche il contrario, e si nasconde ancora meglio. Non lo vede piu', ma sente che armeggia con un comlink per qualche secondo.

*Mi ha visto? No...ma ha paura di questo vicolo. Non si fida della sua percezione. Adesso che faccio? Resto o mi muovo*

Dopo qualche secondo, l'inseguitore lascia il vicolo, tornando nel traffico della strada di Mos Eisley

* ..perchè Olis ci sta mettendo tanto?.. forse dovevamo andare con lui.. ma no.. quell'umano sa bene il fatto suo.. e poi io devo stare qui.. accanto a Naim.. *

Il sindo osserva stancamente il volto emanciato dell'amico, il respiro flebile e stertoroso, il pallore cadaverico.
eppure in lui c'è ancora un filo di bellezza. La bellezza di casa, del loro mondo perduto.

* Ormai siamo alla fine, Naim, credo che non torneremo più indietro.. nè tu, ne io, nessuno di noi.. è finita.
io sono stanchissimo.. ho fatto appello a risorse enormi.. in pochissimo tempo.. dopo centinaia d'anni di inattività.. sono stato azzardato.. come al solito.. a causa del mio orgoglio..

mi sento bruciare dentro.. come una fiamma che mi divora le viscere.. e la sete non mi abbandona mai..

tra poco.. toccherà anche a me, temo..
ma cercherò di morire bene..
come stai facendo tu, amico mio.*

[Modificato da Ashtarazor 04/06/2007 19.27]

Dalla sua posizione a Kastar riesce molto difficile capire se lo stanno ancora seguendo o no. Un'asta di metallo, lunga una trentina di centimetri, gli scivola lungo la manica. Appena la impugna, si estende a scatto, raddoppiando la sua lungezza. Una acuta nota, segno che la cella energetica e' carica e pronta a colpire, annuncia l'attivazione del bastone stordente.


Dopo qualche minuto, Kastar inizia a temere di essere rimasto fermo li' per troppo tempo.

* Non mi vogliono morto...non ora. Vogliono qualcos'altro da me, o da noi. Ma per chi lavorano? *

Perso o no, e' tempo di muoversi e di tornare alla base.

[Modificato da Ossian77 05/06/2007 15.19]

*Davvero li ho seminati? Sono così stupidi...Kastar rifletti e pensa agli attori di questa rappresentazione, non sono affatto stupidi. Vogliono essere portati da qualche parte o vogliono capire come me ne andrò..o ce ne andremo...*

Alla pressione di un tasto il bastone stordente ritorno nella sua posizione di riposo e scompare alla vista di chiunque.

*Devo trovare quella cassa e un trasporto per lo spazioporto. Poi tornerò alla base*

Kastar rientra all'appartamento poco prima che il tempo che si e' concesso scada. Trova tutti molte agitati, e gia' in preparativi per scattare verso lo spazioporto o per andare a cercare lui, non saprebbe dire.

Il mancato confronto con i suoi inseguitori (che, ne e' certo, gli sono stati dietro fino all'appartamento) lo ha innervosito non poco. Sperava di avere a che fare con dei tagliagole prezzolati, di cavarsela con un paio di cazzotti e col suo solito eloquio da interrogatore professionista, ma non e' stato cosi'.

Forse nel pedinamento devono ancora mangiare pane per arrivare al suo livello, ma sono cauti e ben coordinati, ed obbediscono ad ordini superiori senza correre troppi rischi inutili, il che non fa sperare niente di buono.

* C'e' da dubitare che siano anche di Tatooine...Ma il nostro nemico, chiunque esso sia, non puo' aver avuto molto tempo per organizzarsi, non senza appoggiarsi ad una rete locale...che Jabba stesse facendo il doppio gioco? *

Kastar non riesce a non agitarsi quando pensa a cosa possa essere successo sulla ISD1 Conquest. Un fitto mistero ammanta quella nave e la fuga di Fuinn e Maximillian, un mistero che potrebbe generare altri guai. Il cacciatore scruta il cielo dalla finestra, alla ricerca di un riflesso metallico, forse una piccola stella diurna, qualcosa che gli confermi che la pancia metallica dello Star Destroyer e' in effetti sopra le loro teste, a decine di migliaia di kilometri.

"Almeno per la cassa, l'affare e' sistemato. Qualcuno ne depositera'una tra un ora dietro l'appartamento, ed il prezzo sara' piu' che onesto".

Tuttavia Kastar e' certo che il mercante che l'ha venduta abbia parlato anche con i suoi inseguitori, dopo che lui se ne e' andato.

[Modificato da Ossian77 06/06/2007 10.18]

*Kastar sembra preoccupato, pessimo segno*

"Ridicci quel che ti è successo, c'è un particolare che non mi torna..."
Riascolto il racconto ed aggiungo perplesso
"E' come al magazzino: seguono, ma non vogliono intercettare."
Chiudo gli occhi qualche secondo per mettere ordine nei pensieri
"Dobbiamo uscire e cercarli, oppure se sono ostili ci bloccheranno all'astroporto.
E poi ci servono medicinali, quello che troviamo; Naim ne ha bisogno per il viaggio ed a Fuinn serve un tonico."
rivolto a Fuinn "Amico sei stanco e si vede; bevi e riposati per ora."

"Chi viene con me?"

*Chi se non io...*

"Sono un cacciatore, non una preda. Vediamo dove ci portano, non voglio guai allo spazioporto. Prima però troviamoli e poi pensiamo ai medicinali. Non devono sapere che qualcuno di noi non è in salute, non bisogna mai dare alla propria preda informazioni del genere"

*Sono stanco ma posso farcela..Ho già avuto troppi problemi e questi tizi si stanno prendendo gioco di me*

"Ci muoveremo separati, tu più avanti e io indietro. Probabilmente qualcuno seguirà anche me ma almeno avrò davanti a me uno di loro..e potrò studiarlo abbastanza da capirci qualcosa"

L'ondata di calore colpisce in pieno Max e Kastar mentre lasciano l'appartamento. Non e' certo facile pensare ed agire lucidamente sotto questo sole massacrante.

I due si separano e cercano di mantenere sempre un certo contatto visivo, sperando di non finire in qualche trappola ed allo stesso tempo di capire cosa vogliono i loro inseguitori. Il percorso di Maximillian fino alla farmacia e' tortuoso, anche troppo, e persino Kastar si trova a momenti nel panico a seguirlo. Deve avere mille occhi, per se e per Max, e non e' facile.

Il cacciatore si nasconde dentro un negozio di elettronica con una vetrata che da sulla farmacia, e cerca di apparire concentrato sulla paccottiglia che c'e' sugli scaffali e non su quello che accade in strada. In ogni caso, Max e' dentro l'edificio della farmacia, e se la deve cavare da solo.

Da dove sta, Kastar individua almeno due individui dall'aria sospetta, che probabilmente NOn sono gli stessi di prima. Sono due umani, e sarebbero assolutamente anonimi ed uguali a tutti gli altri ad un occhio meno allenato. Tuttavia Kastar li ha individuati quando si sono dati il cambio con altri due inseguitori. Dall'assenza di due facce prima anonime nella folla, Kastar ha estrapolato la presenza di questi due. Sono seduti sulla fiancata di uno speeder X 9000, impolverato e sverniciato, e sembrano parlare tranquillamente tra loro, ma Kastar vede che uno dei due e' in posizione per scrutare la farmacia.

Dopo dieci minuti (e un doloroso prelievo dalla sua carta, teme Kastar) l'alta figura di Max torna per strada. Difficile dire se lo Jedi si e' accorto di qualcosa. Kastar lo osserva infilarsi in una strada parallela alla sua e, dopo aver brobottato qualcosa al rigattiere di elettronica, si avvia nella stessa direzione.

Per quanto sia tortuoso il giro che Max e Kastar fanno, sembra esserci sempre qualcuno che li tiene d'occhio. Potrebbe essere normale. Sono stranieri nella citta' degli Hutt e si sono fatti notare parecchio, in un modo o nell'altro, ma potrebbe anche esserci qualcosa sotto.

L'unica informazione certa che riescono a mettere insieme e' che tra un cambio e l'altro Kastar ha contato almeno cinque pedinatori, tutti umani, tutti cauti come degli sminatori.

Ci quasi un ora prima che Kastar e Max facciano ritorno, in tempi diversi. Lo jedi ha in mano una scatola con diverse soluzioni da inserire nei dosatori della tuta o direttamente nel flusso sanguigno. Altri componanti, invece, vengono miscelati in un frullatore domestico per preparare un beverone che rimetta Fuinn piu' o meno in carreggiata.

Kastar rientra che Max ha appena finito di dare una sistemata ai due sindi, il cui metabolismo sembra soffire un po' di meno.

"Gli hutt" dice il cacciatore
"Cosa?" e la risposta simultanea di Anomander e Max
"Non so quanto ci siano dentro, ma se non sono loro che ci alitano sul collo, allora stanno dando una mano a chi lo fa, chiunque egli sia"
"Come lo sai?"chiede Anomander
"Troppa gente sulle nostre tracce. Non possono essere membri di gruppi diversi, e gli unici in citta' in grado di tenere un occhio su tutti senza pestare i calli a nessuno sono gli Hutt"
"Jabba?" interviene Max, preoccupato
"Non necessariamente, anche se e' la cosa piu' probabile. Non e' certo l'unico hutt in giro, anche se questa citta' praticamente gli appartiene. Ci sono lotte tra clan che sono molto piu' in alto delle nostre teste, e forse Jabba sta solo facendo, o restituendo un favore a qualcuno, tenendoci d'occhio. E' un bastardo, ed un verme, letteralmente, senza scrupoli. Il lavoro che abbiamo fatto non gli e' piaciuto al 100%, e forse si sta solo cautelando"
"Vuoi dire che ha paura di noi?" dic e Anomander, incredulo
"No. Solo che non si fida, e che di noi non sa abbastanza. Anche io ho i miei mezzi per proteggere la mia privacy, e penso che il modo in cui gli abbiamo procurato la testa di Harburik lo abbia sorpreso un po'. Forse vuole solo accertarsi che nessuno di noi faccia cazzate. La missione che abbiamo svolto era, ed ancora e', una bella patata bollente per gli hutt"

I quattro restano accanto a Naim, incerti sul da farsi, e l'ora dell'appuntamento con Ransee si fa sempre piu' vicina...

[Modificato da Ossian77 09/06/2007 17.01]

*Hutt... Forse Jabba ha dato un occhio al galeone e se lo ha fatto son guai...*

"Cinque professionisti sono un problema, ma se vogliono solo tenerci d'occhio possiamo ancora agire.
Il problema è che la Conquest starà scrutando questa zona, quindi non possiamo permetterci di far troppo casino all'aperto."

Osservo le facce degli altri
"Ora per come la vedo io possiamo o andare a chiedere a quei signori cosa desiderano, oppure far finta di nulla e prepararci ad un eventuale scontro all'astroporto."

"Voglio recuperare la tuta, mi ci vorranno una ventina di minuti, l'ideale sarebbe che esca un pò prima di voi, almeno mi tiro dietro qualche spione, e poi ci troviamo sulla strada per il porto o direttamente là."

Poi mi rivolgo a Kastar
"Dove e tra quanto hai dato appuntamento a Mowan?
E tra quanto partiamo con Ransee?"

Kastar segue attentamente il filo dei pensieri di Max. In questo momento lo jedi sembra avere le idee davvero piu' chiare di lui, ed un buon capitano sa sempre quando e' il momento di ascoltare e basta.

"La tuta e' un giocattolino prezioso, e sarebbe bello recuperarla, ma pensaci bene. Stiamo aggiungendo un imprevisto alla sequenza di eventi che ci aspetta...comunque..beh, 20 minuti sono un po' pochi, ma suppongo che con le tue abilita' in una mezz'ora abbondante dovresti essere in grado di tornare qui o di incontrarci allo spazio porto. Sara' una scommessa, perche' sara' difficile comunicare, ma forse potrebbe darci un vantaggio..."

"Spiegati meglio" dice Anomander

"E' solo una ipotesi, ma ci sono due modi per 'assaltare' un posto. Tutti assieme o a gruppi. Ne caso caso ci aspettassero davvero guai allo spazioporto, potremmo davvero considerare seriemente l'ipotesi di arrivare da piu' direzioni, con qualcuno in copertura"

"Quanto ora restarci?" interviene Fuinn. Kastar consulta il datapad portatile, mugugnando tra se e se alcuni calcoli.

"Abbiamo parlato con Ransee nel cuore della notte. Poi la casa...riparazioni varie...NAV1...un ora e mezza...Poi NAV2...un altra ora..galeone e tempesta di ghiaia...secondo tramonto...Combattimento al campo di Harburik...Poi grotta con Momaw...poi smontate il campo di Harburik...Poi rotta verso il palazzo di Jabba, 3 ore e 1/2...rancor...45 minuti...A questo punto era l'1:30 di notte...Poi 90 minuti a ruote (3.00 AM)
Poi 7 ore a repulsione (10.00 AM). Verso le 10:00 eravamo fuori citta'...mezz'ora per arrivare qui...poi Naim...poi la cassa, un ora...poi la farmacia...un altra mezz'ora...Adesso dovrebbe essere circa mezzogiorno e mezza...L'appuntamento con Momaw era alle 13:30, ed il volo con Ransee alle 15:00. Si! Direi che ci resta un ora prima dell'appuntamento con Momaw e due ore e mezza prima che il nostro treno parta mollandoci qui. Praticamente dobbiamo correre come il vento!"

*Se dobbiamo continare a ballare tanto vale imporre il nostro ritmo.*

"Ok Kastar. 35 minuti prima dell'incontro con Mowan vado a prendere la tuta. Voi partite e ci vediamo allo spazioporto.
Se sono davvero al soldo degli Hutt NON vorranno far chiasso in città.
Ricordati che posso saltare a bordo in caso di necessità; se siete costretti partite e venitemi a recuperare."

*Recuperare la tuta è un azzardo, ma mi serve.*

"Ok...ci sto" dice Kastar stringendo la mano a Maximillian. "Sarai la nostra cavalleria se le cose dovessero mettersi male"

Max e' sulla porta quando Kastar lo ferma di nuovo

"Jedi, ora sei solo...di nuovo. Non possiamo aiutarti se le cose vanno male. Ci vediamo sulla Nova Star, non mollarci proprio ora"

*Spero che quello Jedi riesca ad arrivare in tempo, più stiamo fermi e allo scoperto e più potremmo innervosire chi ci sta spiando.Ora però lui è solo e io sono qui a gestire questa situazione, con un uomo in meno...*

Il cacciatore compie qualche passo verso il Sindo..


"Come stai Fuinn?Non manca molto dalla partenza e quando saremo su un pianeta più civile sarà tutto più facile per te e per il tuo amico. Tieni duro ancora un pò e dimmi se posso contare sulle tue spade in caso di bisogno.."

..e poi verso Anomander.

"Tu cosa ne pensi? Sei qui da più tempo di me, vorrei sapere se anche secondo te chi ci segue lo fa per conto degli Hutt. Per un attimo ho pensato che fossero i tuoi amici Ribelli sai? Ma credo che loro abbiano altri metodi per contattarti..E forse sono un pò stanco e inizio a sperare che le cose siano meno preoccupanti di quello che in realtà sono"

il rosso sussulta, quando ne ha parlato? e perchè avrebbe dovuto parlarne? ma forse è solo una deduzione di Kastar, maledettamente arguta però...

"non siamo ribelli, non faccio parte di quel tipo di resistenza, amico, hai cannato... io ero in un gruppo di Eco-terroristi, dediti alla salvaguardia della naturale evoluzione dei pianeti, ed il fatto che i nostri obiettivi sensibili fossero gli stessi della ribellione ci poneva più o meno nella stessa posizione riguardo all'impero... uso il passato perchè la mia cellula è stata completamente smantellata per via di un tradimento, l'unico di cui mi posso fidare in tal senso è Momaw..."

una breve pausa ed un sospiro, mentre parla Anomander sta amorevolmente preparando Naim al trasferimento

"...e a dire il vero, amico, sono piuttosto stanco della vita che conducevo prima. tutto è nato da una vendetta personale ed è diventato più importante di quanto volessi farlo diventare, ma ora... ora vorrei solo trovarmi un posto dove l'impero non possa prendermi e riposare. ma prima devo aiutare Momaw, come avevo promesso di fare."

gli ultimi preparativi sono ultimati, Naim è pronto per essere trasportato all'interno della cassa. il trasmettitore delle funzioni vitali viene regolato sulla frequenza del suo padd ed in poco tempo ha una visione chiara, seppur sommaria, delle condizioni del sindo.

"...in ogni caso si, concordo, credo anche io che Jabba ci stia tenendo d'occhio, ma probabilmente per fini egoistici e prima che riusciamo a partire ci chiederà qualcosa... ne sono sicuro..."