Anomander, Fuinn e Maximillian sono già a terra; tre prigionieri saldamente in mano loro. Sulla rampa estraibile, Kastar da le ultime direttive ad Aaclay.
“Tu mi sembri quello più lucido, qui a bordo. Considerati al comando finché non torniamo. Abbiamo una preda molto grossa, e dubito che ci faranno aspettare. Tra una mezz’ora al massimo saremo di ritorno. Se te lo chiedono, questo galeone me lo sono preso per me, e nessuno dell’equipaggio di Centa è sopravvissuto. Lo guidano due miei uomini, e tu e Dorn siete della mia squadra, così come Max, Anomander e Fuinn. Tutto chiaro?”
“Cristallino” risponde il Mon-Calamari sorridendo.
“Ottimo. Ricorda che siamo nella tana del gundark, qui sotto. Non c’è molto che possiate fare se le cose vanno storte, e non voglio che rischiate più del dovuto ora che avete ritrovato la libertà. Se la situazione dovesse precipitare, mando un segnale alla vostra plancia. A quel punto, decollate come razzi e sparite per sempre da Tatooine. C’è un mezzo che ci aspetta all’Hangar 12 dello Spazio Porto di Mos Eisley. Porta fino a 4 persone. Per te, Dorn, ed un altro non ci saranno problemi, dite che vi mando io. Datele questa, coprirà le spese” dice Kastar passando un chip di credito col bordo argentato.
“Hai detto 4 posti. Perché solo io, Dorn ed un altro?”
“Perché..perché c’è un amico in difficoltà, a Mos Eisley. Se va storta qualunque cosa e noi non ce la facciamo, voglio che lo vai a prendere, con discrezione, o con la forza se serve, all’appartamento 8F del palazzo di Kodan, dietro la piazza della Dowager Queen, scala esterna. Sfonda la porta e portalo via. E’ incosciente, e collegato ad uno scanner medico da cui non lo devi staccare per alcun motivo. Gli servono urgenti cure mediche lontano da qua. VOGLIO che lo porti su Alderaan, e che lo lasci da un buon dottore, uno xenobioogo od un criologo, assieme a questa clip registrata da Momaw ed a tutte le medicine che trovi lì. La crata che hai coprirà anche quelle spese mediche”
“E’ nobile da parte tua. Spero davvero non ce ne sia bisogno, e di poterti ridare questo credit chip inutilizzato”
“Vale una fortuna”
“Lo so”
“E te lo sto lasciando in prestito”
“Lo so”
“Mi fido di te, Aaclay. Non deludermi”
“Tranquillo…e grazie della fiducia. Piuttosto, quanto è grave questo tuo amico?”
“Estremamente grave, quasi terminale”
“E se non dovesse farcela?”
“Puoi usare la carta…per pagargli un funerale guerriero”
“Speriamo non serva” conclude Aaclay stringendo la mano a Kastar
“Buona fortuna, Signore”
“Grazie, amico”.
“Sei pronto?” chiede Anomander da terra
“Si, si, arrivo subito!” risponde Kastar affrettandosi giù per la rampa.
Il gruppo si avvia per una strada sabbiosa ma molto ben battuta, piena di segni di veicoli a ruote ed a cingoli. Il panorama roccioso è quasi del tutto nascosto dalla notte ormai iniziata, ma un senso di spaziosità sembra comunque permanere nell’aria, negli echi che giungono loro da gole e crepacci lontani. Le luci del Monastero B’Omarr si avvicinano rapidamente, finché tutti giungono alla massiccia porta del palazzo.
*Sembra fatta per fermare un missile anticarro…* pensa Anomander
Una lampada si accende sopra le loro teste, attivata da un sensore, quando sono ad un passo dalla porta. Si apre un piccolo portello tondo sopra le loro teste ed un occhio metallico attaccato ad un braccio meccanico si estende fissandoli con curiosità, passando rapidamente da uno all’altro.
“Ug-guchimagosse!”
[HUTTESE - che diavolo volete!]