3 - L'occhio del ciclone

Kastar prende in mano le tessere, le osserva con attenzione. Deglutisce leggermente quando si rende conto del potenziale di quelle schede magnetiche.

"Queste..Queste faranno gola a chiunque e sicuramente le potrò usare a nostra vantaggio. Grazie
Per quanto riguarda le mie promesse, ho avuto pochi compagni nella mia vita ma quando ho fatto una promessa ad uno di loro l'ho sempre mantenuta"

*Vuole un giuramento da me..Vuole la mia parola, la parola di Kastar Fabar*

"Io ti aiuterò a salvare i tuoi amici, da tutto questo guadagnerò una grande somma e presto potrò attingere alle mie risorse. Avremo il miglior equipaggiamento"

Max gli si avvicina e dice a Kastar la verità sugi amici di Fuin..

*Assaltare la Conquest..è una follia. Vale davvero la pena? Stanno mettendo a rischio le loro vite per me.. Un problema alla volta Kastar, pensa a mettere le mani sulla tua preda*

"Quanti saranno?Non più di 8, direi che nel migliore delle ipotesi saranno in 5 più il tenente Harburik. Armati come quelli che abbiamo sistemato qui sopra ma sicuramente avranno con loro dei veicoli, speeder bike e qualcos'altro forse. Dobbiamo in ogni modo evitare una loro fuga"

Guardo Kastar
"Ho bisogno del tuo giuramento, sul tuo nome, sulla tua vendetta." lo sguardo non lascia repliche

*Attende, non vuole rispondere*
"Io Alexej Mirvangov giuro di essere dalla tua parte come alleato fintanto che camminerai nel sentiero della luce. Poi spero come amico." prendo fiato "Non uso il mio vero nome da 25 anni, dal giorno della distruzione dell'accademia."

*Ora deve decidere...*

Attendo la risposta
"Ora è impossibile un recupero degli altri e poi anche io devo recuperare qualcosa prima." poi sottovoce a Kastar "Qualcosa che merita l'attenzione degli inquisitori."

"Ormai è quasi buio, appena il capitano è a nanna, possiamo colpire. Due alla radio e due ai veicoli. Con la confusione che si crea, il buio e..." prendo la trasmittente modificata "questa, dovremmo farcela"

*Sono così vicino alla mia preda..Una preda difficile, un modo molto rapido per crearmi un nome nell'ambiente, un nome che mi permetterebbe di rintracciarlo..Eppure, eppure sto andando verso una strada comune ad altre persone ma lontana dalla mia personale storia. "Fintanto che camminerai nel sentiero della Luce"...Luce...io non so cosa è la luce e cosa l'ombra, io ho sempre e solo fatto quello che dovevo fare per sopravvivere e per avvicinarmi alla mia vendetta.Ogni cosa ha due risvolti..io ho cercato di vivere un pò nella luce e un pò nell'ombra pur di sopravvivere, pur di tener fede al mio giuramento.
Hanno fiducia in me, credono in me come nessuno ha mai fatto....quando assaltavo le navi, come un pirata, chi era con me si fidava di me nel breve attimo mche intercorre tra l'inizio e la fine della lotta, ma qui..Qui è diverso*

La mente di Kastar è invasa da pensieri e ricordi, per qualche istante non è più il freddo calcolatore ma un uomo come tanti, che ha sofferto come tanti..che ha davanti a se uomini che hanno sofferto come e più di lui.

"Giuro sul nome della mia famiglia, sul nome dei Fabar, sulle tombe dei miei genitori e sul desiderio di vendetta che mi accompagna tutti i giorni della mia vita che sarò al vostro fianco e metterl tutto me stesso a disposizione della vostra causa, così come voi state facendo con la mia"

Un attimo di pausa..lo sguardo fisso in quello dello Jedi.

"Ora però devo andare, non deve sospettare niente. Prenderò qualche blaster e li metterò al sicuro nella stanza dove è adesso Ingah. Lascerò qui il grosso della roba...Se avete altre domande fatele ora, ci rivedremo quando sarà tutto iniziato"

[Modificato da Giafo 13/02/2007 17.57]

Ormai e' notte nel deserto dello Jundland. Il ronzio dei repulsori del galeone e' l'unico suono udibile nelle ostili pianure sabbiose di Tatooine. Kastar e i suoi tre nuovi 'amici' si preparano per l'ultimo atto di una missione che li ha portati a un passo dalla morte gia' varie volte.
Seduti davanti a Momaw, alla luce di una lampada d'ottone, Max e Anomander hanno sul tavolo varie armi, aperte in due per lo piu', ed una miriade di piccoli attrezzi.

CLIKK....

"Fatto, adesso il caricatore segna 80%, ma in realta' e' vuoto. Nel caso Ingah avesse strane idee"

"Come va con la bottiglia, Momaw?" chiede Anomander
"Pronta tra cinque minuti. Il sigillo e' quasi invisibile, e la tossina e' stata inserita"
"Bene, io ho scaricato tutte le altre armi, salvo due fucili da dare al Mon Calamari e ad uno degli umani. L'arma che il nostro caro uomo incappucciato dara' alla tenente sara', per me, questa pistola. Ne terro' un altra per me"
"Da me potra' avere una delle due spade" aggiunge Fuinn.
Con la stessa riluttanza, Max mette nella scatola anche la sua spada laser. L'interruttore di sicurezza inserito non lo tranquillizza. Se l'accendesse un imperiale, anche solo per provarla, sarebbe poco meno che una profanazione.

*Comunque, e' inevitabile. Devo correre il rischio*

"Anche le nostre finte manette sono pronte" conclude Anomander.
"Ok. Kastar? Ecco tutte le armi che possiamo darti. Noi ce ne andiamo di sotto a 'imprigionarci' e a ripassare il piano"
"Cercate di essere pronti tra meno di 20 minuti, quando verro' giu' a controllare. Inoltre, dovrete agire un po' alla cieca. Tenete il comlink acceso sul nostro canale, comunque. Potrei aver bisogno di improvvisare e darvi delle dritte al volo. Tranquilli, queste sono in buone mani!"

Kastar si congeda dai quattro e si reca nella cabina di poppa, chiudendosi la porta antiblaster alle spalle e lasciandoli soli nel salone.

"Jedi" dice il mon calamari prendendo le armi per se ed uno degli ex schiavi umani "contate su di noi per questa storia. O almeno, su di me. Inutile far rischiare piu' del necessario agli altri, proprio ora che sono liberi"

Imbraccia uno dei vecchi fucili dei sandtroopers e lo arma, facendo lo stesso per il suo compagno.

"Noi comunque siamo Aacklay e Dorn" conclude presentando se stesso e l'umano.

Con la sua nuova uniforme e il casco indossato da sopra al passamontagna Kastar si prepara a recitare una parte inedita per lui.

*Soldato dell'impero,fanatico e pronto a tutto in nome dell'imperatore*

I pezzi raccolti dai sandtroopers eliminati sembrano fasciare bene il suo atletico corpo e Harburik dovrebbe non notare niente di anomalo in quel soldato.

Ancora qualche passo, deciso, sicuro e Kastar con in mano la scatola con tutte le armi raccolte in precedenza e i tesserini che tanto gli fanno gola.

*Mostrerò al tenente la tessera del Comandante.*

"Tenente mi scuso se ho impiegato più tempo del previsto ma ho qui delle cose che potrebberlo interessarle"

Voce sicura,cadenza "militare", un vero soldato davanti ad un occhio estraneo.

"Li ci sono tutte le armi che i miei...compagni avevano con se. E questo dovrebbe farle capire quanto siano pericolosi per l'impero quei tre"

Il "trooper Kastar" mostra alla tenente la tessera del comandante della Conquest con dei movimenti lenti.

*Deve avere il tempo di capire cosa significa...*

"Sa cosa significa vero? Era addosso a uno di loro. Allora la posso slegare?Consegnare all'imperatore quei criminali è più importante del destino di Harburik non è vero?"

[Modificato da Ossian77 14/02/2007 17.03]

La reazione del tenente Muloha, anche nell'incerta luce della cabina di poppa, e' inconfondibile. Perde un battito di cuore, ed un respiro le si ferma per un attimo a meta'.

"Si, puoi slegarmi. E puoi sperare bene. Quello e' un tesserino magnetico di uno ISD. E c'e' la foto del comandante Talidion. Anche se non l'ho mai visto, so che e' al comando della Conquest, che in questo momento probabilmente ha una sessantina di turbolaser e sensori vari puntati proprio sullo Jundland..."

Kastar slega la tenente con un paio di movimenti e si porta subito a distanza di sicurezza

* Dopotutto non e' ferita che lievemente... *

"Qualche rischio bisogna pur correrlo, se si vuole avere successo. Giusto?"

* Proprio come te, arpia *

"Allora faremo contento questo Comandante restituendogli ciò che è suo?"

Kastar cammina..senza mostrare troppo timore nei confronti del tenento rimanendo però sempre all'erta.

"Se vuole tenente..può analizzare quelle armi, ce ne sono un paio interessanti.."

Qualche attimo di silenzio e poi..

"Io ho già una mia idea ma lei probabilmente conosce i protocolli più di me, cosa vorrebbe dire ad Harburik per convincerlo a salire?"

*Vediamo un pò cosa mi dice..vediamo quanto sa recitare anche se molto probabilmente vuole tirare un brutto tiro anche a me. Ma è lei che finirà male*

Il tenente si rialza e si massaggia polsi e caviglie, avvicnandosi al tavolo delle armi.

"C'e' un piccolo arsenale, qui" dice esaminando le pistole.

"Dunque erano, anzi, eravate qui per liberare Momaw Nadon eh? Immagino che sia amico di uno di loro, ma non certo tuo. Probabilmente ti hanno assunto come mercenario senza sapere che serpe si mettevano in seno"

"Ad Harburik direi questo. Che ci stiamo avvicinando, ma che abbiamo subito un tentativo di liberazione del prigioniero. Che l'abbiamo scampata e che abbiamo perso due trooper, e che abbiamo dei prigionieri. Ci fermeremo a qualche decina di metri dal campo base, per evitare di sommergerli di sabbia, e verro' invitata a scendere, per conferire con lui, credo. Poi spero di riuscire a convincerlo a salire a bordo. Quel tesserino sarebbe un ottima esca"

"Manca ancora parecchio prima dell'arrivo."
Poi rivolgendomi all'Ithoriano "Hai detto di avere un dono per me? Ma sopratutto come sai che sono uno Jedi?"
Se Mowan attende
"Ne riparleremo con più calma. Però mi piacerebbe sapere cosa hai scoperto e se sai della pioggia di meteoriti e dell'Executor in orbita qualche giorno fa."

*Più cose sappiamo e meglio è*

Pr un istante mi sento ancora come allievo che attende la lezione del maestro...

Momaw fissa Maximillian con sguardo solenne.

"No, meglio non attendere. Forse dopo non avremo modo di parlare, e se io dovessi morire non sapresti come prendere quello che ho fatto per te. E' un cristallo, di resina di Baffor. E' infuso con la forza vitale e lo spirito dell'albero, e risuona con la forza con delle armoniche nuove ed inconsuete. Non ero sicuro se dartelo, ma i segni che ho visto oggi mi hanno convinto a rischiare. E' un oggetto potente, sebbene non sia sicuro che gli si possa trovare un uso pratico, di questi tempi. Questa parte del lavoro sta a te...

Momaw beve un lungo sorso d'acqua da una borraccia e riprende.

"Il cristallo e' nel mio laboratorio, dentro l'albero centrale. C'e' una nicchia organica che si apre se le versi sopra una soluzione che ho preparato, sempre nel laboratorio. E' etichettata come "JC776"...Jedi...Come lo so? Non lo so, in realta', e non ne dovresti essere sicuro nemmeno tu. La Forza sembra aver ripreso a scorrere in te, ma ancora devi purificarti. Vivere di espedienti e compromessi per 20 anni ha pregiudicato la tua abilita' di sentire la Forza. Sei troppo aggressivo, incline a giustificare quello che fai per le 'circostanze speciali', pieno di risentimento e sensi di colpa, attaccato alle cose materiali. Forse non sei come un qualunque umano, ma non sei un vero Jedi. Non ancora. La via del cavalierato potrebbe esserti preclusa, e resterai un padawan, se ti va bene, per sempre. Sta a te porre rimedio a questo. Si sente che usi la Forza a tuo beneficio, ma non ti fidi di lei, e la sfrutti, piu' che abbandonarti ad essa"

"Sai un po' troppe cose per essere un giardiniere Ithoriano"

"Ho avuto i miei maestri anche io, e ho ricevuto visite sulla Tafanda Bay. E sono stato su Coruscant, prima dell'Impero, molte volte"

"Capisco. E le meteore?"

"Ne so quanto te. I miei strumenti hanno rivelato un aumento delle radiazioni ionizzanti in orbita, e diversi impatti. Forse dei gusci di salvataggio...chi lo sa? L'Executor era la su, ma non e' rimasto molto. Alcuni contrabbandieri sostengono di aver intercettato il segnale di soccorso della Tantive IV, una vecchia corvetta Corelliana. Poi e' arrivato l'Executor, e non si e' sentito piu' nulla. Dubito molto che ne abbia lasciato vivo anche uno solo...lui..."

"Si..diciamo più o meno così. Mi hanno assoldato e ora mi sto..prendendo la mia paga"

*Per quelli dell'impero il cinismo dovrebbe essere routine, di certo non si scandalizzerà per certe frasi ma meglio sottolineare certi aspetti..*

"E tenente..mi dica..C'è un modo sicuro per fare in modo che Harburik salga sulla nostra nave prima della sua convocazione da lui?Sa..se Harburik comunica al comando quello che abbiamo nella stiva poi sarà difficile per lei spiegare il suo arrivo trionfale con i prigionieri ma senza Harburik no?"

Ingah guarda fuori dagli oblo' di poppa, deformati dal combattimento e dall'attacco del dragone Krayt.

"No, non c'e'. Harburik e' il mio diretto superiore, e quello che decide si fa. Comunque, posso dire con certezza che quando gli descrivero' il carico vorra' di certo interrogarli, esaminarli, controllare chi sono prima di decidere di avvertire il prefetto Talmont, e lasciare che si prenda tutto il merito. Non so davvero cosa succedera' quando incontreremo Harburik...

[Modificato da Ossian77 15/02/2007 14.45]

"Allora lascerai qui le armi e il tesserino, se vorrà dovrà venire qui per vederli. E voglio un modo per poter ascoltare sempre tutto quello che vi dite, voglio essere pronto ad ogni evenienza"

Qualche passo e poi Kastar si pone affianco alla donna

"Ma cos'ha quell'Ithoriano di così importante da farti alleare con quel Centa?"

[Modificato da Ossian77 15/02/2007 14.46]

"Sono stupita che tu non sappia gia' vita morte e miracoli sull'ithoriano. Siamo qui per fare affari, io e te, e sono sempre un ufficiale dell'Impero Galattico. COsa vogliamo da Momaw non ti riguarda, mercenario. Se sei solo curioso e hai voglia di fare conversazione, ti basti sapere che su Tatooine ci sono molti compromessi che conviene fare per accorciare i tempi della giustizia Imperiale"

Per un attimo Ingah ha di nuovo il suo vecchio sorriso soddisfatto. Ha carisma e le sue parole si fanno piu' pesanti a ogni momento.

"Comunque se non vieni con noi non so proprio come farai ad ascoltare quello che diciamo. Sei tu che hai organizzato questa sceneggiata. Fatti venire un idea o pensero' che non hai il controllo di ogni minimo dettaglio come sembri mostrare..."

[Modificato da Ossian77 15/02/2007 14.47]

"Grazie. Hai ragione: non mi fido più di me stesso, ne di ciò che sono diventato; non credo di esser degno della Forza, ma ora devo usarla per la prima volta da anni, spade a parte. Vorrei abbandonarmi ad essa, vorrei non dovermi nascondere, vorrei insegnare l'arte della fabbricazione, vorrei un maestro, vorrei completare la mia istruzione per poterla tramandare..."
La voce è piena di tristezza, ma anche di speranza.

"Vorrei unirmi alla resistenza, ma in tanti anni non ho mai trovato ne loro ne alcun sopravvissuto della strage."

*Vorrei non dovermi guardare da ogni ombra, vorrei non avere il terrore di cercare ed insegnare l'arte delle LightSaber...*

" ..è per questo.. cristallo, Momaw, che.. ti hanno.. preso?
cosa vogliono.. da te?"

Fuinn è disteso nella penombra vicino ai suoi compagni,
l'accenno al cristallo ha risvegliato in lui alcuni ricordi confusi.

"dannazione, mi state facendo venire il mal di testa con tutte queste chiacchiere... lasciatelo stare, è stato prigioniero fino ad ora e adesso si ritrova a fingere di esserlo ancora. e poi... ci sono cose che è meglio non sapere..."

è buio e non può guardare l'ithoriano, ma Anomander sa che l'amico non rivelerà nulla del suo passato e del motivo per per cui si trova a Tatooine. però Momaw ha una visione del mondo più completa e le sfumature di ciò che succede le percepisce molto meglio di lui, deciderà autonomamente cosa rivelare e cosa no, intanto però il rosso gli ha comunicato la sua preferenza.

Anomander sta lavorando al buio, con alcuni pezzi dei blaster smontati e un pò del materiale che si è portato da casa sta preparando una sorpresina per gli imperiali.

"E' vero.. chiedo scusa..
da quando vi ho.. incontrato.. sono diventato.. fin troppo.. curioso.."

*
sentiamo come va avanti di là.. mi auguro che Kastar riesca a tenere i nervi saldi, non dev'essere facile trattare con quell'umana..*

Un leggero inchino accompagna la risposta del cacciatore..

"Mi fa piacere Tenente che nonostante tutto non abbia perso la vostra verve, è giusto che Harburik vi veda decida come sempre ed è giusto che voi rispondiate per le rime ad un semplice soldato non è vero?"

*Divertiti ora arpia, presto non potrai più farlo*

"Ho già qualche idea riguardo l'ascoltare la vostra conversazione, quando sarà il momento ti renderò partecipe. In ogni caso troverei stupido da parte tua tradirmi, guadagneresti solo una misera vendetta nei miei confronti ma perderesti il prestigio di una cattura tanto importante. Tra vendetta e prestigio solo gli sciocchi scelgono la vendetta.."

*E io..io sono uno sciocco?*

Il tono di Kastar e' sicuro, ed ha sempre un blaster dalla parte del manico. Nonostante questo, Ingah sembra non essersela bevuta, o non del tutto.

"Va bene, misterioso mercenario. Inutile fare minacce o distribuire perle di saggezza a chi non ne ha bisogno. So badare a me stessa. Ora, se non ti dispiace, voglio assicurarmi che i prigionieri siano legati e non pericolosi"

"E ci mancherebbe altro...ma certo, prego, di qua"

Continua Kastar con fare affabile

"Conosco la strada" replica gelida Ingah.

I due aprono la porta anti blaster e attraversano il salone. Gli ex schiavi sono ancora li', e cercano di comportarsi come se non fosse accaduto nulla. Anche nelle incerte luci al sodio, lo sguardo di Aaklay il Mon Calamari sembra rassicurare tutti e comunica sicurezza e controllo.

Un po' troppo vicini perche' la cosa sia confortevole, Kastar e il tenente Muloha scendono nel mini elevatore che porta alla stiva. Quando il pannello a diaframma si chiude sopra di loro con un sibilo, le luci della stanza tornano alla vita, rivelando due enormi gamorreani feriti in un angolo, un mercenario legato da capo a piedi, un Ithoriano e tre umani anch'essi legati ad una ringhiera.

Ingah passa davanti a Centa e, sprezzante, gli mette un piede sul grugno porcino.

"Animale disgustoso. Mi fai ribrezzo. Non so perche' l'Impero tolleri l'esistenza della vistra razza inferiore...Hai voluto strafare, e in un modo o nell'altro, molto prima del previsto, hai avuto quello che meritavi. Feccia...non sai che guai ti aspettano"

Poi si rivolge ai tre umani.

"Bene bene, due mercenari, senza arte ne parte. Impacchettati a dovere dal vostro caro campione. Un omone coi capelli bianchi, troppo vecchio per fare questo mestiere, ed un pezzente miserabile, l'amico di Momaw immagino. Con voi, una specie di efebico ballerino. Momaw, ho visto squadre di liberatori molto meglio in arnese. Mi auguro per voi che non facciate parte dell'alleanza ribelle, cosa di cui il nostro caro Momaw e' accusato assieme ad un mucchio di altre cose, di cui sono sicura NON vi ha messo a parte, vero testa a martello? Beh, sappiate che se avete un contatto anche remoto con l'Alleanza sara' bene che vuotiate il sacco subito, e me ne reicordero' quando scrivero' il vostro rapporto per il centro di detenzione imperiale. Avete qualcosa da dire, feccia ribelle?