3 - L'occhio del ciclone

Il sindo non sembra seguire molto i discorsi dei presenti, ma ha comunque un'espressione molto concentrata.
D'un tratto dopo un profondo respiro prende la parola approfittando di un momento di silenzio degli altri.

"Non so bene.. quello che avete parlato..
ma voglio dire.. mio pensiero.. su prigionieri.."

Si gira verso Kastar
"Nero.. io ho accettato de aiutare te..
non per uccidere, ho detto, ma per.. trovare donna, prima.. e uomo, poi.
essi sono prede tue.. tuoi prigionieri e di essi tu.. dis poni.
ma non togliere.. vita, per ora, ti chiedo. La donna.. forse serve. ora vedo. ho bisogno di.. pensare, e uccidere è cosa.. molto rapida. nè si torna.. indietro."
poi si volta verso Anomander e Momaw.
"Rosso.. ho accettato de aiutare te.. per salvare tuo amico. indi Sonnan è prigioniero vostro e di voi.. altri, liberati.
mio consiglio, è.. non... uccidere, ma decisione.. ultima.. è di voi."

[Modificato da Ashtarazor 07/03/2007 18.55]

Il sindo improvvisamente s'interrompe, come colto da un pensiero improvviso.. sembra terribilmente indeciso.
poi squadra i presenti come se stesse cercando conferma delle sue sensazioni.
infine riprende a parlare scuotendo lentamente la testa.

"No... voi.. v o l e t e.. uccidere.
e non.. per.. giustizia.. ma per.. p a u r a..
io..
non p o s s o.. permettere questo.
mi dispiace, amici.
è.. male e.. da male.. viene ad essere.. altro male..
più comodo.. più facile, sembra.
ma non è."

dicendo questo avanza con decisione verso i prigionieri, estraendo la spada, fino a raggiungere il tenente Ingah Muloha.

[Modificato da Ashtarazor 08/03/2007 10.48]

Ingah, che non poteva sentire quello che si stavano dicendo, all'avvicinarsi di Fuinn sbianca dalla paura. Il respiro accelera vistosamente, l'incarnato del viso perde di colpo ogni colore e le pupille le si dilatano. Sta provando un terrore assoluto, perche' crede che la sua vita stia per finire.

"No...no....ti prego...non cosi', non con una spada, sono legata...non voglio finire cosi'"

* la paura di questa donna.. mi dà una sensazione.. di potere..
inebriante..
io stesso sento.. ora.. il desiderio di.. ucciderla..
no..
non d e v o farlo..
le emozioni.. osservale.. e lascia che scorrano..
non sono qui per quello..*

rivolto gelidamente alla donna, la lama che si appoggia al suo corpo.

"Tu non vuoi..
Ne'anche io. Ma.. forse che ho.. altra scelta?"

[Modificato da Ashtarazor 08/03/2007 11.21]

Il volto di Ingah e' il ritratto del dolore. Sta evidentemente rivivendo il momento in cui insultava i prigionieri nella stiva del Galeone di Centa. Il tradimento, l'essere stata gabbata in una maniera cosi' evidente, la finta complicita' di Kastar, la stanno distruggendo quanto il freddo contatto con la lama della spada lunga di Fuinn.

Ingah per un attimo e' completamente congelata dal terrore. Fissa il filo della spada e si accorge che emette una lieve vibrazione, quasi una nota musicale di un diapason. La lama e' affilatissima. Fuinn percepisce, dentro la sua testa, i pensieri di Ingah. Sono talmente intensi e oscuri che non ha bisogno nemmeno di concentrarsi. Anche Max, diversi metri piu' in la', avverte una sensazione di freddo nel cuore.

Ingah sta vivendo mmaginando la scena della sua stessa morte, la lama che le spicca di netto il capo dal collo, il fiotto di sangue, la testa che rotola e vede il suo stesso corpo accasciarsi, privo di vita, senza possibilita' di difendersi, di dire nulla, tradita e traditrice, disonorata ma sopratutto morta. La paura del dolore fisico, dell'annullamento totale, si mischia alla tristezza per lo stare per essere abbattuta come un animale al macello. Un semplice pezzo di carne da stroncare con un colpo secco.

Sta ripensando a tutto quello che ha fatto e la vita le sta scorrendo davanti agli occhi. La paura, ma anche la trsistezza, le stanno annacquando gli occhi ed il naso le gocciola vistosamente. Sa solo una cosa, che non vuole morire, perche' la vita desidera solo proteggersi. Vede tutto quello che non ha fatto, vede gli amici, l'accademia, una storia d'amore finita male, un litigio con il fratello, un compito di fisica a 13 anni, il primo cane, la prima ferita, di nuovo il tradimento, subito e perpetrato. Non sa che dire, e non dice nulla. Si limita a piangere, la gola serrata in una morsa di orrore e panico. Piange, tira su col naso, trema, sente le gambe fredde e deboli, vorrebbe dire qualcosa al sindo, implorarlo, ma dalla bocca non le esce neanche un suono.

* Alla fine, non ci sono eroi davanti ad una esecuzione. Niente sprezzo del pericolo di fronte alla morte. La vita e' una sola, e ci comportiamo tutti allo stesso modo...*

[Modificato da Ossian77 08/03/2007 12.13]

*Svelto. Prima che anche gli altri possano svegliarsi.*
Prendo la mia pistola e setto su stordimento.

Prima che gli altri possano dire o fare qualcosa, alcuni cerchi azzurri colpiscolo tutti i prigionieri tranne Ingah.

Poi una folle idea nella mia mente. Mi avvicino a Fuinn.
"Niente lame, non ne è degna."

Prendo il datapad ed attivo "Registra", faccio una smorfia come se non trovassi dei dati; poi mi rivolgo alla donna
"Dicci perchè dovremmo lasciarti vivere, in fondo ti abbiamo solo chiesto di convincere il tuo superiore a salire sul nostro veicolo. E tu avida di una promozione e di rendere ridicolo il comandante Harburik, non sei riuscita ad eseguire un semplice compito. Vero Tenente Ingah?"

[Modificato da ZioLex 08/03/2007 11.50]

Fuinn alza la mano verso gli altri chiudendo gli occhi per lo sforzo di rimanere concentrato.
"Vi prego.. lasciatemi.. con lei."

Rivolto di nuovo alla donna, dopo una lunga pausa di riflessione riprende a parlare molto lentamente.

"Mi dispiace..
avverto.. il tuo dolore...
percepisco.. le tue sensazioni..
il rimpianto.. dell'innocenza.. di quando eri.. con.. tuo fratello..
e con.. il tuo.. cane.."

La sta fissando negli occhi.
una nuova serie di singhiozzi scuote la donna.
il sindo prosegue con un tono di voce più morbido, quasi comprensivo.

"Guarda.. dentro di te.. Ingah..
Cosa.. vedi?
Ingiustizia..
menzogna..
tradimento..
crudeltà..
compromesso..
il male.. fatto.. in nome di.. te stessa."

un'altra pausa.

"Ora.. che sei giunta.. alla fine..
dimmi.. Ingah..
è.. questo.. che.. volevi.. da.. la tua.. vita?
Sei.. in vero.. fiera.. di ciò che.. hai fatto?
di ciò che.. l'Impero.. ha voluto fare.. di te?"

Il tono non è di sfida ma quello di una semplice domanda.
Lo sguardo di Fuinn invita la donna a considerare la sua vita con la sincerità delle lacrime.
* Davanti alla morte non c'è più nulla da difendere.. nulla, se non la verità stessa.. *

[Modificato da Ashtarazor 08/03/2007 13.04]

"Per...favore....io...Ti prego. Non mi uccidere. Io non voglio morire qui. Voglio vivere. Io, l'Impero....qui e' tutto cosi' difficile. Se non mangi qualcuno vieni mangiato. Io, non volevo restare su questa palla di fango per sempre. Io volevo comandare. Volevo torare su Coruscant. Non e' colpa mia. Ho sempre e solo seguito gli ordini, non avevo scelta...non mi uccidere. L'uomo con la maschera...mi ha detto che se volevo vivere dovevo tradire Harburik. Io lo odio quel verme, e l'uomo mascherato...mi avrebbe sparato, altrimenti. E' vostro amico, e lo sapete. Ero costretta, ed io, lui, si, insomma, lo sapevamo che le cose potevano andare male. Ho fatto come mi ha detto, ma Harburik no, lui...voi, siete usciti fuori, ed avete iniziato a...eravate legati, io, credevo vi avesse venduti. Io non capisco. Perche' mi fai questa domanda? Non capisco...voi siete i Ribelli. Io l'Impero...che altro dovevo fare? Lui...io...Pensavo fosse un pirata...che potevo fare? Non, non mi uccidere...no...no..."

[Modificato da Ossian77 08/03/2007 13.14]

*non mi ha risposto..*

Il sindo passa una mano sulle lacrime della donna, quasi come una carezza..

“So.. cosa è.. successo.. oggi.
Ma.. prima.. di oggi.. nessun.. rimorso, hai ? ”

La donna non risponde..

“ma dunque..
sei.. contenta.. tu, di come hai.. vissuto?
È stato.. come voluto.. da quando iniziato.. la via.. dell’impero?
E adesso.. vuoi tu.. ancora, essere.. comandante.. che schiaccia.. da’ ordini.. ingiusti.. e accusa.. innocenti.. con false parole.. e agisce.. senza scelta.. nell’odio.. e opprime.. nel male..?"

* ..sento che parte della sua oscurità si sta dissipando..
..ma perchè non la uccidi e non la fai finita..
..io posso aiutarla.. ma dev’essere lei a decidere il suo destino..*

Fuinn la guarda intensamente negli occhi, da vicino, la spada abbassata, mentre una mano le sostiene il capo appena sotto all’orecchio.

“Non senti.. desiderio di.. cambiare?
Non vuoi.. fuggire.. da questa.. misera.. oppressione..
E iniziare.. nuova vita... libera.. in sentieri.. di luce..? ”

Spengo la registrazione, non serve altro.

Volevo intimidirla, ricordarle a cosa va in contro se resta, per poi farci dare tutte le informazioni che possiede in cambio della libertà. Ma...

Ma Fuinn è puro, ha un contatto con la Forza che forse io non avrò mai.
Mi muovo lentamente fuori dal campo visivo di Ingah. Ora posso sorridere. Sorridere di cuore.

Non voglio che Ingah muoia, ma l'attende la corte marziale e noi non possiamo fidarci... O forse si.

Quello che vuol fare Fuinn ha del miracolo, ma prego con ogni briciola di me che possa riuscire

Gli occhi di Ingah, bloccati dallo sguardo di Fuinn, ritornano a fuoco di colpo. Come se si fosse svegliata da un brutto sogno, scossa da un brivido e costretta a prendere un lungo respiro dal corpo stanco di tremare, Ingah resta di nuovo zitta, per lo stupore, stavolta, piu' che per il terrore.
Rispondendo alla domanda con una domanda, Ingah, quasi incredula, chiede.

"Tu, nonostante tutto, davvero non vuoi uccidermi. Mi stai chiedendo di salvarmi la vita. Ma chi sei?"

Fuinn non perde il controllo, e rende lo sguardo un po' piu' severo.

"Io...io non so che rispondere. Non so come sia possibile che un Ribelle, un criminale, possa essere come te. Eppure vedo quello che vedo. Io...io non voglio morire e no, non sono pentita di quello che ho fatto..."

Abbassa lo sguardo, per poi riprendere a fissare Fuinn

"Comunque non ho fatto mai molto. Ho solo obbedito agli ordini, e non mi sono sempre piaciuti, anzi. Ho servito su pochi mondi, e sono su Tatooine da tanto tempo. Qui sono tutti criminali ed assassini. Io ho la responsibilita' dei miei soldati, e del successo della mia missione. Non ho vittime innocenti sulla coscienza ma...non so se e' quello che vuoi sentire, ma non voglio trovare altre persone come Harburik sulla mia strada. E' un sadico maniaco, un violento, ed un uomo che mi disprezza e mi considera inferiore. E noi con questa dottrina, noi ci cresciamo. Io ero giovane, una bambina quando l'Impero e' nato. Ci siamo dovuti adeguare, e l'Impero ci ha dato una legge, e delle opportunita', ed ordine, tanto, troppo ordine. Ci hanno insegnato che per mantenere l'ordine per molti e' necessario sporcarsi le mani con pochi, sacrificabili esseri come Centa. Io, io non so perche' hai questa misericordia nei miei confronti...non lo capisco ma...ecco, io vorrei sapere quali sono le mie alternative, adesso. Devo morire?"

Sembra esserci di nuovo una luce di dignita' nei suoi occhi neri, e il suo disprezzo per il suo interlocutore sembra essersi trasformato in una specie di stupito rispetto.

Osservo la donna *Non è più una minaccia, ha troppo da perdere comunque, E forse per la prima volta incontra qualcuno che la vuole aiutare. Quanto vorrei conoscere la Forza bene come Fuinn...*

Spengo il blaster nella fondina e, rivolto verso il sindi, mimo il gesto di tagliare le corde di Ingah.

Attendo finchè Fuinn decide che posso liberarla.

Poi con un movimento leggero, preceduto da "Adesso NON muoverti", la libero.

[Modificato da ZioLex 08/03/2007 23.58]

Kastar assiste in silenzio a tutta la scena, le parole di Fuinn sono degne di un grande saggio e sembrano scalfire la nera corazza intorno a Ingah.

*Io l'ho usata come un mezzo per arrivare alla mia preda, lui la sta trattando come una persona. Siamo diversi...io sono un cacciatore e lui..lui è Fuinn.
La vendetta e la rabbia sono sentimenti umani, lui forse non lo è per niente..Spero che Anomander non la prenda troppo a male, infondo stanno liberando la donna che ha imprigionato il suo amico più caro e lui..lui è umano.
Io avevo un obbiettivo e l'ho raggiunto, ora manterrò la mia promessa e tenterò di salvare gli amici di Fuinn..da questa gente ho solo da imparare*

Mentre le corde cadono per terra, il sindo risponde alla donna.
sembra quasi che le sorrida.

"La dottrina che dici.. non è.. giusta.
se io siguissi.. essa.. allora.. tu.. avresti.. la morte.
poichè.. tu sei.. pericolo.. per noi.
Tu capisci, vero?

ma io dico.. non devi morire.

Poichè io.. sono uno Jedi.

o meglio.. ne seguo.. una via..
e agisco dunque.. secondo giustizia.. e onore,
non per paura.. non per vendetta.. o convenienza.

da ciò.. puoi vedere.. anche tu..
che impero.. non dice verità.. su.. molte cose..
Per questo.. io ho rinunciato.. al potere.. e al comando.. che esso.. mi offriva.
per questo.. io non accetto.. di vivere in menzogna.

ora.. spiegami..
hai detto.. non hai vittime innocenti sulla cossienza.
ma allora.. Momaw Nadon.. cosa ha fatto.. di male?"

Ogni volta che Fuinn apre bocca, Ingah sembra diventare piu' confusa. Sembra palese che nessuno si sia mai confrontato con lei usando mezzi diversi dalla forza o dalla minaccia o dal ricatto. Diffidente, ma incuriosita, si alza in piedi e guarda con un certo timore la lama brillante della spada di Maximillian svanire con un rapido sibilo.

"Io, credo di ricordare di aver sentito storie al riguardo. Intendo dire, dei Jedi, quelli con le armi come la tua; pensavo foste estinti e che la vostra religione fosse svanita"

Ingah lancia un occhiata carica di rancore ad Harburik, come se stesse ripensando a vecchi atriti. L'odio ed il rancore, la filosofia della vendetta e della rappresaglia sono ancora molto forti in lei, ed il Lato Oscuro non ha mollato la sua presa piu' di tanto.

"Momaw..."

E difficile trovarsi coi ruoli invertiti, vittima e carnefice, e riuscire a dire la verita', senza trincerarsi dietro scuse e menzogne, dette a se stessi prima che agli altri, talmente spesso che si arriva a crederci come fossero la pura e cristallina verita'.

"Momaw e' stato accusato di vari crimini. Contrabbando di armi e componenti elltroniche e chimiche sono le prime che mi vengono in mente. Io ho solo ricevuto il file, ed agito di conseguenza. Comunque e' accusato di essere un simpatizzante dell'Alleanza Ribelle, e dunque di essere un traditore dell'Impero. Questo da solo basterebbe a farlo sbattere in c...a farlo processare..." conclude Ingah abbasando una voce che andava acquisendo troppa sicurezza.

* Ha i suoi piani, in mente. Ora che non la domina la paura sta pensando di nuovo a come cavarsela...non posso biasimarla, farei lo stesso * pensa Kastar.

"Io...io non so cosa gli sarebbe successo. So solo che dobbiamo scoprire cosa nasconde nella radura di Baffor, perche' di sicuro e' una minaccia all'Impero, per piccola che sia. E poi, la sua radura verde e fiorita era una leggenda troppo popolare. Diffonde idee sediziose e contrarie al Nuovo Ordine Galattico. Insomma, stavo solo lavorando. Sono sicura che ci sono delle prove a suo carico"

* Assunzioni, generalizzazioni, ipotesi, poca curiosita', paura delle ripercussioni, vivere negli Assoluti...la classica figlia dell'Impero * e' il pensiero, un po' deluso, di Maximillian.

"Beh, scoprirete presto, cara Ingah, che non avevate sbagliato di molto. A quanto pare quella testa, cosi' attraente per gli standard umani, non rotolera' stanotte. Tanto vale che almeno la usiate per vedere cio' che tanto ansiosamente cercavate" e' il commento di Momaw mentre si sistema il fucile a spalla, allungandone la cinghia.

"Venite. Se non avete altre domande da fare, avrei io qualcosa da mostrarvi" dice l'Ithoriano avviandosi verso il gigantesco albero che chiude l'ingresso alla valle. "Aaclay, sopratutto tu. Vieni, questa cosa ti interessera' molto"

[Modificato da Ossian77 09/03/2007 15.30]

*io solo vedo la verità? io solo so cosa significa lasciarla in vita? dannazione ragazzi, non avete avuto scrupoli a massacrare soldati di Centa e dell'impero ed ora lasciate libera la maggiore minaccia per tutti noi? questo non è misericordioso, è stupido. a parti invertite lei non avrebbe esitato un momento. sta già riprendendo il controllo della situazione, sa che io sono ricercato e che Max e Fuinn sono Jedi... appena tra le braccia dell'impero venderà tutte le informazioni che ha per salvarsi la pelle e forse anche la carriera.*

il rosso si avvicina a Momaw e lo prende per un braccio trattenendolo leggermente prima di lasciarlo dirigere alla radura.

"...Momaw, sei sicuro di quello che fai? ricordati con chi abbiamo a che fare, loro non hanno pietà, perchè dovremmo averne noi?"

"Vorrei che fosse cosi' semplice. Credo che dalla vita di quella donna dipenda anche la speranza di Maximillian di tornare ad essere quello che era un tempo. Non so, non intendo certo lasciarcela dietro cosi'. Per adesso facciamo quello che dobbiamo fare, e teniamo d'occhio i due Jedi. Vediamo che rischi intendono farci correre..."

Il tono di Momaw e' visibilmente preoccupato, quasi allarmato

La Forza scorre di nuovo in me...
Ricordo come scorreva 25 anni fa, come dovrebbe scorrere sempre.

Non sento ogni parola del discorso tra Anomander e Mowan, ma il senso si.

"Prima di andare vorrei mettere in chiaro una cosa."
Mi rivolgo ad Ingah
"Fuggo da 25 anni, da quando Anakin Skywalker ha distrutto l'accademia di Coruscant. Per me la clandestinità ormai è abitudine."
Fisso negli occhi la donna con determinazione.
"Ma per loro no. E se devo scegliere tra la tua e la loro vita, sceglierò la loro. Qualunque sia il prezzo che dovrò pagare."

Prendo fiato e lo sguardo torna normale
"Conosco le storie che l'impero ha diffuso in questi anni. Ti racconterò cosa è davvero successo. Poi decideremo cosa fare." poi con tono triste "Ti dirò la verità, per quanto dolorosa sia."

Mi rivolgo all'Ithoriano "Decidi tu se la lezione di storia è prima o dopo la visita al tuo laboratorio."

Il sindo è terribilmente irritato.
*sono stato interrotto.. ormai il momento di purificazione.. è irrimediabilmente spezzato..non posso più.. ricucirlo..max.. era troppo presto.. per slegarla.. non dovevo lasciartelo fare.. questa donna.. è.. perduta.. per la sua stessa arroganza..*


“Non avevo.. ancora.. finito..”, dice il sindo, con gelida ira, piantando la spada per terra, forse rabbiosamente.

“Vi avevo pregato.. di lasciarmi.. con lei..ma voi.. esseri.. senza misericordia.. e senza.. pazienza..ora.. è tutto.. inutile..”

Fuinn lascia andare un sospiro, un sospiro intenso e colmo di ira e frustrazione. Si rivolge di nuovo alla donna con parole dure.

“Ingah.. sono altri.. i legami.. che.. TU.. dovevi sciogliere. Io ti ho spiegato.. ho avuto pietà.. ma tu.. persisti.. ti rifugi ancora.. nella falsità.
Non ostante.. l’evidenza. Intuisco.. cosa.. stai.. pensando.. tu vorresti.. approfittare.. di me.. Ciò mi ferisce..
Il tuo animo è oscuro.. e infido. Sei.. falsa. E in verità.. crudele.. come dicono. Mi stai.. già.. tradendo..e compirai.. di certo.. altro male. Hai avuto.. la tua occasione.. per cambiare.. per scegliere.. il bene. e ricominciare.. una nuova vita. Bastava poco.. Ora.. è troppo.. tardi.. ”

Il tono diventa più formale.

“In mancanza.. di altre.. autorità.. non ho altra.. scelta.. che seguire.. la giustizia.. del Tempio..”

Ingah ha un volto perplesso, come se non seguisse bene le parole del Sindo.
"Io, non capisco, ma di che stai..."


*Pensavo non fosse necessario..ma non è così..Mi dispiace..*

La spada corta del sindo guizza senza preavviso squarciando il ventre della donna, in un’esecuzione rituale. Per un istante un’espressione di ansia e stupore si dipinge sul volto di lei, prima che la sua testa rotoli per terra, nell’erba, senza un lamento. Anche di Sonhan dopo un attimo, rimane soltanto un cadavere tagliato in due nella polvere. Fuinn, senza altre parole, ripulisce e rinfodera le lame, chinando il capo e chiudendo gli occhi per un momento. Poi s’incammina verso Momaw e il rosso, esterrefatti.

“Ora.. ho finito.. ”, dice loro freddamente.Una lacrima riga il suo volto di pietra.

[Modificato da Ossian77 10/03/2007 12.42]

*C'è qualcosa di profondamente contorno nella mente di Fuinn.Ucciderla sarebbe stata la soluzione più semplice eppure ha tentato di compiere un miracolo, non ci è riuscito ed è tornato sui suoi passi, con una semplicità a tratti spaventosa. Centa e Ingah sono morti..non potranno essere pedine di scambio per nulla, non sarà facile liberare i suoi amici dalla morsa dell'Impero ma infondo non lo era nemmeno prima..*

Kastar è rimasto freddamente ad osservare la scena e non si è scomposto più di tanto quando la vita di Ingah e di Centa si è spezzata tanto velocemente quanto quella degli altri che ci hanno combattuto.

*Harburik ora è l'unico testimone di questa battaglia e presto non sarà un pericolo per nessuno...*