Uno sputo. Il sindo non aveva fatto una piega, e mentre finiva di sistemare l’amico, non aveva degnato nemmeno di uno sguardo il Dug che si allontanava sbraitando nella sua rozza lingua incomprensibile.
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essere spregevole.. mi ha sputato addosso.. hai fatto bene ad andartene.. e a non rimanere solo con me.. come può una creatura così piccola e insignificante essere tanto impudente? “Sebassa!” continuava a ripetere.. dev’essere un insulto.. glie lo farei rimangiare molto volentieri.. magari dopo avergli staccato quella stupida e inutile testa che si ritrova. Ma non sarebbe onorevole, è soltanto un insetto.. in fondo ci ha solo provocato, non sarebbe uno scontro alla pari.
E poi è meglio non dare nell’occhio, questo è un posto che non mi piace.. creature strane e sfuggenti... e là in fondo altri imperiali.. spero che lo Jedi si muova, là dentro..
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Le ombre della sera si sono allungate. La strada e' debolmente illuminata dalla luce del tramonto e da qualche lampada appesa fuori dalle case. Il vento e' forte, tiepido, quasi piacevole.
Fuinn è in piedi, appoggiato al rover, nell'ombra, una pistola infilata ben in evidenza nella cinta, gli occhi sonnecchianti che seguono con discrezione ogni movimento sospetto nel vicolo o nella piazza. Le sue spade sono sempre a portata di mano. La veste, grigia e sporca di polvere, e' chiusa al collo e sulla vita con lacci legati, ma da lontano sembra una maglietta moderna.
Per adesso la serata è tranquilla.
In lontananza alcune delle bancarelle in piazza, gente che contratta, forse un piccolo litigio.
Frettolosi passanti sfilano con indifferenza a poca distanza senza fare domande.
Si avvicina qualcuno. È lo jedi, ha portato da bere ed e' solo.
Il sindo, dopo un cenno di ringraziamento, sorseggia lentamente dalla borraccia. È un liquido fresco, dissetante, leggermente aspro e pizzica piacevolmente la gola e il palato.
"
Non male questo succo.."
commenta a bassa voce, poi torna sul rover per assistere e dissetare l'amico.
[Modificato da Ashtarazor 14/09/2006 11.17]