2 - L'orlo della tempesta

Kastar annuisce alle parole di Maximilian riguardanti l'operato dell'impero.

"Hai ragione, quel comandante rischia davvero tantissimo e proprio per questo credo sia disposto a tutto pur di riprendervi. Dobbiamo stare attenti"

Kastar si tocca la ferità sul suo collo e prosegue

"Il mio obbiettivo è catturare la mia preda viva, sempre. Quel che ne faranno una volta consegnato non è più affar mio anche se questa volta dubito di riuscire al cento per cento nel mio intento, se sarò attaccato dovrò difendermi e credo che questo lo sai anche tu"

Lo sguardo del cacciatore di taglie si sposta poi verso Fuinn

"Ti ringrazio per le tue parole..Ma io odio, odio una persona che ho amato come un padre ma adesso voglio solo la morte di quell'essere. Non dimenticherò le tue parole, non perseguiterò innocenti"

*Ho ricevuto un addestramento molto più adatto a chi è pericoloso. Per eliminare un innocente c'è bisogno di molto meno*

Osservo Olis, cerco di capire quello che non sta dicendo
" Ti ho chiesto di non partire pensando di uccidere. Voler uccidere ed esser pronti a farlo son due cose diverse. "

Rivolto a tutti
" Ora mi metto a lavorare sulla radio del casco, spero di farve un emettitore che possa stordire i trooper per qualche secondo. Potrebbe essere utile al ritorno. "

Prendo fiato * Ora arriva la parte più dura. *
" Ma prima dobbiamo pensare a Naim. Non credo che possa sopportare il viaggio, dovremmo lasciarlo qui con tutte le medicine che possiamo. " Guardo Fuinn " In caso di crisi nel deserto non potremmo far nulla, soprattutto sotto attacco... "

Lascio la frase in sospeso * E' lui il solo a dover decidere, ma spero capisca che l'unica cosa che può fare è confidare nella forza di Naim. *

Mentre sistemo la trasmittente del casco, ascolto le risposte degli altri. Io ho già detto tutto.

Non troppo dopo * Bene, questo è finito. Ora tocca al lavoro grosso *

" Scendo in garage. Quando preparate da mangiare portate qualcosa anche a me. " dico prima di uscire dalla stanza

Scendo le scale ed una volta in fondo accendo la luce
" Ed ora a noi due e cerca di non darmi brutte sorprese. " rivolto al veicolo

Il tempo passa e con esso il numero di pezzi controllati
" Ed ora la prova finale. "
Ricollego l'alimentazione e provo il motore sotto sforzo
" 10% Ok. 20% Ok. 30% Ok. "
Il rumore amplificato dall'eco comincia ad essere fastidioso
" 40% Ok. 50% Ok. 60% Ok. "
Al piano superiore sentono il motore sotto sforzo
" 70% Ok. 75% Ok...kazzo. "
Un colpo secco sull'interruttore spegne quasi istantaneamente il motore.
La puzza è inconfondibile " Isolante minerale, qualcosa è decisamente andato. "

Dopo qualche minuto arrivo al pezzo bruciato " Certo che prima non sembravi messo così male. Meglio informare gli altri"

Salgo le scale con ancora il rumore nelle orecchie, quasi non sento la risposta dopo aver bussato.
" Brutte notizie, questo pezzo è andato " mostro agli altri il blocco " Posso ripartire il carico sugli altri, ma sarebbe meglio sostituirlo. L'ho spinto molto, magari non serve; però... "

Mentre attendo una risposta " Mi passereste dell'acqua? "
Ascolto e dopo aver bevuto " Io continuo senza questo pezzo, se ne trovate uno portatemelo che ci metto poco a ripristinare come era. "
Guardo il divano
" I parametri di Naim come sono? "
Conrollo se c'è bisogno di una regolazione, in caso mi lavo e sistemo la tuta.

" Io torno in garage. Fate quel che potete. " e mi avvio verso le scale

Vario tempo dopo " Ok assetto regolato, carichi riapplicati. PROVIAMO"
Ricollego tutto e comincio la seconda prova
" 10% Ok. 20% Ok. 30% Ok. 40% Ok. 50% Ok. 55% Ok. 60% Ok. 65% Ok. 70% Ok. STOP. "
Ripremo il pulsante e, nel silenzio, l'odore di aria ionizzata è riconoscibile

" BENE. Ora è pronto " poi ripensando " Ma perchè parlo da solo?!? "

[Dovrei metterci meno io a finire che loro a procurare il pezzo]

Le ore passano immerse nel silenzio. Piccoli gesti automatici, ognuno preso nelle sue occupazioni. Sul tavolo, meta' territorio di Anomander e meta' di Kastar, 2 valigette metalliche aperte.
Una con apparati elettrici e fili colorati che ne escono e l'altra piena di armi. Due professionisti, esperti e navigati, rivedono il loro equipaggiamento con gesti pieni di abitudine e dimestichezza, cautela e concentrazione. Da sotto, Fuinn avverte le vibrazioni del motore, la voce di Maximillian che commenta i progressi delle riparazioni. Il caldo, lentamente, aumenta. Il silenzio, il ticchettio degli attrezzi, il ritmico scattare di molle, sicure, relais, la tensione accumulata, lentamente fanno scivolare Fuinn nel sonno.

Un buio profondo, scuro come inchiostro, liquido, avvolgente, tangibile. Un cuore che batte.

Tum-Tum

Una goccia che cade nell'acqua, mandando onde concentriche, cerchi azzurri luminosi. Un intenso odore di erba umida.

Presenze.

Una grande sala, con una piscina. La goccia e' caduta nelle sue acque. Una vasca di pietra circolare, da cui proviene un vago pallore. Una donna, dalla bellezza assolutamente indescrivibile, e' seduta sul suo bordo, accovacciata. E' vestita con abiti che, anche a una analisi poco attenta, sono insoliti per lei. Una tunica dai colori caldi, dal taglio marziale. Una lunga spada e' appesa sulla sua schiena. I capelli sono raccolti in una mezza coda ma una ciocca che le pende dalla fronte alta e chiara sfiora le acque. Da un altra parte, un altra persona. Stranamente simile alla donna. E' un uomo, ma i capelli sono dello stesso colore dorato e quasi della stessa lunghezza. Non e' piu' alto di lei ne' molto piu' robusto. Riposa come un guerriero sulla sua pira funeraria su un catafalco di pietra. Una lancia e' disposta lungo il suo fianco.

Tra le acque, senza che i due sembrino accorgersene, nasce una increspatura. Cresce in altezze, avvolgendosi su se stessa come la spirale di una lunga conchiglia fatta d'acqua. Dalla punta, prima che l'acqua torni cheta, appare un dodecaedro grande come un pugno. Brilla di una luce verde, e fluttua verso Fuinn. Si, Fuinn e' l'osser vatore di questa scena, e sa di esserlo. Il sindo allunga un dito a toccare il solido, trasformandolo in una piccola nuvola di scintille cadenti, simili a luminosi e lenti fiocchi di neve.

Al posto del solido, un altro sindo. Piu' alto persino di Fuinn, ma piu' esile. Non porta armi visibili ed e' adorno di sacri paramenti del colore del cielo. I capelli sono neri e gli occhi di un luminoso color turchese. Il suo corpo e' tuttavia trasparente, e la fontana con la donna bionda e l'uomo sul catafalco di pietra restano visibili dietro di lui.

E' Imad...

"Benvenuto, Fuinn Aldarien"

[Modificato da Ossian77 25/11/2006 11.14]

* dannazione, ed io che pensavo di essere ricercato e avere l'impero alle costole. beh, meglio così, almeno non devo dubitare della buona fede di nessuno qui, l'equazione è semplice, recuperare Momaw uguale bastoni tra le ruote all'impero e opportunità di chiudere un contratto per Kastar. l'unico che non ha un reale motivo per venire con noi, e nel contempo abbandonare un amico in difficoltà, è Fuinn, forse si sentirà lievemente forzato nella decisione, magari non crede che li aiuteremmo lo stesso se non dovesse venire nello Junland. ok, ci sono, ultima saldatura e... finito!*

"ragazzi anch'io ho un terribile segreto da confessarvi, una cosa che avrei dovuto dirvi molto tempo fa ma l'ho tenuta nascosta... SONO UN GENIO DEL MALE!!!"

* tutti quei discorsi sulla necessità di preservare la vita degli innnocenti, se sapessero cosa ho fatto in passato mi ucciderebbero qui. non è necessario che conoscano quella parte di me, in fondo non la conosco veramente neanche io.*

lancia uno degli oggetti realizzati nelle mani di Kastar conscio che saprà apprezzarne la fattura.

"radiotrasmettitori equipaggiati di una ricevente e di una piccola carica esplosiva per cui tramite un impulso possono causare danni irreparabili al mezzo a cui sono attaccati, hanno una carica ioni-positiva per cui lanciati..."

guarda Fuinn

"...o, ehm, accompagnati verso una struttura metallica vi si incollano e non la lasciano più. il raggio è limitato ma non dubito che ci torneranno utili."

Fuinn si lascia cadere in ginocchio davanti all’immagine eterea e luminosa del suo vecchio amico e maestro.
Più che un movimento, è un’onirica sensazione di avvicinamento e di consapevolezza, quasi una contrizione del pensiero innescata dalla percezione di trovarsi realmente al cospetto di un essere puro, potente, divinizzato.
È un attimo che diventa infinito, nella sua percezione di sogno, una caduta del corpo che allude alla propria sconfitta, all’abbandono, allo sconforto e alla perdita dell’innocenza.

“Imad.. perdonami.. io.. ho ceduto all’odio.. la rabbia mi ha dominato, senza controllo.
Non sono degno.. di essere qui. " Il capo chino, la voce spezzata, non osa guardarlo.
"ora.. sto perdendo anche Naim.
Ho fallito.”

[Modificato da Ashtarazor 26/11/2006 3.24]

Kastar osserva gli oggetti creati da Anomander con evidente interesse.

"Bè che tu ci sappia fare è indubbio. Decisamente un bel oggettino e sono sicuro ci possano tornare utili"
Kastar ripensa alle parole di Maximilian

"..Anche solo per creare un diversivo e attirare l'attenzione verso un punto dove noi..Non ci siamo"

Qualche attimo di pausa, il tempo scorre lento quando non resta che aspettare.

"Se come ha detto Maximilian il nostro bel mezzo cammina anche senza quel pezzo direi che non sia il caso di uscire a comprarne uno nuovo. Potremmo perdere del tempo e la chiamata potrebbe arrivare da un momento all'altro..E sappiamo tutti che se perdiamo questa possibilità il tutto si fa decisamente più complicato no? Se uno di noi è fuori a cercare quel pezzo mentre intercettiamo la conversazione radio perderemo questo treno e io non ho intenzione di farlo"

Imad tende le mani a Fuinn e lo aiuta a rialzarsi. Portandolo a braccio verso la pietra con il sindo disteso sopra, lo rincuora con parole gentili.

"Vedi, Fuinn, non c'era molto che tu potessi fare. Le azioni di coloro che seguono la Grande Corrente, piu' che per gli altri, sono in parte predeterminate. Il futuro e' oscuro, e complesso da prevedere, ma adesso che sono libero dalla mia gabbia mortale posso dire di sentire che c'e' una direzione verso la quale siamo indirizzati. Molte cose ancora le ignoro, ma adesso ho una visione piu' chiara del susseguirsi degli eventi..."

Il sindo sulla lastra di pietra, che ora e' visibile per essere Naim, ha un viso pallido e stanco.

"...Eppure, ancora molto e' in sospeso, e ancora molto e' da guadagnare. Ardan e' un piccolo paradiso, un gemma della Forza. Ora so perche' gli Dei lo scelsero, tempo fa. Ora so che dobbiamo difenderlo. La disgrazia che lo ha colpito non ha nulla a che fare con le trame del Lato Oscuro, ma da esso potrebbe essere sfruttata, un giorno non lontano. Voi...tre...siete la nostra ultima speranza. Era destino che incontraste la nave dell'Impero, e che le memorie della Maine Tai' finissero in mano loro. Forse e' anche destino che un giorno questo malvagio Imparo giunga su cio' che resta del nostro pianeta. Il tuo compito, ora, e' sopravvivere ed affidarti alla Grande Corrente...Naim versa in condizioni gravissime, ed io riesco a visitare lui in sogno meglio di quanto non sappia fare conte. Tuttavia non te ne devi addossare la colpa. Hai trovato nuovi alleati, e sebbene i loro cuori non siano puri o immacolati, essi sono coraggiosi. Impara cio' che puoi da loro, aiutali con generosita', ed attendi il dispiegarsi naturale degli eventi. Cerca di agire guidato dalla fede e dalla speranza e ti accorgerai che non avrai bisogno di ricorrere al tuo Lato Oscuro, e che il tuo addestramento sara' piu' che sufficiente...anche se..."

Imad conduce Fuinn al lato della piscina. Dalla parte opposta, Shaya disegna scritte nelle acque azzurre

"C'e' qualcosa che devi fare con la massima urgenza. A costo della vita tua, di Naim, ed anche dei tuoi nuovi amici...devi riprenderti Shaya. Anche se costasse la tua perdizione verso il Male. Presto capirai che questa cosa e' fondamentale, e che milioni di vite dipendono da essa..."

Fuinn, sempre piu' confuso, si avvicina a Shaya. La mano di Imad sulla spalla lo ferma.

"Il tuo attaccamento a lei, Fuinn, per nobile che sia, la distruggera'. Devi separarti da lei e smettere di considerarla la donna che ami. Lei, per te, e' solo il mezzo per salvare Ardan..."

L'ultima frase, cosi' crudele nei contenuti, e' pronunciata da Imad con una nota di dolore nella voce.

"Maestro" dice Fuinn trattenedo a stento le lacrime "Come faro' a sapere se sto andando per la via giusta?"

Segui i segni risponde Imad, muovendo la mano vero le acque, che cambiano di colpo colore, per diventare giallo dorate. La visione si sposta verso il soffitto della stanza, di colpo. Fuinn vede sotto di se la piscina. Un anello di pietra con il liquido giallo al suo interno...un ambra incastonata nella roccia...




"..raggio è limitato ma non dubito che ci torneranno utili.....mi hai sentito, Fuinn? Anomander osserva il sindo e nota che sembrava come assente

Fuinn boccheggia come dopo una lunga apnea.
Si guarda intorno, si orienta. nota l'espressione perplessa di Anomander.

"Stavo.. come.. dormendo. E ho visto.. alcune cose.
Vi aiuterò.. e verrò con voi.. nel deserto, poichè.. Naim è.. custodito.. da un amico..
ditemi come.. devo preparare.. le cose."

Anomander, dopo aver esercitato l'arte dell'elettronica, si dedica a quella della chimica e della botanica...cucinando un pranzo a base di frutta e verdura.

"Meglio immagazzinare acqua, no? E poi chissa' quando ce la facciamo una mangiata come si deve...chissa' se e quando torneremo su Tatooine, inutile lasciare roba in frigo..."

I profumi delle pietanze rinfrescano i commensali. Le loro menti per un attimo distratte dall'imminente azione. Persino Naim, nel suo letto, sembra respirare un poco meglio.
Dopo mangiato, ormai tardi nel pomeriggio, si fanno veloci revisioni dei piani. Imprevisti, piani di riserva, simulazioni, ipotesi, per far passare il tempo. All'allungarsi delle ombre, sono tutti vestiti ed equipaggiati, pronti a partire in qualunque momento. Il silenzio e' sceso tra di loro, ognuno cerca la serenita' come puo'.

Anomander, disattivando tutta l'elettronica della casa, e chiudendo a chiave tutti i cassetti con le cose che non puo' trasportare.

Maximillian e Fuinn, ognuno a modo proprio, ritirati nel silenzio delle loro menti.

Kastar in attesa, vigile, vicino alla finestra. Calmo, molto calmo...

Mille falsi allarmi, alla radio, durante il pomeriggio. Poi, poco prima del calar del primo sole, un fruscio, un lungo fruscio di statica. Una regolata ai parametri e le voci si fanno piu' chiare.

Voce femminile, dura: "Allora, siete fuori?"
Voce maschile, gutturale: "Si, la citta' e' alle nostre spalle. Siamo usciti puliti puliti ed andiamo a tutta birra"
VF: "E' chiaro come fare il rendesz vous?"
VM: "Chiarissimo. La segnalazione e' gia' pronta. Guai in vista?
VF: "Nessuno. Voi non fate le solite cazzate, o vi mando tutti a nutrire il Sarlacc. Finiamola in fretta, questa storia sta cominciando a darmi sui nervi"
VM: "Aggiudicato, signora...tra poco il pacco e' vostro."

FUORI? Si.....la voce aveva detto fuori...non c'era un secondo da perdere....

[Modificato da Ossian77 28/11/2006 17.20]

Salgo le scale ed entro nell'appartamento " Il mezzo è a posto, ma preferirei sostituire il pezzo. L'avete trovato? "

Sentendo che NON sono andati a prendere il pezzo, mi infastidisco un pò " Se si spacca sul più bello non è colpa mia "

Vado a lavarmi per la prima volta dall'inizio della fuga * Solo ora riesco a sentire l'odore che ho addosso, è nauseante *

Mi rivesto e sistemo tutto l'equipaggiamento.
Controllo Naim e preparo i medicinali come avevamo concordato.
* Solo una porzione per i cerotti, e le flebo una dentro l'altra per aumentarne la durata. Dovrebbe bastare per 24 ore... *
Uso ancora la Forza, l'antica litania echeggia nella mia mente.
Il dolore è ancora presente, ma ora lo accetto come un maestro severo.

Mi siedo ed entro in meditazione, ho percezione diversa dello spazio e del tempo.
Cerco la pace nel mio cuore e mi abbandono ad esso.

Rumori e voci concitate mi strappano allo stato di beatitudine in cui ero.
* Sono fuori città* Cimetto un attimo a realizzare " Merda. Rosso serve la direzione del segnale. "

Leggo velocemente il display " 274'29'' e 263'89''. Beccati! "
Cerco la mappa della zona e comincio a tracciare le linee.
" Dovremmmo esserci. Anomandar confermi? "

Attendo la risposta del rosso
" Siete pronti? Andiamo " un ultimo sguardo a Naim e poi di corsa verso il garage

Kastar si allontana un pò dal resto del gruppo per riempire tre boraccie.

*Due mi serviranno per il viaggio e la terza spero di non usarla*

Dopo esser tornato insieme ai suoi compagni inizia a controllare il suo equipaggiamento e a verificare che tutto vada bene, il tempo passa inesorabile. Il tempo che porterà alla comunicazione radio e all'inizio delle danze.

*Quelle voci..Verosimilmente quella donna è il mio prossimo obbiettivo*

Kastar ascolta interessato Maximilian mentre rintraccia la conversazione radio.

Recuperando le sue cose segue Maximilian verso il Garage e una volta lì si siede sul veicolo, dietro.

"Verso chi ci muoviamo? Potremmo andare dalla donna, seguirla e aspettare che sia il pacco ad arrivare da noi. Idee migliori?"

Aperta la porta del garage saliamo sul veicolo ed in mezzo al rumore urlo (quel che serve per farmi sentire) ad Anomander
" Rosso per di là " ed indico la direzione

Appena fuori città " Seguiamo i Gamorreani, se la donna è sola ha un mezzo veloce; con questa carretta non abbiamo speranze di raggiungerla. "
Fortunatamente i sosteatori funzionano bene e posso interfacciare la radio senza troppi sobbalzi

Osservo la mappa " Se ho fatto giusti i calcoli dovrebbero trovarsi qui. Ma è meglio non rischiare. Prendiamo i Gamorreani prima e poi catturiamo la donna. "

* Se avessero procurato quel pezzo... *

La scialuppa a repulsione Suloniana si avvia a passo sostenuto per le vie di Mos Eisley. Alle sue spalle, la serranda si abbassa rapidamente.

"I comandi rispondono benino. E' un po' lenta nelle virate, temo, ma non possiamo farci nulla. Accidenti, sui display nemmeno si legge la velocita' o la temperatura dei motori. Dovro' andare ad orecchio..."

Le vie si fanno sempre meno trafficate, finche' i due pilastri di metallo rottamato che delimitano l'accesso alla periferia nord si profilano in fondo alla strada.

"OK, ragazzi. Adesso siamo in azione. Cerchiamo di non pesatrci i calli a vicenda. Io e Max vogliamo Momaw, Fuinn si sente di aiutare un po' tutti...Kastar...tu sei la pistola in piu' che potrebbe fare la differenza tra la nostra vita e la nostra morte. Cerchiamo di aiutarci, dunque, nei limiti del ragionevole, e se proprio vediamo che non ci riusciamo, beh, almeno prendiamoci mezzo secondo per salutarci da amici, ognuno per se e dio per tutti. Sento che sara' un gran casino laggiu', e non sono sicuro che porteremo tutti la pellaccia a casa...Accidenti, se c'e' un posto brutto per crepare e' lo Jundland...


La citta' si allontana alle spalle del gruppo. Sempre piu' piccola. La temperatura, all'interno del veicolo, si fa ben presto molto alta, persino col tramonto vicino.

"Ah, un ultima cosa. Siamo su Tatooine. Questa e' l'ora in cui la gente viaggia, perche' prima e' un suicidio e dopo pure. Quindi questa e' l'ora in cui anche i predatori saltano fuori. Il che rende viaggiare per Tatooine un suicidio a qualunque ora...piu' o meno...beh, insomma, occhi aperti, non solo per il nostro bersaglio, chiaro?"

Anomander si aggiusta dei grossi occhiali, una monolente rossa da deserto, e torna a concentrarsi sulla guida.
Davanti a loro, una pianura rocciosa e orrendamente calda li attende...

[Modificato da Ossian77 01/12/2006 14.45]

Le dune scorrono veloci sotto di loro, un vento torrido filtra dalle fessure. Fuinn è teso, non è abituato a viaggiare a quella velocità, si tiene nervosamente al sedile, mentre getta fuori alcune occhiate insolitamente apprensive.
poi pian piano si abitua e si rilassa. una piega nel volto abbozza un sorriso. gli piace. la velocità lo stupisce e gli piace.
e i pensieri corrono.
c'è stato un imprevisto, a quanto pare, ma lui non può farci gran che. si adatterà alla situazione, come ha sempre fatto, e seguirà il flusso delle cose..

e allora riaffiorano le immagini di Imad, di Naim, di Shaya..

non aveva fallito, dunque, non ancora.
speranza.

* la ritroverò, d e v o ritrovarla, a qualunque costo...*