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[TdG]Steel&Steam GUS Test di Gioco: L'occupante

Ultimo Aggiornamento: 01/05/2006 10:40
13/05/2005 15:52
 
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Accampamento dei ribelli di Marcus, due giorni dopo.
6 del mattino

Mentre seguite Faust, ignorando volutamente tutte le sue sciocche domande su come é stata la battaglia, sui singoli e cruenti dettagli che vi terranno svegli per le notti a venire, osservate l'accampamento di Marcus, spostato ancora un poco più a monte: lamenti di feriti che non supereranno questo giorno, o semplicemente le espressioni sbronze di chi, non riuscendo a resistere alla furia della battaglia, cerca una via di fuga, qualsiasi essa sia. Vedete anche qualcuno pregare per se, per i morti, o semplicemente perché la guerra con Geshet finisca al più presto.
Ma voi sapete che non c'è.. non c'è nessuna via di fuga dalle morti, dagli occhi che guardano il vuoto dei cadaveri dei vostri nemici, uomini che alla fine non sono molto diversi da voi.. combattono solo per una nazione che si trova qualche centinaio di kilometri più a nord del Protettorato.

Krov, con le sue macchine.

Era li, durante la battaglia, fermo ed immobile, in mezzo ai colpi di fucili scagliati da uomini così uguali tra di loro, la macchina che un centinaio di anni fa sarebbe stata definita blasfema, ai tempi del fasto di Walesmatch. Ma sapete cos'è quell'ammasso di ferro, acciaio, vapore e cannoni.
Uno strumento che per fortuna dei ribelli gli uomini di Krov non sono riusciti ad usare.
Mentre la zona veniva ripulita, e voi venivate mandati ancora una volta di pattuglia sul passo, avete avuto l'occasione di osservare, alla luce del giorno, quella disumana macchina stagliarsi nel mezzo della radura: sul passo, lontani, infreddoliti, molto distanti.. eppure vi pare di aver sentito le urla, le imprecazioni, i sussurri che risuonano ancora nei vostri ricordi.
Dopo una notte tranquilla di riposo, siete stati richiamati al campo di Marcus, dove avete visto i feriti, salutato chi é ancora vivo, e chi invece non ce l'ha fatta.
E' ironico, ma ancora una volta la fortuna di Marcus l'ha protetto in battaglia.
"Sembrava che i proiettili non volessero colpirlo! Vi giuro! L'ho visto! E' come se NON FOSSE POSSIBILE CHE I PROIETTILI LO COLPISSERO! Come se questa idea non facesse parte della realtà! Come se.. come se..."
Tutto vi é sembrato così strano, detto da un ubriaco, poche ore fa, ma avete visto l'ombra sugli occhi di Bjorn: taciturno come sempre, l'uomo delle contee non ha detto nulla.. preferendo stare in silenzio.
Poi siete stati chiamati da Marcus..

La tenda é sempre la stessa: il gigante é fasciato, ma si trova sulla sua robusta sedia, e vi osserva. Notate come respiri con un pò più di difficoltà del solito.
Accanto a lui non c'è l'uomo del sud, ma c'è Marcus, che é appoggiato, con le mani che sostengono la testa, sul tavolo, al vostro arrivo, come se non si aspettasse di vedervi comparire, un sorriso compiaciuto, ma figlio della necessità, compare sul suo volto.
"Sedetevi"
Così fate, aspettando, curiosi, quello che Marcus vuole dire proprio a voi...

"Mi ha detto come vi siete comportati, l'altro giorno", dice Marcus guardando il gigante dietro di lui.
Annuite. Faust avrebbe sorriso, ma sapete benissimo che non c'è nulla di cui glorificarsi. Non lo fate perché dovete, ma perché ci credete in questa resistenza: non servono altre parole, ne medaglie per voi. Se la guerra finirà, nessuno ricorderà i vostri nomi, o quelli dei caduti, e lo sapete perfettamente.
"Ma non é per questo, ovviamente, che vi ho chiamato qui", continua il capo dei ribelli, sospirando
"Krov ha cambiato tattica. Ha mandato da noi le Linci di Montagna della donna di ghiaccio, ovvero del Generale Victoria Vasilieva. Se quel ghiacciolo, che per inciso anche se é una donna, non é da sottovalutare, ha mandato qui i suoi, ci deve essere un motivo, e non siamo noi."
La notizia appare ai vostri occhi quanto meno strana e vi guardate.. fate per dire qualcosa, ma Marcus alza la mano e vi blocca:
"Lasciatemi finire, per favore. Nei carri abbiamo trovato vestiti pesanti, ma anche leggeri... molti rifornimenti, anche se gli uomini erano davvero molto pochi. Il fatto poi che abbiano mandato un Kraken qui, mi fa pensare che non cercassero noi, ma si volessero solo cautelare con una fortezza mobile dalla loro."
Marcus sorride, mentre continua dicendo:
"Siamo stati fortunati, ancora una volta. Grazie a voi tre li abbiamo beccati prima che arrivassero al villaggio dall'altra parte della valle"
Il gigante, visibilmente spazientito, lancia un'occhiataccia al suo compagno.
"Lo so.. lo so. Arrivo al punto."
"Insomma, questi tizi di Krov non erano qui per noi, ma per qualcos'altro. Hanno fatto un giro molto strano, attorno alle montagne, per arrivare in questa valle, alla ricerca di qualcosa o di qualcuno. Beh, modestia a parte, quel qualcuno non siamo noi. Penso che la donna di ghiaccio stesse cercando qualcosa, ma per sfortuna loro, l'ufficiale comandante é ancora vivo. Capite perché volevo fare prigionieri, ora? Bene"
Marcus si alza ed inizia a gigare attorno al tavolo dentro la tenda, mentre parla.
"Tra poco avremo le risposte che vogliamo, in un modo o nell'altro. Nel frattempo, voglio che vi occupiate di una cosa. Tu John, visto che ti indendi di meccanica, dovresti provare a far muovere il Kraken. Personalmente non so come riuscirci, e nessun altro ne pare in grado.. so che tu sai qualcosa di meccanica, quindi ti prego di darci un occhiata. Bjorn, se non ti dispiace, vorrei parlare in privato con te, quindi resta qui un attimo... Per te invece, Hans, che so che sai leggere e scrivere e te ne intendi di certe cose, ho bisogno che fai l'inventario di quanto abbiamo trovato, ed esamini i loro documenti. Potete andare, tranne te, Bjorn, ovviamente."

Bjorn

Quando tutti se ne sono andati, compreso il gigante, dopo averti dato una pacca sulla spalla con la sua enorme mano, Marcus si siede davanti a te.
"Hai visto, vero? Intendo dire, mi hai visto. C'è qualcosa che nelle Contee non si deve sapere, ed é quello che hai visto.. non perché non mi fidi della gente delle contee, ma perché Krov e soprattutto qualcosa di molto peggio, diciamo ne sarebbero attratti e per me, allora si che non ci sarebbe mai pace. Posso contare su di te che terrai la bocca chiusa?"
Il volto di Marcus, per la prima volta, ti sembra preoccupato, e non é più sorridente.. anche se capisci che dietro a questa storia c'è molto, davvero molto di più.. e la curiosità ti divora, come di certo sapeva Edward quando ti ha mandato qui..

John

Faust é subito dietro di te, ed inizia a parlare:
"Tutto bene? Ma gli altri dove sono? E tu che fai John?"
Gli sorridi, e pensi che avrà il suo bel da fare anche Faust, almeno per un pò: una ventina di minuti dopo, infatti, siete di nuovo sul campo di battaglia, dove il Kraken é ancora fermo. Tu non sai assolutamente nulla del suo funzionamento

[Prova su Meccanica, difficoltà difficile(16). La tua abilità di Meccanica é 7. Tiro 2d6 il risultato é 10. 10+7=17. Prova passata!]

Esaminando la splendida macchina che si trova davanti a te ed esaminando gli interni, ne capisci il funzionamento: un addetto la guida, tramite delle leve, altri due controllano le armi (un cannone pesante ed una mitragliatrice leggera) mentre un quarto probabilmente si occupa del funzionamento generale.. questa macchina, vista la disposizione interna dei sedili, deve avere anche una sorta di comandante, che tramite una serie di lenti e specchi controlla tutta la visuale della macchina ed oltre.
Il kraken é attualmente spento: se infatti la sua caldaia viene alimentata con del carbone o della legna, si potrebbe far muovere la macchina. Però non sai quali comandi usare, e provare a casaccio é sicuramente una cattiva idea, oltre che pericolosa.
Dici tutto questo a Faust, e mentre aspetti che vada a chiedere a Marcus cosa ne pensa e quali sono gli ordini, un uomo vestito con un turbante bianco, e delle lunghe vesti che coprono tutto il suo corpo, lasciando solo scoperto il suo volto, ti si avvicina.
"Al-Sahelm, John."
E' uno dei luogotenenti di Marcus, l'uomo del sud.
"Arma terribile, non credi? Dimmi, il tuo compagno, Hans combatte sempre così? Cosa pensi del suo comportamento nella battaglia?"

Hans

Non é sicuramente un incarico eroico o fondamentale, ma riconosci l'importanza del compito che Marcus ti ha dato.. ed é pur sempre meglio che stare su un passo al freddo coi tuoi taciturni compagni... e poi un pò di tranquillità, ti dici, non può farti che bene.
Inizi così il tuo lavoro, e ti rechi nel posto, poco lontano dall'accampamento, dove Marcus ha fatto accatastare tutto quello che avete trafugato: fucili, munizioni, documenti di identità, libri, cibo e soprattutto.. alcool.
Mentre procedi col lavoro, i tuoi ricordi tornano alla battaglia, alla pazzia che ti ha assalito in quel momento, e riscopri, ripercorrendo quei momenti, la frase che hai detto sussurrando "gli occhi di krov ora ci cercheranno incessanti".. e tutto ti torna. Il Kraken non è forse qualcosa di diabolico? Non ti diceva questo di ogni macchina che l'uomo é riuscito a costruire tuo padre, quando pascolavi le pecore, da bambino. Superstizioni, sciocchezze.. eppure anche Kura ci credeva, quando era viva.
Eppure quando ha finito la tua corsa disperata, quando il pugnale (che Bjorn ti ha detto é stato lanciato da Marcus) ha ucciso il soldato nemico, ha guardato vicino, forse troppo vicino, il kraken.. e non ti é sembrato inanimato, morto, freddo.. ma vivo e vigilie... presente come se una mente cosciente fosse dentro di lui, e lo controllasse..
La catena dei tuoi pensieri é però interrotta dal tuo lavoro. Hai sulle mani una mappa che a quanto pare, sembra piuttosto interessante.. e su di essa vi é tracciato un percorso, che passa per la valle dove vi trovate e prosegue in una valle vicina oltre il passo, che sai essere disabitata da sempre.. eppure vi é segnata una grossa X come se la meta del percorso fosse proprio quella valle...
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