[TdG]Steel&Steam GUS Test di Gioco: L'occupante

Faust guarda Hans, e dopo un istante che lo osserva, senza vederlo, inizia a parlare:
"So che miei devono sembrarvi i sogni di ragazzino.. ma la mia famiglia é in città, occupata da Krov.
Se siete qui, sapete di cosa sono capaci: si fingono i salvatori dell'umanità, quando invece usano il pugno di ferro per soddisfare la loro sete di potere.. lo zar non é molto diverso da quel mostro di Geshet.. entrambi assetati di potere!"
Faust sembra molto "carico" in questo discorso, e vi sentite vibrare sotto le sue parole:
"Il cibo é razionato. Nessuno esce o entra dalle città: tutto é proprietà dello zar, dei suoi generali e dei soldati. Gli spettacoli, le chiese, tutto é chiuso: non ci sono giornali, ed il coprifuoco é dal tramonto. Io ho vissuto tanti anni così, prima che capissi cosa stava succedendo: Krov ha rubato la nostra terra! Non ve ne rendete conto? Per quanto ne so io, lo zar e Geshet sono la stessa persona: entrambi guidano un esercito di schiavi senza volontà, verso una morte certa.."
Si alza in piedi, urlando:
"MENTRE LA POVERA GENTE COME LA MIA FAMIGLIA MUORE NEL SILENZIO INDIFFERENTE DI TUTTI, MENTRE NOI SIAMO QUI A NON FARE NULLA!!"
inizia a piangere.. non é un uomo, ma capite che non é neppure più un bambino..
"nulla..", dice singhiozzando
"nulla..."

"Faust... non è nulla. E' qualcosa. E' moltissimo. Anche se non te ne rendi pienamente conto, Marcus sta dando una speranza alla gente comune. In quest'epoca tormentata e terribile, noi stiamo dando loro la speranza che ci sia una speranza.
Quanti agguati o rastrellamenti abbiamo sventato, quassù? Quanti stupri abbiamo impedito? E tu questo lo chiami nulla?

Noi non siamo Geshet, non abbiamo la sua immortalità ed i suoi poteri... ma siamo uomini, determinati e coraggiosi. Ed abbiamo la volontà che ci permette di lottare e sopravvivere. E con essa il desiderio di cambiare questo mondo schifoso."

Accendo due sigarette e gliene porgo una, con uno sguardo comprensivo. "E' giovane, si farà, ma ha stoffa e carattere...", penso.
Mi ricorda me stesso tanti anni fa, quando anche io mi ponevo le stesse domande. E mi fa venire in mente che le risposte le sto ancora cercando, dopo tutto questo tempo.

"Non e' il caso di tergiversare, e' meglio andare al posto di guardia visto che i guai sono decisamente aumentati.
E faremo bene a tenere gli occhi bene aperti se e' vero che sono scesi in campo i corpi scelti di Krov e posso garantirti Faust che non sono affatto automi senza cervello oppure le cose sarebbero piu' semplici anzi, i generali hanno un ottimo spirito di iniziativa.
Inoltre vi consiglio di sparare e poi fare le domande, senza nessuna distinzione. A Krov alcuni corpi speciali reclutano anche le donne, quindi non fatevi scrupoli cavallereschi o vi ritroverete con una o due pallottele in fronte"

Ricarico il fucile con un gesto teatrale.

"Allora si va?"

Atto II: Miglior offerente

Era dell'Alleanza, 1047 FI (Fondazione Impero di Walesmatch), 218 EV (Era del Vapore)
In una zona imprecisata tra le montagne di confine tra Krov ed il Protettorato (Ex-Kubikistan)
8 del mattino..

Sono due settimane che siete partiti: Hans, John, Bjorn, Faust in una squadra, mentre un'altra squadra é formata da William, Ermanno e Jiulian, che conoscete solo di vista.
Avete superato il passo che avete così tante volte presidiato, e vi siete avventurati sulle montagne, alla volta della città delle Mille Colonne: Faust da ragazzo pieno di vita, é diventato introverso e taciturno, e nonostante le vostre sollecitazioni, si é chiuso in un silenzio preoccupante.. non potete fare nulla, perché Marcus stesso vi ha ordinato di portarlo con voi ed in fondo svolge alla perfezione il suo lavoro.. solo.. non fa gruppo, ecco.
Le informazioni in vostro possesso sono vaghe, ma conoscete abbastanza la zona, e sapete come muovervi. La vostra squadra é ad un giorno di distanza dall'altra, e si trova ancora sulla montagna, quando si apre sotto di voi l'ampia vallata.
Il fiume che taglia la solitaria vallata é come un serpente, con ampie anse, ed una profonda gola, che se seguita porta alla pianura, e da li, alle città dell'Ex-Kubikistan, e a Krov.
La valle é disabitata e non é facilmente raggiungibile, per cui non ci sono ne strade, ne sentieri, se non qualche pista battuta da qualche cacciatore, ma di questi tempi così pericolosi, non ne avete visti affatto in giro.
Vi muovete con cautela e di giorno, dandovi appuntamento con l'altra squadra in punti precisi, seguendo il percorso della cartina che avete preso alla spedizione di Krov..

Le parole di Marcus sono state secche, ma convincenti: sapete solo che sta per spostare il suo gruppo in una valle vicina, per non destare sospetti, e che si aspetta che voi torniate, con l'altra squadra, ad un punto di raccolta molto più ad ovest, una volta che la ricerca é terminata.
Nonostante i vostri dubbi, ancora una volta avete visto negli occhi di Marcus la sua fredda determinazione a riuscire anche in questa ricerca, e la certezza che ci sia qualcosa di più di un tesoro da trovare..

Il sole é alto da un pò quando, mentre scendete nella valle dove dovrebbe trovarsi questa città delle mille colonne, Faust alza una mano: é il segnale che qualcosa non va.
Vi sparpagliate, e Faust vi indica qualcosa più in basso: guardate meglio, usando i canocchiali e vedete una bandiera che é simbolo di sangue in tutto il continente.

Il ducato di Keld.

Vi saranno almeno venti soldati di Keld, con molti carri, animali e anche quelli che da questa distanza sembrano essere degli uomini incatenati.. degli schiavi?

"Sono troppi anche per degli spericolati come noi. Dobbiamo restare di vedetta, intanto che qualcuno avverte Marcus... lui saprà sicuramente il da farsi. E sono sicuro che non lascerà quegli schiavi nelle mani di Keld."

Hans

"Ma... cosa i fanno qui? Non posso credere che sia un caso!!"

Sono d'accordo sull'improponibilità di un attacco, ma sono molto molto perplesso. Se fossero una nave direi che son fuori rotta, e nessuno può più permettersi di bighellonare così in mezzo alle guerre.

Son tempi duri, questi.

"E' un po' tardi per tornare indietro ad avvisare Marcus. Ci sono due settimane di viaggio, poi due per ritornare di nuovo. In un mese potrebbero gia' fare quello che devono e andarsene e noi non saremo comunque riusciti a fermarli. Se contiamo l'altro gruppo di pensone siamo circa in otto, piu' di due a testa. Pero' se riuscissimo in qualche modo a liberare gli schiavi, allora forse potremmo sopraffarli. Pero' mi piacerebbe sapere cosa sono venuti a fare per prima cosa. E non escludiamo a priori che potrebbero imbattersi in una pattuglia di Krov. Nel qual caso potremmo subito approfittare della situazione."

Faust ascolta in silenzio le vostre parole, ed annuisce a quanto dice Bjorn:
"Sono daccordo.. ma che facciamo allora? Il nostro scopo é trovare questa città.. non attaccare quelli", dice indicando i soldati sotto di voi "prima é il caso che ci riuniamo con l'altro gruppo, che ne dite?"
Lo sguardo di Faust é diventato, durante pochi istanti, freddo e distante..

Hans

Mi accosto a Faust e gli sussurro:

"Basta guardarti in faccia per capire cosa vuoi fare... ascoltami. Non farlo. E' una china molto difficile da risalire. Guarda me... so di cosa parlo. E se proprio vuoi farlo, non farlo da scemo: non farlo da solo."

Mi rivedo come in uno specchio. Mi pare di sentirlo pur'io quel gusto metallico in bocca, la lingua che diventa bollente contro i denti che sembran di ghiaccio... e il caldo, il caldo che sale dalla pancia come se nascesse un sole dentro.

Non questo ragazzo... non lui.

Lui deve poter dimenticare.


A voce più alta, così da farmi udire da tutti i compagni, dò il mio assenso alle parole di Faust e Bijorn.

"Temo che se son qui sia per lo stesso motivo nostro. Aspettiamo di incontrare gli altri. Aspettiamo che si accampino, che si sentano sicuri colle loro guardie... se siamo fortunati non ci scontreremo."


Ho tutte le intenzioni di tenere ben sott'occhio il giovane, per evitare che faccia azioni impudenti - e che metta a rischio per esse la vita di tutti.

A malincuore continuate per la vostra strada, ma sapete benissimo tutti quanti che non siete più concentrati sulla vostra missione.
Avete visto gli schiavi che usa Keld: sporchi, magri presi a frustate ad ogni passo.. potete sentire l'odore del sangue delle loro piaghe anche a questa distanza: o é forse una vostra impressione?
Arrivare nel punto di raccolta con l'altra squadra non é così difficile: i soldati di Keld non vi hanno visto e non si vede nessun altro in tutta la vallata: é una camminata faticosa, ma ne va della vostra vita riunirvi con l'altra squadra..

William, Ermanno e Jiulian sono già sul posto: una piccola roccia che sporge sul lato della montagna, e che si apre una radura sottostante: l'avete vista da lontano ed insieme avete deciso questo luogo, perché é abbastanza addentrato nella valle per essere un buon punto di osservazione, e abbastanza lontano dal fondovalle per evitare eventuali guai.
Mentre piantate le vostre tende, il freddo vento che proviene dal passo che vi siete lasciati alle spalle porta con se le luci dei fuochi della spedizione di Keld che si é fermata molto più a sud-ovest rispetto alla vostra posizione.

I vostri tre compagni, guerriglieri come voi, ascoltano in silenzio la vostra descrizione della situazione, visto che voi siete passati più vicini al gruppi di Keld, e sono piuttosto perplessi come voi della presenza degli uomini dell'ovest in questa regione.

Ermanno concretizza i vostri pensieri dicendo: "Possiamo fare ben poco. Una cosa é certa però: se lo zar voleva mandare qui qualcuno, Keld l'ha fatto sicuramente seguire, ed é probabile che abbiano con se armi a vapore. Avete fatto bene a non attaccarli, perché rischiavate la morte"
Restate in silenzio, pensando sul da fare, ma é Faust il primo a parlare:
"Forse. Però.. i nostri ordini sono chiari.. che ne dite di seguire quel gruppo.. potrebbero portarci verso la nostra meta, no?"
Jiulian, non impressionato da così tante parole dette da Faust in una volta sola dopo settimane, é il primo a replicare:
"Dobbiamo stare attenti: per prima cosa dobbiamo mandare qualcuno indietro ad avvertire Marcus. Deve sapere che qui ci sono quei sanguinari di Keld.. se non altro perché sappia che non deve venire da questa parte! E poi.. chi ci garantisce che loro cercano quello che cerchiamo noi? Forse stanno solamente cercando una strada per arrivare fino a Krov.. é noto come Keld e Krov siano stati molte volte in guerra.. e lo zar é odiato a Keld forse di più che da noi.."
Faust replica dicendo:
"Mi offro volontario per arrivare il più possibile vicino all'accampamento di Keld e cercare di capire che cosa stanno cercando.. che ne dite?"

Hans

Le parole, il comportamento e la postura di Faust sono cambiate: lo vedi da come cammina, da come ti guarda.
Non ha detto nulla alle tue parole sussurrate e pensi che proprio non le abbia sentite quando, prima d'arrivare al punto di incontro con gli altri, ti si avvicina e dice:
"Io non faccio nulla da solo.. noi siamo una squadra, giusto?"
Ma senti, dentro di te, che non crede in quello che dice.. non ha forse sempre detto che lui é solo al mondo, a parte la sua famiglia?

"Scordatelo, ragazzo. Tu ci servi qui."

Calco volontariamente il tono sulla parola "servi", ancora inebriato dal primo tiro di sigaretta dopo una giornata di marcia forzatamente senza fumo.

"Tu servi qui nella squadra, abbiamo bisogno di te. E per lo stesso motivo non sarai tu quello che dovrà tornare di corsa da Marcus."
"Spiacente, Jiulian, ma toccherà ad uno di voi tre. Noi abbiamo già studiato la posizione degli uomini di Keld e conosciamo quel lembo di territorio meglio di voi."


"Ho cercato di essere il più autoritario e convincente possibile, ma non so se basterà", rifletto fra me e me. Quel che mi preme sul serio è tenere d'occhio Faust, e tenermelo il più vicino possibile.
Se se ne andasse di sentinella, sono certo che tenterebbe una bravata. E se lo mandassimo da Marcus, sono quasi sicuro che la tenterebbe lo stesso.
Per cui, meglio averlo sottomano.
Il male minore.

Fausto guarda diritto negli occhi John e dice:
"E' una sciocchezza: non possiamo aspettare all'infinito, non lo capite? Andiamoci subito, mentre la squadra di Jiulian torna ad avvertire Marcus.. o almeno uno di loro.."

"No, non sono d'accordo. Proviamo invece a precederli. Hanno un sacco di rifornimenti dietro, e schiavi. Non potranno essere veloci su queste strade di montagna. Sicuramente arriveremo prima noi. Se non c'è nessuno entriamo e proviamo a cercare noi quello che desiderano tanto così non sarà né di Krov né di Keld, se ci sono pattuglie di Krov tanto meglio. Facciamoli scontrare tra di loro e raccogliamo quel che resta."
Mi interrompo volontariamente per lasciare che gli altri riflettano su quello che ho detto, poi fissando bene tutti i componenti della squadra riprendo.
"E se qualcuno sa cosa diavolo stiamo cercando farà bene a sputare subito il rospo. Chissà perchè ho come il presentimento che non riusciremo a portarcelo via tanto facilmente... mi sembra che i nostri avversari abbiano mobilitato un apparato un pò troppo imponente se si tratta di prendere un pugno di gemme o qualche altro prezioso.
Il problema principale che potremmo incontrare è questo: se troviamo quel che cerchiamo, qualsiasi cosa essa sia, riusciremo a trasportarlo fino alla base?"

Hans


Hans resta in silenzio. Il suo compagno ha ragione, tante cose non sono chiare, tanti dubbi possono assalire... ma è da tempo che le sicurezze lo hanno abbandonato.
"Forse hai ragione... lasciamo che si eliminino fra di loro, e poi finiamo i superstiti. Dividi e comanda, me lo hanno sempre detto."

Appena può poi restare solo con Faust, torna sul discorso precedente.

"Uniti, Faust, uniti. Siamo una squadra, mi fa piacere che tu lo capisca. E se le cose vanno ome sembra stiano per andare, non ti preoccupare, avrai le tue soddisfazioni - e senza rischiare stupidamente di non ottenere nulla! L'importante è saper aspettare per colpire dove fa più male, non tirare il coplo per primi." dice strizzando l'occhio.

William annuisce alle parole di Hans ed annuncia:
"Forse.. però noi non sappiamo come avete giustamente detto che cosa cercano, e la spedizione di Keld non fa altro che complicare dannatamente la situazione.."
Ermmanno si alza e dice:
"Ascoltate, io e Jiulian torniamo indietro. Il capo deve sapere che cosa sta succedendo qui: voi restate qui, e cercate di scoprire che cosa stanno cercando.. che ne dite?"
Ermanno annuisce, ma é Faust a parlare:
"Ma che cosa dite? Non capite che dobbiamo andare subito a vedere da vicino che cosa fanno? Come possiamo sperare di precederli, se non sappiamo che cosa vogliono? Forse così sapremo dove colpire per fargli il maggior danno possibile, no?", dice Faust strizzando l'occhio a Faust.
William guarda tutti quanti e dice:
"Beh, mettiamo ai voti la decisione di Ermanno.. a me sembra sensata, quindi voto di si. Che loro due tornino alla base ad avvertirli di quello che succede qui, mentre noi cerchiamo di capire dove si stanno dirigendo per precederli.."

"Ritengo che due in più o due in meno non cambi troppo la nostra situazione. Si, per me va bene che tornino alla base. cercate di tornare con dei rinforzi se è possibile, allora potremmo fare la differenza"

Il mio istinto, ormai abituato a soppesare in automatico tutte le proposte che gli orecchi gli riportano, freme all'impazzata. Ora basta, sono stato anche troppo in silenzio ad ascoltare le parole di quel moccioso.

"Ci stiamo perdendo dietro un mucchio di discorsi da donnicciole, ed intanto quelli continuano la loro marcia."

Guardo torvo il ragazzo, stavolta invece della carota assaggerà il bastone. Se non cresce alla sveltà procurerà dei guai a se stesso e tutti quelli che gli stanno intorno.

"Faust, una volta per tutte, non stai giocando nel bosco con le spade di legno. Questa è una guerra, per tutti i diavoli! Una guerra, lo vuoi capire?
"Una stupida, dannata, fottutissima guerra! Ed in guerra non sopravvivono gli eroi, i coraggiosi, gli incoscienti, ma quelli che sanno usare il cervello prima del fucile! Ho vinto guerre senza mai sparare un colpo, nel lontano ovest, semplicemente lasciando che i miei nemici consumassero tutte le munizioni e le razioni di cibo!"

"Non l'hai voluta tu, la guerra, e tantomeno io. Ma ci siamo nel mezzo, e ci tengo a riportare a casa la pelle mia e di tutto il gruppo. Stai pur certo che se dovrò morire non sarà a causa dell'avventatezza ed i capricci di un ragazzino. Un ragazzino che gioca a fare l'adulto, il soldato, ma che evidentemente non ha ancora visto il vero orrore in faccia."

"Per cui ora ti metti buono e si fa come dico io, dato che abbiamo perso fin troppo tempo con queste chiacchiere da comari. Voialtri ve ne tornate di filato da Marcus ad avvertirlo, noi invece proseguiamo sulle tracce delle due spedizioni. Faust starà incollato al sottoscritto: se va a pisciare, ci vado anche io. Ignoro quello che siamo venuti a cercare, non capisco molto della politica dei vari stati... ma fino a prova contraria qui quello che ha il compito di sparare sono io."

"State certi che, se anche non si riuscisse a riportare indietro quello che troveremo, non lo faranno neanche i nostri amichetti nella vallata. A tale proposito, avrei già in mente un bel piano. Come ve la cavate a fare cecchinaggio e guerriglia?" concludo la mia dura arringa con un sorriso.

Hans annuisce, restando silenzioso. Ha già espresso prima la propria opinione sul "da farsi", e non si aspettava che le opinioni in merito fossero così diverse da portare ad una discusione.

Mentre osserva i due volontari che preparano i loro zaini per tornare a riferire le nuove scoperte, ripensa alle parole dure ma sincere che John ha rivolto a Faust.

Strani pensieri gli si affollano nella mente, mentre i liquore che ha bevuto per scaldarsi gli rende la mascella insensibile, come anestetizzata.

Prende la fiasca, alza la fiasca.
GLUP. GLUP GLUP.
Passa la fiasca, certo che tornerà tra poco.

Certamete non prenderò le parti del giovane folle.
Non sono la sua babysitter, e se ne avesse davvero bisogno forse sarebbe più caritatevole ucciderlo noi, qui, risparmiandogli le sofferenze della dura realtà... hahaha.

Eccola di nuovo.
GLUP.

L'importante è che non ci porti danno, se no gli rompo il naso. Se mi basta.

GLUP GLUP.

Eggià.
....

GLUP

Quel cretino ha bisogno che qualcuno lo controlli.
Quaalcuonre... qauul cuno di buon cuore.. hahaha. Cuore. Sangue.
Tanto rosso.

Le palpebre cominciano a farsi pesanti, incapaci di reggere ancora il peso di certi pensieri.
Hans si rende conto che si sta pian piano ubriacando, ed evita di bere ancora... sa bene che in poco più di un'ora tornerà lucido come dopo un bagno gelato. Purtroppo il bere non gli è mai stato quel conforto che sembra attirare un altro genere di uomini.
Uno strano pensiero gli si è impiantato nella mente, forte dei fumi dell'alcool.

Se riesco a farlo tornare a casa intero forse mi sentirò meglio. Forse.




Spero.

"Allora visto che abbiamo deciso, ora pianifichiamo i movimenti"
Arrotolo l'ennesima sigaretta lamentandomi della scarsa qualità delle cartine.
"Facciamo il punto. Sappiamo che le forze di Keld sono poco lontane da noi e non conosciamo l'esatta ubicazione dell'esercito di Krov. I keldoniani sono controllabili. Hanno portato troppa roba per muoversi agevolmente e li possiamo facilmente eludere. Le forze di Krov potrebbero aver seguito le tracce del kraken scomparso e perdere più tempo, ma considerando che il protettorato è controllato da loro potrebbero avere più spedizioni. Se è vero che si sono mobilitate le forze del generale Vasilieva, allora dobbiamo aspettarci delle truppe leggere capaci di muoversi nei boschi, e loro potrebbero scoprirci e disfarsi di noi abbastanza facilmente. A questo punto abbiamo due possibilità: cercare di precedere tutti quanti alla destinazione finale sperando che le linci di montagna non ci abbiano preceduto o non si accorgano di noi oppure tenere d'occhio le forze di Keld, sperando che i nostri nemici facciano lo stesso. In questo caso non potremmo accendere fuochi e dovremmo essere cauti, ma correremo un rischio minore, in quanto rappresentiamo la minaccia meno pericolosa e sicuramente che se a quelli di krov prudono le mani attacheranno sicuramente i keldoniani."
Faccio una piccola pausa.
"In entrambe le situazioni l'importante è non fare stronzate. Siamo d'accordo?"

"Hmmm... fammi riconsiderare un momento la cosa. L'idea più selvaggia sarebbe recarsi direttamente verso la nostra destinazione, agili e veloci, senza dare nell'occhio. Ma rischiamo di ritrovarci in un collo di bottiglia senza vie d'uscita.

"O al limite potremmo sbarazzarci delle truppe di Keld con un'accorta tattica di guerriglia. Sono piuttosto fiducioso sulle possibilità di riuscita.
Fatto sta che, finché in questa zona sono operativi i due eserciti, potrebbero darsi noia l'uno con l'altro e favorirci.
Se ne togliamo di mezzo uno, com'è probabile Keld, poi quelli di Krov si muoveranno più velocemente verso il loro obiettivo... che, per quanto ne sappiamo, potrebbe anche essere il nostro. E se così fosse riuscirebbero a metterci il sale sulla coda senza alcuna difficoltà."