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[TdG]Steel&Steam GUS Test di Gioco: L'occupante

Ultimo Aggiornamento: 01/05/2006 10:40
22/03/2005 17:33
 
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"Giusto. Conoscenza è potere!" sorrido quasi come ad una battuta, citando una frase che il mio insegnate amava ripetere prima di iniziare ogni lezione.

"Più materialmente... il nostro scopo è uccidere tutti e distruggere il bestione, oppure uccidere tutti ed impadronirci del bestione?" dico poi più serio, considerando implicitamente che nessuno dei nostri uomini sente il bisogno di prendere prigionieri... (almeno, io non non ne sento il bisogno, anzi).
22/03/2005 17:33
 
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"Non ho capito bene quale sia il piano...
Se e' andare contro svariate tonnellate di metallo nel vano tentativo di graffiare la sua corazza con questi fucili buoni per andare a caccia di ratti non aspettatevi la mia collaborazione.
Dovro' andare subito dal mio capo a fargli rapporto sull'indole suicida dei ribelli del Kubikistan.
E' meglio se cerchiamo di prenderli di sorpresa una volta che hanno stabilito un campo, senza dare troppo nell'occhio, oppure torneranno indietro, sicuramente in cerca di rinforzi.
O forse sarebbe piu' saggio lasciargli fare la loro perlustrazione in modo che non tornino piu'. Se una delle squadre di ricognizione non dovesse piu' tornare indietro entro breve potremmo avere addosso meta' dei regolari di Krov."

[Modificato da K4oS 22/03/2005 17.34]

22/03/2005 20:49
 
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Marcus sorride, mentre Hashid pare infastidito dai vostri commenti: Thorwald vi guarda invece interessato.
"Bene.. ", dice Marcus, prendendo fiato: la sua voce é bassa, quasi un sussurro...
"Per rispondere alla prima domanda il nostro obbiettivo é prendere il Kraken, o nel caso peggiore renderlo inutilizzabile. Sul fatto di fare prigionieri, noi FAREMO prigionieri e su questo non discuto: voglio prendere vivo il loro ufficiale in comando e quanti più soldati possibili. Decideremo poi che farne.. ma non mi aspetto neppure che vi facciate uccidere per questo obbiettivo: fate quello che ritenete giusto."
Smette di sorridere
"Sull'altro punto, sanno già che siamo qui, e non possiamo permetterci che avanzino nella vallata più di così. Ci sono cinque villaggi dove ci sono vecchi e bambini che non avranno sicuramente un trattamento di favore. Quelli di Krov sanno benissimo che stanno dalla nostra parte e noi li difenderemo, ad OGNI COSTO."
Le parole di Marcus sono secche, decise e precise: non ammettono repliche.
"Quello che voglio da voi non é la cieca ubbidienza: sapete la strada per tornare a casa vostra, ammesso che esista ancora. Per quanto riguarda te, Bjorn, non me ne frega nulla di quello che pensano i tuoi capi di noi. Noi combattiamno per la nostra patria.. e di certo non.."
La frase di Marcus viene interrotta a metà da Hashid che dice:
"Io vado allora: prendo i miei uomini e mi porto dall'altra parte"
Guarda Thorwald negli occhi e gli dice:
"Guarda di non tardare con le tue teste calde. Se quelli sciocchi come pensiamo hanno spento la caldaia del Kraken e montano solo di guardia, sarà uno scherzo avere il sopravvento, altrimenti.. gli spiriti del deserto ci accompagneranno.."
E detto questo, Hashid esce dalla tenda: sentite secchi ordini impartiti nella lingua del sud, e poi sentite molte persone allontanarsi.
Restate voi tre, Faust, Marcus e Thorwald nella tenda.
Marcus sta mettendo via la sua mappa, e si volta verso di voi per dirvi:
"Allora? Avete ancora altre domande?"
Thorwald interviene alzandosi, ma restando piegato sulle ginocchia per non sfondare la tenda:
"Gli spiegherò io strada facendo.. ci vediamo sui cadaveri dei soldati di Krov, Marcus. Voi tre, andiamo.. forza!"
30/03/2005 20:45
 
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Il gigante Thorwald esce dalla tenda e potete ammirare le sue dimensioni: oltre i due metri, é decisamente enorme rispetto a chiunque nell'accampamento, che sta lentamente scomparendo sotto il lavoro incessante dei ribelli: tutto é fatto in silenzio e rapidamente, e sotto l'agitazione per il momento di lavoro dopo mesi di tedio, c'è la preoccupazione e la realtà dei fatti: si va a morire, ma per un giusto ideale.
Thorwald vi guida fuori dall'accampamento, fino ad un sentiero e prende un arco e delle frecce.
Lancia l'arco, la faretra e le frecce Bjorn e dice:
"Dalle a chi di voi sa tirare con l'arco. Le incendieremo con l'acciarino per dare il segnale se siamo in pericolo. Non fatelo prima. Ora andiamo... spero abbiate tutto quello che vi serve, seguitemi"
Il gigante é molto più veloce di voi, nonostante la sua stazza mastodontica: potete ammirare la vicino le lavorazioni della sua enorme ascia, e notate che sotto una strana uniforme scura, vi sono numerose placche di metallo.. iniziate a chiedervi se un fucile normale possa riuscire ad ucciderlo così conciato..

In una mezzora siete nel bel mezzo della foresta: abeti rossi e bianchi attorno a voi, molti rami caduti per terra, foglie marcie bagnate dalla pioggia.. ma é tutto tranquillo. Dal fondovalle sta salendo una leggera nebbia, che vi aiuterà nel vostro compito.
Thorwald vi fa segno di disperdervi e girare attorno alla presunta posizione del campo nemico, e di ricontravi dall'altra parte: Thorwald si dirige verso sinistra, dove ci sono alcuni massi all'aperto, mentre sulla destra c'è una grande radura scura, grazie alla quale vedete cadere una leggera pioggia..
E' tutto silenzioso, ma sapete che quelli di Krov sicuramente avranno messo delle vedette, e se sono sulle vostre tracce delle trappole mortali..
31/03/2005 09:40
 
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La caccia. L'agguato. La situazione tattica.
Stanare le vedette, compiere manovre evasive.

Questo è il mio mondo, questo il mio modo di vivere, penso mentre vedo Thorwald allontanarsi. La mia vita è stata un unicum di imboscate e duelli all'ultimo sangue.

E il ricordo più vivido che conservo di ogni battaglia è l'aroma della natura: le pietre essiccate al sole, la melma ed il fango, la pioggia, la sabbia del deserto... ogni cosa ha un odore, e nel pathos della battaglia, quando lotti per rimanere vivo, quest'odore ti penetra le narici e ti inebria.
Finché la natura emanerà il proprio odore saremo sicuri che questo pianeta sia ancora vivo. E perché mai dovremmo lasciarlo in balia del gelido metallo di Geshet?

Sono questi i miei ultimi piacevoli pensieri, mentre Thorwald è già sparito dalla mia vista. Respiro a pieni polmoni l'odore della pioggia sulla foresta: un odore nuovo, fragrante, molto piacevole.
E' solo allora, che abbandono la mia condizione umana per diventare un segugio da caccia. Tutti i miei sensi all'erta pronti ad individuare il minimo pericolo: gli occhi, eventuali rumori sospetti, i silenzi improvvisi degli animali del bosco...
Nessuno spazio per errori. Quando è in gioco la vita non si può sbagliare, penso, augurandomi al tempo stesso che i miei compagni siano dei professionisti.

"E' l'ora di andare..." sussurro ad Hans e Bjorn.


31/03/2005 09:59
 
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"Questi sono completamente pazzi" penso mentre cerco di non far rumore.
Considero l'attuale situazione.
Attaccare direttamente la macchina non se ne parla nemmeno. Guardo sconsolato il mio misero fucile e richiamo alla memoria tutte le battaglia combattute a fianco e contro i Kraken. Decisamente scoraggiante affrontare quelle fortezze ambulanti.
Penso a qualche soluzione. Se gli uomini di Krov non stanno troppo all'erta e' possibile sorprenderli, poi da li' potrebbe diventare facile sgominarli se non riescono a mettere in moto il bestione.
Vago con lo sguardo in cerca di un sentiero che non passi in mezzo agli alberi e che non sia completamente scoperto, magari che offra buoni nascondigli. Non manco di vedere se ci sono delle tracce intorno in modo da capire quanti sono i nostri avversari e se hanno formato delle pattuglie per sorvegliare la zona.

"Alla fine potrei sempre lasciare che vada avanti quel tizio, quel gigante e spuntare fuori all'improvviso... tanto sono sicuro che due proiettili in corpo non lo fermeranno. Forse cosi' abbiamo qualche speranza di fargli credere che e' l'attacco isolato di un pazzo suicida..."
L'idea non mi sembra malvagia e decido di cercare un nascondiglio vicino al presunto campo degli uomini di Krov.
01/04/2005 01:05
 
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Durante il viaggio dall'accampamento fino a qui ho rimuginato sulle parole di Marcus. "Noi faremo prigionieri". Sembrava così convinto... ma non credo si riferisse proprio a me. Insomma, cercava di convincere *qualcun altro*. No, certamente non diceva a me. Quindi, se ne avrò la possibilità non sparerò per ferire e basta. Figuriamoci se mi lascio sfuggire l'opportunità di uccidere qualcuno di quei porci.

Dopo essermi confortato in questo modo, cerco di alleviare la tensione che cresce con l'avvicinarsi all'accampamento.

******

Dopo le parole del gigante faccio il possibile per muovermi in silenzio, perlustrando con lo sguardo tutta l'area che mi circonda, per sapere dove ripararmi in caso di scontro diretto.
Ascolto la foresta, che con i suoi piccoli rumori riesce senza fatica a sovrastare il battito del mio cuore.
La mia arma, avvolta con una tela di juta nelle parti metalliche così da non brillare inopportunamente, mi pesa nella mano. In bocca sento un sapore di metallo, misto all'amaro della saliva dopo la camminata.

"Ok" dico in risposta a John, e facendo atenzione a dove metto i piedi cerco la copertura più vicina.
01/04/2005 11:17
 
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La pioggia continua a scendere, leggera, ma costante, mentre la nebbiolina che proviene dalla valle continua a salire..
Lentamente e silenziosamente mi fate largo nella boscaglia, facendo il giro che vi ha indicato il gigante, e notate una vaga fonte di luce, davanti a voi.
Hans, per primo, si accorge della trappola.
"Fermi", dice silenziosamente.
Il terzetto si ferma, e Hans vi fa notare una serie di piccoli fili metallici che passano nella boscaglia, collegati a chissà quale meccanismo.
John prende subito il controllo della situazione, e con le sue conoscenze tecniche, disattiva la trappola, tagliando nei punti giusti il filo metallico.. che ora é inoffensivo, ma é come se fosse ancora attivo per un occhio inesperto.
"Possiamo andare", dice John sottovoce.
Fate alcuni passi, lontani dal sentiero che stavate seguendo, quando vedete il nemico.
Una guardia di Krov: capelli biondi, occhi celati sotto gli occhiali da battaglia, uniforme scura.. un soldato semplice di Krov, con un fucile in mano. E' troppo lontano da voi, quasi duecento metri, per determinare il tipo di arma che porta con se.... sembra essere da solo, e sta osservando nella direzione opposta alla vostra..
07/04/2005 13:17
 
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Sussurro ai miei compagni le mie intenzioni con un filo di voce, per evitare di non farmi sentire.
"Dobbiamo togliercelo di mezzo, possibilmente con il minor rumore possibile. Qualcuno di voi se la sente di raggiungerlo, o ci penso io?"

08/04/2005 01:11
 
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"Sei sicuramente più adatto di me in questi boschi, John. Se riesci ad arrivarci abastanza vicino, potresti ucciderlo senza fare troppo rumore e senza farlo urlare. Io lo terrò di mira col fucile mentre ti avvicini, e se le cose dovessero prendere una brutta piega ti fornirò il fuoco di copertura... ma il nostro vantaggio - la sorpresa - andrà a farsi benedire. Sei sicuro di quel che fai?" gli dico a bassa voce.

Poi aggiungo per puntiglio:" Tagliagli la gola e poi pugnalalo dietro le costole, coì non potrà urlare... i polmoni pieni di sangue non glielo permetteranno. Tanto non è lui quello che dobbiamo catturare... non rischiare inutilmente."

"Tu cosa preferisci fare" domando a Bjorn "fornire copertura con me o avanzare per gustarti l'azione?"

Dopodichè mi sdraio in modo da essere più stabile e nascosto, ed appoggiando il calcio del fucile sulla spalla comincio a prendere di mira il maiale, pregustando la vista della sua imminente dipartita.

[sto dando per scontato che la nostra arma possa sparare senza problemi ad una distanza simile - mantenendo il potenziale letale dei proiettili. Del resto per un fucile da guerra o da caccia, avendo il tempo di mirare e con una base stabile, 200 metri sono quela che si può definire una distanza standard. Se così non fosse Hans cercherebbe una posizione adatta per compiere le azioni che ho descritto, cercando sempre di mantenere una copertura adeguata e di avere sia la linea di tiro libera sia una via di fuga riparata - tronchi, fossi, sassi.]


09/04/2005 10:13
 
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Bjorn annuisce in silenzio, e si fa da parte, lasciando a John l'iniziativa.
John mette via il suo fucile, un vecchio fucile artigianale dei ribelli del Kubikistan, ed inizia ad avanzare di soppiatto nella foresta, diretto verso la guardia di Krov.

[Usi il tratto furtività, che nn hai come tuo tratto, e quindi hai 6 di base. Pongo una difficoltà base di 14 (normale) e ti do un bonus di +2 per le condizioni metereologiche. Tiri i dati e fai 10+2+6=18. Hai superato perfettamente la prova]

La guardai non si accorge di niente, mentre scivolando nelle ombre, John si fa strada in mezzo alla leggera pioggia e all'oscurità.
E' solo un attimo, e John arriva abbastanza vicino per portare il suo coltello alla gola della sua vittima.

[Usi il tratto Pugnale, di base 6. Difficoltà semplice quindi 12. Tiro i dadi e faccio 6, 6+6=12. Ce la fai per un soffio!]

Nell'esatto istante in cui John scivola dietro le spalle alla sua vittima, il soldato si volta un istante: un uomo come tanti sono quelli del nord del continente: capelli chiari, occhi chiari che da vicino si vedono oltre gli occhiali da battaglia, muscoloso, ma non troppo alto.
Il cuore di John si ferma per un istante e tutto tace: la guardia si é accorta della tua presenza, e sta per far scattare l'allarme, ma é troppo tardi.
E' già morta, con la gola tagliata, ai suoi piedi.
John fa segno ai suoi compagni più indietro, ma loro si sono già mossi in silenzio assoluto, e lo aiutano a trascinare via la guardia ed a nascondere il sangue, prima che arrivi qualcun altro.
La guardia ha con se, oltre all'uniforme d'ordinanza di Krov (non riuscite però a capire di quale corpo o divisione si tratti), un fucile d'ordinanza, alcune munizioni, un pugnale ed un piccolo libricino rilegato in cuoio, consumato fino all'osso, e tutto bagnato del sangue del suo precedente proprietario.
Tutto intorno, nella boscaglia, non si sente anima viva muoversi...
09/04/2005 12:18
 
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Prendo il libricino e do' una veloce occhiata.
A giudicare dalle apparenze sembrerebbe un diario personale non troppo rivelante, eppure se il suo possessore ha registrato gli ultimi avvenimenti potrebbe fornire un quadro utile dei loro spostamenti e delle loro intenzioni.
09/04/2005 13:18
 
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Bjorn prende il mano il piccolo libricino, ed era effettivamente il diario della vittima di John.
Cose di poca o nulla importanza, ma nelle ultime pagine, pare vi siano registrati alcuni fatti salienti:

".. e ci hanno mandato sulle montagne, ancora. Non li troveremo mai, e portarsi dietro un Kraken quassù é una follia.. ma al comandante non gliene importa nulla se noi veniamo uccisi. Vuole solo rendere più grande il suo nome agli occhi dello zar! A volte penso che dovevo stare dall'altra parte..."
14/04/2005 09:45
 
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Fortunatamente è andata, nessuno si è accorto di nulla.
Mi premunisco immediatamente di far sparire le tracce più grossolane provocate dalla colluttazione, prima di tutto il sangue.
E mentre noto i miei compagni assorti nella perquisizione e nell'occultamento del cadavere, bisbiglio loro sottovoce: "Non muovetevi. Vado avanti di qualche metro a verificare se è tutto a posto. Se non abbiamo altri mosconi alle costole vi faccio un segno. State in campana."

Mentre, circospetto, avanzo oltre la radura di pochi metri, non posso fare a meno di pensare alla guardia che ho appena ucciso. Stando al diario letto da Bjorn, era un poveraccio... esattamente come noi. Tante volte avrei voluto evitare spargimenti di sangue, ma sicuramente avrei ricevuto in cambio brutte sorprese... no, la mia strada è questa. Un giorno pagherò il conto direttamente all'inferno per i miei peccati, ammesso che me ne importi qualcosa.
14/04/2005 11:44
 
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John scompare nella boscaglia per alcuni istanti, e poi vi fa segno che potete avanzare.
Non vi sono altre guardie in vista, e la guardia scomparsa per ora pare non destare sospetti. Ad un certo punto sentite chiaramente il richiamo che usa solitamente il gigante: sembra quasi un ululato.. ma ripetuto tre volte.
Capite che il gigante vi vuole ed iniziate ad affrettarvi a raggiungere la vostra situazione: vi trovate sopra uno spuntone di roccia, e sotto di voi, nella quiete di una radure, c'è un kraken, una trentina di soldati di Krov.. le vostre prede.
Il loro campo pare ben organizzato: una decina di tende, di piccole dimensioni, un fuoco mimetizzato dalla mole del Kraken, parecchi fucili e molta disciplina, tipica di Krov.
Vi basta un occhiata per capire tutto questo..
Il gigante resta in silenzio, come voi, per alcuni istanti, osservando la situazione e dice:
"Ha fatto bene Marcus a preoccuparsi. Questi non sono venuti qui per passaggio, ma per fermarsi. Guardate i carri che hanno portato con loro"
Effettivamente, poco lontano dal Kraken vi sono divesi carri, con relativi cavalli poco lontani che brucano.. carri che saranno pieni di provviste, munizioni, e che sono sorvegliati da cinque soldati di Krov, che scrutano annoiati la notte attorno a loro.
"Ora torniamo indietro. Marcus deve sapere quello che abbiamo visto qui..", dice il gigante.

Eppure.. da una posizione così favorevole..
14/04/2005 18:37
 
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"Aspetta, e ce ne andiamo via così senza fare niente? Vai pure se vuoi, ma io resto in ogni modo per due valide ragioni.
La prima è che sono abituato a sfruttare il più possibile ogni situazione tattica di vantaggio, e questa lo è.
La seconda, la più importante, è che pochi minuti fa ho sgozzato uno dei loro... e quando non lo vedranno tornare per il cambio staranno all'erta.
Adesso sono ignari e tranquilli, se facciamo passare l'occasione buona ce li ritroveremo dritti dritti al campo.
Sono dell'idea di sabotargli i carri... quantomeno le provviste e le munizioni."

15/04/2005 16:36
 
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"Voi che ve ne intendete di più, ditemi un po': quel bestione è acceso ora? Perchè farci sfuggire un'occasione così è da sciocchi. Se scoprono l'uccisione staranno sul chivalà molto più di adesso... dobbiamo colpire stanotte. Marcus questo deve capirlo bene!"

Poi, dopo aver sentito la proposta di John, rifletto un attimo.

" Se Marcus decidesse di colpire stanotte sarebbe sciocco sprecare prima un ottimo diversivo che potrebbe farci iniziare l'attacco con un notevole vantaggio... aspettiamo di sapere cosa vuol fare prima di decidere se muoverci o no. Se non volesse fare nulla- cosa che non spero! - beh... di certo io non mi arrabbiero se quei carri saltassero in aria, anzi!!"

19/04/2005 15:31
 
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"Il rapporto di forze e' troppo sfavorevole. Per ogni pallottola che spariamo noi ce ne sono sette con sopra scritto il nosto nome. Anche cogliendoli di sorpresa, qualcuno riuscirebbe a dare l'allarme. E quanti pensate di ucciderne prima che questo accada? Cinque? Sei? Ne resterebbero in numero sufficiente per farvi la festa.
Possiamo provare a vedere se si dividono in piccoli gruppi di uomini per vedere cosa e' accaduto alla loro sentinella, ma di certo non siamo sicuri che la cosa avvenga con sicurezza.
Certo, converebbe attaccare dopo aver ricevuto qualche rinforzo, in modo da non essere cosi' in inferiorita' numerica.
E poi ora come ora non abbiamo niente che possa aiutarci a sabotare i carri, o quantomeno creare un diversivo."

19/04/2005 16:49
 
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Il gigante ascolta in silenzio i vostri discorsi ed annuisce grave:
"Esattamente.. ora fate silenzio e seguitemi, faremo il giro dalla mia parte, dove non ci sono guardie. Statemi dietro"

Dopo alcuni minuti nella boscaglia a strisciare e stare attenti ad ogni rumore che fate, il gigante vi fa segno che é giunto il momento di alzarvi. Iniziate a muovervi sempre all'erta, finché non raggiungete il punto di ritrovo stabilito con Marcus... ma non c'è nessuno.
Vi guardate attorno, fate i richiami pattuiti, ma non risponde nessuno.
E' un istante, e sentite, in lontananza, da dove siete venuti, il rumore di spari: la battaglia é iniziata..

[vorrei che tutti i giocatori dicessero quali tattiche intendono portare avanti durante questo combattimento. Di fatto tutti i ribelli sono contro i soldati di krov e quindi siete quasi in pari. Ricordate il kraken, i carri e cosa fondamentale, che i soldati di krov sono disciplinati ed i ribelli no. A voi la palla]

[Modificato da Gornova 20/04/2005 19.57]

26/04/2005 15:37
 
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John H. Cooper
"Quel trippone si è cacciato nei guai! Dobbiamo tirarlo fuori di lì... e costituirà anche un ottimo diversivo!" dico strizzando l'occhio ad Hans.

"Occorre qualcuno che vada di corsa ad avvertire Marcus. Dobbiamo riuscire a bloccare i soldati quassù, altrimenti se riescono a muovere il bestione fino al passo prenderanno i nostri come in un collo di bottiglia. Sarà una vera e propria strage, se non riusciamo ad impedirla."
"Chi di voi se la sente di scendere a combattere, e chi preferirebbe filare dritto al campo? Non siate temerari e non abbiate timore a manifestare paura o roba del genere: è proprio questo che ci rende uomini, e non zombi come quelli di Geshet.
Dal canto mio, gli spari mi hanno sempre incuriosito..." concludo, soffiando la polvere nelle canne del mio fucile.
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