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E' un istante, eppure sembra, assieme, vicino e lontano, quell'istante.
Hans finisce la sua corsa scaraventandosi letteralmente contro uno dei due soldati di Krov, mentre l'altro, semplicemente, molla l'arma ed inizia a scappare.
Lo sparo di John arriva appena il soldato di Krov é in linea.
Bang!
Un colpo secco, uno dei tanti della battaglia, ed il soldato a cade a terra, bloccato dalla gamba che non lo porterà, almeno per molto tempo, da nessuna parte.
Marcus oramai é a pochi metri dal Kraken, osservato da una posizione sicura da Bjorn. Ora che Bjorn é più vicino, vede chiaramente che Marcus impugna un semplice pugnale, niente di più. Lo stupore della scoperta si aggiunge ad un altro e più grande stupore, quando Marcus, fermo in mezzo al caos, alza il pugnale e mira verso il groviglio di corpi che formano Hans ed il soldato di Krov, in collutazione in mezzo al fango dell'accampamento nemico.
Hans é, dopo il primo vantaggio, nettamente in svantaggio: ha il fiatone, e non riesce a ribattere alla presa al collo del suo avversario, che lo sta strozzando. Ma il coltello di Marcus si apre la strada nel collo dell'uomo che lo stava per uccidere, ed Hans viene inondato dal sangue del kroviano.
In un istante, il corpo é senza vita, sopra di lui.
Marcus inizia ad urlare, mentre si arrampica sul Kraken che sbuffa leggermente:
"La battaglia é vinta! Per il Kubikistan! Per la LIBERTA'!"
Libertà.
Libertà.
Libertà.
Le parole di Marcus risuonano come un tuono in mezzo alla battaglia.
Passano i minuti, mentre dallo scontro aperto, si passano a solo e piccole scaramucce: i soldati di Krov si sono, infine, arresi.
[alcuni momenti per un intervento riflessivo se volete..] |