Steel & Steam GUS Test di Gioco
L'Occupante
Prologo: Tenere gli occhi aperti
Era dell'Alleanza, 1047 FI (Fondazione Impero di Walesmatch), 218 EV (Era del Vapore)
In una zona imprecisata tra le montagne di confine tra Krov ed il Protettorato (Ex-Kubikistan)
L'aria é fredda, maledettamente fredda: é come uno schiaffo rifilato da una bella donna ad ogni sferzata. Ma non si limita ad colpirti il volto, no... ti entra dentro, nelle ossa, e ti lascia tremante a contemplare lo spettacolo davanti a te.
Ma che sia dannato Geshet, se la visuale che si ha da questo passo non é grandiosa.. nonostante il freddo.
C'è tutto quello che si può avere: un'ampia visuale, un rifugio chilometri lontano da ogni soldato nemico, e sopratutto, un freddo mostruoso.
Rientri nell'anfratto, lontano da quel pò di neve che ancora resiste quassù, mentre nel fondovalle, complice la primavera, é già scomparsa da tempo: il fuoco ti aspetta.. o meglio, quel pò di calore che quattro rami bagnati possono dare.
Si avvicina la sera, e pensi a quando Faust arriverà a darti il cambio, finalmente: uno strano tipo quel Faust, a detta di tutti. Figlio di un maestro giù nella città nella pianura, e di una contadina: un ragazzo normale, come tanti, insignificante, se non fosse arrivata la guerra a cambiarlo. Ora é pieno di dubbi.
E' opinione comune che Fausta avrebbe passato una decente vita di ignoranza, lavoro ed un pò di felicità, se Krov e Geshet non si fossero messi in mezzo al suo destino, iniziando una guerra che dura oramai da quasi cinquant'anni: ora, come tutti sanno, é un rompipalle tremendo, coi suoi dubbi morali, con i sui centomila interrogativi su quanto state facendo.
Anche la leggendaria pazienza di Marcus (pari quasi alla sua fortuna), sembrano nulla davanti ad un ragazzo che mina seriamente la sanità mentale dei suoi compagni. E' per questo che arriverà presto a darti il cambio, questa notte, qui sul passo, mentre tu te ne starai al comodo sotto le coperte nell'anfratto.
Una sferzata di vento gelido minaccia di cancellare quel poco di calore che proviene dal fuoco, e realizzi che stare sotto le coperte non sarà molto meglio stare fuori a fare la guardia con Faust.
Il sole scompare all'orizzonte: domini un'ampia distesa di montagne che si immergono nell'oscurità e nelle nuvole basse, ad est.. segno che forse domani pioverà.
Ma fare la guardia al passo, per un ribelle (o combattente per la libertà, o bandito, o criminale, o mercenario.. alla fine non fa tanta differenza) com te, é un compito come tanti.. forse sicuro di più che restare nella valle, sparpagliato in più gruppi, alla ricerca di eventuali soldati di Krov.. ma in fondo, per ora, quello che devi fare, pensi, mentre ti rialzi e torni verso la sporgenza che funge da luogo di osservazione, é scrutare nell'oscurità che avanza qualche luce, visto che in tutta la giornata nessuno si é visto arrivare dalla pianura.. ed aspettare Faust, ovviamente..