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[TdG]Steel&Steam GUS Test di Gioco: L'occupante

Ultimo Aggiornamento: 01/05/2006 10:40
26/04/2005 16:40
 
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Hans

"A me non dispiacerebbe reglare qualche caramella a quei bimbi cattivi... così magari li distraiamo un po'!" Dico, pensando che tanto Marcus verrà avvertito da qualche altro componente di qualche altro gruppo...


Ho intenzione di fare opera di cecchinaggio, colpendo il nemico da lontato e poi spostandomi subito, così da fargli rompere quella famosa disciplina di cui tanto vanno fieri.

"Disciplina... disciplina stoca*zo!! Voglio vedere quanto restano disciplinati con qualcuno che gli spara su per il cu*o" boffonchio fra me... rendendomi conto solo dopo di aver pronunciato le parole con tono udibile anche dai miei compagni.

Non ho asolutamente intenzione di impelagarmi in uno scontro facetoface, voglio essere più che altro elemento di sorpresa e dsturbo (meglio uccidere un ufficiale... se così posso far morire 10 soldati!)
02/05/2005 14:08
 
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"Propongo, per prima cosa, andare a vedere cosa stia succedendo.
Se le condizioni lo permettono prederemo parte allo scontro, in caso contrario aspetteremo ulteriori chiarificazioni.
A priori escludo che possano trattarsi di altri ribelli. Le istruzioni del vostro leader in questa situazione erano chiare, dubito che lui stesso abbia deciso di cambiare le sue disposizioni a meno che non sia successo qualcosa di estremamente grave.
Dobbiamo anche prendere in considerazione l'ipotesi che quelli che stiano combattendo non siano ribelli, e prendendo parte allo scontro rischiamo di trovarci tra due fuochi.
In ogni caso e' indispensabile vedere cosa accade."

03/05/2005 18:57
 
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Il gigante alle vostre parole é piuttosto silenzioso, e dopo alcuni istanti che osserva nella direzione degli spari vi guarda e dice:
"Fate quello che volete. Marcus ha bisogno di me. Adesso"
Ed inizia a correre verso la battaglia che é in corso: é incredibile, una sorta di furia della natura, quest'essere umano dalla stazza eccezionale, eppure in pochi istanti lo avete perso di vista nella boscaglia, che é rischiarata dai primi raggi di luce della mattina che lentamente si fa strada.
Con una buona dose di prudenza, ma comunque sempre pronti, vi dirigete verso l'accampamento di Krov, e la scena che vi trovate davanti non é delle migliori.
Riparati dietro al kraken, che fornisce un ottimo scudo contro l'assalto dei ribelli, una decina di soldati di Krov, guidati da quello che sembra essere il comandante dellla spedizione, stanno azionando la terribile macchina da guerra. Il kraken sta già sbuffando, ma non é ancora pienamente operativo.

John valuta in un istante la situazione e col fucile imbracciato e la spada corta rubata chissà quando a qualche soldato di Krov, si getta nella mischia, andando in aiuto a cinque ribelli che sono in mischia con altrettanti soldati di Krov. Lo scontro é rapido e letale: John ne stende uno col fucile, ma non fa in tempo a ricaricare che subito un soldato di Krov gli é addosso, lanciandogli un enorme numero di oscenità: John schiva come un fulmine i suoi primi colpi, prende la sua spada corta, ma lo scontro col soldato non é semplice.
John viene ferito una, due, tre volte al braccio sinistro, quello libero dalla spada, ma i colpi del nemico vengono attutiti dalla sua giacca di cuoio del Protettorato. In compenso John riesce con una determinazione ammirevole a resistere all'avversario, e a spingerlo verso altri ribelli, che hanno ragione di lui in pochi istanti, catturandolo.
John si volta verso l'accampamento nemico, e tra lui ed il Kraken oramai ci sono solo una decina di metri, e tre soldati di Krov, che difendono strenuamente la posizione. Dall'altro lato John riesce a vedere Hans che sta scendendo la ripida discesa con gli occhi persi nello spirto della battaglia, e si sta gettando contro la postazione nemica..

[subisci 2 danni, lievi abrasioni al braccio sinistro, ma la tua giacca di cuoio ti ha aiutato]

Hans rimane nella boscaglia, ed inizia a colpire il nemico come può dalla sua posizione: la battaglia che vede sotto di se é veramente sanguinaria, e non viene risparmiato nessuno, almeno dalla parte dei soldati di Krov. Hans durante i suoi spostamenti torna nella posizione dove era stato coi suoi compagni meno di un'ora prima, e da li inizia a colpire col suo piombo i soldati nemici.
E' una vera e propria ombra, almeno per i primi o due soldati che riesce ad uccidere, ma poi i soldati dell'accampamento di Krov lo vedono, ed inizia una fitta pioggia di metallo contro di lui. Hans si sposta ancora una volta, e pazientemente ricarica, per poi colpire ancora, ancora, ancora.
In pochi istanti, nei suoi occhi vi é solo una macchia rossa, l'ennesima macchia di sangue che colora la tranquilla radura alle pendici di una montagna.
Click.
Click.
Le munizioni sono finite, ma Hans cedendo alla furia della battaglia, impugna la sua spada corta delle contee, un'arma leggera ma letale, e si getta nella mischia, aprendosi la strada verso il Kraken.. incurante di tutto e di tutti.. ed urlando canti di guerra..

[Fallisci il tiro di Volontà per via di quanto é cruenta la battaglia, ed ora il tuo unico obbiettivo é uccidere i soldati che stanno a difesa del Kraken!]

Bjorn in un attimo comprende che quello che ha davanti é uno scontro tra i ribelli di Marcus ed i soldati della spedizione di Krov. Si ferma per alcuni minuti, per valutare la situazione, notando come i suoi due compagni, ed il gigante, si siano gettati nella battaglia senza guardarsi attorno neppure per un istante. Bjorn vede il gigante che li ha guidati di pattuglia pochi minuti fa che sta facendo una vera e propria strage nel mezzo della battaglia, sporco di sangue, budella e resti che un tempo erano umani, su tutto il corpo.
Poi, nota che Marcus, il capo dei ribelli, sta "scivolando" nel bel mezzo della battaglia. E' qualcosa di assolutamente incredibile: i colpi non lo colpiscono, e nessuno gli si para contro: pare che Marcus sia concentrato solamente sul Kraken ed i suoi minacciosi sbuffi di vapore, eppure passa senza essere neppure notato in mezzo a dei soldati di Krov, che stanno sparando ed uccidendo i suoi compagni ribelli.
Bjorn notando questo, in un attimo cambia posizione, per osservare meglio la scena, ma c'è il Kraken in mezzo alla sua visuale: nota la corsa folle di Hans, ma é troppo lontano, mentre vede John che é praticamente attaccato al Kraken, e decide di dargli una mano, carica il suo fucile, prende la mira, e colpisce uno dei soldati a difesa del Kraken, facendolo cadere per terra e contorcersi dal dolore..
Bjorn nota, che ad osservarlo, nonostante la distanza, circa un centinaio di metri, vi é l'uomo del sud, fermo in mezzo alla battaglia, ma é solo un istante: poi la battaglia continua cruenta..

[anche qui indicatemi a grandi linee cosa intendete fare..]

03/05/2005 23:30
 
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"Ma che diavolo..."
penso tra me e me
"che diavolo... forse e' davvero la parola giusta! Un uomo che cammina attraverso i proiettili come se avesse indosso una caffettiera non mi era capitato di vederlo! O e' dotato di una fortuna davvero sfacciata o forse c'e' qualcosa di piu'."
La curiosita' ha per un attimo il sopravvento sulla missione, ma se le due cose possono coincidere allora la cosa diventa interessante. Intuisco che saperne di piu' sull'uomo chiamato Marcus e' fondamentale. Cerco di strisciare verso il Kraken in modo da non essere visto, una volta arrivato nei pressi della macchina potro' osservare piu' da vicino Marcus e contemporaneamente cercare di prendere l'obiettivo della battaglia. Alle due guardie si ci pensera' quando sara' possibile centrarli senza sbagliare il colpo.
09/05/2005 10:29
 
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John H. Cooper
"Hans? Ma che fa? Vuole farsi ammazzare come un'anatra?" mi ritrovo sorpreso a pensare nella concitatezza della battaglia.

"Fulmini, era da tempo che non vedevo uno sguardo spiritato del genere! Se non mi sbrigo a tirarlo fuori dai pasticci quel matto andrà a spalare brace all'inferno! Ma porc...! Guarda che mi doveva capitare proprio ora!"

Mi ritrovo a soppesare le posizioni ed il peso delle due fazioni. La mia mente lavora febbrilmente, in pochi attimi così brevi ma intensi: ogni volta che sono in pericolo, è come se il tempo intorno a me si fermasse mentre il mio istinto ed il mio cervello valutano come tirarmi fuori dai pasticci. E così è anche stavolta.

"Sono in tre, sicuramente impauriti e sulla difensiva. Ho il vantaggio dell'azione. Ma sono troppi per farli fuori senza rischi. Hans sta arrivando a rotta di collo, urlando: costituirà un ottimo diversivo, dovranno per forza rivolgersi verso di lui..."

BANG!

Un colpo di fucile lacera l'aria. Avverto distintamente lo spostamento d'aria non lontano dalla mia testa, e poi il fragore della detonazione.
Il mio olfatto segue istintivamente l'odore della scia lasciata dalla cordite, congiungendosi agli occhi, i quali osservano uno dei tre soldati cadere rantolando, portandosi la mano al petto in una posizione che trovo, ironicamente, melodrammatica.

E' il segnale. L'evento imprevisto che rompe gli equilibri e pone fine all'attesa.
Hans sta arrivando a rotta di collo, mentre lo sparo li ha scoraggiati ulteriormente.
Un buon colpo in mezzo alle scapole sfoltirà ulteriormente le loro fila, prima di gettarmi corpo a corpo nella pugna.

[Modificato da Raiden il Redentore 09/05/2005 10.31]

09/05/2005 10:53
 
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Hans

Nella foga della corsa il mio cervello ricomincia piano piano a lavorare.
"Ma cosa diavolo sto facendo?" mi domando, mentre le gambe coprono veloci lo spazio che mi separa dalla mia meta.
Mi rendo conto che la foga della battaglia mi ha posseduro a tal punto da farmi perdere ogni freno inibitorio... ma non mi sembra di essere ferito al momento, per cui mi va bene così. Mi focalizzo sul problema più vicino: i tre uomini mi guardano con aria sorpresa mentre mi avvento su di loro.
Uno di loro si getta a terra, lasciando cadere l'arma... non capisco i motivi del suo gesto - non riesco a capire chi o cosa lo abbia ferito, nell'enfasi della bataglia - , ma urlo ancor più forte mentre procedo verso la morte. Mia, loro... non so ancora.
09/05/2005 15:24
 
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Sciamano

E' un istante, eppure sembra, assieme, vicino e lontano, quell'istante.
Hans finisce la sua corsa scaraventandosi letteralmente contro uno dei due soldati di Krov, mentre l'altro, semplicemente, molla l'arma ed inizia a scappare.
Lo sparo di John arriva appena il soldato di Krov é in linea.

Bang!

Un colpo secco, uno dei tanti della battaglia, ed il soldato a cade a terra, bloccato dalla gamba che non lo porterà, almeno per molto tempo, da nessuna parte.
Marcus oramai é a pochi metri dal Kraken, osservato da una posizione sicura da Bjorn. Ora che Bjorn é più vicino, vede chiaramente che Marcus impugna un semplice pugnale, niente di più. Lo stupore della scoperta si aggiunge ad un altro e più grande stupore, quando Marcus, fermo in mezzo al caos, alza il pugnale e mira verso il groviglio di corpi che formano Hans ed il soldato di Krov, in collutazione in mezzo al fango dell'accampamento nemico.
Hans é, dopo il primo vantaggio, nettamente in svantaggio: ha il fiatone, e non riesce a ribattere alla presa al collo del suo avversario, che lo sta strozzando. Ma il coltello di Marcus si apre la strada nel collo dell'uomo che lo stava per uccidere, ed Hans viene inondato dal sangue del kroviano.
In un istante, il corpo é senza vita, sopra di lui.
Marcus inizia ad urlare, mentre si arrampica sul Kraken che sbuffa leggermente:

"La battaglia é vinta! Per il Kubikistan! Per la LIBERTA'!"
Libertà.
Libertà.
Libertà.
Le parole di Marcus risuonano come un tuono in mezzo alla battaglia.
Passano i minuti, mentre dallo scontro aperto, si passano a solo e piccole scaramucce: i soldati di Krov si sono, infine, arresi.

[alcuni momenti per un intervento riflessivo se volete..]
10/05/2005 10:17
 
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Hans

Sopra.

Sotto.

Ginocchiata nei testicoli.
Sopra, sotto, pugno, sottosoprasottosottosottosoprasoprasottosotto.
Mani che stringono il collo. Il mio collo. Le mani non sono mie.

Ho finalmente il tempo di guardare negli occhi il soldato che ho travolto con la mia carica: c'è una luce di semifollia in cui mi specchio all'infinito, in cui mi vedo diventare rosso non per il sangue che ho addosso ma per quello che ho dentro, che fatica sempre più a scorrere.
Le mie mani non hanno il tempo di cercare la spada che mi è scivolata chissà dove: stringono strngono stringono i polsi dell'Altro, cercano di allargare la sua presa...

Poi la luce dei sui occhi cambia, l'espressione prima stupita poi sorpresa poi chissàcosa, perchè non guarda più me - chissà cosa guardano ora quelle pupille che vedo spente - l'odore del sangue sempre più forte. Il suo sangue, il suo collo, il coltello di chissacchì.
Mi alzo, mi scrollo il suo corpo ormai cadavere.
Guardo in giro per capire a chi dir grazie, ma non vedo nessuno vicino. Sono stupito. Prendo il coltello salvifico, e lo porto con me. Forse troverò una spiegazione o un proprietario, un giorno.

.....

Mi unisco alla festa ed alle grida, ancora stupefatto degli accadimenti. Cerco con lo sguardo gli uomini che prima erano in pattiglia con me, sperando di poter continuare a festeggiare piuttosto che contare nuovi morti nei miei ricordi.

"Abbiamo un kraken... e gli occhi di krov ora ci cercheranno incesanti." sussurro con voce resa rauca dallo scontro e dalla stretta.

Mi aspetto novità scomode per i prossimi giorni, ma sorrido.

Sono vivo.




13/05/2005 15:52
 
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Sciamano
Accampamento dei ribelli di Marcus, due giorni dopo.
6 del mattino

Mentre seguite Faust, ignorando volutamente tutte le sue sciocche domande su come é stata la battaglia, sui singoli e cruenti dettagli che vi terranno svegli per le notti a venire, osservate l'accampamento di Marcus, spostato ancora un poco più a monte: lamenti di feriti che non supereranno questo giorno, o semplicemente le espressioni sbronze di chi, non riuscendo a resistere alla furia della battaglia, cerca una via di fuga, qualsiasi essa sia. Vedete anche qualcuno pregare per se, per i morti, o semplicemente perché la guerra con Geshet finisca al più presto.
Ma voi sapete che non c'è.. non c'è nessuna via di fuga dalle morti, dagli occhi che guardano il vuoto dei cadaveri dei vostri nemici, uomini che alla fine non sono molto diversi da voi.. combattono solo per una nazione che si trova qualche centinaio di kilometri più a nord del Protettorato.

Krov, con le sue macchine.

Era li, durante la battaglia, fermo ed immobile, in mezzo ai colpi di fucili scagliati da uomini così uguali tra di loro, la macchina che un centinaio di anni fa sarebbe stata definita blasfema, ai tempi del fasto di Walesmatch. Ma sapete cos'è quell'ammasso di ferro, acciaio, vapore e cannoni.
Uno strumento che per fortuna dei ribelli gli uomini di Krov non sono riusciti ad usare.
Mentre la zona veniva ripulita, e voi venivate mandati ancora una volta di pattuglia sul passo, avete avuto l'occasione di osservare, alla luce del giorno, quella disumana macchina stagliarsi nel mezzo della radura: sul passo, lontani, infreddoliti, molto distanti.. eppure vi pare di aver sentito le urla, le imprecazioni, i sussurri che risuonano ancora nei vostri ricordi.
Dopo una notte tranquilla di riposo, siete stati richiamati al campo di Marcus, dove avete visto i feriti, salutato chi é ancora vivo, e chi invece non ce l'ha fatta.
E' ironico, ma ancora una volta la fortuna di Marcus l'ha protetto in battaglia.
"Sembrava che i proiettili non volessero colpirlo! Vi giuro! L'ho visto! E' come se NON FOSSE POSSIBILE CHE I PROIETTILI LO COLPISSERO! Come se questa idea non facesse parte della realtà! Come se.. come se..."
Tutto vi é sembrato così strano, detto da un ubriaco, poche ore fa, ma avete visto l'ombra sugli occhi di Bjorn: taciturno come sempre, l'uomo delle contee non ha detto nulla.. preferendo stare in silenzio.
Poi siete stati chiamati da Marcus..

La tenda é sempre la stessa: il gigante é fasciato, ma si trova sulla sua robusta sedia, e vi osserva. Notate come respiri con un pò più di difficoltà del solito.
Accanto a lui non c'è l'uomo del sud, ma c'è Marcus, che é appoggiato, con le mani che sostengono la testa, sul tavolo, al vostro arrivo, come se non si aspettasse di vedervi comparire, un sorriso compiaciuto, ma figlio della necessità, compare sul suo volto.
"Sedetevi"
Così fate, aspettando, curiosi, quello che Marcus vuole dire proprio a voi...

"Mi ha detto come vi siete comportati, l'altro giorno", dice Marcus guardando il gigante dietro di lui.
Annuite. Faust avrebbe sorriso, ma sapete benissimo che non c'è nulla di cui glorificarsi. Non lo fate perché dovete, ma perché ci credete in questa resistenza: non servono altre parole, ne medaglie per voi. Se la guerra finirà, nessuno ricorderà i vostri nomi, o quelli dei caduti, e lo sapete perfettamente.
"Ma non é per questo, ovviamente, che vi ho chiamato qui", continua il capo dei ribelli, sospirando
"Krov ha cambiato tattica. Ha mandato da noi le Linci di Montagna della donna di ghiaccio, ovvero del Generale Victoria Vasilieva. Se quel ghiacciolo, che per inciso anche se é una donna, non é da sottovalutare, ha mandato qui i suoi, ci deve essere un motivo, e non siamo noi."
La notizia appare ai vostri occhi quanto meno strana e vi guardate.. fate per dire qualcosa, ma Marcus alza la mano e vi blocca:
"Lasciatemi finire, per favore. Nei carri abbiamo trovato vestiti pesanti, ma anche leggeri... molti rifornimenti, anche se gli uomini erano davvero molto pochi. Il fatto poi che abbiano mandato un Kraken qui, mi fa pensare che non cercassero noi, ma si volessero solo cautelare con una fortezza mobile dalla loro."
Marcus sorride, mentre continua dicendo:
"Siamo stati fortunati, ancora una volta. Grazie a voi tre li abbiamo beccati prima che arrivassero al villaggio dall'altra parte della valle"
Il gigante, visibilmente spazientito, lancia un'occhiataccia al suo compagno.
"Lo so.. lo so. Arrivo al punto."
"Insomma, questi tizi di Krov non erano qui per noi, ma per qualcos'altro. Hanno fatto un giro molto strano, attorno alle montagne, per arrivare in questa valle, alla ricerca di qualcosa o di qualcuno. Beh, modestia a parte, quel qualcuno non siamo noi. Penso che la donna di ghiaccio stesse cercando qualcosa, ma per sfortuna loro, l'ufficiale comandante é ancora vivo. Capite perché volevo fare prigionieri, ora? Bene"
Marcus si alza ed inizia a gigare attorno al tavolo dentro la tenda, mentre parla.
"Tra poco avremo le risposte che vogliamo, in un modo o nell'altro. Nel frattempo, voglio che vi occupiate di una cosa. Tu John, visto che ti indendi di meccanica, dovresti provare a far muovere il Kraken. Personalmente non so come riuscirci, e nessun altro ne pare in grado.. so che tu sai qualcosa di meccanica, quindi ti prego di darci un occhiata. Bjorn, se non ti dispiace, vorrei parlare in privato con te, quindi resta qui un attimo... Per te invece, Hans, che so che sai leggere e scrivere e te ne intendi di certe cose, ho bisogno che fai l'inventario di quanto abbiamo trovato, ed esamini i loro documenti. Potete andare, tranne te, Bjorn, ovviamente."

Bjorn

Quando tutti se ne sono andati, compreso il gigante, dopo averti dato una pacca sulla spalla con la sua enorme mano, Marcus si siede davanti a te.
"Hai visto, vero? Intendo dire, mi hai visto. C'è qualcosa che nelle Contee non si deve sapere, ed é quello che hai visto.. non perché non mi fidi della gente delle contee, ma perché Krov e soprattutto qualcosa di molto peggio, diciamo ne sarebbero attratti e per me, allora si che non ci sarebbe mai pace. Posso contare su di te che terrai la bocca chiusa?"
Il volto di Marcus, per la prima volta, ti sembra preoccupato, e non é più sorridente.. anche se capisci che dietro a questa storia c'è molto, davvero molto di più.. e la curiosità ti divora, come di certo sapeva Edward quando ti ha mandato qui..

John

Faust é subito dietro di te, ed inizia a parlare:
"Tutto bene? Ma gli altri dove sono? E tu che fai John?"
Gli sorridi, e pensi che avrà il suo bel da fare anche Faust, almeno per un pò: una ventina di minuti dopo, infatti, siete di nuovo sul campo di battaglia, dove il Kraken é ancora fermo. Tu non sai assolutamente nulla del suo funzionamento

[Prova su Meccanica, difficoltà difficile(16). La tua abilità di Meccanica é 7. Tiro 2d6 il risultato é 10. 10+7=17. Prova passata!]

Esaminando la splendida macchina che si trova davanti a te ed esaminando gli interni, ne capisci il funzionamento: un addetto la guida, tramite delle leve, altri due controllano le armi (un cannone pesante ed una mitragliatrice leggera) mentre un quarto probabilmente si occupa del funzionamento generale.. questa macchina, vista la disposizione interna dei sedili, deve avere anche una sorta di comandante, che tramite una serie di lenti e specchi controlla tutta la visuale della macchina ed oltre.
Il kraken é attualmente spento: se infatti la sua caldaia viene alimentata con del carbone o della legna, si potrebbe far muovere la macchina. Però non sai quali comandi usare, e provare a casaccio é sicuramente una cattiva idea, oltre che pericolosa.
Dici tutto questo a Faust, e mentre aspetti che vada a chiedere a Marcus cosa ne pensa e quali sono gli ordini, un uomo vestito con un turbante bianco, e delle lunghe vesti che coprono tutto il suo corpo, lasciando solo scoperto il suo volto, ti si avvicina.
"Al-Sahelm, John."
E' uno dei luogotenenti di Marcus, l'uomo del sud.
"Arma terribile, non credi? Dimmi, il tuo compagno, Hans combatte sempre così? Cosa pensi del suo comportamento nella battaglia?"

Hans

Non é sicuramente un incarico eroico o fondamentale, ma riconosci l'importanza del compito che Marcus ti ha dato.. ed é pur sempre meglio che stare su un passo al freddo coi tuoi taciturni compagni... e poi un pò di tranquillità, ti dici, non può farti che bene.
Inizi così il tuo lavoro, e ti rechi nel posto, poco lontano dall'accampamento, dove Marcus ha fatto accatastare tutto quello che avete trafugato: fucili, munizioni, documenti di identità, libri, cibo e soprattutto.. alcool.
Mentre procedi col lavoro, i tuoi ricordi tornano alla battaglia, alla pazzia che ti ha assalito in quel momento, e riscopri, ripercorrendo quei momenti, la frase che hai detto sussurrando "gli occhi di krov ora ci cercheranno incessanti".. e tutto ti torna. Il Kraken non è forse qualcosa di diabolico? Non ti diceva questo di ogni macchina che l'uomo é riuscito a costruire tuo padre, quando pascolavi le pecore, da bambino. Superstizioni, sciocchezze.. eppure anche Kura ci credeva, quando era viva.
Eppure quando ha finito la tua corsa disperata, quando il pugnale (che Bjorn ti ha detto é stato lanciato da Marcus) ha ucciso il soldato nemico, ha guardato vicino, forse troppo vicino, il kraken.. e non ti é sembrato inanimato, morto, freddo.. ma vivo e vigilie... presente come se una mente cosciente fosse dentro di lui, e lo controllasse..
La catena dei tuoi pensieri é però interrotta dal tuo lavoro. Hai sulle mani una mappa che a quanto pare, sembra piuttosto interessante.. e su di essa vi é tracciato un percorso, che passa per la valle dove vi trovate e prosegue in una valle vicina oltre il passo, che sai essere disabitata da sempre.. eppure vi é segnata una grossa X come se la meta del percorso fosse proprio quella valle...
14/05/2005 14:00
 
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Bjorn
"Non capisco a cosa ti riferisci" dico in modo abbastanza indifferente "ho visto quello che hanno visto tutti, cioe' la battaglia, il kraken e il resto. E poi ero troppo impegnato a schivare proiettili per osservare le tue imprese eroiche. So che hai ucciso il soldato che stava aggrendendo Hans con un pugnale, hai avuto fortuna, la prossima volta ti consiglio di portarti almeno un fucile"
Mi alzo dalla sedia
"Ma adesso non sono queste le nostre preoccupazioni. Le linci di montagna sono un corpo scelto e il generale Vasilieva ha a disposizione un grosso numero di uomini. Inoltre quella donna e' in gamba. Tuttavia dimmi perche' non e' stato seguito il piano originale. Se questa si e' trattata di iniziativa personale di qualche testa calda non va bene. Non possiamo sperare di vincere questa battaglia solo -seguendo il nostro cuore- (con tono chiaramente ironico)"

[Modificato da K4oS 14/05/2005 14.02]

17/05/2005 10:55
 
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John H. Cooper
"Terribile... questo marchingegno può sterminare un villaggio con la stessa facilità con cui mi fumerei una sigaretta, uomo del sud. Forse terribile non è neppure la parola giusta, o forse non c'è una parola giusta per indicare queste bestialità.

"Ho provato a dargli un'occhiata, e sono riuscito a capire un minimo del suo funzionamento. Sembra assurdo che una macchina tanto mortale abbia bisogno, per avviarsi, della mano degli stessi uomini che uccide come mosche. Ironia del destino, non trovi, uomo del sud?"

Mi accendo una sigaretta con molta calma, quasi pregustandola. "Ogni sigaretta che puoi fumare quando riporti a casa la pelle ha un sapore straordinario, gustatela fino in fondo. Non lasciare che la tensione se la assapori al posto tuo". Parole dette in un altro tempo, dette in un altro luogo, dette da un altro uomo... Vassilj, mercenario prezzolato che mi ha accompagnato per lunghi anni. La sua saggezza e la sua esperienza, come per molti altri, sopravvivono oggi solo grazie a me.

"Hans... non so cosa pensare. Ho combattuto lungo tutto il Continente, e non è il primo tizio infervorato che vedo. Per questo, durante la battaglia, non mi ha scaturito alcuna emozione particolare.
Ne ho visti a centinaia come lui: persone all'apparenza normali, ma che in combattimento, in una situazione particolarmente stressante, perdono la loro lucidità e la loro forza di volontà, e non trovano niente di meglio da fare che gettarsi a rotta di collo verso il loro nemico. E ti confesso" ironizzo dopo l'ennesima boccata di fumo, "che per me quelli come lui sono di grande aiuto. Quando compaiono in scena i mirini tendono sempre ad allontanarsi dal mio cuore."

"Tuttavia, quell'Hans non è certo un semplicione. Può darsi che la sua furia non sia solo una reazione nervosa, ma nasca da un fardello che si porta nell'anima. Ho ucciso moltissime persone, ma sempre per necessità, per sopravvivenza. Da Hans invece ho distintamente annusato l'odore pungente del sangue, la sua bramosia di uccidere."
18/05/2005 19:34
 
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Hans

"Bene bene bene... certo che ne avevano di cosette con se quei luridi schifosi. Come se non ne prendessero già abbastanza dai villaggi che devastano."

"Puà!"

Ogni tanto alcune bottigliette di alcool, qualche sacchetto di tabacco e qualche lama carina attirano la mia attenzione più delle altre cose, e valuto l'opportunità di prendere qualche souvenir dal bottino (roba di poco conto, più che altro per rallegrare le serate attorno al fuoco. Non sono un ladro).

Esaminando la merce cerco di capire da dove possa essere arrivata - vista la mia professione mi intendo di marchiature, segni commerciali ed origini dei prodotti.

Mi sforzo di scacciare dalla mente le immagini che tanti, troppi oggetti evidentemente presi col sangue cercano prepotenti di impormi... ho un lavoro da fare.


Mentre questi ed altri pensieri corrono liberi per la mia mente, la mappa mi capita fra le mani.
La guardo con attenzione, per comprendere che zona rappresenti e soprattutto cosa significhi quella X. Studio il percorso, per individuare quanto fossero già vicini al loro obiettivo... e per capire cosa esso sia.

Dopodichè chiamo un ragazzo che si aggira con aria annoiata per l'accampamento, ed in cambio di una botticina di Alcool delle Montagne lo pongo a far la guardia alla tenda mentre vado da Marcus.

Penso che quel che ho trovato possa interessarlo...
18/05/2005 20:37
 
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John

L'uomo ti scruta sotto le sue vesti, coi suoi profondi occhi scuri:
"Ironico certo. Ma le macchine non sono nulla.. come si dice nel mio paese. Quello che conta sono le persone ed il loro spirito. Uno spirito debole non può rendere una macchina forte, e viceversa. Ma Geshet ed i suoi mostri vogliono farci credere il contrario,.. capisci?"
L'uomo si blocca per alcuni istanti, mentre ti ascolta parlare.. ti pare indeciso sulle parole da usare.. ma poi continua dicendo:
"La sete del sangue non é una cosa malvagia!", dice il tuo interlocutore, quasi con tono infervorato.
"Cosa peggiore, a mio giudizio, é sottovalutarla. Va guidata.. gli deve essere dato uno scopo, nient'altro.. non credi?"
L'uomo si volta, lasciandoti un pò sbigottito, e si avvia verso le sue faccende.. che cosa mai avrà voluto dire?
Continui nel tuo lavoro, aiutato da Faust, quando uno dei ribelli ti viene a chiamare: Marcus ha bisogno di te..


Nella tenda di Marcus, nel frattempo..


Marcus sorride, evidentemente soddisfatto dalla tua risposta.
"No, hai ragione.. non basta il nostro cuore.. e neppure la nostra fortuna. Ci vuole cervello"
Appare un pò preoccupato, ma poi scaccia con una mano i suoi pensieri:
"Ci stiamo già occupando di capire perché il piano originale non é stato seguito, quindi non ti preoccupare.. almeno non troppo per ora.. c'è una cosa che ti devo far vedere"
Prende una mappa, ed inizia ad illustrartela: mostra la zona dove vi trovate, al confine tra Krov ed il Protettorato.. una zona con tanti piccoli villaggi sparsi per le vallate impervie, e nessuna grande città, se non nelle pianure del nord e del sud.. una striscia di terra di nessuno che non ha nessuna importanza, e in cui il gruppo di Marcus ha trovato per anni la sopravvivenza.
"Noi siamo qui", ti dice indicandoti il punto. "e loro sono qui", dice indicando tutto attorno.
Ti osserva intensamente per un attimo e poi continua dicendo:
"Nelle contee é molto diverso, temo.. ma qui siamo davvero in difficoltà. Per questo mi serve l'appoggio del gruppo del tuo capo. Se lui riuscisse a formare un corridoio di rifornimento diciamo dalle contee fino a questa zona, avremmo un vantaggio decisivo.. e potremmo fare di più che nasconderci. La gente delle montagne é con noi: sono sempre state dalla parte del Kubikistan, anche ai tempi del Re degli uomini liberi.. dieci anni fa.."
Marcus si siede, e riflette per alcuni istanti. Vedi i suoi occhi che osservano la mappa, calcolano e poi si alzano:
"Se le Linci di quella donna di ghiaccio sono qui, ci deve essere un motivo.. ma non vedo quale.. dannazione.."
Appena dopo le parole di Marcus si sono spente nella leggera brezza che entra dal'lingresso dalla tenda, appare Hans, con un foglio di carta in mano:
"Dovresti vedere questo, Marcus..."
Tutti e tre ossevate la mappa che Hans ha trovato.. ma é Marcus ancora una volta a parlare..
"Ecco cosa cercavano.. "
Marcus inizia a lanciare qua e là le sue mappe, alla ricerca di quella giusta: al primo tentativo vi riesce, e la mette vicino a quella degli uomini di Krov che Hans ha trovato.
"Guardate qui.. la corrispondenza é giusta. Si tratta di una valle non molto lontana da qui.."
Marcus alza lo sguardo verso di voi, esclamando..
"Volevano passare il passo con Kraken.. e poi portarlo dall'altra parte, fino alla X.. ma cosa si trova la? Non dovrebbe esserci nulla, se non fiumi e alberi.. neppure un villaggio, una casa, un pascolo.. nulla.."
"Mi serve John.. ha finito il suo lavoro?"

Quando John arriva alla tenda, la trova piena: vi sono Marcus, l'uomo del sud, il gigante ed i suoi due compagni di pattuglia, Bjorn e Hans.
Quando John ha finito di fare il suo resoconto sullo stato del Kraken, ed in particolare sul suo improbabile uso in battaglia, se non dopo molte ore di prove e di addestramento di un equipaggio é il gigante a parlare:
"Il loro comandante non é un codardo"
Tutti guarda il gigante per un istante, ma é solo Marcus ad annuire. Il gigante continua dicendo:
"Ha ceduto, ma ha tenuto fede al suo giuramento.. ed é quasi morto per tenervi fede. Quasi.", dice sorridendo.
L'uomo del sud guarda intensamente John e poi Hans.. per il resto del discorso rimane concentrato su Hans, tanto che tutti quanti notano il suo guardo assorto, ma non dicono nulla... quello che sentono é abbastanza..
"Un tempo in quella valle c'era una città. Stiamo parlando di un tempo prima di Krov, prima della prima e della seconda Alleanza del nord che sfidarono un impero che ora é solo polvere, Walesmatch. Prima che le macchine camminassero su questa polvere, e forse prima che nel Kajarn vi fosse una famiglia reale...", si sofferma un attimo guardando l'uomo del sud, ma costui non dice nulla, se non guardare solamente Hans in silenzio, coi suoi profondi occhi scuri ".. ebbene questa città é nota come Città delle Mille Colonne..."

[Prova su Istruzione difficoltà facile, 10. Tiro del dado 9. Hans ha istruzione 7+9=16. Superata perfettamente]

"Ma certo! Esclama Hans...".. tutti lo guardate, mentre lui continua dicendo:
".. una città piena di ricchezze incalcolabili e di grandi segreti. Un luogo, a dire il vero, che é solamente un mito.. eppure lo si pensava collocato molto più a sud. Come fanno quelli di Krov a pensare che sia qui in mezzo a queste montagne?"
"non ci deve importare", dice Marcus "Krov ci crede, e credetemi.. dopo tutti questi anni so che non sprecherebbero nulla se non avessero qualcosa di sicuro.. e se c'è dietro generale Vasilieva, allora é certo che quella mappa é vera.."
La domanda é ovvia.. ma nessuno ha il coraggio di pronunciarla:
"e se fosse una trappola?"

Marcus, il gigante e l'uomo del sud vi congedano, perché devono pensare a come si evolve la situazione, e così vi trovate, tutti e tre, fuori dalla tenda...
19/05/2005 11:07
 
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John H. Cooper
Appena fuori della tenda, mi rivolgo ad Hans.
"Hans, nel corso dei miei viaggi ho sentito parlare spesso di questa Città delle Mille Colonne. Ma sempre in termini vaghi: qualcuno ci metteva un'arma terribile, qualcun altro dei tesori incommensurabili, altri ancora libri e conoscenze.
Ma, per quanto se ne possa sapere, che cos'è questa Città? Chi l'abitava? E che utilità potrebbe avere per Krov?"
24/05/2005 14:21
 
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Mentre la discussione dentro la tenda continua, sia Hans che Bjorn rimangono in silenzio e le parole di John cadono nel vuoto..
Dopo un pò, é lo stesso Marcus che esce dalla tenda e vi dice, forse un pò irritato, che dovete andare alle vostre tende e che la giornata é stata decisamente lunga..


La notte é tranquilla, come tutte le notti dopo la battaglia contro i soldati di Krov: nessun rumore, nessuno sparo, solo il dolce oblio del nulla... vi svegliate, vi preparate ed andate al passo, nel vostro quotidiano turno di guardia, anche se il pensiero di tutti é rivolto alla misteriosa città che si troverebbe nella città vicina coi suoi misteriosi tesori.
Ma non siete gli unici ad esserne interessati, infatti anche Faust ne sa abbastanza:
"Ma allora é vero? Andremo alla ricerca dei tesori della città delle mille colonne?"
Il ragazzo é raggiante, carico d'energie, come sempre, ma determinato:
"Con tutti quei tesori, potrei aiutare un sacco di gente, anche la mia famiglia in città!"
Vedete il suo sguardo distante, sognante...
25/05/2005 09:33
 
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"Non ci farei troppo affidamento, penso sia soltanto una leggenda, e poi da quando in qua Krov va a caccia di spettri? Il materialismo dei suoi abitanti e' tale che di certo non credono a certe favole. E neanche io del resto. E' piu' probabile che li' vi sia un deposito di armi o qualcosa del genere"

"In ogni caso non ci hanno detto niente di questo luogo, quindi non spetta a noi occuparcene a quanto pare"
26/05/2005 12:15
 
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John H. Cooper
Le parole di Faust mi fanno quasi tenerezza. D'altronde è così giovane, ha tutto il diritto di sognare un futuro migliore per sé e la sua famiglia rincorrendo una chimera come un fantomatico tesoro.
La mia età e la mia esperienza hanno ormai inaridito questa capacità di sognare, e non posso fare a meno di farglielo notare.
Probabilmente riceverà una brutta delusione dalle mie parole, ma spero che da questo tragga un valido insegnamento. La freddezza un giorno gli salverà la vita, di questo sono certo. E, anche se rimarrà deluso da me adesso, spero che quel giorno si ricordi dello scopo che avevano le mie dure parole.

"Smettila di sognare, Faust! Non sono questi assurdi vagheggiamenti che potranno aiutare la tua famiglia! Tu, soltanto tu con le tue azioni ed il tuo coraggio, hai il potere di cambiare le cose. Non certo uno stupido tesoro evocato da una stupida leggenda.

E' triste, ragazzo mio, ma devi crescere e smetterla di sognare ad occhi aperti. Non possiamo permetterci un compagno disincantato... non possiamo permettercelo noi di pattuglia, non può permetterselo la ribellione, non puoi permettertelo tu... e neanche la tua famiglia. Non sarà così che potrai proteggerla ed aiutarla.

Credi forse che Marcus possa avere il tempo di sognare tesori? Ha una enorme responsabilità: la ribellione e la sicurezza dei civili di tutta questa zona. E tu pensi che possa permettersi di perdere del tempo dietro ai tesori dimenticati? Pensi che la sua giovinezza sia stata piena di tesori dimenticati? O che abbia combattuto continuamente una battaglia contro questo destino infame?

Solo le tue piccole azioni quotidiane ti permetteranno un giorno di cambiare il tuo futuro... ammesso che questo futuro si possa davvero cambiare." concludo tirandomi una ampia boccata di fumo.
28/05/2005 20:33
 
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Hans

Nella tenda resto come imbambolato dinnanzi alla conclusione di Marcus. La Città dalle Mille Colonne è solo una storia, una fola che si racconta ai bimbi per farli addormentare. Qualcuno dice che si possa raggiungere solo da una porta che si apre nel luogo in cui cade l'arcobaleno... avete mai sentito una cretinata simile? Certo, come tutti i bambini ho provato a correre e correre dopo ogni temporale, per raggiungere la famosa porta... ma cosa vuol dire?
Certo, su qualche testo scolastico ne parlavano come se fosse un'antica vestigia, persa nel profondo sud, per quest olo ho detto ad alta voce... però nello stesso testo c'erano anche poesie su come fosse bella la vita, su come fosse onorevole combattere come gentiluomini, su come l'arte e lo spirito contassero più delle caduche ire del mondo.
Tutte balle. Non c'è poesia, non c'è onore, non c'è arte e spirito. Non ora. Non più. Non sono più un bambino. E non potrò mai più esserlo.

Eppure, il nostro capo ne parla come se credesse veramente alla sua esistenza.

Per questo motivo non rispondo alla domanda di John, limitandomi a scuotere la testa, e mi chiudo in un silenzio che può essere scambiato per distacco, al momento.

+++++++++++++++++++++++

Uscito dalla tenda, sento le cavolate che escono dalla bocca di quel ragazzo, Faust.
E un po' lo invidio, a dire il vero.
La ragione sta nella risposta, brusca ma sincera, che John e Bjorn si premurano di dargli - non nei sogni.
Eppure... qualcosa si è incrinato in me, qualcosa di suro e coriaceo, qualcosa che brucia e fa bruciare tutto il corpo.

"Lascia stare, ragazzo... hanno ragione. La salvezza per la tua famiglia sta nella libertà delle nostre terre, non nei sogni"

Mentre di dico queste parole il fumo della sigaretta che mi sto accendendo mi finisce negli occhi, facendomi stranamente lacrimare.

"Su, bevete questa qui - dico estranendo una delle fischette che ho preso dal bottino - che ci scalda il cuore più delle braccia delle puttane del campo.... e sediamoci tutti intorno al fuoco. Vorrei capire cosa cui aspetta, perchè al momento sono un po' confuso. Marcus vuole spostarci davvero lì?"




29/05/2005 11:45
 
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Per Faust é come un colpo di fucile in testa.
Lo vedete barcollare un attimo sotto le parole John, e poi sedersi nell'erba bagnata del passo.
Non dice nulla.. ascolta e basta: quando la fiaschetta di Hans che passa di mano arriva a lui, la rifiuta.
Sta guardando lontano, molto lontano, e lo fa in silenzio...
29/05/2005 16:48
 
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Hans

Mi avvicino a lui, conscio del dramma interiore che sta vivendo, e cerco di sollevarlo un po' chiacchierandoci insieme:

"Amico mio, non buttarti giù così. E sempre brutto quando vedi un sogno, anche appena barluginato in mente, che si infrange sulla dura realtà. Però... è la vita. Per ottenere dei risultati bisogna per forza di cose versare sudore e - soprattutto di questi tempi - sangue. Meglio se il sangue altrui, se mi permetti una battuta. Le soluzioni che paiono semplici ed immediate, purtroppo, o non son realizzabili o, se realizzate, portano risultati ben diversi da quegli sperati."

Aspetto un attimo, in maniera che le mie parole sortiscano qualche effetto, poi continuo.

" Se il tuo problema è la famiglia, e se credi che i soldi possano aiutarli, fosre posso aiutarti in qualche modo. Conosco molta gente, e ho molti commerci da queste parti. Se la situazione fosse davvero tragica possiamo sempre far riferimento al "capo"... sembra un po'strano a volte, ma si è dimostrato più volte una brava persona.
Non ci son problemi senza soluzione... se li affronti con degli amici fidati.
Solo, devi fare attenzione a scegliere gli amici giusti."

E poi, per farlo aprire e sfogare:

" Però dimmi... parlami della tua famiglia e di ciò che sogni per loro...."

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