Hans annuisce, restando silenzioso. Ha già espresso prima la propria opinione sul "da farsi", e non si aspettava che le opinioni in merito fossero così diverse da portare ad una discusione.
Mentre osserva i due volontari che preparano i loro zaini per tornare a riferire le nuove scoperte, ripensa alle parole dure ma sincere che John ha rivolto a Faust.
Strani pensieri gli si affollano nella mente, mentre i liquore che ha bevuto per scaldarsi gli rende la mascella insensibile, come anestetizzata.
Prende la fiasca, alza la fiasca.
GLUP. GLUP GLUP.
Passa la fiasca, certo che tornerà tra poco.
Certamete non prenderò le parti del giovane folle.
Non sono la sua babysitter, e se ne avesse davvero bisogno forse sarebbe più caritatevole ucciderlo noi, qui, risparmiandogli le sofferenze della dura realtà... hahaha.
Eccola di nuovo.
GLUP.
L'importante è che non ci porti danno, se no gli rompo il naso. Se mi basta.
GLUP GLUP.
Eggià.
....
GLUP
Quel cretino ha bisogno che qualcuno lo controlli.
Quaalcuonre... qauul cuno di buon cuore.. hahaha. Cuore. Sangue.
Tanto rosso.
Le palpebre cominciano a farsi pesanti, incapaci di reggere ancora il peso di certi pensieri.
Hans si rende conto che si sta pian piano ubriacando, ed evita di bere ancora... sa bene che in poco più di un'ora tornerà lucido come dopo un bagno gelato. Purtroppo il bere non gli è mai stato quel conforto che sembra attirare un altro genere di uomini.
Uno strano pensiero gli si è impiantato nella mente, forte dei fumi dell'alcool.
Se riesco a farlo tornare a casa intero forse mi sentirò meglio. Forse.
Spero.