16/06/2003 13:03 |
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| | | OFFLINE | Post: 823
| Registrato il: 30/03/2003 | Età: 37 | Sesso: Maschile | Nuclearizzato | Esperto | |
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Beh, Smrole sembrava aver chiarito il perchè questo compito viene "affidato" a Frodo: lui rappresenta l'uomo comune che, in situazioni di estrema difficoltà, riesce a tirare fuori il meglio di se stesso.
Tolkien comunque fa anche un appunto su di un sentimento che nel mondo moderno viene spesso a mancare: l'onore.
Questo, unito al coraggio e alla (passatemi il termine) "volontà del fato" spinge un uomo qualunque (frodo) a fare imprese a dir poco titaniche (distruggere l'anello).
In questa chiave di lettura, francamente un po' banale, si possono comunque ipotizzare motivazioni: dall'incapacità di reagire inizialmente se si è proiettati all'interno di qualcosa di più grande di noi fino a giungere e divenire la "chiave" del problema.
Insomma, se vogliamo, una sorta di metafora della crescita.
Non per nulla il libro in molte sue parti ha un tono fiabesco.
E questa potrebbe essere solo UNA delle interpretazioni del libro, se poi andassimo a prendere personaggi o situazioni nello specifico le interpretazioni, o meglio, i "messaggi dell'autore" si moltiplicherebbero esponenzialmente.
A partire dalla contrarietà alla pena di morte, fino a giungere agli Ent ed al problema del conflitto uomo-natura.
E cmq, non è un caso che in questo libro gli uomini appaiano come la "razza" più infima. Anche gli Hobbit sono "migliori" o meglio, non è sempre un caso che il protagonista del libro sia un mezz'uomo.
Non so se mi sono spiegato.. |
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