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Assegnazione punti personaggio

Ultimo Aggiornamento: 30/05/2002 09:32
04/04/2002 16:04
 
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Vorrei fare un indagine tra i GM su i metodi di assegnazione dei punti personaggio:
1. Quanti ne assegnate mediamente?
2. Decidete voi dove assegnarli o ascoltate le proposte del giocatore?
3. Come vi regolate con maestri e abilità nuove?
04/04/2002 16:28
 
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- Circa 1 pto a sessione, ma non a tutti!
Mi spiego, alcuni fanno zero, altri fanno due, altri fanno un to.....
Raramente se ne vedono tre, ma è capitato
- Faccio alzare liberamente le abilità, ma richiedo la mi approvazione in ogni caso.
- Per le abilità nuove serve sempre un modo di imparare, che si aun maestro, un libro, ecc.....

Yai!

Pkrcel
La vita è corta,L'arte lunga,
L'esperienza fallace,Il giudizio difficile.
05/04/2002 11:43
 
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In media circa 3. Il problema di GURPS è che fra (ad esempio) 3 o 4 c'è un abisso, ed è difficile ricompensare un pg che si distinto un pò più di un altro, ma non di tantissimo. Stavo quindi pensando di tenere nota di tutto quello che fanno (tipo MERP) e quando le note si trasformano in px assegnarglieli, anche magari in seguito, così si può differenziare il diverso merito dei giocatori, anche se è poca roba.

Decide il giocatore, sono affari suoi. Sto cmq attento a mosse del giocatore che potrebbero sbilanciare la campagna.

Di abilità nuove i miei ne prendono poche, e quelle che prendono sono molto raramente materie mentali o scolastiche per le quali servirebbe un maestro. Do per scontato, come al solito, che tra un'avventura ed un altra si ha il tempo di imparare qualcosa (si arriverebbe allo stesso risultato compilando la scheda del passaggio del tempo, solo che è troppo macchinoso). Se vogliono imparare abilità non insolite (per quanto insolite per il pg), non faccio problemi, intervengo solo per le abilità insolite, segrete o per cui servirebbe un background speciale.

Ciao!

P.S. 3 px sono la media per le nostre avventure fantasy. Abbiamo iniziato GURPS SUPERS, dove la media è di 10 px, la cosa quindi è relativa.

And then there was silence, just a voice from the other world
05/04/2002 16:18
 
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Beh direi che il sistema mio e dei miei amici (ci alterniamo come GM in campagne diverse) è più o meno una via di mezzo di quelli prospettati da voi: mi spiego meglio:
se un personaggio partecipa anche minimamente al gioco, riceve 1 pp; da quì si sale fino a 3-3.5 pp se il personaggio compie azioni veramente importanti e intelligenti , rispettando il suo ruolo.
Per noi l'unita di misura è il mezzo punto, che consente di differenziare meglio le varie situazioni.
Quando si assegnano i punti , distinguiamo punti liberi e punti dedicati: i secondi vengono assegnati "d'ufficio" dal master nelle abilità che sono state usate con profitto; i primi sono generici, possono essere usati per acquistare vantaggi/punti ferita/fatica/caratteristiche, ma nelle abilità possono essere piazzati solo col consenso del master.

Esempio
Il classico guerriero fantasy, che nella sessione ha interpretato bene il personaggio, ha combattuto sfruttando bene le sue doti fisiche e tattiche, riuscendo a sconfiggere i nemici che minacciavano il gruppo, potrebbe ricevere il seguente punteggio:

1.0pp in Usare Arma
0.5pp in Tattica
1.0pp libero

05/04/2002 17:17
 
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Io personalmente muovo interrogativi a quello che avete detto voi finora:

se assegnate 3 3,5 punti a sessione i personaggi cambiano notevolmente in una decina di sedute!!! Con l'acquisizione di vantaggi, svantaggi e eventuali nuove abilità al ritmo che avete indicato secondo me si corre il rischio di spersonalizzare il personaggio che si guida.

Siete assolutamente convinti dell'esigenza di assegnare punti personaggio??? serve veramente???

Il vostro divertimento è legato alla storia o all'assegnazione dei punti per completare e migliorare il vostro personaggio??

Un'assegnazione in una misura importante (circa il 3% a seduta lo è) non nuoce al realismo?? (una persona reale non si migliora così velocemente)

E se non li assegnaste??? quale sarebbe il vero problema???

Non vi piacciono personaggi scarsi??? partite con personaggi più forti!?!

L'elemento livellare non vi sembra powerplayering, non assomiglia più a un videogioco che a una interpretazione??

Scommetto scatenerete l'inferno per difendere il vostro diritto alla razione di PP giornalieri!!!, Comunque fatemi sapere... il Topic è quello giusto e io lo controllo ogni giorno!!!
06/04/2002 09:14
 
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Sul fatto che non sia indispensabile assegnare i punti sono d'accordo, in una minicampagna composta da una singola avventura l'acqusizione di punti è addirittura inutile in quanto mancherebbe il tempo di fermarsi a studiare a a spenderli.
I punti non sono un prerequisito per il divertimento ma quantificano l'evoluzione del personaggo nel lungo periodo.
Nella vita ognuno di noi studia, fa esperienza, fa carriera, tenta insomma di migliorarsi e reallizzarsi; siamo allora tutti dei powerplayer?
Nel lungo periodo i personaggi diventano più ricchi, più famosi, più importanti; in GURPS questi sono vantaggi che si comprano coi punti , che quindi ci devono essere.
Io ho indicato 3.5 punti come MASSIMALE, non certo come media.
I punti iniziali valgono praticamente di più di quelli acquisiti, a parte il discorso delle caratteristiche, se un mago è partito con 20 incantesimi non è che coi primi 10 punti che acquista se ne mette altri 10. I punti da soli non bastano, il personaggio deve ancora sbattersi per trovare i maestri.
Riconducendo la media di un ottimo giocatore a 2 pp per sessione, giocando una volta a settimana che si riducono più realisticamente a 40 partite l'anno, dopo un anno il personaggio da 100 pp ne avrebbe 180 teorici.
Il personaggio è diventato più potente, ma mi senbra anche ragionevole dopo un anno di gioco.
Per ciò che ho detto sopra, non sarà certo diventato un powerpersonaggio.
06/04/2002 12:57
 
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però devi ammettere che sicuramente una tale ascesa (80% del valore complessivo del personaggio non è realistico)... Nella vita reale non è che ci si migliori sempre e comuqnue, a volte si prendono Vizi, si perdono amici importanti, ci vengono negate possibilità di carriera ecc... Comunque non capita a nessuno di aumentare dell'80% perchè...

non ci sono tempi ragionevoli per lo studio,
difficilmente si aumentano le caratterisitche,
i vantaggi sono assai ben sudati (per esempio ricchezza)
può capitare che si aggiungano degli svantaggi che prima non si avevano.

Spero non ve ne usciate con la storiella dell'avventuriero, che in base alla dose di avventura che affronta, migliora più del normale

Tu dici che in una mini campagna di una seduta si potrebbero anche non assegnare, solo che qui non credo che nessuno li assegnerebbe!!! è scontato!!!

Io parlo di una campagna lunga un paio d'anni.
Vogliamo tracciare qual'è un proifilo realistico
07/04/2002 18:33
 
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Per minicampagna non intendevo certo una seduta (a stento si riuscirebbe a spiegare il background) ma 6-10 sessioni, non essendovi pause di riflessione non si potrebbe studiare o contattare maestri e anche gli stessi punti da spendere sarebbero pochi.
Nei giochi di ruolo la progressione è più veloce che nella realtà, ma non è neppure così veloce; spesso si fa un mese di avventura e poi ci si ferma per due mesi.
L'avventura può essere fitta nel tempo del giocatore ma assai più diluita nel tempo del personaggio.
E'ovvio che se tutti vogliono giocare "potente" si può partire a 200 punti, ma è come dire di aver ereditato 200 milioni o di averli guadagnati.
"SONO UN FIGO MA MI SONO SPACCATO IL CULO PER DIVENTARLO"
Se calcolate il miglioramento col lavoro o con lo studio ne esce un risultato abbastanza simile alla realtà, è l'avventura che accelera il tutto.Secondo me deve essere visto come la ricompensa per il rischio che si corre.

07/04/2002 21:47
 
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Non mi trovo affatto d'accordo con l'ultima cosa che hai detto... se calcoliamo i miglioramenti con lo studio e con il lavoro nella vita reale 2 punti personaggio possono essere normali o un'enormità. C'è certo il fatto che una seduta può comprendere sei mesi di allenamento per il giocatore, ma questa, non essendo affatto la norma, non può essere considerata come misura valida. Anche perchè se fosse come dici, se in una seduta "d'azione assegni 1,5 punti, 6 mesi di studio possono fruttarne tranquillamente 30. Realisticamente poi la realtà non ti premia affatto per i rischi che corri in termini di miglioramento di conoscenze, dei propri difetti fisici o delle caratteristiche di base. Che poi il gioco di ruolo non si ispiri, o almeno non per tutti sia ispirato al realismo, questo è un discorso che esula dal nostro discorso che si era orientato sulla simulazione dell'apprendimento umano nel gdr.
Personalmente trovo che un PG da 200 punti mi fa lo stesso effetto di 1 Kg di cioccolata, mi sazia fino a stufarmi. Anche perchè se vogliamo essere diretti, con un pg da 200 punti il coefficente di difficoltà delle campgne è lo stesso che con un pg da 100... il master regolerà le difficoltà sullo strapotere dei personaggi rendendo questi aumenti inutili per la gran parte del gioco.
Uno dei motivi per cui nei giochi di ruolo i Pg crescono e lo fanno in maniera ben diversa dalla realtà (non vale solo per Gurps il discorso, prendente AD&D per esempio) è perchè crescendo il Pg variano i rapporti reciproci tra la forza dei personaggi di un gruppo di Pg e quindi varia il peso specifico di un giocatore all'interno della campagna.
E se permettete, questo meccanismo, se spesso contribuisce a non deprimere un giocatore in difficoltà perchè può realisticamente aspirare a dei miglioramenti, mi appare abbastanza TRISTE, e leggermente POWERPLAYER. Questo meccanismo privilegio il gioco su l'interpretazione di un ruolo, ed è fondamentalmente molto limitante. Io sono del parere che privilegiando l'altro aspetto si possano tranquillamente fare personaggi con PP molto diversi tra loro e divertirsi più di quanto ci si riesca giocando per acchiappare punti.
Il fulcro del gioco di Ruolo, per quanto la nostra cultura ludica dica il contrario, deve essere l'interpretazione e non la parte Gioco-competitiva.

Se il tuo master facesse semplicemente salire le abilità che usi di più in misura molto minore ad un punto a seduta tu ti divertiresti di meno???
08/04/2002 08:11
 
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Hei Hei Hei!
Pensavo ad un topic più tranquillo, ma quando c'è Souze di mezzo non si può mai dire.....:D
Scherzo naturalmente, ma mi trovo particolarmente d'accordo con Souze, anche se ritengo però che l'assegnazione dei punti sia fondamentale, anche se un po' "folkloristica".
I miei giocatori hanno ormai acquisito un premio che per il più bravo è stato del 10% del valore iniziale (10pts vs 100pts), il più "scarso" (non il giocatore, il premio!) è il 3% (3pts).
Ora, vi assicuro che le disparità non creano nessun problema ai giocatori, che anzi si divertono con un po' di sfottò....(:
Secondo il mio parere però, se si volesse essere realistici, l'assegnazione dei punti deve trascendere un pochino la realtà, anche i parametri di GURPS dicono "pochi punti per sessione, un massimo di 2...", ma anche con questa progressione siamo ben al di fuori della realtà (anche con una media di 0,35 pti per sessione, in 40 sessioni abiamo uno sviluppo decisamente sopra alla realtà); trovo però che sarebbe CRUDELE sottoporre i giocatori ad uno sviluppo che rispecchia appieno la realtà, una parte del divertimento deriva dall'interpretazione di individui "eccezionali", che a loro volta riescono a trascendere le normali leggi della realtà stessa.

Se poi questo si riflette in un apprendimento un po' più rapido del normale, ben venga!
utto sommato ciò fa parte della cultura GDR, a prescindere dal fatto di considerarla una cosa positiva o negativa (io credo che dipenda in gran parte dai giocatori...).

Personalmente ritengo l'assegnazione dei pti un aspetto secondario, ma irrinunciabile.

Yai!

Pkrcel
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08/04/2002 17:55
 
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Non mi trovo affatto d'accordo con l'ultima cosa che ha detto King Artur... se calcoliamo i miglioramenti con lo studio e con il lavoro nella vita reale 2 punti personaggio possono essere normali o un'enormità. C'è certo il fatto che una seduta può comprendere sei mesi di allenamento per il giocatore, ma questa, non essendo affatto la norma, non può essere considerata come misura valida. Anche perchè se fosse come dici, se in una seduta "d'azione assegni 1,5 punti, 6 mesi di studio possono fruttarne tranquillamente 30. Realisticamente poi la realtà non ti premia affatto per i rischi che corri in termini di miglioramento di conoscenze, dei propri difetti fisici o delle caratteristiche di base. Che poi il gioco di ruolo non si ispiri, o almeno non per tutti sia ispirato al realismo, questo è un discorso che esula dal nostro discorso che si era orientato sulla simulazione dell'apprendimento umano nel gdr.
Personalmente trovo che un PG da 200 punti mi fa lo stesso effetto di 1 Kg di cioccolata, mi sazia fino a stufarmi. Anche perchè se vogliamo essere diretti, con un pg da 200 punti il coefficente di difficoltà delle campgne è lo stesso che con un pg da 100... il master regolerà le difficoltà sullo strapotere dei personaggi rendendo questi aumenti inutili per la gran parte del gioco.
Uno dei motivi per cui nei giochi di ruolo i Pg crescono e lo fanno in maniera ben diversa dalla realtà (non vale solo per Gurps il discorso, prendente AD&D per esempio) è perchè crescendo il Pg variano i rapporti reciproci tra la forza dei personaggi di un gruppo di Pg e quindi varia il peso specifico di un giocatore all'interno della campagna.
E se permettete, questo meccanismo, se spesso contribuisce a non deprimere un giocatore in difficoltà perchè può realisticamente aspirare a dei miglioramenti, mi appare abbastanza TRISTE, e leggermente POWERPLAYER. Questo meccanismo privilegio il gioco su l'interpretazione di un ruolo, ed è fondamentalmente molto limitante. Io sono del parere che privilegiando l'altro aspetto si possano tranquillamente fare personaggi con PP molto diversi tra loro e divertirsi più di quanto ci si riesca giocando per acchiappare punti.
Il fulcro del gioco di Ruolo, per quanto la nostra cultura ludica dica il contrario, può (ma non deve) essere l'interpretazione e non la parte Gioco-competitiva.

Se il tuo master facesse semplicemente salire le abilità che usi di più in misura molto minore ad un punto a seduta tu ti divertiresti di meno???
08/04/2002 18:08
 
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Forse la mia ultima frase era troppo sintetica e quindi non chiara. Nel mondo di GURPS se uno studia con un maestro guadagna 1 pp ogni 200 ore di studio, ammesso che riesca a farle in un mese ( le ore lavorative sono 160)in sei mesi avrebbe fatto 6 punti. Questa è la progressione senza avventura, che io considero realistica. Se uno si ferma a studiare il suo miglioramento non viene calcolato in base alle sessioni ma al tempo-Gurps trascorso. Oltretutto se i giocatori mi dicono "ci fermiamo sei mesi a studiare", io gli dico "OK i sei mesi sono passati", ma siamo ancora nella stessa sessione di gioco.
Per quanto riguarda la difficoltà settata in base alla potenza dei personaggi, mi trovate perfettamente d'accordo; ma è propro per questo che il bello non è ESSERE ma DIVENIRE.
La realtà non premia sempre chi si impegna o rischia, ma è questo che la distingue dai giochi di ruolo.
Vorrei spiegarvi meglio come ci regoliamo nelle nostre campagne:
il party fa un avventura che dura un mese di gioco in circa 8 sessioni (è un ipotesi), poi si decide di fermasi ad imparere 2 nuove abilità in città, per far ciò occorrono 2 mesi nel gioco e una sessione nella realtà per definire i dettagli della cosa.
In quest'ultima sessione non si assegnano punti per l'avventura, i punti guadagnati sono quelli dei 2 mesi di studio.
In termini di tempo nel gioco il mese avventuroso e denso di punti si diluisce coi mesi di studio fermi in città.
il miglioramento con lo studio è lento ma quasi indispensabile per acqusire nuove abilità, che poi magari verranno migliorate in avventura quando dovranno essere usate "sotto stress".

09/04/2002 07:51
 
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La tua ultima frase era sintetica ma chiara, almeno per me.
Mi trovi generalmente d'accordo con una simile politica di assegnazione dei punti, i miei dubbi rimangono sul progressivo aumento(nel tuo esempio di guerriero tipo) di abilità decise dal Master....
Nel tuo ultimo post, supponendo che in 8 sessioni il guerriero faccia punti nella media, possiamo presupporre il guadagno di un intero livello in un'abilità d'arma, o quasi (avevi detto 1pto nell'abilità d'arma nell'esempio).
Questo mi sembra non solo irrealistico (cosa che entro certi limiti è accetabile, come ho già detto), ma anche sbilanciato.

Voglio dire, nonostante il guerriero possa aver combattuto bene, falciando (per es.) una cinquantina di mostri (esagerato!!), essi non saranno stati una grande sfida in senso tecnico, perciò non sarà ragionevolmente diventato più bravo con la spada....

Yai!

Pkrcel
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09/04/2002 16:07
 
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Per King Arthur:

la proprozione 200 ore di studio = 1 punto non è, a mio modo di vedere strettamente personale, realistica, ma una approssimazione accettabile e acettata, questione di sfumature cmq.

Su "il bello non è essere ma divenire" si potrebbe spendere un topic a parte (e forse lo farò!!!).
Mi trovi completamente in disaccordo, e mi viene da chiederti quale sia la differenza da chi pensa in POWERPLAYER e chi la pensa come te.
Il bello, per me ovviamente, è INTERPRETARE CIò CHE SI E'. Se per bello si intende "che diverte" è chiaro che tutte le opinioni sono bene accette e logicamente rispettate (io non disprezzo affatto la tua, per quanto non riesca a non proporre una paternalistica obiezione). Se invece con Bello tu intendi "succo del gioco", "gioco stesso", "unica motivazione" ecc.. allora posso dirti che questo pur valendo senza alcun dubbio per te, è una visione tua personale e purtroppo limitata delle possibilità ampie che il GDR offre.

Su "La realtà non premia sempre chi rischia o si impegna, ma è questa che la distingue dai giochi di ruolo".
Non è affatto vero su moltissimi piani... se la tua affermazione è giusta perchè è indiscutibile che la realtà, essendo una serie illimitata di esperienze di una serie illimitata di persone non ha caratteri assoluti, e quindi tenderà a non premiare tutti, in misura equa, per i rischi e l'impegno non è assolutamente necessario che il GDR invece lo faccia. Non è necessario inanzitutto in quanto il GDR se vogliamo è una simulazione della realtà (ed è dalla fedeltà con il soggetto che vogliamo riprodurre che valutiamo l'efficenza di una sinulazione) quindi a rigor di logica il gioco di ruolo dovrebbe essere proprio come la realtà.
Per te, ma per te solo, il GDR ha caratteri della FAvola (la favola nella tradizione letteraria ha un processo simile a quello che tu descrivi per il gdr... ovvero il protagonista passa attraverso una serie di disavventure che richiedono rischi e impegno e lo portano a migliorare se stesso e/o la sua condizione impartendo al lettore un messaggio di carattere etico-morale). Questo meccanismo esclude molte possibilità del GDR prima fra tutte un declino del personaggio dovuto non a morte ma a errori (ES: diventa alcolista, fa rimanere incinta una ragazza, quindi lavora senza troppa convinzione finchè non lo licenziano e iniza a rubare, nonchè a bucarsi, per morire infine di AIDS in una strada alla periferia di una grossa città).
E' bene ricordarsi che se il GDR è simulazione della realtà una persona tende generalmente a sicurezze di tipo economico e lavorativo e difficilmente all'eroismo o alla cieca ricerca del miglioramento di se stessi (che colpisce invariabilmente ogni giocatore che non avvertendo gli sforzi che compie il suo personaggio lo "SPREME" il più possibile in studio, allenamento, pericolo ecc...).

Per quanto riguarda la questione dei punti personaggio io ci posso anche stare a ciò che tu hai descritto (personalmente continuerei a levare i PP alla fine della seduta lasciando unicamente i PP per lo studio, perchè il gdr simula la vita e la vita non premia il rischio ma al massimo l'impegno). Però un conto è migliorare solo le abilità, un conto è assegnare punti personaggio che possono essere attribuiti un po' ovunuqe (anche dove non dovrebbero) nel personaggio.

Infine c'è quello che dice Pkrecel: ti si sbilancia il gioco, se giochi costantemente i PG ti aumentano e non di poco.. tu dirai che problema c'è??? c'è ilproblema che più ti allontani dai 100 punti più fai fatica a capire come la può pensare qualcuno dotato di simili poteri. C'è il problema che la tua campagna assume toni alla D&D, c'è ilproblema che devi inventarti sempre difficoltà adeguate e ben lontane da livelli umani, c'è il problema che il tuo gruppo sarà sempre meno umano e sempre più eroico (che significa distante da ciò che è un giocatore).
Infine c'è il problema di non riuscire ad assaporare ciò che si è e le possibilità che si hanno perchè proiettati in cosa si diventerà (forse!!! se il master ci da i punti)...

mi piacerebbe sapere quali sono invece le possibili obiezioni al modo di giocare che invece caratterizza me, così magari mi permetteresti di far notare problematiche che fin qui io non ho visto o che ignoro.
09/04/2002 23:50
 
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Rispondo prima a Master Souze.
L'equazione 200 h = 1 pp non l'ho certo inventata io ma si trova nel manuale di base; ovviamente è possibile usare altri sistemi (delle volte lo facciamo anche noi) ma bisogna starci molto attenti.
Mi intristisce che tu mi consideri un powerplayer, aprendo questo topic non volevo certo intendere che il fine del gioco sia guadagnare punti; interpretare il proprio personaggio è la componente principale del gioco, ma anche evolverlo è importante.
Personalmente mi diverto molto di più a giocare un personaggio con molti svantaggi che uno con pochi, proprio perchè mi piace interpretarli.
Per quanto riguarda lo "spremere il personaggio" mi trovi pienamente d'accordo, purtroppo è una fozatura quasi inevitabile.
Se un PG ti dice che vuole studiare Alchimia 8 ore al giorno per un mese che gli dici? Che nella realtà non avrebbe mai voglia di farlo? Gli fai fare un tiro volontà al giorno ( magari con un bel malus comulativo...)?
Non ho niente contro il possibile declino di un personaggio: fobie, alcolismo, cicatrici sono pienamente ammissibili.
Certo il declino non è un leit-motiv di GURPS, lo è per Call of Cthuluh o magari Ciberpunk.
Secondo me la progressione che vi ho presentato è ben lontana da quella di D&D, che ovviamente sfiora il ridicolo.

Ora rispondo a pkrcel.
Forse dalle vostre parti siete così fortunati da giocare tutte le sere, noi 8 sessioni se vabene le facciamo in 2 mesi, che in questo periodo un guerriero si alzi l'arma di un livello non mi sembra così scandaloso. Oltretutto, anche se è un guerriero, non guadagnerà un punto nell'arma tutte le volte.
Secondo me un abilità d'arma non migliora perchè la si usa tanto. Se il guerriero ha affrontato 'sti 50 mostri senza correre rischi, senza fare manovre più difficili del normale (colpi mirati, finte) o più rischiose (attacchi totali), non migliorerà certo la sua abilità. Come dici tu, ci vuole la sfida.


Secondo voi un personaggio da 130 pp è COSI' più potente di uno da 100?
Non credo che se un personaggio , giunto a 130 pp, affrontasse se stesso a 100 pp , si sentirebbe così sicuro di vincere.

Mi dite che migliorando un personaggio diventa troppo eroe e poco umano, ma a 100 punti un personaggio è già un eroe!
Si gioca con eroi che lo diventano sempre di più.

Sono contento di avervi stimolato, spero di stimolare anche qualcun'altro però...

10/04/2002 07:46
 
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Re:

Scritto da: King Arthur 10/04/2002 00:50
Se un PG ti dice che vuole studiare Alchimia 8 ore al giorno per un mese che gli dici? Che nella realtà non avrebbe mai voglia di farlo? Gli fai fare un tiro volontà al giorno ( magari con un bel malus comulativo...)?



Non esagerare, TRENTA tiri di volontà sono assolutamente irrealistici, calibra meglio una cosa del genere: io per es. farei fare un tiro ogni settimana, ed a seconda del margine di successo decoderei l'impegno giornaliero massimo (i.e. se fa il tiro esatto riesce ad applicarsi solo una mezza giornata ogni giorno e così via...)



Secondo me la progressione che vi ho presentato è ben lontana da quella di D&D, che ovviamente sfiora il ridicolo.



Perfettamente d'accordo, il punto è che GURPS è tutto un altro sistema, ed anche una progressione così lontana da D&D *può* creare problemi, almeno a me!!:D :D



Ora rispondo a pkrcel.
Forse dalle vostre parti siete così fortunati da giocare tutte le sere, noi 8 sessioni se vabene le facciamo in 2 mesi, che in questo periodo un guerriero si alzi l'arma di un livello non mi sembra così scandaloso. Oltretutto, anche se è un guerriero, non guadagnerà un punto nell'arma tutte le volte.



Bene, questa è una conferma di ciò che avevo pensato.
In ogni caso qui non si gioca tutte le sere, il ritmo che teniamo (miracolosamente! sono 10 anni che mi dedico ai giochi di ruolo e non ero mai riuscito a fare tante sessioni così regolari nel tempo) è lo stesso che avete voi (una alla settimana se va bene)



Secondo me un abilità d'arma non migliora perchè la si usa tanto. Se il guerriero ha affrontato 'sti 50 mostri senza correre rischi, senza fare manovre più difficili del normale (colpi mirati, finte) o più rischiose (attacchi totali), non migliorerà certo la sua abilità. Come dici tu, ci vuole la sfida.



Mi fa piacere vedre che sei d'accorod con me: questo è un punto impportante nel sistema di GURPS.



Secondo voi un personaggio da 130 pp è COSI' più potente di uno da 100?
Non credo che se un personaggio , giunto a 130 pp, affrontasse se stesso a 100 pp , si sentirebbe così sicuro di vincere.



Questo è quello che un giocatore di GURPS pensa, ma la realtà el sistema dice che c'è una bella differenza; e si può tranquillamente vedere, credimi.
Certo se stai giocando una campagna SUPERS è tutto diverso, sono entrambi delle schiappette....



Mi dite che migliorando un personaggio diventa troppo eroe e poco umano, ma a 100 punti un personaggio è già un eroe!
Si gioca con eroi che lo diventano sempre di più.

Sono contento di avervi stimolato, spero di stimolare anche qualcun'altro però...



Certo: a 100pti un pesonaggio è eroico, a 200 è leggendario, a 500 è semi-divino, ecc.. ecc....

Lieto di partecipare a questo topic!

Yai!


Pkrcel
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10/04/2002 16:27
 
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Non mi pare proprio che Re Artù sia un power player, perchè allora, scusa Souze, lo saremmo tutti!!!!

Penso sia una grandissima palla interpretare un personaggio sempre uguale in tutte le sue numerose avventure. Il GDR simula una realtà AVVENTUROSA, non del tutto coincidente con quella reale al 100%. I pg devono crescere, ed il ritmo di crescita lo decide il GM in base ai suoi gusti e ai gusti dei suoi giocatori. I punti esperienza sono poi assegnati sugli unici due criteri che possono funzionare nel GDR, cioè l'interpretazione e il successo che hai nelle avventure. Realisticamente queste due cose, nella vita reale, non ti danno PX, ma nel GDR si, e questo perchè la crescita del pg è associata al concetto di merito/demerito del giocatore, che è anche l'unica maniera di poter giudicare qualcuno.

Avere personaggi statici dal punto di vista delle capacità è estremamente noioso, e mi sa tanto del primo D&D in cui era la classe a decidere cosa sepevi fare, senza poter imparare nulla di nuovo.

Ma poi, anche a dare 3 px ad avventura (buono il sistema dei punti liberi e dedicati, adesso lo userò pure io), dove è questa crescita eccezionale???? Le caratteristiche costano il DOPPIO del normale (ed è tantissimo!!), vantaggi aggiuntivi (salvo sporadici casi) non ne puoi prendere, le abilità fisiche di combattimento raggiungono uno stallo tra DES +3 e DES +5, poi ci vogliono così tanti punti da aumentare troppo lentamente, obbligandoti a trascurare il resto. Aggiungere delle abilità ogni tanto, simulando studio diretto a casa ed esperienza, non credo che danneggi particolarmente il gioco, e poi si gioca con pg da 100 punti, eroi principianti, mica seghe da 25 punti. Se uno è dotato fisicamente o intellettualmente (punteggi superiori al 12), è ovvio che certe cose fa in fretta ad apprenderle con successo, no?

E cmq tutto è una questione di divertimento. Se ti diverti ad avere un pg che passano gli anni e non impara nulla (che palleeeeeeeeeeee!), meglio per te, ma il tuo SLOW PLAY (il contrario del POWER PLAY) non fa per me.

And then there was silence, just a voice from the other world
10/04/2002 22:37
 
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Priima anche io usavo spesso il sistema dei "pti dedicati", come scusa per dare un qualche sporadico punticino in più ai giocatori (spesso anche per dare una mano, poichè alcuni PG *meritavano* uno sviluppo mirato...), ma adesso sto cercando di lasciare perdere, ma i pti spesi sono liberi solo fino ad un certo punto: cerco di evitare cose assurde, del tipo aumentare la sopravvivenza nei ghiacci se la scorsa sessione è stata una sessione di puro combattimento...

Devo però dire che, ora come ora, i miei giocatori quando ricevono punti cercano di spenderli subito per capitalizzare, credo perchè si sentano in pericolo.
Nella prima parte dell'avventura, che è stata principalmente di viaggio (non certo meno pericoloso, ma si sa, i giocatori hanno una percezione COMPLETAMENTE diversa dal GM), i giocatori si sono tranquillamente conservati i pti accumulati per giostrarseli in un altro momento.

Non so ancora se sia positivo o negativo.. nessuno ne ha tratto particolari vantaggi ("alla powerplayer" per intenderci), perciò la cosa non sembra dannosa.
Anche qcuno di voi ha avutomodo di vedere un fenomeno simile?


Pkrcel
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11/04/2002 15:26
 
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Il punto è questo: la differenza tra Power Playering e normalità... Il fatto che i pg accuisiscano punti lentamente non significa che siano sempre uguali a loro stessi, l'evoluzione c'è come logico a livello caratteriale, che poi in un gioco di intepretazione dovrebbe essere il fondamento. Questo purtroppo però temo che da voi non avvenga o non avvegna abbastanza, data l'attenzione che concedete al miglioramento numerico, e lo scandalo che suscita un pg che non cresce in punti.

Questione comunque di punti di vista. Il problema vero che sto cercando di criticare è l'impostazione mentale delle persone che giocano: mi spiego

se voi che siete DM ritenete essenziale l'assegnazione dei punti personaggio come pretendete che i giocatori poi siano molto attenti all'intepretazione e alla coerenza dei loro personaggi. E' chiaro che in loro prevarrà un sentimento di autoconservazione che lì porterà a non prendere mai svantaggi che li limitino per il gusto di interpretarli ecc... Nessuno quando avrà la possibilità rinuncerà a migliorare il proprio personaggio studiando o allenandosi per il gusto di fargli scailacquare in locande e donnaccie un tesoro intero.
Tutte le spinte inerziali che si basano sulla consapevolezza che bisogna migliorare il proprio pg, faranno difettare di coerenza, realismo e varaibilità, nonchè di interpretazione i personaggi.

Chiaro che questo discorso vi potrebbe anche non interessare se la vostra metà è caricare il personaggio di punti ecc...
Però la qualità del gioco, dell'interpretazione, la dose di realismo e l'originalità sono aspetti che vengono favoriti dall'intepretazione più che dalla corsa al miglioramento del personaggio.

Nemmeno a me dispiace che i personaggi crescano e si evolvano, e infatti lo fanno, il punto è che mentalmente il mio sforzo è orientato sull'intepretazione, e di riflesso le mie energie si spendono in modi più proficui che trovare il sistema per non essere limitato da uno svantaggio o fare 3d6 di danni colpendo sempre chi mi sta davanti. Perchè tanto so che il mio divertimento non dipende da quanta gente posso uccidere, ma da quanto realistico, originale e "vivo" è il personaggio che interpreto. Se poi sarà un eroe, o un misero mendicante che si interessa di piccoli problemi, questo ha la sua importanza, ma è relativo. Tra le tante cose, dopo aver giocato per anni, ti rompi le palle con il solito eroe che cerca di migliorarsi e diventare più forte e preferisci giocaqrti situaizoni nuove per te come un personaggio misero dedito alla droga che ruba per sopravviere e per la dose (esempio). Almeno per me è così.
11/04/2002 18:08
 
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Beh, così il discorso si rigira su se stesso....

Non posso certo darti torto sulla forma mentale di una buona percentuale di giocatori di ruolo.....(:

Però difendo la necessità di fare punti.

Io sono sempre stato molto parco come GM nel distribuire i pti... solo ultimamente ho deciso di alzare lievemente lamedia pti per sessione (da 0,6 a 1,?).

Non c'è stato un cambiamento apprezzabile nel modo di giocare dei miei giocatori, anzi!
Devo anche dire che il gruppo si è scremato, e solo il nucleo "interpretativo" resiste.
I giocatori più dediti alla ricerca del potere si sono stufati presto.....

Ma rimango dell'idea che la meccanica dei punti sia fondamentale, e solo se un giocatore ne è OSSESSIONATO è un male.

Fortunatamente il mio gruppo ora viaggia su altri binari.;)

Non so Souze...sai che mi trovi d'accordo per molti aspetti, ma sinceramente credo che a volte tu tenda ad estremizzare un po' il discorso....:D

Sciao!

Pkrcel
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