00 27/12/2005 14:56
Ci stiamo avvicinando molto a quello che cercavo di dire ma che evidentemente la mia povertà di linguaggio mi impediva di spiegare bene :P

In D&D, dove una serie di poteri, incantesimi, regole e classi dipendono FORTEMENTE dall'allineamento, deve esistere una visione OGGETTIVA di ciò che è buono e ciò che è malvagio, di ciò che è legale e di ciò che è caotico. Per visione oggettiva intendo che alcune ogni PG deve essere inequivocabilmente identificato come BUONO, MALVAGIO o NEUTRALE seguendo delle regole prestabilite.
Questi punti devono essere fissati dal master prima dell'inizio della campagna. Dopo di che il master discute con i giocatori alterando e modificando questa visione in modo che più giocatori possibili (LUI COMPRESO!!!!) siano soddisfatti: se tale mediazione non risulta possibile perchè le differenze sono insuperabili la campagna non può essere giocata con quel gruppo: si cambia il master o si cambia il giocatore
Qui non si tratta di "libertà di giocare come mi pare", qui si tratta di "trovare un'ambientazione che piaccia a tutti i giocatori"; e quando dico "tutti i giocatori" intendo COMPRESO IL MASTER

Detto questo, posso ignorare gli allineamenti in D&D?
Come ho già detto: SI, si può. In 15 anni di D&D l'ho fatto (ignorandoli o relativizzandoli rispetto a razza o nazione) e quello che ho sperimentato è stato semplicemente una complicazione di un gioco semplice; nessun guadagno evidente, quindi ho deciso di riprisinarli anni fa e di accordarmi con i PG, con cui tra parentesi non ho mai avuto alcun problema pur avendo masterizzato negli ultimi 5 anni 3 gruppi diversi

P.S.
Asssassino
La CDP assassino NON E' un potenziamento del ladro. La CDP assassino è una classe di prestigio segreta in mano ad associazioni malvage che richiedono un omicidio SENZA MOTIVO per entrare a farne parte. La prova di solito richiede al candidato l'uccisione di un innocente... magari un amico o parente
La regola "qualsiasi MALVAGIO" è quindi inquadrata in questo contesto e rappresenta la totale mancanza di moralità che deve possedere il candidato per imparare alcune tecniche, che richiedono magari quella di vedere il proprio avversario come un pezzo di carne anatomica senza volto nè anima