[INFO] Necronomicon: esiste?

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pagolo81
00giovedì 6 marzo 2003 16:08
Salve...
spero che il titolo del libro si scriva cosi... cmq
Ho letto che c'è molta letteratura dietro a questo Libro dei Morti ma se non sbaglio non è un invenzione di Lovecraft (è scritto giusto?) come lui stesso ha dichiarato?

Grazie

p.s: Lovecraft non Lovechraft
<p><font class='xsmall'>[<i>Modificato da Gornova 06/03/2003&nbsp;16.13</i>]</font></p>
Gornova
00giovedì 6 marzo 2003 16:13
Cmq , no.
Non esiste un Necronomicon, almeno non IL necronomicon usato da Lovecraft nei suoi racconti...
TheKeeper
00giovedì 6 marzo 2003 16:32
Come no Alb mi deludi!

Esistono varie copie del Necronomicon, piu' o meni fedeli.
Naturalmente l'Al Azif (738 d.C circa), cioè l'originale scritto dall'arabo Abdul Alhazred è andato perduto.

Esistono molte traduzioni greche e latine.
Una di queste è custodita nel British Museum, un'altra a Parigi... e naturalmente una alla Miskatonic University ad <b>Arkham</b> [SM=x77419]

Poi esiste una traduzione italiana che vendono in libreria, però ricordatevi che sulla lettura del Necronomicon vige ancora la scomunica eclesiatica...mah
pagolo81
00giovedì 6 marzo 2003 16:36
Quindi non è partito tutti da Lovecraft.
Cioè, la storia dell'arabo è inventata da Lovecraft o l'ha inventata qualcun'altro?
Gornova
00giovedì 6 marzo 2003 16:38
Paolo.

Lovecraft per prima parla del Necronomicon

e la cosa é talmene intrigante da sembrare vera ed é ripresa da moolta gente.. ma non é vera!

(a casa ho una copia del necronomicon cmq.. interessante..)


Elwood Blues
00giovedì 6 marzo 2003 18:09
Guardate che è un tomo gagliardamente inventato con tanto di fonti fasulle e leggende programmate.

Elwood
Salkaner
00venerdì 7 marzo 2003 09:32
ma.. allora il tipo ctentacoloso che è saltato fuori dalla pattumiera quando ho pronunciato le formule, era finto?


(mi pareva troppos carso come grande antico, infatti l'ho ribattezzato piccolo moderno)
Arjuna
00sabato 8 marzo 2003 12:31
Anch'io ho il Necronomicon a casa, era quello pubblicato dalla Fanucci anni fa, l'ho comprato per curiosità.
Che vaccata!
Cmq mi pare che la Fanucci ne avesse poi pubblicato una seconda parte.

Cmq pagolo81 il Necronomicon è un'invenzione di Lovecraft, poi dato che l'idea era molto intrigante è stato ripreso da molti altri, anche da chi ha pubblicato una boiata di libro con quel titolo per fare effetto.

Sal, forse dovresti buttare la spazzatura più spesso, sennò cominciano a formarsi nuove forme di vita, pensa alla tua pattumiera come al brodo primordiale.

Gornova
00sabato 8 marzo 2003 13:58
io ho anche il seguito..

veramente fuori di testa tutti e due.. [SM=x77404]
Midnight
00domenica 9 marzo 2003 20:24
Se volete io ho un file in word con dei passi del Necronomicon in italiano, se volete ve lo posto. Se Vi interessa mandatemi unamail a mayham@libero.it Ve lo mando quanto prima, ciao.[SM=x77419]
Gornova
00martedì 11 marzo 2003 10:30
beh, se non sono troppo lunghi e/o protetti da copyright, puoi postarli qui...
Midnight
00mercoledì 12 marzo 2003 19:50
Preferirei di no sono autentici io ho il necronomicon a casa e corrispondono [SM=x77398]
Gabryk
00venerdì 9 maggio 2003 15:53
Allora, il Necronomicon non esiste e non è mai esistito (The keeper ha interpretato male le varie informazioni che si trovano in giro) è stato inventato da H.P. Lovecraft in un modo molto buffo a dire il vero. Egli per un periodo lavorò come revisionista, cioè rileggeva e correggeva le opere dei suoi clienti (stava già scrivendo il ciclo di Cthulhu), gli venne quindi questa idea (davvero geniale): inserire nei libri che correggeva nomi, luoghi e mostri appartenenti ai suoi racconti, in questo modo citò anche il Necronomicon su alcuni di quei libri. E' qui la genialata: se una persona ti dice qualcosa d'assurdo difficilmente le credi, ma se a dire la stessa cosa sono in tanti, beh, cominci ad avere qualche dubbio. A incrementare le leggende sul libro dei morti ci pensarono anche alcune persone, profondamente convinte della sua esistenza e che cercarono il favoloso testo in giro per il mondo aumentandone a dismisura la popolarità. Una volta che Lovecraft potè constatare la riuscita del suo "scherzo" editoriale volle dare il colpo di grazia e, facendo il finto tonto, scrisse un breve libro intitolato "The history of Necronomicon" in cui forniva dati storici alla sua stessa invenzione! Indubbiamente in questo modo la rese quasi più reale, fornendo i dati precisi dell'autore (inventati), dei luoghi narrati e dei mostri trattati che, spiega, hanno molto in comune con antiche credenze di popoli scomparsi.

So tutto questo perchè è un periodo in cui sto seguendo molto Lovecraft e mi sono comprato "Il meglio dei racconti" (ho intenzione di prendere tutti i libri, ma prima volevo capire bene...) lo consiglio a tutti gli amanti del genere! Fantastico! Cmq io avevo una versione integrale del Necro, se la trovo ve la linko.
Gornova
00venerdì 9 maggio 2003 15:56
bravo GAb!!

Lovecraft é sempre una buona lettura!!!
Gabryk
00venerdì 9 maggio 2003 17:00
Dimenticavo! Ha sicuramente influito sulla diffusione del mito del Necronomicon lo stile di scrittura di Lovecraft. Egli infatti scrisse sempre in prima persona, per questo motivo, se vi capitasse di leggere il Necronomicon rimarreste impressionati, sembra in effetti un diario o un resoconto delle avventure dell'arabo, anche se si distingue chiaramente lo stile di Lovecraft. In aggiunta c'è la presunta premessa di qualcuno di esterno alla vicenda, tipo un editore o cose simili, che riferisce con dovizia di particolari la storia dell'autore, quest'introduzione, assolutamente geniale, fa in modo che il lettore confonda la realtà con la finzione in modo che, proseguendo con la lettura, sia portato a credere che il testo sia stato autenticamente scritto dall'arabo! Fenomenale...

Ricordo la prima volta che lessi il Necro, rimasi impressionato, davvero! L'introduzione diceva pressapoco "Questo libro, scritto dall'arabo Abdul... nel 700 A.C. e il cui titolo originale è "Azif", venne tradotto in latino da... nel 738 A.C. Testimonianze degli abitanti del villaggio arabo narrano di come Abdul morisse in strane circostanze, "come se una forza invisibile lo sbattesse fuori dalla finestra e lo uccidesse terribilmente" (e sembra che le virgolette riferiscano le parole di un'intervista ad un coetaneo dell'arabo pazzo!) e così di seguito, fino al Necronomicon vero e proprio. H.P. Lovecraft è stato sottostimato dalla critica, era davvero incredibile.
Fembren
00venerdì 9 maggio 2003 17:23
Sono in parecchi comunque a credere che questo libro esista, e soprattutto sono in molti che lo hanno cercato e hanno fatto delle ricerche su questo fantomatico libro.

Il problema è che molte di queste persone sono scomparse...

[SM=x77424]
Signora dei Draghi
00sabato 10 maggio 2003 00:34
Io sapevo che il VERO Necronomicon, era un miscuglio di magia nera di varie religioni, una sorta di tomo Perfetto per il PIccolo Evocatore...anche la copia del Necronomicon che ho io è della Fannucci, ma non è fatto malissimo[SM=x77406] ..io lo uso molto per masterizzare a Coc...
WHITEWYRM
00domenica 11 maggio 2003 11:42
Anch'io la sapevo esattamente come Gabryk...
a proposito, circa 2 anni fa è uscito un libro (non mi ricordo la casa editrice) intitolato "Il Necronomicon - Storia di un libro mai scritto".
Personalmente non l'ho mai letto, ma credo possa essere molto interessante...Gabryk, per caso hai tratto da lì le tue informazioni?
Elwood Blues
00domenica 11 maggio 2003 23:09
Il mio parere è che in Necronomicon non esista, ma che esistano altri libri legati alla magia nera.
Molti vogliono fontare il loro credo su antichi tomi ed elementi ultraterreni: molto spesso capita che vengano forzatamente associate cose non vere a cose vere, o che sempre forzatamente vengano legate date antichissime a trattati assolutamente recenti o non così vecchi.

Tutto fa brodo, tutto fa magia nera....

Elwood

Alonzo Ruppetti
00lunedì 12 maggio 2003 11:12
Sentite questa! OT
Stavo con alcuni amici più piccoli di me, gente veramente matta ma simpaticissima, e tutti fomentati con Ktulu. Entriamo in una libreria e cerchiamo il libro del Necronomicon (lo so che non esiste veramente, mi riferisco a quel libro con lo stesso nome con i racconti di HPL), ma non lo troviamo. Allora decidiamo di chiedere alla cassiera, e ci mandiamo Rizzotto, uno di noi, spiegandogli cosa deve dire.

Rizzotto va alla cassa, si impappina un pò, e chiede "Scusi, ce l'avete il NEgRONOMICON [notate la G]?"

Al chè, dalle nostre fila, un pò distanti, scatta una risata colossale, ed uno di noi, Giacobbe [è un soprannome], grida forte "Seee, ma che è, il libro dei negri???", altre risate e fuga dal negozio.
Gornova
00lunedì 12 maggio 2003 14:13
OT
ke cosa triste...
Alonzo Ruppetti
00lunedì 12 maggio 2003 15:33
OT

Perchè? Se stavi li crepavi dalle risate![SM=x77568]
Elwood Blues
00giovedì 15 maggio 2003 00:48
OT

ehm io sarei piegato sulla sedia....
[SM=x77568]
Gabryk
00lunedì 2 giugno 2003 22:01
Precisazione: il Necronomicon non esiste, tuttavia esistono diverse versioni del Necronomicon scritte in seguito al successo di H.P. Lovecraft, ovvero alcuni autori, francesi, inglesi, greci ed altro, fiutando l'affare, hanno scritto i loro bei libri spaccianodoli per Necronomicon. Ovviamente oltre a vendere un fottio di copie hanno fomentato il mito del libro in questione, attribuendo maggior credibilità agli scritti del maestro.
Midnight
00martedì 3 giugno 2003 03:44
Quello che ha scritto Gabryk è tutto vero. In giro per la rete ho trovato questo.
Necronomicon
“Il Libro dei Morti”
Storia del Necronomicon

Il titolo originale dell'opera è Al Azif: "Azif" è l'allocuzione usata dagli arabi per indicare gli strani suoni notturni (dovuti agli insetti) che si supponevano essere l'ululato dei dèmoni.
L'autore è Abdul Alhazred, un poeta folle di Sanaa, capitale dello Yemen, che si dice sia vissuto nel periodo dei Califfi Ommiadi, nell'ottavo secolo dopo Cristo. Fece molti misteriosi pellegrinaggi fra le rovine di Babilonia e le catacombe segrete di Memphis, e trascorse dieci anni in completa solitudine nel grande deserto dell'Arabia meridionale, il Raba El Khaliyeh, o "Spazio vuoto" degli arabi antichi, e Dahna, o "Deserto cremisi" dei moderni, ritenuto dimora di spiriti maligni e mostri mortiferi. Di questo deserto coloro che pretendono di averlo attraversato, narrano molte storie strane ed incredibili meraviglie.
Nei suoi ultimi anni di vita Alhazred abitò a Damasco, dove venne scritto Al Azif, e del suo trapasso o scomparsa (nel 738 d.C.) si raccontano molti particolari terribili e contraddittori. Riferisce Ibn Khallikan (un biografo del dodicesimo secolo), che venne afferrato in pieno giorno da un mostro invisibile e divorato in maniera agghiacciante di fronte ad un gran numero di testimoni gelati dal terrore.
Anche la sua follia è oggetto di molti racconti. Egli affermava di aver visitato la favolosa Irem, la Città dalle Mille Colonne, e di aver trovato fra le rovine di un innominabile villaggio desertico le straordinarie cronache ed i segreti di una razza più antica dell'umanità. Non seguiva la religione musulmana, ma adorava delle Entità sconosciute che si chiamavano Yog e Cthulhu.
Intorno all'anno 950, l'Al Azif, che era stato diffuso largamente, anche se in segreto, tra i filosofi dell'epoca, venne clandestinamente tradotto in greco dall'erudito bizantino Teodoro Fileta, col titolo Necronomicon, cioè, letteralmente: "Libro delle leggi che governano i morti".
Per un secolo favorì innominabili esperienze, finché non venne soppresso e bruciato intorno al 1050 dal vescovo Michele, patriarca di Costantinopoli. Dopo di ciò il suo nome fu solo furtivamente sussurrato ma, nel tardo Medioevo (122[SM=x77403], il danese Olaus Wormius ne fece una traduzione latina, basata sulla versione greca di Fileta, che vide la stampa due volte: una alla fine del quindicesimo secolo, in caratteri gotici (evidentemente in Germania), e una nel diciassettesimo (probabilmente in Spagna).
Entrambe le edizioni sono prive di qualsiasi segno di identificazione, e possono essere localizzate nel tempo e nello spazio solo in base a considerazioni riguardanti il tipo di stampa.
L'opera, sia in latino che in greco, venne posta nell'Index Expurgatorius sin dal 1232 da papa Gregorio IX, cui era stata mostrata la traduzione di Wormius. A quell'epoca l'originale arabo era già andato perduto, come mostra la prefazione alla prima versione latina (vi è tuttavia un vago indizio secondo cui una copia segreta sarebbe apparsa a San Francisco in questo secolo, e sarebbe andata distrutta nel famoso incendio del 1906).
Nessuna notizia si ebbe più della versione greca - che fu stampata in Italia fra il 1560 e il 1570 - fino al resoconto del rogo cui fu condannato nel 1692 un cittadino di Salem con la sua biblioteca. Una traduzione in inglese fu fatta dal dottor John Dee intorno al 1580, non venne mai stampata, ed esiste solo in alcuni frammenti ricavati dal manoscritto originale.
Delle versioni latine attualmente esistenti, una (del quindicesimo secolo) è custodita nel British Museum, mentre un'altra (del diciassettesimo secolo) si trova nella Bibliothèque Nationale a Parigi. Altre edizioni del diciassettesimo secolo sono nella Widener Library ad Harvard, nella biblioteca della Miskatonic University ad Arkham e presso l'università di Buenos Aires. Comunque esistono certamente numerose altre copie presso dei privati, ed in proposito circola con insistenza la voce che un esemplare del testo in caratteri gotici del quindicesimo secolo faccia parte della collezione privata di un celebre miliardario americano.
Sembra anche che presso la famiglia Pickman di Boston sia presente una copia del testo greco stampato in Italia nel sedicesimo secolo: se è vero, questa è comunque certamente svanita insieme col pittore R. U. Pickman, di cui si sono perse le tracce dal 1926.
Il libro è posto all'indice da tutte le religioni del mondo. La sua lettura determina conseguenze terribili. Si dice che sia appunto da vaghe notizie su quest'opera (della cui esistenza una ben piccola parte della gente è al corrente), che lo scrittore R. W. Chambers abbia tratto lo spunto per il suo celebre romanzo The King in Yellow, il cui filo conduttore è un libro iniziatico la cui lettura provoca la follia.

I sette libri

Sette sono i libri che compongono il Necronomicon; non si tratta di singoli libri separati, il tomo è uno solo, li si potrebbero intendere come sezioni che vanno a comporre un singolo volume. Essi sono:

1. Libro dei Nomi Perduti:
Questo libro racconta il viaggio intrapreso dall’autore e di come gli sono stati rivelati gli arcani segreti contenuti nei libri seguenti.
2. Libro degli Antichi:
Chi sono gli Antichi, da dove provengono, dove dimorano e come richiamarli.
3. Libro dei Luoghi:
Questo libro parla di determinati luoghi terreni ed ultraterreni, posti reali ed altri leggendari, dove sono e come raggiungerli.
4. Libro delle Evocazioni:
Quali rituali usare e quali Cancelli aprire per evocare gli Antichi ed altre “presenze”.
5. Libro dei Materiali:
Attrezzature, materiali e protezioni che l’evocatore dovrà utilizzare.
6. Libro dei Segni:
Simboli, segni e linguaggi da conoscere per eseguire l’evocazione.
7. Libro dei Rituali:
Cerimonie e rituali da eseguire per conoscere gli eventi passati e futuri ed i segreti dell’Arte Evocativa.

Da questo punto in poi la forma narrativa passa in prima persona, ovvero come se fosse stato lo stesso Abdul a scrivere. In alcuni punti può risultare farneticante e confuso, ma in fin dei conti si tratta sempre della traduzione del diario di un poeta pazzo.



Gornova
00martedì 3 giugno 2003 09:12
ma é quello che ho io...
Alonzo Ruppetti
00martedì 3 giugno 2003 09:38
E pensare che da ragazzini ci credevamo a queste cose...

P.S. ieri sera hanno fatto la Casa 2, dove c'era il nostro caro Necronomicon. Quando ero piccolo quel film me la faceva fare sotto, ieri sera invece, purtroppo, mi sono così annoiato che manco l'ho visto tutto.
Gornova
00martedì 3 giugno 2003 10:12
io invece ho visto la mossa del diavolo..

piacevole...
Midnight
00martedì 3 giugno 2003 18:43
Be io ci credo e non sono un ragazzino [SM=x77398]
Signora dei Draghi
00martedì 3 giugno 2003 21:35
Io credo fermamente che in ogni leggenda c'è un fondo di verità, anche ingenua che sia...io credo che esista un libro simile al Necronomicon, che poi non abbia tutti questi effetti deleteri posso anche essere d'accordo...
Ho visto anche io la Casa2 e ovviamente mi ha fatto zero impressione...una cosa mi dà sempre fastidio: gli occhi binchi delle persone, ma è un fastidio come l'aracnofobia...
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