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[Racconto] Cara Senpai

Ultimo Aggiornamento: 25/09/2005 17:27
21/09/2005 12:45
 
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Kaori chiuse la porta dietro di se e si tolse le scarpe prima di entrare in salone.
“Allora signorina com’è andato il primo giorno di scuola?” la voce di suo padre la sorprese
“Papà! Non pensavo di trovarti qui”
“Concedi almeno un po’ di riposo a questo povero vecchio!” brontolò l’uomo
“Dai su, non sei poi così vecchio”
Ito sorrise.
“Lo pensi davvero? Vallo a raccontare a tua madre allora, che me lo ripete in continuazione”
“Si preoccupa solo un po’ troppo papà…”
“Si lo so, lo so, dicevo per dire. Ma mangiamo adesso o la cena di fredda e ci prenderemo i rimproveri della mamma”

Cenarono in un clima di armonia. Jin brontolò un po’ riguardo al suo lavoro e alla severità del suo principale, ma si stancò in fretta, soprattutto dopo essere stato ripetutamente preso in giro da Kaori e suo padre. Era meglio stare zitto che esporsi alle stilettate di quei due. Cambiò subito discorso e parlò del fine settimana che aveva in programma di passare nella casa di campagna della sua ragazza.
Dopo cena Kaori sfidò Jin ai videogiochi ma perse miseramente. Era troppo svelto e abile per lei, probabilmente in estate si era allenato per non prendere più umiliazioni dalla piccola di casa.
In compenso perse due partite con Ito. Lui si giustificò dicendo che nell’azienda avevano aperto una sala svago con diverse postazioni di consolle e i suoi colleghi più giovani gli avevano insegnato qualche trucchetto.
Dopo salirono nelle loro camere. L’indomani si sarebbero dovuti alzare tutti presto.
“E’ un peccato che l’estate sia finita” sospirò Kaori
“E già, ma bisogna pur vivere e lavorare” replicò Ito
“Sinceramente non ne sento il bisogno… di lavorare intendo” concluse Jin
Kaori si addormentò quasi subito. Era stata una giornata faticosa in confronto ai giorni d’estate. E domani sicuramente sarebbe stata altrettanto dura.

L’indomani si alzò presto in modo da avere tutto il tempo per prepararsi e non rischiare di perdere nuovamente l’autobus. Stava aspettando già da un bel po’ alla fermata. Per una volta che lei era in orario era stato l’autista a decidere di fare tardi. Chissà che avevano fatto Yoshina e Shizuka, forse si erano fatte dare un passaggio dai loro genitori.
Fu interrotta da una frenata brusca. Un motorino si era fermato proprio di fronte a lei.
Il conducente si voltò proprio verso di lei.
“Rei!”
“Sapevo di trovarti qui” le lanciò un casco “monta”
“Che cosa?”
“L’autobus oggi non passa. C’è stato un guasto. L’ho incontrato proprio davanti a casa mia mentre veniva rimorchiato all’officina. Non vorrai fare tardi vero?”
“Va bene però non andare troppo veloce. Mi spavento a stare su questi cosi”
Kaori salì con un po’ di difficoltà.
“Reggiti” le gridò Rei
Non ebbe il tempo neanche di cercare le maniglie che fu sbalzata all’indietro. Dovette aggrapparsi alla meglio alla vita di Rei.
“Ma dove l’hai preso?” le gridò Kaori da dietro “ieri non ce l’avevi”
“L’ho preso a mio padre con la scusa dell’autobus guasto. Oggi ha deciso di usare la macchina”
“Ma sei sicura di saperci andare?”
“Se non ti fidi posso sempre lasciarti qui” le rispose e come prova della sua abilità si infilò a velocità sostenuta in mezzo a due auto, strappando a Kaori un gridolino di paura.
“Non farlo più per favore” piagnucolò Kaori
Come risposta ricevette la risata cristallina di Rei portata dal vento.

“Ecco siamo arrivati” Rei fermò il veicolo proprio davanti alla scuola
“Spero che anche Yoshina e Shizuka siano riuscite ad arrivare in tempo”
“Vedrai se la saranno cavata per conto loro”
Lo sperava sul serio. Sarebbe stata una giornata ancora più difficile senza le sue amiche, e poi c’era sempre quella faccenda in sospeso con quella Saitou… La cosa non la rendeva affatto tranquilla.
“Ehy Rei! Da questa parte” un gruppo di ragazze stavano chiamando la sua amica a gran voce.
“Forza Kaori vieni, ti presento le mie amiche”
Yun, Saki e Fumiko erano altre tre ragazze del club di karate.
“Ciao Rei, chi è questo scricciolo?” disse una di loro indicando Kaori
“Lei è Kaori, e io la trovo simpatica, chiaro?” replicò Rei minacciosa
“Non scaldarti capitano, scherzavo” si giustificò quella
“Oggi li facciamo neri i ragazzi durante la sfida annuale non è vero?” le chiese Yun
“Puoi contarci. Le nuove matricole sono davvero scarse, e Senzu si è diplomato l’hanno scorso. Abbiamo la vittoria in pugno”
“Già senza Senzu non hanno molte speranze di farcela”
“E umilieremo anche le smorfiose dell’istituto Inuo, potete contarci”
“Evviva il capitano” esultarono le altre tre
“Kaori che ne diresti di iscriverti al nostro club?”
“Veramente Rei non so se sia il caso…” replicò lei
“Già non ha il fisico adatto” disse Saki
“Mi sembra gracilina” aggiunse Yun
“E magari non ha neanche il carattere giusto” concluse Fumiko
“Non ascoltare queste tre Kaori. Considera bene la mia proposta. Far parte del club di karate è considerata attività extrascolastica e, se devo farti una confidenza, è quello che mi ha salvato dal ripetere l’anno. E poi se farai parte del nostro gruppo non dovrai più aver paura delle tipe come Saitou”
“Ci penserò Rei te lo prometto”
“Bene, pensaci. Considera che basta partecipare agli allenamenti per far parte del club”
Kaori vide Yoshina e Shizuka varcare il cancello della scuola.
“Sono arrivate le mie amiche senpai, ti saluto”
“Ti accompagno io a casa all’uscita se vuoi”
“D’accordo” le rispose Kaori correndo incontro alle due ragazze.
“E tu come sei arrivata qui?” le domandò Shizuka non appena Kaori fu abbastanza vicina da poterla sentire.
“Mi ha dato un passaggio Rei Isazami, aveva preso in presito il motorino di suo padre”
“Che fortunata…” si lamentò Rei “a me queste cose non succedono mai. Ho dovuto chiedere un favore a quell’antipatica di mia sorella”
“Non la trovo così antipatica io…” sussurrò Yoshina.
“Oh non devi dire così solo perché sono riuscita a convincerla a portare anche te… è davvero ì insopportabile quella ragazza. La prossima volta però andiamo con tuo fratello è così carino…”
“Non è un po’ troppo grande per te Shizuka?” le disse Kaori
“Oh, ormai va di moda uscire con i ragazzi più grandi, aggiornati Kaori”
“Allora Toshio non ti interessa più?”
“Non ho detto questo. Mi piace avere più possibilità, ecco tutto”
E ti pareva. Era alquanto improbabile che Shizuka facesse sul serio con qualche ragazzo. Sicuramente nella vecchia succursale era quella che aveva il primato di essere uscita con più ragazzi di tutte le altre. Non si era mai capito se erano stati loro a lasciarla in quanto stanchi di essere sfruttati o lei a piantarli dopo essersi annoiata. Le spiegazioni di Shizuka in merito alle sue rotture erano piuttosto vaghe. Kaori aveva sempre pensato che i vari casi si potessero ripartire abbastanza equamente tra le due possibilità.
“Avete già pensato alle attività extrascolastiche?” chiese Yoshina “Quest’anno saranno indispensabile per avere un buon voto. Io credo che mi unirò al club di letteratura”
“La solita secchiona” commentò laconicamente Shizuka “peccato non esista un club di moda”
“Io credo che mi iscriverò al club di karate” rispose Kaori
“Come?” le altre due erano sbalordite “ma è un club per ragazzi!”
“Vi sbagliate, c’è anche la sezione femminile. Me lo ha proposto proprio oggi Rei”
“Sei sicura di volerlo fare?” le domandò Yoshina
“Secondo me lo fa solo per far contenta la senpai Isazami… Il fatto che ti faccia dei favori non vuol dire che devi fare tutto quello che lei ti chiede”
“Ma no, cosa dici! Lo faccio perché mi interessa”
In effetti Shizuka aveva ragione. Non voleva deludere Rei. Per qualche ragione voleva sentirsi apprezzata da lei, forse perché aveva già cominciato a nutrire ammirazione nei confronti di quella ragazza così determinata e desiderava ardentemente attirare la sua attenzione. Si era chiesta già svariate volte perché Rei si era tanto interessata a lei e non aveva trovato nessuna risposta soddisfacente.


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