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Ambientazione

Ultimo Aggiornamento: 22/06/2005 19:46
01/02/2005 11:12
 
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Intanto, per tranquillizzare: le vecchie discussioni le ho solo archiviate, in modo da tirarle fuori quando serviranno e in modo da avere un forum "pulito" in cui lavorare per adesso.

Ho deciso di ri-iniziare ad usare il forum come strumento per portare avanti la creazione di Egyptian Tales, ho una serie di ragioni che non starò a spiegare, tra cui (forse la più importante): dare modo a tutti i collaboratori di partecipare attivamente, cosa che in chat spesso non avviene. La chat resta cmq un utile strumento di contatto "rapido" e non ho intenzione di abolirla, solo di limitarla.

Quindi invito il buon Vykos, Mn e se vuole anche SleepingBeast a partecipare come si faceva un tempo. Di nuovo come agli albori del progetto, e chi se ne frega se le risposte, qui sul forum, ci mettono di più ad arrivare. Andiamo dritti per la nostra strada senza badare al tempo che passa. Il nostro GDR ha grandi potenzialità e ora come ora, a giudicare dal materiale che ho quasi finito di impaginare, le dimostra tutte.

SleepingBeast ammetto di averlo visto all'inizio "solo" come disegnatore, ora mi chiedo se non potrebbe anche interessargli partecipare "attivamente" al progetto, dando le sue opinioni sull'ambientazione e comunicando le sue idee. Cosa ne pensi Sleeping? Mi fa piacere se accetti il mio invito.

Bene, ora ai posti di combattimento.
Uomini, sfondiamo il c**o ai colossi del GDR! [SM=g27786]
01/02/2005 11:26
 
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La premessa era d'obbligo, ora veniamo al succo: il regolamento è pressochè finito, è certamente passibile di modifiche e aggiornamenti, ma per ora soddisfa così, perciò si vedrà in futuro. Ora quindi concentriamo gli sforzi sull'ambientazione.

Si pone il primo problema: nell'ambientazione facciamo rientrare anche il bestiario? Io eviterei, aprendo al max una discussione a posta in cui proporre "idee e spunti" per creature e mostri, senza scendere in particolari, in modo da approfondire quando sarà il momento. Dico questo perchè è probabile che, pensare all'ambientazione, stimoli anche a "collocarvi" creature e mostri. E dunque vorrei evitare di disperdere le energie e le buone idee dedicandosi a troppe cose insieme.

L'ambientazione, già di per se, non è facile da mettere su. Dobbiamo ricreare un egitto credibile, pur mischiato a fantasie e mostruosità innaturali e certamente non-storiche.
Dobbiamo pensare alle città, a come si viveva.
Dobbiamo pensare alla geografia, al calendario, agli eventi e alle festività.
Dobbiamo pensare a come gli dei interagiscono con le razze terrestri, a come intervengono.
Insomma, il lavoro non è poco, anche se qualcosa di già "pensato" o anche "pronto" l'abbiamo, ma non era poco nemmeno quello da fare per il sistema di gioco e ora quello è pronto.

Inanzitutto troviamo qualcosa da cui partire, un argomento solo per ora: città? dei? la spiegazione delle razze giocanti?
Vorrei sentire cosa ne pensate voi, da cosa volete iniziare?
01/02/2005 14:08
 
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Rinnovo il mio compito di Consigliere Aggiunto
Gabryk.. come sempre la lancio lì.... perchè nn sfruttare qualcosa di già esistente, che potrebbe anche facilitare l'uso di questo GdR?

Dico.... Al-quadim...... Dico.... Dark-sun....

Ambientazioni esistenti, che la WOTC nn mantiene e rilancia da tempo, ma che hanno sicuramente giocatori ancora legati che potrebbero avvicinarsi a E.T..
Ci sono città, regioni, ecc... già pronte.

Pensateci.
A volte la strada nn è così lunga.

Ave,
Elwood
01/02/2005 15:14
 
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Beh El, la proposta è interessante, tuttavia ET dovrebbe essere prima di tutto "ambientazione autoprodotta" (anche se prima abbiamo sviluppato il sistema).
Quello che dici però potrebbe farlo conoscere di più e avvicinare chi conosce le amb di cui parli.
Qualche info in più? Tipo risorse in rete che conosci etc. così magari inizio a dargli un occhio e poi vedremo.
05/02/2005 13:54
 
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sono d'accordo, ET sarebbe anche adatto a quelle ambientazioni, ma davvero vorrei che fosse una cosa nostra al 100%, seppur ispirata a molte altre.

vada anche per il forum, entro pochi giorni vedrò di postare qui idee per l'ambientazione per discuterne.



07/02/2005 13:17
 
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Archetipi
Vykos ne avrà la nausea, ma vorrei finire una volta per tutte questa parte che c'entra con l'Ambientazione.

Nel manuale si legge:
Quando si crea un personaggio si deve scegliere uno degli archetipi professionali elencati di seguito. Il giocatore può scegliere un archetipo generico oppure di razza.
Gli archetipi non sono altro che professioni, come Esploratore, Sacerdote, etc.


Come si evince dall'estratto esistono archetipi generici, cioè adattabili a qualunque razza di PG e archetipi di razza, specifici cioè per la razza scelta per il PG.
Gli archetipi generici ci sono già e sono:
•Accolito
•Artigiano
•Bracciante
•Consigliere
•Esploratore
•Guardia
•Messaggero
•Sacerdote
•Schiavo
•Soldato

Gli archetipi specifici per gli umani sarebbero:
•Commerciante
•Edile
•Intellettuale
•Medico
•Nobile
•Scriba

Ora non resta che scegliere gli archetipi per le altre razze. A breve posterò qualche mia idea, ma se ne avete già postate pure. E nel frattempo ditemi cosa ne pensate degli archetipi sugli umani, tutto ok?
Se preferite apro una discussione a posta, intanto credo che nn ci vorrà molto... così una volta fatto la chiudo e via...

[Modificato da Gabryk 28/04/2005 9.47]

[Modificato da Gabryk 29/04/2005 11.02]

20/03/2005 20:20
 
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Un pò in ritardo ma ecco dei link su dark Sun da cui trarre delle idee:
www.silverblades-suitcase.com/darksun/index.html
digilander.libero.it/utcs/homepage.html
Altri siti purtroppo sono down a dimostrazione di quanto sia dimenticata quesat ambientazione.

Ave,
Elwood

28/04/2005 09:45
 
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Fra noi abbiamo uno storico. Un benvenuto a Stauro!

Per cominciare, mentre aspetto di poter elencare la lista del "da fare", potresti dirmi cosa te ne pare delle professioni elencate in un mio post qui sopra. Se ti sembrano adatte all'ambientazione, se hai delle aggiunte da fare, quello che ti viene in mente.

Ribadisco che, l'ambientazione che ci accingiamo a preparare, sarà un misto storico-fantasy.
28/04/2005 12:13
 
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Benvenuto Stauro, onore e rispetto agli Storici.

Elwood

28/04/2005 20:57
 
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Grazie cari, ma storico è eccessivo, soprattutto perchè l'Egitto non è proprio il mio campo. Spero comunque di esservi utile, da quello che ho visto finora avete fatto un grandissimo lavoro, complimenti![SM=g27776]

La lista mi pare pressochè perfetta. Al massimo toglierei domestico\ancella, essendoci lo schiavo che quasi sempre ricopriva questi ruoli.
----------------------------
Omnia sunt communia

[Modificato da Staurophylaktos 28/04/2005 21.04]

28/04/2005 21:17
 
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In effetti quell'archetipo dava adito a dubbi... è molto meglio toglierlo.
29/05/2005 22:05
 
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Come la volete impostare?
Nell'antico egitto il baratto era la transazione più diffusa, nn essendoci vere monete ufficiali, ma tanti diversi pezzi metallici d'oro, argento o rame con nomi e valori diversi. Anche perchè l'introduzione della moneta in pianta stabile creò diversi casini, nn ultimo lo svalutarsi dei prodotti agricoli.

Per il calcolo della moneta ho trovato questo:
"I valori equivalenti erano stabiliti ponendo come base lingotti o una "moneta" di calcolo, chiamata shat, di 7,5 grammi d'oro, peraltro poco utilizzata dal popolo. Una volta stabilito il valore di un prodotto in shat, lo si poteva pagare direttamente con oro o, più frequentemente, con altri prodotti stimati sempre in shat."

E' complesso, nn credo valga la pena utilizzarlo.
Ave,
Elwood

29/05/2005 22:52
 
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Allora, io avevo trovato qualcosa su monete chiamate Deben e Kite. Così, molto semplicemente ho usato queste due... con il classico 10 Kite = 1 deben, per semplificare la cosa.
Poi però ho messo una bella descrizione del baratto e ho spiegato che è quello il metodo realmente usato x il commercio.
30/05/2005 00:13
 
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Da quel che ho letto il baratto, controllato dalle guardie, era il sistema + usato fino ad un tot tempo. Poi sono state introdotte le monete che prima erano le Shat che nel tempo sono diventate Deben.

opterei anche io per sfruttare il periodo + florido per il baratto di quelle terre.

Ave,
Elwood

30/05/2005 18:38
 
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Se le basi geografiche dell'economia faraonica sono ben note, le basi tecnologiche lo sono già meno, e quando si tratta di definire l'economia stessa, di analizzare il meccanismo, di determinare i principi giuridici, abbiamo solo scarsi archivi di ragioneria, di qualche atto notarile e di dati allusivi sparsi nel tempo e nello spazio. Sui papiri e sugli ostraca di Deir el-Medineh si è potuto studiare la scala dei salari versati agli operai della necropoli e studiare quali curve hanno seguito i corsi dei metalli e dei cerali nella Tebe dei Ramses (1306-1070 a.C.).
Purtroppo si tratta di un caso eccezionale, perciò una vera e propria storia dell'economia non l'abbiamo.
Ai suopi inizi, per rimuovere il suolo, modellare il mattone, traspotrare la pietra, L'Egitto, in mancanza di meglio, usò e abusò delle braccia della manodopera obbligatoria, e la situazione giuridica del piccolo lavoratore sembra avvicinarsi alla schiavitù.
In condizioni normali, il commercio internazionale, i granai e i magazzini generali, le grandi pescherie, le flotte con i propri carpentieri e nocchieri, i lavori pubblici, sono organizzati e controllati minuziosamente da funzionari che dipendono dal sovrano, sia direttamente (“Casa del Re”), sia indirettamente (Case degli dei, harem, ecc.).
Comproprietà, prima, degli dei e dei Faraoni, le terre sono poste sotto l'amministrazione immediata di agenti del re, o affidate a usufruttuari perpetui, i templi; oppure sono attribuite a funzionari che ne assicurano la gestione e ne percepiscono le rendite come stipendio, a titolo vitalizio. Le aziende agricole, terra, fabbricati, attrezzi, uomini e bestie, dipendono così dal re o dagli alti delegati del re. Stando così le cose, si è creduto di definire l'economia faraonica come un socialismo di stato. In realtà, sembra che il potere sovrano del re, incarnazione assoluta del corpo sociale, sia stato il solo diritto inalienabile e veramente sacro. Tuttavia, anche tenendo conto dei dogmi di giustizia sociale predicati da questa teocrazia, la parola socialismo è sbagliata, perchè l'Egitto ha conosciuto di fatto, anche se solo in wpoca tarda, e consacrato con l'uso, una specie di proprietà privata. Oltre ai benefici fondiari e salariali in natura inerenti alle loro funzioni, i notabili, fin dalle epoche più antiche, detengono beni personali considerevoli: terreni incolti che, trasformati in poderi, portano il loro nome, beni immobili e mobili donati loro dal re, greggi formati e accresciuti per loro merito e anche i “beni venuti dalla casa paterna”, cose che essi possono alienare e trasmettere ai figli. D'altra parte, lo stesso Faraone, conferendo spesso l'eredità delle cariche e dei banefici, ha reso possibile il formarsi di una classe di proprietari. Infine, in certe epoche di debolezza, collettività clericali o anche personaggi altolocati si sono appropriati, in larga parte, dei diritti regi. Malgrado ciò, l'economia egizia si volle di stato e presentò tendenza totalitaria anche perchè la dipendenza strutturale dal Nilo e dalle canalizzaizoni richiedeva, come in molte società idrauliche, un forte e organizzato potere centrale: la proprietà privata, l'iniziativa personale, pur occuopando un posto notevole su scala locale, ebbero solo una parte secondaria di fronte al dominio diretto (reale) o indiretto (divino) dello stato, del servizio del principe, del lavoro organizzato e salariato, e della ripartizione dei mezzi di produzione e dei beni di consumo per via amministrativa.
Risulta che l'Egitto era veramente povero solo di legno da costruzione, di spezie, di rame, di ferro e d'argento. Lo stato se ne riforniva con facilità presso i popoli vicini per mezzo di commerci, diplomazia, razzie e conquiste. La valle del Nilo può esportare carta, pesce secco, lino e cereali.
Ora, malgrado l'alto livello delle arti e dei mestieri attinenti il lusso, e malgrado il genere di vita quasi moderno conferitogli dalla sua consumata scienza amministrativa, la società egizia conserva un'economia molto arcaica, fondata soprattutto sulla produzione annuale e sul consumo immediato delle derrate alimentari. Per esempio, un alto dignitario fa provvista di abiti, di gioielli, di vasellame, per il suo uso presente e futuro e per quello dei suoi familiari, ma per il resto, la maggior parte della sua ricchezza è formata dai raccolti delle terre di cui ha l'usufrutto come stipendio, e da quelli delle sue proprietà private, dalle rendite in derrate che gli vengono versate, più o meno apertamente, dai templi di cui è sacerdote. Questa massa di derrate non conservabile gli permette di reclutare una clientela privata e di far sentire il proprio peso, per mezzo di essa, sulla vita politica. Ma la sua ricchezza non può costituire capitale attivo. Se il piccolo commercio e il prestito sono probabilmente intesi su scala locale, non si forma però una classe di commercianti che fondi la propria potenza sul guadagno che deriva dai traffici. D'altra parte, la tecnica degli scambi non è favorevole. Certamente, per lo meno fin dai tempi di Amosis (1552 a.C.), per facilitare i baratto )quello in grande stile e non i minuti scambi quotidiani), si calcola il valore delle merci in quantità d'oro, d'argento e di rame.
A partire dall'VIII secolo a.C., se non prima, i lingotti d'argento sono timbrati con sigillo della tesoreria d'un grande tempio. Ma l'uso di valori metallici di derivazione asiatica non riesce a creare un'economia monetaria degna di questo nome; in certi casi, sotto i Ramses, si valuterà ancora il valore d'un oggetto in sacchi d'orzo! Questo avverrà ancora fino alla dominazione greca, anche se gli ultimi faraoni avevano cominciato a coniare milioni di monete d'argento, uguali alle dracme aten iesi raffiguranti la civetta, per pagare i mercenari greci.
Appoggiandosi direttamente e pesantemente sulla fecondità del Nilo, l'Egitto fu, in genere, prospero, avendo un'economia stabile a condizione però che lo stato fosse forte.
30/05/2005 20:49
 
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salve^^
chiedo scusa per la mia assenza in questo periodo, ma sono a meno di un mese dagli esami di maturità e sono a dir poco sommerso dallo studio.
Stauro, l'Egitto non sarà il tuo campo ma stai veramente girando a mille, note precise su quello che era e quello che non era in Egitto erano esattamente ciò che mancava (avremmo già Mn come esperto, ma anche lui è occupato con la scuola).
complimenti davvero, spero di poter tornare quanto prima al lavoro sul progetto.



31/05/2005 15:00
 
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Vykos, troppo gentile!

Sulle monete, gli egizi usavano il Deben, che era un filo metallico che veniva tagliato per fargli avere il peso desiderato (contava il peso più che la lega di cui era compostao, e lo Shaty, un anello di metallo il cui valore era circa 1/12 di Deben.
31/05/2005 21:08
 
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Cosa dici, è grave se semplifichiamo a 1/10 invece che a 1/12?

La storia del Deben "filo metallico" non la sapevo! [SM=g27777]
31/05/2005 21:24
 
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Re:

Scritto da: Gabryk 31/05/2005 21.08
Cosa dici, è grave se semplifichiamo a 1/10 invece che a 1/12?





Assolutamente no. La divisione in dodicesimi è di una scomodità assurda, fa solo bene mettere tutto in base 10!
22/06/2005 19:43
 
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Metto qui le parti sulla lingua che ho già mandato a Gab in privato.
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