04/09/2004 04:10 |
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| Registrato il: 01/11/2001 | Moderatore | Veterano | |
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Ricordo di una volta in cui mi avvicinai ad un branco nel Nelchina Basin, nell'Alaska centro-meridionale. Uno degli animali, una femmina, che era stato colpito con un tranquillante dall'elicottero, andò ad accasciarsi in un fitto bosco. Per raggiungerla dovemmo atterrare in una radura e trascinarci nella neve fino alle anche. Nell'avvicinarmi, notai il suo aspetto assolutamente sano. Era marzo, un periodo di carestia nell'arco dell'anno, ma la lupa aveva uno spesso strato di grasso lungo il dorso. Si era alimentata bene. Quando le aprii la bocca, vidi che i canini erano stati ridotti a delle protuberanze. Doveva avere otto o nove anni. Non era lei a procurarsi la carne di cui si nutriva, e tra i lupi coloro che non contribuiscono alla vita associata sono destinati alla morte. Quale apporto forniva questo esemplare? Per quanto antropomorfa fosse, non riuscivo a liberarmi dell'idea che il suo contributo si limitasse alla sua esperienza. Era un componente del branco, pensai, che sapeva dove trovare i caribù. |
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