Quando ero ancora un master pivello, ogni avventura era basata su un dungeon. Si andava dalle vecchie e care catacombe a complessi labirintici degni di un architetto folle. Le stanze erano poi infarcite praticamente di tutto, dai mostri più assurdi (anche dinosauri!) a trappole letali, con ovviamente l'immancabile cattivone finale.
Tutto molto divertente in effetti, ma alla lunga mi sono rotto...ora come ora non ho più la forza e la fantasia di mettermi a disegnare dei dungeon, assurdi o reali che siano. Il dungeon è obiettivamente comodo, quando non sai che fare prendi quattro mura, un pò di mostri ed hai risolto la sessione. Però alla lunga è una palla. Pensate poi alle descrizioni: ogni stanza in finale è uguale ad un altra, ogni corridoio è uguale ad un altro, uccide l'immaginazione.
Ora come ora il dungeon lo uso pochissimo. Ogni tanto ne metto uno, in memoria dei vecchi tempi, magari se risponde alle esigenze della storia, ma cmq capita pochissime volte. Però attenzione, io parlo più che altro del dungeon "classico". Il termine dungeon ricomprende più in generale ogni zona chiusa che può essere esplorata. Una torre in rovina che i pg avvistano lungo la strada è una cosa credibile, può contenere dei pericoli, offrire divertimento ed è una zona molto piccola e circoscritta, e per me è un dungeon, in senso lato. In questo senso li uso ancora.
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...soldiers of twilight turn back to hell
burn in your fire or glory for me will be your end...
[Modificato da Alonzo Ruppetti 11/12/2004 14.19]