00 30/12/2005 17:34
Leil concordo con te, soprattutto nella parte finale. Può sembrare un discorso banale quello del "dipende", ma non lo è. Dipende ( [SM=x77408] ) da come ci si è arrivati a quel "dipende".

E questa, tra l'altro, è la dimostrazione di come si possa discorrere in modo civile e senza flame, pur partendo da punti di vista diversi. Basta non intestardirsi (cosa abbastanza rara, soprattutto in tempi passati).

Certo che il paladino deve essere certo della malvagità dell'individuo, e per questo c'è "Individuazione del male" a volontà. [SM=x77423]
Proprio da questa considerazione, cioè della legittimità di squartare i malvagi a vista, che sono partito per mettere in crisi il sistema degli allineamenti. Oltre a fornire libertà ai giocatori, fornisce enorme libertà al master, che non è costretto a ingabbiare il comportamento particolarmente complesso di un PG in due letterine.
Se voglio fare un vampiro leggermente sfumato di cattivo, ma non troppo, non posso farlo...perchè se il paladino lo individua, ed è malvagio, gli gira il grullo e lo pesta a dovere. E nessuno, manco il codice, gli può dire niente. Ci mancano solo le limitazioni a splattare i malvagi...

Se c'è un personaggio un pò pazzariello (tendente al C\M, ad esempio) non può stare in compagnia con il paladino, secondo il manuale...e a me ste cose danno i nervi: fin quando i manuali mi dicono il mondo come va, ok, ma quando mi devono anche suggerire (e in alcuni casi IMPORRE) come interpretare, mi girano.
A sto punto chiamo la Wizards e giocano loro con me.

D&D è un gioco semplice, per cui non vale la pena andar tanto per il sottile? Bene, io voglio renderlo complicato. Almeno sotto questo punto di vista...che poi "dovrebbe" essere il più importante visto che si parla di GdR [SM=x77423]