Tecnologia e Sviluppo: (ri)scriviamo la storia del futuro!

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: 1, [2]
Fabiuzzz
00martedì 15 ottobre 2002 16:13
Ok, seconda parte del testo. Spero di aggiustare il problema con le righe.

Bene, se accettate quanto detto fin qui, vediamo che tipo di viaggi si potrebbero fare. E' chiaro che
le merci non soffrono di limitazioni così grosse per le accelerazioni, ma ho deciso di limitare a 1g per
contenere il consumo di combustibile. Esseri viventi terrestri invece soffrono quando accelerano di più,
quindi tutto ok. Per andare dalla Terra alla Luna basterebbero così poche ore (ma non si raggiungerebbe
nemmeno un decimo della velocità massima: il fatto è che se si tiene un'accelerazione costante 1g, per
arrivare a 1000Km/s ci vogliono, come ho detto, quasi 28 ore e si percorrono 50milioni di km. Per
decelerare altrettanto). Pertanto per andare dalla Terra a Marte basterebbero dai 2 ai 7 giorni, a
seconda delle posizioni orbitali.
Terra--->fascia degli asteroidi: da 4 a 9 giorni
Terra--->Giove: da 8 a 13 giorni
Terra--->Saturno: dai 15 a 20 giorni
Marte--->fascia degli asteroidi: da 3 a 10 giorni
Marte--->Giove: da 7 a 14 giorni
Marte--->Saturno: da 14 a 21 giorni
Giove--->fascia degli asteroidi:da 5 a 16 giorni
Giove--->Saturno: da 8 a 27 giorni
Saturno--->fascia degli asteroidi: da 12 a 23 giorni
(è chiaro cosa intendo quando dico "a seconda delle posizioni orbitali", no?)
Ho ipotizzato, nel caso peggiore, di passare ad una distanza minima dal Sole di 140milioni di km.
I passeggeri avvertirebbero comunque una leggera accelerazione laterale, ma sempre inferiore a 1g.
La seconda obiezione riguarda la durata dei viaggi, ma come vedete non sono durate particolarmente
lunghe, inferiori a un mese. Certo per andare fino a Plutone la cosa sarebbe un poco peggiore,
diciamo quasi 2 mesi). Da 2 a 7 giorni per il percorso Terra Marte è accettabilissimo, se non ci si deve
spostare per lavoro. Saturno,Giove e la fascia degli asteroidi non saranno densamente abitati, ma
potranno ospitare impianti produttivi ed estrattivi. Gli operai non avranno dunque grosse esigenze di
spostamento. Lo stesso varrà per gli scienziati nelle basi scientifiche planetarie, dopotutto per
raggiungere le attuali basi in antartide ci vogliono sempre almeno un paio di settimane.
Le vacanze tipo crociera sono intrinsecamente di lunga durata (7, 15 o 20 giorni), perciò sarà possibile
il turismo spaziale. Infine, il commercio non sarà ostacolato, poichè le merci di lunga durata
(minerali, idrogeno, combustibili fossili,prodotti finiti) saranno le uniche a rendere il
trasporto interplanetario conveniente, non avrebbe senso del resto produrre pomodori su Giove e
portarli a Terra quando si può fare la stessa cosa da una colonia orbitante. Inoltre una petroliera
impiega normalmente 20 giorni per andare da un porto all'altro, a seconda dei mari attraversati,
quindi nessun problema, direi.
Infine, terza obiezione: lo spazio non è vuoto del tutto e le meteoriti piccole e grandi hanno effetti
esplosivi a 1000km/s. A questo, rispondo con 5 soluzioni:
-meteoriti e asteroidi grandi oltre 1km: noti e tracciati, le rotte li evitano apposta;
-oggetti tra 1 m e 1km: evitabili con manovre leggere, se i radar anticollisione sono
ragionevolmente decenti;
-oggetti tra 10 cm e 1 m: periodicamente "spazzati" da sonde automatiche che li "spingeranno" verso
il più vicino pianeta dotato di atmosfera;
-oggetti tra 0,5 mm e 10cm : verranno distrutti dalle difese attive delle astronavi, essenzialmente
piccole armi laser automatiche;
-oggetti inferiori a 0,5 mm di diametro: colpiranno la corazza esterna e ne verrà assorbito l'impatto,
tramite adeguato spessore (1o2 metri di buona corazza multistrato basteranno, e non esagero: il doppio
scafo di una petroliera moderna è VERAMENTE resistente, se proprio non lo fai esplodere apposta!).


Per ora è tutto, che ne dite?
pkrcel
00mercoledì 16 ottobre 2002 08:07
Beh....di certo non ti faccio notare che sei pignolo...[SM=x77737]

Ad ogni modo è tutto OK per me, ma 1000Km/s come velocità massima è un fattore che seocnod me andrebbe parametrizzato a seconda del tipo di viaggio spaziale, così come l'accelerazione massima delle astronavi.

SO che è un problema una accelerazione troppo alta, ma forse si potrebbe pensare addirittura ad accelerazioni superiori.

Certo è fantascienza perchè occorre accelerare il propellente a velocità assurde, però proprio di questo stiamo parlando FANTASCIENZA (magari non space opera però...un po' ci vuole come ha giustamente affermato Fabiuzzz [SM=x77737])

Anke perkè come al solito parliamo di oggetti da migliaia di tonnellate, a decine di migliaia purtroppo....

E quindi parliamo di energia in quantità consistenti.
E i costi? Converrà trasportare le merci a queste velocità ed in questi tempi?

Al giorno d'oggi le navi mantengono una velocità che permette un consumo di carburante equilibrato per evitare di spendere i miliardi per merci che non li valgono e che non hanno bisogno di essere consegnati poi così in fretta

Lo stesso potrebbe essere vero per le astronavi commerciali.
D'altronde la situazione è ESATTAMENTE la stessa ma riportata nello spazio invece che in mare.

Ad esempio come le sonde oggigiorno sftrutano l'effetto fionda per accelerare alla velocità massima, così le nostre astronavi potrebbero accelerare nella prima fase dei viaggi lunghi risparmiando una fetta di carburante, ma in questo caso il risparmio mi sa che è scarsino (parliamo dopotutto di velocità che sono di un ordine di grandezza inferiore...)

Fab, forse è il caso che ci diamo un ordine di costi, ma io purtroppo non so quanto posa costare la produzione di Idrogeno e quanto effettivamente valga.....puoi provare a fare due conti?

Intanto mi ci metto anche io.....


Fabiuzzz
00mercoledì 16 ottobre 2002 11:58
Interessante obiezione, non ci avevo minimamente pensato.
A questo proposito mi sovviene un articolo che avevo letto un paio di anni fa,(quindi non so se sia ancora tanto valido).
In pratica i giapponesi stavano progettando un modernissimo impianto d'alto mare per la produzione di energia nonchè di idrogeno in un unico ciclo combinato a partire dalla fissione nucleare.
Sostanzialmente l'idea era quella di costruire una centrale in mare aperto su una piattaforma di quelle già usate per le trivellazioni petrolifere. Avrebbero estratto l'uranio dall'acqua di mare, con un procedimento appena brevettato, e con l'energia prodotta avrebbero dissalato l'acqua per poi produrre idrogeno tramite elettrolisi.

L'intera "isola energetica" sarebbe stata quindi autosufficiente o quasi. Un'ottima idea, mi sembra, ma non credo sia stata realizzata; magari ora è prematuro, ma in futuro....
Forse però intendevi i costi associati alle astronavi e ai loro propulsori?
pkrcel
00mercoledì 16 ottobre 2002 12:23
Un po' il tutto...

Ad ogni modo rendiamo possibili le isole energetiche!
...sono proprio ciò che ci vuole per la questione energetica delle astronavi (e della terra in generale [SM=x77750]).

Il mio discorso si riferiva al fatto che se per trasportare una tonnellata di Metano liquido da Giove alla stazione di distribuzione sulla terra costa TOT, il prezzo del metano dovrà esere calibrato di conseguenza....senza entrare nel dettaglio ovviamente.

Però non so quale possa essere il costo al Km (o milione di Km [SM=x77737]) di una astronave che trasporta 1000 Ton di CH4.

E se fosse troppo?

Magari l'astronave dovrebbe trasportare Mezzo milione di tonellate di CH4 per rendere il trasporto costo-efficiente e da qui parliamo di TUTTA un'altra astronave rispetto a quella da mille tonnellate.

Capisci dove voglio arrivare?

Yax!

Fabiuzzz
00mercoledì 16 ottobre 2002 14:03
Dunque, le principali voci di spesa saranno:
-il costo della nave --------> [SM=x77680]
-il costo del carburante ----> incide poco, anche perchè per la maggior parte del viaggio la nave procede per inerzia;
-il costo dell'equipaggio----> vabbè, come per le navi moderne, anzi meno se l'automazione fosse superiore, e penso di sì;
-il costo della manutenzione-> mi aspetto astronavi fatte BENE, non Millennium Scarcasson! Purtroppo la corazza esterna avrà bisogno di manutenzione dopo ogni viaggio.

Per lo Shuttle, stando ai dati della Nasa, carburante e manutenzione rappresentano alla lunga il 90% dei costi operativi.
Ma per noi le voci di spesa maggiori saranno solo quelle della manutenzione, nel caso di navi mercantili o passeggeri (che si può supporre costruite in gran numero).
Per le navi militari il costo maggiore sarà forse assorbito dalla costruzione delle navi stesse, poichè la manutenzione viene praticamente fatta gratis, un po' come per le moderne navi da guerra.
Penso che le merci trasportate nello spazio saranno inevitabilmente più costose di quelle normali, ma non molto.
Navi da 1.000.000 tonnellate saranno probabilmente il massimo, anche per l'incredibile quantità di manutenzione richiesta.

Ho dimenticato qualche voce di spesa?
pkrcel
00mercoledì 16 ottobre 2002 22:36
Certo, perchè il carburante lo si usa solo per accelerare e decelerare dato che nello spazio non c'è attrito.

Quindi sottoindendi (ovviamente ank'io) che queste astronavi NON entrino mai nel campo gravitazionale tanto da doverne poi "fuggire", giusto?

Sì in effetti il carburante può essere considerato un costo fisso in queste condizioni, così come il costo iniziale della nave.

Cmq i costi "vivi" sono tutti da imputare alla manutenzione che a mio avviso sarà COSTOSISSIMA, esattamente come per le navi odierne dopotutto.

Sì, dopotutto parliamo di mostri giganteschi pieni sistemi di controllo/eletrrici/idraulici e chi più ne ha più ne metta.

E non importa se l anave è fatta bene, questo è implicito nel discorso, il problema è se viene mantenuta bene.

con queste premesse il discorso si fa a mio avviso inutilmente complicato: prendiamo per fattible una manutenzione ordinaria, calcoleremo i costi quando sapremo meglio quali saranno stipendi/risorse/ricchezze ecc....

Yax!


Fabiuzzz
00giovedì 17 ottobre 2002 08:15
No, intendevo fatte bene nel senso che non saranno astronavi tipo quelle del film "alien", con la NEBBIA [SM=x77754]
o con i gocciolamenti continui che fanno pensare ad una manutenzione non proprio impeccabile.
Certo i guasti e la sporcizia ci saranno anche nel 7000d.C ma perdio! Non la NEBBIA nelle astronavi!!!!!!!!
Fabiuzzz
00giovedì 17 ottobre 2002 10:36
Dopo attenta riflessione ho deciso di rivedere leggermente i valori che avevo scritto in un messaggio precedente...

Per quanto riguarda gli oggetti con cui un'astronave potrebbe scontrarsi nello spazio, le contromisure potranno essere le seguenti

-oltre 1km di diametro: asteroidi noti e tracciati, le rotte li evitano;

-tra 10cm e 1000m: i radar anticollisione li avvistano per tempo e si possono evitare con opportune manovre (ho infatti notato che le prestazioni dei radar sono migliori di quello che pensavo);

-tra 1cm e 10 cm: periodicamente "spazzati" tramite sonde automatiche;

-tra 5mm e 10mm di diametro: il sistema difensivo avrebbe 1 o 2 secondi di preavviso, perciò sarebbero sufficienti delle piccole armi convenzionali molto precise. (ho letto le prestazioni delle mitragliatrici che abbattono i missili in arrivo ad alcuni km di distanza, per la cosiddetta "difesa di punto" delle navi militari: brrrr, impressionanti come precisione e potenza di fuoco)

-tra 1,5mm e 5mm di diametro: il s.d. avrebbe da 0,3s a 1s di preavviso, quindi sono necessarie delle piccole armi laser che vaporizzino il piccolo bersaglio (anche qui, la precisione non dovrebbe essere un problema, e neppure la potenza, dato che parliamo di pochissima materia da vaporizzare)

-inferiori a 1,5mm di diametro: la corazza li assorbe;
(ho aumentato questo valore poichè stupidamente avevo sovrastimato la densità delle micrometeoriti: in pratica avevo "tarato" la corazza come se dovesse resistere a proiettili di piombo, ma la polvere interstellare in effetti non è composta da metalli pesanti!)

pkrcel
00giovedì 17 ottobre 2002 12:01
Sei fin troppo preciso Fab! dopotutto non fa una grande differenza in termini di gioco...[SM=x77737]

Cmq ti sei basato sulle prestazioni di RADAR moderni?

Sai, il problema che mi immaginavo era proprio la velocità di identificazione a 1000Km/s da parte del sistema di difesa.

Ok che si tratta dell'1% della velocità di propagazione delle onde elettromagnetiche nel vuoto, però mi riesce cmq dificile penare a reattività dell'ordine del secondo per oggetti di pochi mm di diametro (ma è solo una sensazione, beninteso...)

Sciao!



Fabiuzzz
00giovedì 17 ottobre 2002 12:24
Beh, la reattività delle armi automatiche di cui sopra non è COSI' alta, ma quasi! In 5 secondi identificano i bersaglio col radar, il controllo tiro stabilisce la traiettoria dei missili,
passa il comando alle mitragliatrici, le quali sparano 6000 colpi al secondo finchè tutti i missili sono stati abbattuti. Nei test abbattevano 79 missili su 80 lanciati contemporaneamente!!!!!!!!!
E i missili viaggiano a 5 o 6 Km/s, in gruppo, mentre qui abbiamo solo 1 meterorite alla volta.
Praticamente un muro di piombo protegge la nave!

pkrcel
00giovedì 17 ottobre 2002 23:26
D'accordo, quello non è in realtà un problema, mi sta bene la reattività di 5 secondi, mettiamo anche 2,5 secondi, ma alle velocità considerate significa avere tra i 5000 ed i 2500 Km di preavviso

Penso che sono con gli oggetti più grandi si possa pensare a qcosa del genere....no?

[SM=x77669]

AR ADUNAKHOR
00venerdì 18 ottobre 2002 10:36
Dipende quindi dal moitoraggio, attualmente mi pare che solo il4-5% delo spazio circostante la terra sia "guardato"....nel senso che se ci arriva un meteorite addosso nemmeno ce ne accorgiamo![SM=x77710]

Impensabile la velocità di 5-6Km/s [SM=x77681] Nel senso che non riesco a pensare a qualcosa di così veloce[SM=x77655]
Fabiuzzz
00venerdì 18 ottobre 2002 16:15
Spero che tu, adhunakor, stia scherzando
Cosa intendi per "non riesco ad immaginare qualcosa che si muove a 5 km/s"?

La sonda Ulisse viaggia in orbita solare a 40km/s (è la più veloce), e un banalissimo missile può viaggiare a 5km/s , dov'è il problema?

Per i radar, le prestazioni sono tali da individuare, nello spazio, un oggetto di 1 metro a 200.000Km
Il norad , con i suoi radar, individua goccioline di carburante da 1 cm a 36000 Km. Dov'è il problema?


pkrcel
00domenica 20 ottobre 2002 13:44
In effetti sorprende anche me l'obiezione di AR....

Per quanto riguarda la mia era malposta.....ed ora ho anche chiarito da me (perciò non considerarla più)

Digressione:
Gli oggetti che circondano la nave riflettono le onde del radar con la massima intensità in una direzione variabile a seconda della loro forma/velocità roto-traslazionale.
Ad ogni modo generalmente un grossa parte dell'energia dell'onda si riflette verso il pto di origine.
Se però il pto d'origine si sposta (come nel nostro caso), esso riceverà solo un parte della riflessione NON lungo l'asse collegante i due oggetti.

La dispersione radiale per oggetti lontanissimi è scarsa (poichè in effetti se un oggetto è a 200000Km, uno spostamento di 1000Km sottende un angolo trascurabile.

Per oggetti vicini l'angolo sotteso invece è più grande, non trascurabile, perciò la posizione dell'oggetto dev'essere desunta attraverso una SERIE di onde riflesse, catturate in intervalli di tempo molto più piccoli del tragitto origine-pto di riflessione.

Detto questo, possiamo sentirci ragionevolmente sicuri nel trascurare la zona circostante l'astronave e considerare monitorata la sola zona che può essere considerata di manovra, o e meglio pensasre che TUTTO il circondario della nave sia monitorato?

Naturalmente io sarei per la seconda...anche se sottointende un RADAR più sofisticato.....ma realizzabilissimo.







Fabiuzzz
00lunedì 21 ottobre 2002 10:32
prima domanda. è opportuno usare risorse per monitorare tutto lo spazio attorno alla nave (diciamo risorse in radar e sensori alternativi)?

risposta: secondo me no, ma distinguo 2 casi: se la nave si sta muovendo ad una velocità superiore a 50km/s nessun oggetto vagante può colpirla da dietro, poichè sono tutti più lenti, non so se mi spiego. Quindi perchè preoccuparsi di ciò che succede alle proprie spalle? (eccetto altre navi, ovviamente, ma queste sono ben più grosse di un micrometeorite e avranno almeno un trasponder che segnali la loro presenza, come sugli aerei)
Se la nave sta invece viaggiando più piano, oppure è ferma, il preavviso sarà comunque di parecchi minuti per qualsiasi oggetto in arrivo, anche con radar di fine 20° secolo! Dunque copertura a 360° (vabbè, non uso gli steradianti), ma bastano sensori poco sofisticati e manovre leggere.

Seconda questione: ho gurps space?

risp: no, e mi piacerebbe tanto averlo!!!!!!!!

pkrcel
00lunedì 21 ottobre 2002 16:14
Purtroppo ho scoperto che non è nella mia dotazione PDF....

proverò a procurarmelo.

A proposito, non sono tanto sicuro che non monitorare il retro della nave sia una buona idea, cioè sicuramente può andare per le navi cargo, ma non per le navi da guerra, giusto [SM=x77750]?

Sciao!


Fabiuzzz
00martedì 22 ottobre 2002 09:00
Per pkrcel: scusa, ma era talmente ovvio che non l'ho specificato!

Per Max: la mia mail è fabio2609@yahoo.it ,
non ho voglia di scoprire come postare un messaggio privato e tanto ho aperto quella casella apposta per questo forum.
Aspetto con ansia il manuale!
pkrcel
00martedì 22 ottobre 2002 11:50
IhIh, niente scuse Fab, ma è giusto precisare.....[SM=x77737]




Max Power
00martedì 10 dicembre 2002 12:27
Per il discorso intercettazione impatti con l'astronave date un'occhiata al topic "notizie interessanti" [SM=x77750]
HarRen
00martedì 25 maggio 2004 04:24
Grazie all'applicazione delle regole della selezione genetica al campo della creazione dei circuiti e grazie alla creazione di bio chip direi che in campo chirurgico sono stati fatti passi avanti giganteschi nella diagnosi e nella cura delle malattie.
Bel lungi dall'immortalità siamo però di fronte ad una rivoluzione nel campo della medicina e della farmaceutica.
La sudetta fusione di biologia e informatica ha portato alla erazioni di Intelligenze artificiali in grado di eseguire in tempi brevissimi conti con numeri dalle infinite cifre questo porta alla nascita di computer e apparecchiature in grado di fare rapidissime analisi del DNA e dell'organismo umano e di prevedere già qualche anno dopo la nascita (grazie al confronto dello sviluppo cellulare nelle diverse fasi della crescita e delle sequenze genetiche con le banche genetiche) un eventuale predisposizione a determinate malattie e quindi alla possibilità di prescrivere cure adeguate a quella persona (in quanto diverrebbe prevedibile anche a quale sostanze sarebber allergica e a quali farmaci reagirebbe meglio). Le industrie farmaceutiche hanno investito milioni di dollari in ricerche che hanno permesso la creazione di macchinari in grado di produrre e fornire agli ospedali farmaci specifici per la singola persona.
Ovviamente nell'Europa il carico del costo sanitario di un simile sistema sarebbe diviso tra cittadini e stato, negli USA dipende invece dal pagamento delle assicurazioni per cui cure specifiche per malattie comuni e semplici sono diffuse cure specifiche per pìmalattie rare o dal decorso complicato da curare sono di solito appannaggio dei più ricchi.
Sempre grazie allo sviluppo delle AI le case avrebbero quasi tutti un grado di automatizzazione elevato posibilmente funzionante a telecomando o addirittura a comando vocale.

Fabiuzzz
00martedì 25 maggio 2004 08:49

Le industrie farmaceutiche hanno investito milioni di dollari in ricerche che hanno permesso la creazione di macchinari in grado di produrre e fornire agli ospedali farmaci specifici per la singola persona.




...dì pure miliardi![SM=x77680]
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 20:52.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com