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Il lavoro del Master: Campagne libere o romanzate?

Ultimo Aggiornamento: 20/02/2007 14:41
25/08/2004 12:47
 
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Quando masterizzo, personalmente distinguo le mie campagne: quelle romanzate: dove c'è un filone da seguire pur avendo molta libertà

campagne libere: una data situazione storica e degli avvenimenti, in mezzo ci stanno i PG e nulla di preparato, si prende nota delle azioni dei pg e si calcolano le conseguenze (per esempio mini avventure questa volta preparate). + Cambiamenti che si verificano automaticamente nel mondo di gioco perchè il tempo passa e ovviamente le cose cambiano.

Personalmente trovo più bella la seconda opzione, lascia totale libertà a tutti e scatena la fantasia, sebbene credo sia più difficile realizzare per il master.
Poi ci sono coloro che preparano una maxi avventura all'interno della campagna: prima opzione.

E voi, da che parte siete? Quale preferite?
25/08/2004 15:49
 
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Io creo un mondo, con le sue leggi fisiche, con la sua goraia e la sua geopolitica. Poi mi invento un movimento di forze all'interno del mondo, ad esempio un regno che sta conquistando gli altri, una congrega di maghi che sta prendendo il sopravvento sui re ecc. Quindi vi schiaffo dento i pg. Le loro origini sono povere o basso borghesi, ma hanno imparato il mestiere in qualche modo e si ritrovano insieme per un dato motivo, gli do un punto di coesione. Da li sono liberi di fare quel che vogliano.
Andando avanti si arricchiranno, si farenno dei nemici ;), una fama e quando avranno le palle potranno essere chiamati o tentare da soli di dare una svolta alla situazione in movimento che ho stabilito all'inizio della campagna.
Verso la fine le mie campagne si fanno romanzate.

25/08/2004 16:01
 
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Tlamente libere che preferisco no parlare di "campagna" quanto piuttosto di scenario
25/08/2004 16:04
 
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Re:
Quello su cui mi andava di riflettere è che i master spesso propongono delle campagne "libere", ma che alla fine sono "forzate" in qualche senso: come se il master non si accorgesse che sta facendo una campagna romanzata anche se crede che sia libera...

SI capisce quello che intendo? Ti/vi è mai successo?
25/08/2004 18:33
 
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L'argomento che Kalius vuole trattare è lo stesso (più o meno) del topic aperto da Morandar. Perchè non continuiamo lì la discussione e risparmiamo lavoro ai moderatori? :)


25/08/2004 19:06
 
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Re:

Scritto da: Tyris 25/08/2004 18.33
L'argomento che Kalius vuole trattare è lo stesso (più o meno) del topic aperto da Morandar. Perchè non continuiamo lì la discussione e risparmiamo lavoro ai moderatori? :)





Guarda che non è la stessa cosa: Morandan si riferisce alla forzatura del master di un singolo evento per fare in modo che succeda qualcosa che ha previsto, io mi riferisco a campagne "obbligate" sn dal principio, e di cui a volte il master neanche si rende conto. O anche alla capacità di saper fare campagne del tutto "libere" (perchè non è sempre facile, ci vuole una elasticità mentale incredibile)

25/08/2004 19:10
 
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Lo so, solo che è il terzo topic con argomento simile; è come fare "Il chierico" e poi aprire un topic per ogni chierico specifico.
Comunque non sono io il moderatore qui, cercavo solo di fare un favore a JJB, dopo tutti gli OT che gli ho combinato :)
Se la vedessero loro. :D


25/08/2004 19:38
 
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Re:
Ah ok, vabbe...
E tu che ne pensi della vicenda? perchè non fai una dichiarazione? ;)
25/08/2004 20:14
 
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La vera conquista del master è quando crea delle campagne obbligate ma i player sono convinti che hanno vissuto un avventura libera, ovvero molte strade con dettagli che portano su ciò su cui si è lavorato ma senza mai forzare e soprattutto facendo divertire i player.
26/08/2004 19:26
 
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Re: Re:

Scritto da: Kalius 25/08/2004 19.38

E tu che ne pensi della vicenda? perchè non fai una dichiarazione? ;)




Ero in silenzio stampa, ma faccio un eccezione :D

Personalmente, tanto da giocatore quanto da master (più il primo) ODIO dal più profondo del mio intestino tenue la tipologia di campagna "romanzata". Se voglio fare una campagna dove tutto è deciso e predeterminato, comprese le azioni dei personaggi, che caspita gioco a fare di ruolo? Tanto vale che convoco gli amici e mi metto a parlare del nuovo libro che sto per scrivere (o del nuovo film che sto per girare, a seconda dei gusti). Io penso che il bello sia proprio nella "contaminazione" che il carattere del giocatore Lucio, opera sulle azioni del mezz'orco barbaro Krusk! Per questo detesto i codici di condotta, gli allineamenti e gli obblighi religiosi standard: penso vadano definiti caso per caso e in accordo con il master.
Purtroppo non sono molti i master che concedono grandi libertà su argomenti spinosi come quelli che ho citato; forse per loro incapacità di gestione, o per inesperienza (facile schermo), o semplicemente per pigrizia o chiusura mentale.

A me sono capitati sempre master abbastanza elastici mentalmente, ma io penso di esserlo molto, forse troppo: immaginate che faccio tirare i dadi ai giocatori per le statistiche a casa loro.
Perchè? Perchè percepiscano che mi fido di loro, e per invogliarli a fidarsi di me. Senza la fiducia nel master, la campagna va a rotoli!
Qualcuno mi dice: "Ma non hai paura che barino?". Embè?! Dovrei riunire tutte le sezioni della corte costituzionale perchè un PG ha scritto 18 invece di 16? Che se lo tenga il 18, se sta contento, a me interessa poco...Per me basta che un PG sappia interpretare bene e rispettare le regole del tavolo da gioco, per considerarlo un buon PG.

Rientrando nell'IT più stretto, qualcuno ha detto che dalle campagne romanzate devono astenersi i PowerPlayer: perchè?


26/08/2004 19:44
 
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Infatti perchè? Proprio i Power Player a cui interessa non tanto la trama o l'interpretazione quando la loro voglia di diventare potenti non possano giocare un avventura romanzata. Io nella prima campagna giocata ad Ad&d da totale profano ed ancora all'inizio della scoperta dei Giochi di Ruolo pensavo solo a pompare il mio personaggio, pensate che non sapevo neanche perchè affrontavamo il mago Ambrus Merl ed i suoi 2 golem di cristallo ma non mi importava, mi importava solo distruggerle tutto ciò che tirava per l'iniziativa dopo di me (ora le cose sono cambiate, distruggo solo chi tira l'iniziativa prima di me). Quindi per deduzione il PP è il più adatto e docile per una campagna romanzata, mentre i gdr-player (GP?) essendo interessati alle loro relazioni col mondo che li circonda vogliono di conseguenza un mondo malleabile e reale, non predeterminato a scapito delle loro decisioni, infatti se posso inchinarmi al re oppure mandarlo a quel paese tanto lui il giorno dopo si recherà ugualmente dalla città x alla città y per i suoi affari non sono stimolato ad interrpetare ne tantomeno a ponderare con meticolanza le mie azioni.
26/08/2004 23:27
 
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io credo non sia così facile pendere verso una o l'altra... ci sono diversi parametri da considerare...
innanzitutto una campagna-scenario è utile e redditizia solo con PG navigati, che si conoscono e spt con sui sappiamo che giocheremo a lungo... allora sì che possiamo programmare uno scenario a lungo termine e lungo respiro...
se il gruppo appena creato non lo conosco, non so quanto ci vedremo in settimana e non so come giocano, lì è meglio la campagna romanzata, che cmq deve sempre dare azione ai PG e, come dice Oli, far credere loro che se la sono scelta loro...
protendere per un tipo o per l'altro di campagna a mio parere non paga...


----------------------------------------
Scende la notte. Si alzano le Nebbie. LE TENEBRE TI AVVOLGONO.

[Modificato da toluk 26/08/2004 23.28]

27/08/2004 10:23
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: Tyris 26/08/2004 19.26


Ero in silenzio stampa, ma faccio un eccezione :D

Personalmente, tanto da giocatore quanto da master (più il primo) ODIO dal più profondo del mio intestino tenue la tipologia di campagna "romanzata". Se voglio fare una campagna dove tutto è deciso e predeterminato, comprese le azioni dei personaggi, che caspita gioco a fare di ruolo?



Secondo me è vero solo in parte.

Nulla viete di giocare all'interno di una campagna
stiamo lavorando per sconfiggere il grande mago Kattivus che fuole tifentare patrone ti monto et è già a mtà strata
sapendo che avremo Questossss e Quallo come alleati possibili, mentre il mentre al grande guerriero Quellaltro dovremo stare attenti che sta siulle sue..,. e comunque giocare le singole avventure con un buon margine di libertà.



27/08/2004 14:04
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: Tyris 26/08/2004 19.26


Ero in silenzio stampa, ma faccio un eccezione :D

Personalmente, tanto da giocatore quanto da master (più il primo) ODIO dal più profondo del mio intestino tenue la tipologia di campagna "romanzata". Se voglio fare una campagna dove tutto è deciso e predeterminato, comprese le azioni dei personaggi, che caspita gioco a fare di ruolo? Tanto vale che convoco gli amici e mi metto a parlare del nuovo libro che sto per scrivere (o del nuovo film che sto per girare, a seconda dei gusti). Io penso che il bello sia proprio nella "contaminazione" che il carattere del giocatore Lucio, opera sulle azioni del mezz'orco barbaro Krusk! Per questo detesto i codici di condotta, gli allineamenti e gli obblighi religiosi standard: penso vadano definiti caso per caso e in accordo con il master.
Purtroppo non sono molti i master che concedono grandi libertà su argomenti spinosi come quelli che ho citato; forse per loro incapacità di gestione, o per inesperienza (facile schermo), o semplicemente per pigrizia o chiusura mentale.

A me sono capitati sempre master abbastanza elastici mentalmente, ma io penso di esserlo molto, forse troppo: immaginate che faccio tirare i dadi ai giocatori per le statistiche a casa loro.
Perchè? Perchè percepiscano che mi fido di loro, e per invogliarli a fidarsi di me. Senza la fiducia nel master, la campagna va a rotoli!
Qualcuno mi dice: "Ma non hai paura che barino?". Embè?! Dovrei riunire tutte le sezioni della corte costituzionale perchè un PG ha scritto 18 invece di 16? Che se lo tenga il 18, se sta contento, a me interessa poco...Per me basta che un PG sappia interpretare bene e rispettare le regole del tavolo da gioco, per considerarlo un buon PG.

Rientrando nell'IT più stretto, qualcuno ha detto che dalle campagne romanzate devono astenersi i PowerPlayer: perchè?





Tyris, capisco quello che vuoi dire, ma lascia che obbietti su alcune cose:
1) non mi riferivo a quel tipo di campagne "romanzate", ma a quelle campagne dove c'è un grosso filone da seguire, pur avendo numerose libertà a destra e a manca. A buon rendere: ricordi la campagna del famoso Kavliji Kalius??, Quello è un esempio di campagna romanzata. CI avete giocato per un anno... Leggi il mio primo post

2) ti ringrazio per i master elastici (come??? non ti riferivi a me????) Ad ogni modo anche io ho commesso molti errori. Nessuno è perfetto ;)

3) Questo è uno di quegli aspetti che non capirò mai di te: perchè il master deve conquistarsi la fiducia dei pg in quel modo? I pg in genere cominciano una campagna con un master perchè già si fidano di lui. E' lui che comanda li dentro, e i bravi pg riconoscono che spetta sempre a lui l'ultima parola su tutto.
Magari lui può accrescere la fiducia dei pg nei suoi confronti migliorandosi nella campagna, ma mettere le mani avanti in quel modo pwer dare fiducia fin da subito mi sembra fin troppo esagerato :)
4) se scrivono sbagliando senza accorgersene fa nulla. Se barano mi incazzo :)


PS. le avventure poi, sono ancora più lineari della campagna romanzata.
27/08/2004 18:31
 
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Questione di punti di vista :D

Io penso che la fiducia la si debba guadagnare, mai pretenderla a priori; me è questione di punti di vista.
Sul fatto che ti arrabbi per il "baro" non capisco perchè; di fatto, credete davvero che per contrastare un master preparato basti un 18 in tutte le caratteristiche?
"La caverna dei diamanti" è un esempio; il solar è un'altro (gs 19, ma se non sei epico da almeno 10 livelli ti maciulla tutto il party e poi te lo resuscita), gli xorn pompati...hai voglia! Io penso che se mi accorgessi che un giocatore sta barando, farei di tutto per fargli divenire inutile la scheda: dall'interpretazione più sfrenata, alla totale assenza dei combattimenti, passando per il mio arsenale privato di Dweomerkeeper, ammaliatori e demilich [SM=x77425]


27/08/2004 19:46
 
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Re:

Scritto da: Tyris 27/08/2004 18.31
Questione di punti di vista :D

Io penso che la fiducia la si debba guadagnare, mai pretenderla a priori; me è questione di punti di vista.
Sul fatto che ti arrabbi per il "baro" non capisco perchè; di fatto, credete davvero che per contrastare un master preparato basti un 18 in tutte le caratteristiche?
"La caverna dei diamanti" è un esempio; il solar è un'altro (gs 19, ma se non sei epico da almeno 10 livelli ti maciulla tutto il party e poi te lo resuscita), gli xorn pompati...hai voglia! Io penso che se mi accorgessi che un giocatore sta barando, farei di tutto per fargli divenire inutile la scheda: dall'interpretazione più sfrenata, alla totale assenza dei combattimenti, passando per il mio arsenale privato di Dweomerkeeper, ammaliatori e demilich [SM=x77425]





M'incazzo senza esagerare ovviamente. Se sono cosi stupidi da voler barare (perchè non saprei definirli diversamente). Ci sono una miriade di modi per farli tornare sulla retta via.
Personalmente non mi sembra di aver mai avuto un pg che barasse sulla scheda...

SE poi vogliono continuare a barare propongo loro di giocare a poker... almeno c'è più gusto :)
Battuta di merda, lo so...
28/08/2004 01:53
 
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Io stò giocando quella che sicuramente è la campagna migliore che abbia mai inventato, ed i pg mostrano di gradire. Anche i più disattenti cominciano a seguire interessati la "trama".

Trama che però non esiste: stà succedendo qualcosa di intestino (è ovvio che i pg ci parteciperanno, ma non saprei dire ancora da che parte!); c'è un mondo; loro vi si muovono.
E mi stupiscono continuamente: ora vogliono entrare in politica (mai me lo sarei aspettato), e stanno aiutando membri della fazione opposta alla loro. Quindi, non saprei dire come finirà.

Ma di sicuro campagne libere, con una trama principale e libertà ai pg. Poi è scontato che si debbano offrire sessioni sempre movimentate da un qualche avvenimento, il più possibile apparentemente slegato dalla trama ma comunque influente in qualche maniera, intervallate da parti (magari in una sessione in cui si inizia con la fine della precedente e si finirà con l'inizio della successiva) in cui si lascia libertà a chi vuole interpretare di farlo. Con un PP è ovviamente impossibile, fategli visitare tanto dungeon. Ma i miei, dopo essere entrati nella città di Shadowbound, quando ne escono si sentono fuori casa.
18/09/2004 12:57
 
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Re:

Scritto da: Morandar 28/08/2004 1.53
Io stò giocando quella che sicuramente è la campagna migliore che abbia mai inventato, ed i pg mostrano di gradire. Anche i più disattenti cominciano a seguire interessati la "trama".

Trama che però non esiste: stà succedendo qualcosa di intestino (è ovvio che i pg ci parteciperanno, ma non saprei dire ancora da che parte!); c'è un mondo; loro vi si muovono.
E mi stupiscono continuamente: ora vogliono entrare in politica (mai me lo sarei aspettato), e stanno aiutando membri della fazione opposta alla loro. Quindi, non saprei dire come finirà.

Ma di sicuro campagne libere, con una trama principale e libertà ai pg. Poi è scontato che si debbano offrire sessioni sempre movimentate da un qualche avvenimento, il più possibile apparentemente slegato dalla trama ma comunque influente in qualche maniera, intervallate da parti (magari in una sessione in cui si inizia con la fine della precedente e si finirà con l'inizio della successiva) in cui si lascia libertà a chi vuole interpretare di farlo. Con un PP è ovviamente impossibile, fategli visitare tanto dungeon. Ma i miei, dopo essere entrati nella città di Shadowbound, quando ne escono si sentono fuori casa.




Appunto. In risposta a chi dice che il PP non esiste.
Il master incapace è colui che non è in grado di fornire questo tipo di gioco. Bravo Morandar
18/09/2004 15:29
 
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Raccolgo la frecciatina acida. :)
Cosa dimostra il post di Morandar? Che c'entra con il PP? [SM=x77430]

Sta facendo una campagna romanzata, con i giocatori che vogliono interpretare e non gliene frega niente del combattimento. E quindi?


18/09/2004 15:29
 
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La differenza tra i due tipi di campagne, così come è spiegata, mi sembra poco chiara. E' ovvio che i personaggi sono liberi di fare quello che vogliono, ma è pure vero che il GM le sue avventure se le prepara in anticipo. E se nell'avventura c'è scritto che i pg fanno un viaggio per le Marche d'Argento, i pg non se ne possono uscire che invece vogliono andare nel Thay, non avrebbe senso! Magari si può sondare la volontà dei giocatori in anticipo, ma una volta fatta l'avventura è quella, punto e basta. Forse ci sono dei GM che riescono ad improvvisare TUTTO, gli faccio i miei complimenti, ma io non ci riesco, devo avere una struttura di avventura alle spalle.

Quindi, riassumendo, le mie campagne e le mie avventure sono libere, i pg possono fare quello che vogliono e mi preoccupo pure di chiedere loro (in anticipo) se c'è qualcosa di particolare che vogliono fare. Posso anche preparare, con grande sforzo, avventure con più possibilità, dove ogni strada presa è un'avventura diversa (tanto le avventure non usate le reciclo dopo...[SM=x77425] ); ma tutta questa libertà si ferma all'evidenza che l'avventura la preparo in anticipo e che, se gioco delle avventure collegate, ho anche una vaga idea di dove andranno a parare (come la campagna che sto giocando, centrata su tre fratelli e il loro destino, che ho anche raccontato nel forum).
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