Chi ascolta metal e rock alzi la mano!

Volevate una recensione? Dato che sono in fase di autocelebrazione, vi posto una recensione che ho fatto per un sito metal (anche l'unica, dato che poi ho lasciato perdere :D )
Il gruppo sono gli Edguy, un onesto gruppo di Power Metal che ormai si è affermato, e che chi segue il genere dovrebbe conoscere: il cantante, Tobias Sammet, è quello che ha fatto Avantasia (se poi non conoscete nè gli Edguy nè il solo project Avantasia, beh...potete...no, lasciamo stare, non ci sono parole, 5 minuti di vergogna dietro la lavagna [SM=x77417] )

GRUPPO: Edguy
TITOLO: Mandrake
GENERE: power metal
ETICHETTA: AFM records
DURATA: 64.31

1. Tears of a Mandrake
2. Golden Dawn
3. Jerusalem
4. All tha Clowns
5. Nailed to the Wheel
6. The Pharaoh
7. Wash Away the Poison
8. Fallen Angels
9. Painting on the Wall
10. Save Us Now
11. The Devil & The Savant (BONUS TRACK)

Gli Edguy giungono al loro 5° album, presentandoci un disco come Mandrake, perfettamente in linea con i precedenti, cioè un classico power metal di ispirazione helloweeniana. Il disco non ha certo quindi il pregio dell’originalità, comunque Sammet ha ben svolto il suo lavoro, scrivendo 10 canzoni decisamente belle e ispirate, melodiche e potenti, con ritornelli da brivido, esattamente quello che ci si può aspettare da una canzone power. Descrivere in dettaglio i 10 brani non è facilissimo, visto che tutti, più o meno, seguono gli stessi schemi; volendoci provare lo stesso, abbiamo da un lato canzoni come All the Clowns, Fallen Angels o Painting on the Wall che sono un po’ la summa di quello che è il power, brani veloci e melodici, doppia cassa rullante e cori che ti si stampano in mente al primo ascolto. Non manca neppure la classica ballad, la malinconica Wash Away the Poison, però, forse, non ispirata come altre ballate degli Edguy (Scarlet Roses ad esempio). L’album presenta però anche brani che tentano di uscire dagli schemi (molto poco a dir la verità), ed ecco allora l’ironica e velocissima Save Us Now, l’epica Jerusalem, la potente Nailed to the Wheel, il brano più duro dell’album dove un Tobias scatenato dimostra tutta la sua bravura e duttilità e la splendida Tears of a Mandrake, dove un intro pianistico d’atmosfera fa da preludio allo scatenarsi della canzone. Caso a parte la lunga The Pharaoh (ben 10 minuti), pezzo che se voleva essere una suite ha mancato in pieno, mentre se voleva essere il classico pezzo power, dura decisamente troppo. Intendiamoci: la canzone non è affatto brutta, ma a causa della eccessiva lunghezza, a cui tra l’altro non corrispondono variazioni e cambi di ritmo, non riesce a mantenere la concentrazione dell’ascoltatore per tutta la sua durata. Nell’edizione in mio possesso compare come bonus track l’ottima The Devil & The Savant, che forse più di altre canzoni meritava l’ingresso nel disco vero e proprio. In conclusione Mandrake è veramente un bell’album (per me che sto scrivendo il migliore degli Edguy), nessuna canzone spicca in particolare, ma sono comunque tutte belle, facendo si che il disco non abbia punti morti. Gli Edguy dimostrano di non essere gli ultimi arrivati, ponendosi in testa ai gruppi power “di seconda generazione”; purtroppo in un settore così affollato e inflazionato, non possiamo garantirvi che l’interesse per questo disco superi le 2 settimane, ma saranno comunque due belle settimane!


VOTO 7,5/8


Cosa ne penso adesso? E' bello, tra i pochi dischi power che risento volentieri, però toglierei quell'8 al voto, 7,5 è il giusto.