Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!





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[1] Scenario: La colonia

Ultimo Aggiornamento: 18/05/2003 11:44
29/09/2002 14:54
 
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Caio
"Non credo di averti mai visto tanto turbato, mio caro Giusto, come veterano percepisco che la tua non è paura di qualcosa di cui tu ben conosci potenzialità e forza, ma come se fosse paura di qualche forza misterica che gli dei stessi forse faticano a comprendere..."

Mi sistemo meglio e aggiungo:

"E pur tuttavia mi devi esporre meglio la questione, poichè, benchè io sia disposto apertamente ad aiutarti, mi occorre sapere approfonditamente di cosa si tratta per stimare le modalità e la quantità del mio soccorso, e innanzitutto se sono in grado di aiutarti."

Il mio volto rimane impassibile anche se dal mio tono traspare benevolenza e bendisposizione.
30/09/2002 07:41
 
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FALCO

Ho appena finito di indossare l'armatura quando vedo l'espressione di Aracus mutare e la sua mano correre rapidamente all'elsa della spada.
Senza nemmeno pensarci corro al letto ed estraggo Ex-Lvce dal fodero, mentre Aracus copre la mia manovra.

Subito dopo sento le mie dita stringersi sull'impugnatura dell'arma e il bagliore bluastro risplendere nella stanza.
Una fredda consapevolezza si impossessa di me, la consapevolezza di non essere soli nella stanza e che un'altra di quelle orribili creature si celi nell'ombra pronta a colpire, ad ucciderci...

Mi ritorna alla mente il terrore provato in occasione del nostro primo incontro con questi esseri, ricordo ciò che ho provato e ciò che tutt'ora mi perseguita nei sogni...
Un rivolo di sudore freddo mi scende lungo la tempia e la mia mano stringe ancora più stretta l'elsa della magica lama.

Tutto succede in un attimo. Allucinazione causata dal panico? La luce blu sembra ricoprirmi, avvolgermi silenziosamente... Sento un nuovo coraggio crescere in me, una nuova determinazione dentro. La consapevolezza di essere in grado di resistere a quel mostro, di poterlo combattere.
I ricordi tornano alle sale del Senato, a Roma. Rivedo Aracus brandire Ex-Lvce contro quell'orrore uscito dalla distorta fantasia del più folle dei pazzi... Mi rivedo, piegato e tremante, ai suoi piedi, come un bambino...
No. Questa volta non succederà la stessa cosa...

La voce di Aracus mi riporta alla realtà. Ex-Lvce in pugno, mi volto ad affrontare l'essere.
Punto la lama verso l'oscurità dove la creatura si nasconde, tentando di illuminarla. La mia mano esita un attimo, temendo di scoprire l'orrore che le tenebre nascondono alla vista, ma poi esegue la mia volontà.
"Mostrati demone, non ti temo!", gli intimo, cercando di tenere un tono di voce il più sicuro possibile.
30/09/2002 08:00
 
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Giusto
Giusto, sollevato ma un po' sorpreso, trae un respiro profondo, quasi non fosse sufficiente l'aria nella sala, che è pur grande...

Dopo una pausa, non più carica di tensione come in precedenza Giusto si decide a rivolgersi all'amico:
"Ebbene Gaio, solo un avviso mi sia consentito darti prima di continuare: il male si nasconde spesso dove più siamo abituati a vedere cose buone e degne di rispetto e fiducia, presta molta attenzione a proferire parola di ciò che ti ho detto e ti dirò con chiunque..."

Uno sguardo d'intesa e poi Giusto continua:
"Ciò che segue è tutto ciò che posso dirti, amico mio, il resto mi è oscuro e nulla va detto prima di avere delle certezze o quantomeno una vaga idea...."

"Il caso di carovane scomparse sempre più frequente ha convinto il Governatore a spedire dodici soldati ad indagare nei pressi di un certo villaggio, il cui nome non mi è stato rivelato poichè il governatore ha asserito di volerlo dimenicare.
I soldati non sono mai più tornati, sicchè il Governatore e la centuria del centurione Massimo si sono messi in viaggio per indagare ulteriormente.
Ciò che hanno trovato è il villaggio distrutto, devastato e poi i corpi dei morti ed i segni su quei corpi, di ciò che evidentemente non poteva essere opera di esseri umani.
D'un tratto una minaccia dal cielo improvisa e feroce ha distrutto la centuria di Massimo, non lasciandone più traccia.
Il Governatore è stato trovato da dei carovanieri e riportato a Cartagine, ma ora è solo l'ombra dell'uomo che fu, e sebbene io ritenga ch'egli sia diventato pazzo senza ombra di dubbio... ...ecco credo a ciò che ha detto e credo che la minaccia sia grande.
Non ritenermi pazzo Gaio, anche se ciò che ti dico può fartelo pensare..."

30/09/2002 15:02
 
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CAIO
Sorrido a Giusto.

"Amico mio, nel corso sella mia vita ho visto le rose più profumate trasformarsi in serpi velenose...niente più mi spaventa e credo che tu ti sia fatto impressionare dal racconto del governatore ormai impazzito!"

Poi gli faccio uno sguardo d'intesa, comunque non preoccuparti, le confidenze di un amico le tengo solo per me."
30/09/2002 16:18
 
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Giusto
"Gaio, sapevo che sarebbe stato difficile comprendermi, ma spero che questa sera, dopo aver parlato con il centurione Falco in persona tu possa anche solo un pochino sospettare che tali eventi possano appartenere alla realtà dei nostri tempi"

"Ad ogni modo, sono contento che tu m'abbia ascoltato...
...ed è quasi ora di allestire la cena ormai!
Ti prego accomodati alla mia tavola, gli altri ospiti dovrebbero essere qui entro breve, ed io devo accoglierli come si conviene.
Se desideri qualcosa di particolare non ha che da chiederlo ai miei servitori, essi soddisferanon le tue richiste prontamente."

Detto questo, con un sorriso Giusto si allontana chiamando i servitori e disponendo affinchè la tavola fosse pronta qualora fossero finalmente arrivati tutti.

30/09/2002 20:31
 
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Marco, Falco e Aracus

"Mostrati demone, non ti temo!", dice Falco con falsa sicurezza: il suo tono di voce trema, mentre lancia uno sguardo intesa con Aracus, e la Ex-Lvce illumina la scena.
Di nuovo quella stanza a Roma, nel senato.
Ancora una volta vedete tutti e due, davanti ai vostri occhi, quella COSA, formata da mille serpenti in movimento. Ma non era e non é quello che vi sta stringendo il petto dalla paura.
Sono quei due occhi, che nascondono tutta la perdizione umana e la malvagia intelligenza di cui é capace la nostra specie.

Due singoli occhi.
Falco e Aracus sbattono le palpebre, e quando la Ex-Lvce (sono passati solamente pochi istanti) cancella l'illusione creata dalla loro mente, vedono un uomo, capelli biondi come il sole, occhi azzurri.

Due singoli occhi.
Un uomo che stringe un pugnale di strana fattura, ritorto come quei serpenti che vi hanno fatto quasi perdere il senno, con simboli in argento e oro, di cui non conoscete il significato.

Due singoli occhi.
"Hai ragione Falco" dice lo straniero "io sono il vostro demone, ma non sapete ancora che fine ho deciso per voi cinque!"

Marco Bellero irrompe nella stanza quando tutto é già iniziato: l'uomo é già scattato in avanti, ha già cercato di colpire Falco mortalmente, ma Aracus l'ha fermato in tempo con la sua spada.
Le due armi, lo strano pugnale e la spada di Aracus ora sono bloccate e Aracus guarda in faccia l'uomo:
"Non così facilmente!", urla Aracus
Aracus spinge con forza l'uomo indietro di un paio di metri, lasciando il tempo a Marco di valutare la situazione e lanciare il suo pugnale verso l'uomo.
Il pugnale del pretoriano, come un fulmine scagliato da Giove, attraversa la distanza tra la porta della stanza e lo straniero, e colpisce nella mano destra.
Il pugnale ritorto cade a terra, lo straniero urla dal dolore, ma é troppo tardi per lui.
Falco e l'Ex-Lvce gli sono sopra, inesorabili: tutti vedono che per un attimo quei due occhi hanno una paura immensa, pari solamente a quella del Governatore davanti all'ignoto.
Ma é solo un attimo: Falco, non ancora completamente abituato al peso dell'Ex-Lvce, sbaglia il colpo, e la spada si pianta nella parete.
Lo straniero sorride, mentre comincia a parlare:
"Hai sbagliato Falco, e il tuo sbaglio, l'ignoranza, ti costerà caro..."
"Ryl'eh nakli eh jiin Dagon Nyarltholthep eh na'h!"
Le parole dell'uomo dagli occhi azzurri sono qualcosa di impossibile: gli occhi azzurri di Falco e dello straniero si specchiano gli uni negli altri per un istante, e poi Falco cade a terra, immobile.
L'uomo, dal canto suo, sorride e prende con la mano sanguinante l'Ex-Lvce dalla parete:
"Ora tocca a voi due, Aracus e Marco!", dice guardandovi con sguardo malevolo, mentre alza la Ex-Lvce davanti a se.

Falco [continua]

Due singoli occhi.
Falco si chiede perché lui: perché non é pronto per affrontare questi nemici? Nessun altro potrebbe resistergli.
La sua forza, la sua esperienza, la sua astuzia non possono nulla contro chi incute preoccupazione perfino ad Augusto?

Due singoli occhi.
I due occhi blu dello straniero coprono ogni cosa: é come trovarsi in un immenso mare infinito.
Il cielo é azzurro, e ti senti immediatamente affondare.
Senti perdere la presa sulla Ex-Lvce, e cadere a terra.
Poi attorno a te é solamente l'azzurro di un oceano.
Falco sta affogando, e le tue piccole braccia e gambe da bambino non riescono a portarti verso la vita, l'aria, tua madre.

Giusto e Caio

I servitori della casa di Giusto, dopo alcune sue indicazioni, fanno un lavoro eccellente.
Tutto é pronto: mancano solamente i tre invitati, che, cosa molto strana per dei militari di Roma, sono in ritardo.
Giusto ritorna nella stanza da pranzo, dove trova Caio che sta gustando un calice di vino Greco, per ingannare l'attesa.
Giusto e Caio si guardano, quando la porta si apre all'improvviso e un servitore di Giusto vola nella stanza, spostato a forza da un soldato, che a prima vista, pare appartenere alla centuria di Falco e Aracus.
L'uomo osserva la stanza per un attimo e poi dice:
"Il mio centurio, Falco é stato attaccato! Giusto! Deve venire subito agli alloggi dei soldati!"

30/09/2002 23:13
 
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Giusto
Sgomento, Giusto si sorprende per aver urlato
"COSA? E' terribile, presto Gaio...Tousil!... presto il centurio Falco è stato attaccato...."

Ma poi, in un insperato momento di lucidità....
"Un momento...chi c'è con lui?, chi a mandato voi soldati a chiamarmi? Forse è per ordine di Aracus? Diteci che è accaduto con più precisione, mentre vi seguiamo"

Giusto lancia uno sguardo al suo amico, in cerca di conferme, in questo momento è molto confuso ed anche un po' spaventato, se solo il fatto di avere accennato al male oscuro lo ha fatto agitare, cercare di mettergli i bastoni tra le ruote cosa potrà mai scatenare?

<[...gli dei abbiano pietà di me, ma percepisco una profonda malignità qui a Cartagine dal giorno del mio arrivo, speriamo che ai valorosi soldati di Roma non sia accaduto nulla....]>

Con questa speranza in fondo al cuore, Giusto si prepara ad uscire ed esorta le sue guardie del corpo a prepararsi adeguatamente, d'ora in poi sarà quantomai necessario essere sempre pronti....

"Se vuoi farmi piacere accompagnandomi Gaio...te ne sarei molto grato..."



01/10/2002 08:05
 
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FALCO

Affondo lentamente, inesorabilmente, verso il fondo di quell'oceano senza fine.
Più mi agito più affondo, sempre di più nell'azzurro di quegli occhi malvagi.

Quegli occhi di ghiaccio che mi perseguitano sono soltanto due occhi umani, ma carichi di un odio e di una malvagità mai incontrata prima d'ora.
Li sento su di me, mi osservano, mi spiano, mi dominano... Non riesco a resistergli e mi sento spingere sempre più in fondo.

Mi tornano alla mente i miei più cari ricordi.
Il volto di mia madre, il mio primo giocattolo ed infine mio padre.
Vedo i miei genitori guardarmi, poi mia madre tendermi la mano... La salvezza, penso.
Ma è tutto inutile, non riesco a raggiungerla. Un attimo, sì, ce la sto facendo, manca pochissimo... Riesco a sfiorarla...
Improvvisamente mio padre la scosta bruscamente, allontanandoci.
Mio padre, valoroso soldato, si sta vergognando di me, suo figlio, glielo leggo negli occhi...

E' vero, sono un miserabile a sperare nell'aiuto di altri per salvarmi da questa desolazione senza fine. Devo farcela con le mie sole forze a resistere, a lottare...
Sono un centurione, per Giove, ed ho una missione da compiere, una missione affidatami da Augusto stesso. Devo compiere il mio dovere di soldato...

Quando realizzo questo vedo sul volto di mio padre l'abbozzo di un rozzo sorriso, subito dissimulato dietro la sua espressione severa e autoritaria.
Mia madre, invece, sorride. Un caldo sorriso che mi pervade tutto, fin dentro il cuore, dandomi la forza di reagire.

Rinnovato da un nuovo vigore, lentamente, tento di risalire verso la superficie...

"La fantasia è più importante della conoscenza..."

[Modificato da lark 01/10/2002 09:07]

01/10/2002 14:13
 
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Se prima sorseggiavo composto il mio vino ora scatto come una saetta verso il mio amico e gli stringo forte un braccio. Abbastanza forte da farlo male, per concentrare la sua attenzione su di me, e con tono fermo dico:

"Ascolta, Giusto, la confusione non ci aiuterà a prendere la decisione migliore. Solo la calma ci renderà forti e stabili come una montagna." poi gli sussurro:"Conosci questo soldato? E se fosse una trappola? Non ho ancora ben presente quale sia il nostro nemico, ma di trappole e inganni me ne intendo."

Poi rivolto al soldato con voce perentoria dico:
"Milite!, raccontaci prestamente cosa è avvenuto."


01/10/2002 19:58
 
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L'uomo che ha davanti, impugna la Ex-Luce.. e Falco e a terra, colpito solo da delle parole.. cosa diavolo succede, la sua mano destra si stringe forte sull'elsa della sua spada, la sfodera e la tiene bene in avanti verso l'uomo... non importa che la spada sia di legno e di un mistico acciaio.. l'importanza e' l'esperienza dello spadaccino... una delle frasi che piu' gli ricordava il suo maestro... i due si guardarono negli occhi, la spada dell'uomo brillava.. Marco tento di colpire, un fendente rivolto al viso dell'uomo.. poi una parola baleno nella mente del pretoriano.. indagare.. senti il ciondolo vibrare ma forse fu' solo sua impressione ma tanto basto, a fargli correggere la direzione del fendente verso l'addome
02/10/2002 15:33
 
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La superficie é sempre più vicina..
Sempre di più..
...
Due singoli occhi però cancellano ogni ricordo, distruggono ogni speranza, schiacciano Falco , che sta per finire l'ossigeno in corpo, verso il fondo di un modo solamente blu, un blu sempre più scuro, più profondo e più terrificante...

Due singoli occhi...

Marco e Aracus

L'indecisione di Marco su dove colpire l'avversario permette allo straniero di parare il colpo con la Ex-Lvce, anche se é evidente, agli occhi esperti di Marco e Aracus, che non sa maneggiare alla perfezione quella spada.
Aracus, rimane immobile, fissando il centurio Falco, che si muove per alcuni attimi, e poi, improvvisamente sembra come se fosse morto...
Lo straniero, dal canto suo, alza la Ex-Lvce e fa partire il suo colpo verso Marco, che viene colpito in pieno addome (perdi 2 pf): l'armatura riesce ad attutire e impedire che il colpo sia mortale, ma nonostante ciò Marco sente un gran dolore al petto.

Giusto e Caio

"Milite!, raccontaci prestamente cosa è avvenuto.", dice Caio rivolto al soldato entrato nella stanza.
Il soldato guarda diritto negli occhi, con un'impeto d'ira Caio, e dice rivolto a Giusto.
"Presto! Il pretoriano Marco Bellero mi ha detto che voi solamente potete salvare centurio FAlco!"
L'uomo, evidentemente spazientito e preoccupato, cambia posa un paio di volte, e spostandosi verso la porta, cerca di incitare i presenti a seguirlo...

02/10/2002 22:43
 
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Giusto
Giusto è sbigottito dalla sicurezza del soldato....

<[Marco Bellero è convinto ch'io possa aiutare il centurio Falco? e come? e poi no, non aiutarlo ma salvarlo... io un semplice mercante, forse un po' pazzo, forse un po' ossessionato dall'orrore visto ad Atene ormai così tanto tempo fa....che posso fare?
...
Io non sono in grado di competere con qualunque cosa abbia ghermito il valoroso centurione...]>

Il giovane laziale sembra fissare il suo sguardo nel vuoto, la bocca leggerrmente aperta come in una espressione di stupore malcelato..rotea gli occhi come per ritornare alla realtà e cerca con fare interrogativo l'amico Caio....

...alla ricerca di conforto e spiegazioni....

.. il ricordo della mattina nella stanza del Governatore, e gli sguardi sorpresi dei militari...il volto scuro e sofferente di Falco, il giovane volto del Legionario al suo fianco...l'impeccabile attenti del pretoriano, impassibile, distaccato....


...d'un tratto il dolore al braccio provocato dalla vigorosa stretta inferta da Caio riporta Giusto improvvisamente alla realtà: il pretoriano Marco Bellero non ha letteralmente mai avuto a che fare con lui, come può anche solo sospettare che un giovane gracile ed inesperto possa aiutare un centurione di Roma?tale pretoriano forte ed orgoglioso come pochi ne furono visti nell'Urbe, chiede aiuto a colui ch'egli considera un perfetto sconosciuto?

Lo sguardo di Giusto si fa lucido e fermo, e con occhi profondi dice a Gaio; "Gaio, dobbiamo andare...cautela...nessuno può sapere chi o cosa ci aspetta..."

Nel pronunciare la parola "nessuno", Giusto restituisce la stretta a Gaio, non parimenti forte, ma è una stretta carica di tensione poichè non distoglie mai gli occhi da quelli dell'amico, sperando forse che quegli occhi siano in grado di sentire ciò che Giusto non può dire con la sua voce...

03/10/2002 08:32
 
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FALCO

Lentamente risalgo verso la superfice, verso l'aria che da la vita...
Sento i polmoni esplodere nel tentativo di trattenere la poca aria che mi resta. Lotto disperatamente contro quell'immensità blu che mi schiaccia e mi spinge verso il fondo.

Quegli occhi incombono inesorabili su di me, un macigno inamovibile sul mio capo.

La luce blu pervade la scena... Ne cerco l'origine e focalizzo la mia attenzione su di essa.
Eccola! D'un tratto appare nitida la visione di Ex-Lvce, contrapposta a quegli occhi crudeli il cui sguardo mi trapassa come una punta di lancia...
Gemendo tento disperatamente di percorrere quei pochi metri che mi separano dalla salvezza, concentrando la mia attenzione sulla lama magica.

Tento di scacciare quegli occhi dalla mia mente.
Quegli occhi non esistono, sono soltanto frutto delle mie paure più recondite. Cerco di convincermene e di spezzare il vincolo del malvagio sortilegio che il nemico ha lanciato su di me.

Lotto disperatamene con tutta la mia volontà e il mio onore di guerriero per scacciare quella visione dalla mia testa, per poter finalmente emergere da questo abisso blu e respirare a pieni polmoni.
Devo farcela, devo continuare a vivere e lottare contro il male che opprime Roma.
Devo farlo per mio padre, per non infangare il suo nome...
03/10/2002 13:56
 
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Il mio sguardo è fisso su Falco steso attera, sembra stia soffrendo e lottando contro una forza invisibile e per un attimo rimane immobile. In quel preciso istante rumori di combattimento giungono nuovamente alle mie orecchie, e vedo Marco piegato in due dal colpo del nemico. Senza pensarci due volte e con tutta la rabbia che ho in corpo, alzo la mia spada e abbatto un colpo sull'addome dell'uomo...
03/10/2002 15:17
 
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Sempre impassibile dico sottovoce. "Non vedi, Giusto, che costui ha un comportamento assai losco e sospetto? Temo un'imboscata...." Poi inarco un sopracciglio e dico: "Tuttavia meglio cader in un'imboscata ora che ne s entiamo l'odore che in futuro quando non ce l'aspetteremo. Chiunque si cela dietro tutto ciò, avrà pane per i suoi denti. Sembra questa per il momento l'unica via, a meno che non vogliamo arrischiarci a sequestrare un presunto legionario e ad interrogarlo...."

Detto questo mi faccio da parte e aspetto sia una decisione di Giusto sia la partenza....con calma e impassibilità, quale che delle due venga prima, resto immobile.
03/10/2002 18:28
 
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Piegato in due.. la mano sinistra, libera dalla spada, si tiene la ferita, goccie di sangue iniziano a ricoprirla... lo sguardo e' pero' fisso sull'uomo.. lasciare andare la guardia in quel momento sarebbe fatale... la spada e' abbassata ma pronta a scattare, guarda per un momento gli occhi dell'uomo, poi nota che questo li distoglie per guardare Aracus.. sente i movimenti di Aracus farsi veloce.. c'e' poco da capire.. parte anche lui con una saetta diretta alla spalla dell'uomo, quella con cui tiene la Ex-Luce...
04/10/2002 17:50
 
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Falco

Due singoli occhi...
Il blu si dissolve.
Falco é completamente senza forze, e riesce solamente a guardare i suoi compagni che combattono contro lo straniero dagli occhi blu, che ha in mano la Ex-Lvce e la destreggia con misurata abilità..

[Il tuo corpo é bloccato, e non puoi fare nulla, se non dire poche parole... muoversi é impossibile, per ora!]

Marco e Aracus

I due soldati scattano in avanti, armi dispiegate, per finire con un sol colpo mortale lo straniero.
Sono come due fulmini i colpi che si susseguono: é stata solamente una impressione dei due soldati che lo straniero non sappia maneggiare la Ex-Lvce.. in realtà ne é completamente padrone...
L'uomo dagli occhi blu para con abilità i due colpi di spada, e tiene distanti i due soldati con fendenti e rovesci di grande abilità: poi, improvvisamente, si ferma, pianta la Ex-Lvce nel pavimento e si mette ad urlare...

AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH
E' un urlo disumano, mostruoso, tanto che Marco e Aracus indietreggiano di alcuni passi, sbattendo le palprebe più volte: lo straniero non é più nella stanza.....

Le porte della stanza si aprono e alcuni soldati di Falco entrano nella stessa.. valutano la situazione in un attimo e sono subito di fianco al loro centurio, e lo mettono sul letto, prima che uno di loro, Livio dica:
"Che cosa é successo, Aracus?"
La Ex-Lvce non emette più nessuna luce.
Un segno divino?
Due singoli occhi...

Giusto e Caio

Il soldato della centuria, evidentemente spazientito dalla perdita di tempo di Giusto e Caio, dice:
"Io quello che dovevo dirvi ve l'ho detto, Giusto.. il centurione ha bisogno di aiuto e se voi non volete darglielo, allora ci penserà un sacerdote di Apollo.. sono sicuro che Romeo Detamargus saprà aiutarlo..."
Detto questo il soldato, dopo aver frettolosamente salutato i presenti, se ne va di corsa dalla stanza, facendo spostare, prima che siano travolti, Tousil e Helios.
Le due guardie del corpo di Giusto si guardano stupite del comportamento del soldato, ed Helios dice:
"Padrone, che c'è? Non dovevate cenare questa sera..."
Tousil, mettendosi una mano sulla fronte, tira con l'altro braccio una gomitata al suo compare e dice, in tono supplichevole:
"Salute nobile Gaio Valerio Massimo e scusate Giusto i modi di Helios.. cosa possiamo fare?"
Giusto e Caio si guardano e i servitori, le guardie del corpo guardano loro due.. indecisi su cosa fare o dire..

04/10/2002 19:47
 
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Il nemico e' svanito, e la minaccia sembra essere momentaneamente passata... ma non avevano vinto, Falco era a terra semi incoscente.. rinfodero' la spada, e passo ad una posizione piu' marziale, si volto verso gli uomini entrati in stanza << Siamo stati attaccati, per il momento il pericolo e' svanito, chiamate un medico... e avvisate a Ser Giusto dell'avvenimento >> detto questo si avvicino a Falco per qualche momento... poi si allontano' restando in disparte avrebbe aspettato l'arrivo del medico e si sarebbe fatto curare la ferita all'addome
05/10/2002 00:38
 
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Giusto
"Per Apollo, andiamo! probabilemente quel soldato ha ragione, inceve di stare a cincischiare dovrei dirigermi verso gli alloggi della centuria!" dice Giusto con ritrovato spirito "e se gli dei lo vorranno forse un modo per aiutare Falco si troverà, ora muoviamoci"

Giusto guarda Caio e gli rammenta di tenere gli occhi aperti....

...e subito s'incammina verso l'uscio accompagnato dal suo amico e dai due robusti servitori...

05/10/2002 12:06
 
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Aracus
Rifoderando la spada rispondo a Livio:"siamo stati attaccati, da chi non te lo so dire, ma era sicuramente abile nel combattimento!". Detto questo mi avvicino a Falco e mi inginocchio affianco a lui:"Falco come stai??" dico con tono preoccupato "non ti preoccupare presto il medico sarà qui"...
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