Arcivescovo Ambrosio Luis Monçada, Plenipotenziario e Custode della Fede
(Children of the Night, pagina 27)
Background: Si conosce poco dei primi anni di vita di Monçada; in generale si crede che sia andato a Madrid tramite gli sforzi di ripopolazione di Alfonso VII come prete assegnato alla chiesa centrale della città (una ex moschea).
Monçada era apparentemente un uomo ambizioso, talentuoso e di fede, in accordo ai documenti sparsi del periodo che forniscono dettagli della sua rapida ascesa nella gerarchia ecclesiastica.
Infine guadagnò il rango di arcivescovo, ma fu prevenuto dai politici ad ambire eventualmente al papato; persino con la proliferazione di papi e anti-papi, non c’era posto per un estraneo alla quale agenda mancava il supporto di potenti patroni.
Così Monçada ritrovò se stesso e la sua ambizione relegati in Iberia. La marea della Reconcquista si era voltata irrevocabilmente in favore della Cristianità a questo punto, e servire da pilastro della Chiesa durante una guerra religiosa poteva essere in vero una posizione di vantaggio.
Senza alcuno sbalordimento, Monçada sfruttò appieno la sua posizione. Per la sorpresa di molti comunque, lo fece mentre si manteneva ad uno stretto monacato.
Le cacce, i banchetti prodighi e le corti lascive amati da così tanti ecclesiastici del tempo non erano per Monçada. Piuttosto aveva una fede assoluta, era incrollabile nella sua convinzione e risoluto nell’uso del suo potere per ciò che considerava la causa del Cielo.
Durante un’era dove l’ecclesiastico corrotto divenne un personaggio abituale, Monçada era un’anomalia torreggiante nel panorama ecclesiastico, e un intrigante enigma per certi Lasombra che avevano un legittimo interesse nei confronti della Reconquista.
L’Abbraccio cambiò Monçada meno di quanto si possa supporre. Molti dei suoi compatrioti di sangue erano regolari visitatori del confessionale; altri erano patroni di preti che Monçada conosceva o aveva consacrato lui stesso.
Entro poche settimane, l’arcivescovo era diventato abbastanza ambientato nel suo nuovo status da rinnovare la sua ricerca di potere. Adesso, comunque, cercava il dominio non sulle marionette ma sui marionettisti. Nientemeno che una posizione di supremazia fra i Lasombra avrebbe soddisfatto l’Abbracciato neofita Monçada – ma le sue ragioni per cercare potere non erano cambiate.
Non erano per la gloria di Monçada (quel povero guscio di carne), ma piuttosto per la gloria di Dio.
Chiaramente, l’Abbraccio era stato volontà divina, e attraverso lo strumento della Maledizione di Caino, Monçada aveva tutta l’eternità per attuare l’opera di Dio.
I migliori piani rilassati di topi, uomini e preti a volte cambiano, comunque.
L’influenza di Monçada si espanse rapidamente lungo la società sia mortale che immortale. La rete di confessori reali e di semplici preti di parrocchia aumentò sotto la sua tutela e gli consentì comunicazione e persuasione tali che ben pochi altri Cainiti potevano rivaleggiarci.
Chiese e cattedrali sorsero, e molti trovarono la loro genesi in profondità nel cuore della fortezza di Monçada simile ad un monastero. Così come per la Reconquista, con il peso del sacerdozio portato fermamente a gravare sull’interno “essere politicanti” dei Lasombra, il supporto del clan andò completamente verso il lato Cristiano e gli eventi andarono avanti.
Mentre passavano i secoli, comunque, qualcosa accadde alla fede dell’arcivescovo. Non vacillava mai, ma era diventata qualcosa di oscuro e terribile, un incrollabile credo nella propria dannazione di Monçada e una determinazione a meritare quel fato.
L’arcivescovo crede ancora, con una perfetta fede, nella redenzione e nella Risurrezione. Sa semplicemente, con una rassegnazione costante, che non c’è salvezza per lui o per la sua specie, e dato che Dio ha visto giusto di dannarlo così, è suo dovere guadagnare quella dannazione meglio che possa.
In effetti molti allievi Cainiti stendono lo sviluppo del Sentiero della Notte onestamente ai piedi di Monçada, un tributo a sia la sua fede che alla sua influenza su altri dentro il clan.
Monçada deride meramente questa conclusione, comunque, per le sue proprie ragioni.
La posizione di Monçada nel Sabbat e il suo posto nel clan si sono consolidate, più che espanse, nelle molte notti dal suo Abbraccio.
Lui è l’ancora spirituale per molti dei suoi compagni del clan, e la confessione con l’arcivescovo (per quei Lasombra che rimangono cattolici) è una distinzione desiderata.
La sua influenza su una larga politica sta calando, comunque – alcuni Sabbat mormorano che lui passi troppo tempo su affari spirituali e non abbastanza su quelli temporali, o che frequenti esseri strani e turbati nella sua ricerca a servire la volontà divina.
In notti recenti, Monçada ha essenzialmente confinato se stesso nel suo porto, nelle sue camere protette da dedali di corridoi e sacrari dedicati a santi che traboccano di Vera Fede.
Quando il mondo vuole il consiglio di Monçada, questi viene da lui; lui non ha alcun interesse di lasciare casa sua, e finché non c’è un bisogno urgente per farglielo fare, rimane una ragno in una ragnatela blasfema.
Aspetto: Monçada è immensamente grasso, quasi disgustosamente. Si muove con una grazia e un silenzio notevoli per un uomo della sua taglia, comunque; gli intrusi nel suo labirinto non sentono mai il suo avvicinamento. L’arcivescovo indossa vesti appropriate alla sua condizione, circa del dodicesimo secolo; egli considera tale abbigliamento appropriato, e la proprietà è per lui ancora una grande quantità.
Consigli d'Interpretazione: Tieni a mente la tua posizione e il tuo mandato dal Cielo. La dannazione è tuo diritto di nascita, ma accettandola servi la causa della Grazia. Così, ti sforzi con tutta la tua forza ad adempiere alla missione che Dio ti ha donato. Giochi nella più grande scacchiera delle anime; ti curi meno delle vite di quanto si possa supporre. I Cainiti senza fede ti disturbano, ma in realtà, loro sono solo lontani ostacoli nella via delle tue grandiose opere.
Nonostante le preoccupazioni dei tuoi pronipoti a dei loro amici imberbi, sei ancora tra i manipolatori più cauti che il Sabbat possegga. Poni semplicemente i tuoi talenti da usare leggermente in modo diverso da come farebbero loro, e schiacci quasi impulsivamente tutti i villani rifatti che aizzano la loro volontà contro la tua. Le formiche che importunano un colosso non dovrebbero aspettarsi di meno, dopo tutto.
Clan: Lasombra
Sire: Silvester de Ruiz
Natura: Architetto
Carattere: Giudice
Grenerazione: 6°
Abbraccio: 1153
Età Apparente: 50 Anni
Fisici: Forza 2, Destrezza 3, Costituzione 5.
Sociali: Carisma 6, Persuasione 6, Aspetto 1.
Mentali: Percezione 5, Inteligenza 5, Prontezza 6.
Attitudini: Sesto Senso 4, Rissa 3, Schivare 3, Empatia 5, Espressività 5, Grazia 4, Intimidire 5, Autorità 4, Sotterfugio 5.
Capacità: Manipolazione 1, Galateo 5, Mischia 3, Espressione Artistica 2, Furtività 5, Sopravvivenza2.
Conoscenze: Accademiche (Teologia) 4, Finanza 3, Legge 4, Linguistica (Tutte le lingue e i Dialetti Europei) 7, Medicina 2, Occulto 5, Politica 4.
Discipline: Auspex 4, Dominazione 7, Robustezza 3, Oscurazione 1, Ottenebramento 6, Potenza 5, Ascendente 5.
Backgrounds: Alleati 4, Contatti 5, Gregge 5, Influenza 3, Risorse 5, Seguaci 7, Status Sabbat 4.
Virtù: Convinzione 5, Istinto 4, Coraggio 5.
Moralità: Sentierodel potere e della Voce Interiore 9.
Forza di Volontà: 9.
Pregi/Difetti: Voce Ammaliatrice, Vera Fede 3, Destino Segnato.
Ahriman
[Modificato da Ahriman Il Custode 26/03/2008 02:05]