00 26/09/2006 09:41
Master
Kastar si avvia giu' per la scala. Gli ci vuole qualche secondo ad abituarsi all'oscurita', ma va avanti alla cieca, sperando di non inciampare. Meglio non farsi vedere sperduti e novellini qui sotto. Un lungo corridoio scavato nella pietra un tempo bianca, sui lati alcune porte blaster. Nell'aria, mille rumori.
Il ronzio costante del generatore in stand by per la notte.
Un mercantile che sta finendo di ricaricare l'iperguida.
Il fruscio sommesso proveniente da quadri elettrici aperti e manomessi, sempre a rischio di corto circuito.

* Questo posto ha visto giorni migliori * pensa Kastar alla prima giunzione. Lontano, una luce giallognola illumina la porta della Sala di Controllo Spazioportuale. Un uomo sta dormendo in un cartone proprio li' davanti. Russa rumorosamente e non si accorge dei piccoli topi che gli camminano sulla coperta.
Qui e la, delle deboli fonti di illuminazione, poco meno che sbiadite luci di cortesia sulle porte di ingresso dei vari hangar. La sabbia e' dappertutto. Kastar attraversa il complesso dirigendosi al molo 54. Lungo la strada, altre persone. Barboni, senza tetto, ubriachi, gente che si nasconde. Scuri fagotti umani, buttati per terra lungo le pareti del corridoio. Dodici metri sottoterra, negli Hangar scavati nella pietra, fa quasi fresco.

* Ognuna di queste ombre e' una minaccia. Potrebbero cercare di rapinarmi, o potrebbero stare solo fingendo ed essere qui per sorvegliarmi. Potrebbero essere persino imperiali sotto copertura... *

Nel buio, Kastar rischia di inciampare ad ogni passo. Non osa accendere una luce per paura di destare le figure addormentate.
Passa attraverso un hangar progettato per molti piccoli veicoli e si ritrova in un ampio corridoio. Dopo un po', ad una intersezione, il ronzio dei generatori si fa piu' forte. Si vede anche la porta dell'infermeria, col droide che la gestisce. Una porta di plastica sfondata in piu' punti, con davanti poche sedie sporche e un aria fatiscente. Un uomo sta seduto per terra, evidentemente in stato di shock. Porta avanti un dialogo impossbile col droide, chiedendo anfetamine.
Finalmente Kastar oltrepassa l'officina e la rimessa dei veicoli di servizio e davanti a lui c'e' la porta con il numero 54. Il corridoio sembra sgombro. Anche l'hangar, un pozzo circolare profondo 20 metri e del diametro di 60, e' vuoto, a parte per pochi macchinari di servizio sparpagliati qui e la. Kastar, per completare la sua perlustrazione, torna indietrio e fa il giro opposto. Anche dall'altra parte, dove si trova la cafeteria, sembra tutto deserto. Il corridoio e' illuminato dall'intensa luce bianca dei distributori automatici di bevande e snack. Ci sono molte ombre e intere sezioni immerse nell'oscurita'.

* Tra poco sara' ora di incontrare Lamiyya *

[Modificato da Ossian77 26/09/2006 11.53]