00 20/01/2005 14:30
Faust di guarda, silenzioso, rapito dalle tue parole, mentre é lì seduto sul suo "trono", come tu stesso l'hai definito: il suo sguardo é perso ad osservare la vallata sottostante, e con essa l'unica strada che i soldati di Krov possono attraversare per arrivare fino a voi.
"Bjorn, dici così perché tu non sei vissuto abbastanza nel nostro regno. Il re era una brava persona, così diceva mia nonna, quando era ancora viva e tuttosommato ce la passavamo bene.. senza bisogno di mercenari come te, pronti a vendersi al primo per combattere."
Il suo sguardo si rivolge a te e dice, in tono supplichevole:
"Scusa, non volevo.. é solo che tu dici di attaccare, di procurarsi armi.. ma é quello che Marcus cerca di fare e lo sai benissimo.. sono due anni che siamo rintanati in queste montagne.. e chi é riuscito ad arrivare nelle città parla di coprifuoco la notte, pattuglie per le strade e la gente alla fame."
Smette per un istante di parlare, mentre il vento gelido parla per lui, e l'ultima luce del giorno se ne va:
"A te non interessa nulla delle persone del mio popolo, vero? Quello che vuoi é solo combattere, impugnare qualche arma più grossa, vero?"