00 27/01/2004 18:56
Sì, l'allineamento serve ma non è strettamente indispensabile; o meglio non è strettamente indispensabile seguirlo alla lettera.
Meglio ancora non può essere il master a decidere come si deve interpretare un allineamento, dato che quest'ultimo è una persona come tutte le altre e non è depositario di alcuna verità ultraterrena...come del resto non lo è NESSUNO, PG compreso.
Però l'ultima parola deve essere lasciata necessariamente a quest'ultimo poichè è egli stesso che gioca il personaggio e quindi l'allineamento.

In conclusione l'allineamento serve, è giusta la coerenza con questo ma non possono essere messi da parte l'intelligenza e lo spessore umano del PG nel giocarlo.
Spessore che investe ovviamente anche il codice di condotta del paladino (su cui ho amplissimamente trattato prima).
Se così non si facesse, ci si ridurrebbe a giocare degli stereotipi, delle "parti", assegnate dal regista-master (come mi è successo..consultate "Critiche ed esperienze su D&D 3ed).

Questa è come la vedo io. Che ne dite?