00 04/11/2007 12:30
Trovo l'intervento di leilond un pò "cerchiobottista".
Ovvio che ognuno gioca come vuole, dove vuole, col budget che vuole...non lo scopriamo certamente oggi.
Altrettanto ovvio che la Wizards sia un'azienda che opera su un certo tipo di mercato e miri a fare profitto...nemmeno questo lo scopriamo oggi.

Quello che probabilmente si tentava di mettere in luce era una certa tendenza dell'azienda a produrre materiale su D&D a scapito della qualità e della buona fede degli utenti.
Ovvio che le sia consentito e sia altrettanto consentito all'utente finale di snobbare i suoi prodotti, ma non sempre l'utente finale ha a disposizione l'informazione perfetta ed esatta sulla reale qualità del prodotto (uno dei cardini di un certo tipo di economia... ma lasciamo perdere).
A leggere il sito della Wizards ai tempi della 3.5 sembrava che tu non potessi mai più giocare se non correvi a comprarti la nuova edizione. Se a questo aggiungi una certa "spocchia" abbastanza comune ai giorni nostri di chi ha l'ultimo modello, il gioco è fatto. E molti utenti non se ne sono resi nemmeno conto.

Ora, dopo l'esperienza deludente della 3.5 (non parlo certo delle vendite, che fatico a pensare siano andate male) è comprensibile una certa diffidenza da parte delle community di appassionati verso il nuovo prodotto in uscita.
Anche perchè Prima e Seconda Edizione coprirono, grosso modo, un buon ventennio, mentre negli ultimi 8 anni stiamo assistendo all'uscita di ben TRE edizioni: 3, 3.5 e 4!! Da pensare c'è.

Entrare nel merito delle modifiche sin da ora, quando le informazioni sono solo quelle fatte filtrare - volontariamente - della Wizards e tradotte da qualche blog, mi sembra sciocco; tuttavia qualche considerazione penso comunque di farla, in particolare per quel che riguarda l'integrazione informatica che parrebbe essere il centro del nuovo sistema.
Prima di tutto non tutti hanno un portatile e una connessione internet sul luogo di gioco, e una decisa sterzata verso l'informatica potrebbe creare problemi a costoro; in secondo luogo sento puzza di autenticazione stile Microsoft da mezzo miglio, con tutti i problemi annessi e connessi.
Questo, se a molti può non dare fastidio, potrebbe creare circoli viziosi (virtuosi per WotC) che porterebbero molti utenti a spendere più di quanto vorrebbero - e senza accorgersene - per giocare di ruolo. Esattamente come accade nel mercato informatico.

In effetti le analogie degli ultimi D&D con il mercato del software sono di tutta evidenza: edizioni che fungono da service pack, aggiornamenti continui su internet, caterva di moduli addizionali, etc. I problemi, probabilmente, saranno gli stessi.
L'edizione 3.5 è illuminante, e dall'esperienza personale ho imparato che si è trattato di una presa in giro bella e buona, come tra l'altro in molti già pronosticammo. La paura che anche la 4 sia la stessa cosa è, penso, se non fondata almeno legittima. [SM=x77423]

Sul budget: fino a non molto tempo fa su d20.it, era disponibile la versione gratuita ed in italiano dell'SRD 3.0; volendo tirarla proprio al ribasso non c'era nemmeno bisogno dei manuali (altro che 3.5...). Ovvio che con un discorso del genere non si va lontano. [SM=x77417]