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Re:

Scritto da: M.A.X.76 05/02/2007 11.47

Per quanto rigurda il punto 1, la lentezza della crezione del PG, a mio giudizio, non è tanto una questione di regole (diper sè non snelle), il punto è che la grande varieta di classi, razze e quant'altro, gestite con una serie limitazioni e vantaggi che si intrecciano tra loro (almeno nel AD&D era così)mette il giocatore davanti ad una tale possibilità di scelta che francamente diventa difficile decidere in poco tempo, a meno che non si abbia già un idea molto precisa.

Il punto 2, l'inserimento dei nuovi PG in gruppi avanzati, si riferisce alla gestione di campagne in cui i PG hanno livelli molto diversi tra loro, credo sia oggettivamente un problema.

Per quanto rigurda il punto 3, premesso che il 3.5 non l'ho mai giocato, il sistema degli avanzamenti è molto lento, personalmente non ho mai giocato hai livelli più alti, ci voglio anni di sessioni con lo STESSO PG per giocare un 36esimo, sarà anche velocissimo!.



Faccio una breve replica e poi rispondo alla tua domanda dando la mia opinione. [SM=x77423]

1) In AD&D era forse anche più facile, con le razze che avevano le classi bloccate. In Terza, comunque, le classi non sono tantissime, e possono ricondursi a grandi gruppi:
combattenti puri: barbaro - guerriero
combattenti con magia: ranger - paladino
maghi: mago - stregone (di fatto praticamente identici)
curatori: chierico - druido (il secondo è una specifica del primo)
vari: ladro - bardo
speciale: monaco
A me sembrano le classi classiche di un pò tutti i GdR fantasy...idem per le razze, che alla fine si riducono quasi sempre a nano, elfo e umano.

2) Continuo a non afferrare il nocciolo della questione, evidentemente. :)

3) Posso portarti la mia esperienza: in un anno scarso di mastering, ho portato un paladino dal 1° al 20° livello. Gli epici penso anch'io siano un puro esercizio di stile, anche se ricordo delle campagne lunghissime raccontate da qualche utente (Rincewind, se non ricordo male). E ti dirò di più: dopo il 12° non è nemmeno bello giocare, nè per i giocatori nè per il master. Per i primi le cose diventano troppo banali e scontate, il secondo deve scervellarsi per trovare delle difficoltà adeguate al livello di potere dei suoi PG (i mostri sono sorprendetemente pochi, oltre un certo livello).

Circa il "nocciolo" della questione, credo che si vadano a toccare degli argomenti esterni al GdR, per finire nelle logiche di mercato. Come dicevo prima, è questione di pubblicità...D&D ce l'ha, e gli altri sistemi la sfruttano.

Io penso sia un doppio errore:
- da una parte, l'utente medio di D&D è un arcader, e difficilmente giocherà a Chtulhu, anche se è in d20; magari comprerà il manuale per curiosità, andando a rimpinguare le casse della WotC; ma sul lungo periodo, non lo troverà un gioco interessante e non comprerà alcuna espansione;
- dall'altra, rischiano di perdere "nicchie" di mercato che, nella mia dubbiosissima opinione, sono sempre il motore dei cambiamenti. Prima o poi la gente si stuferà, se già non lo sta facendo, e cambierà sistema, come successe al d6 system.

Gli "imperi", prima o poi crollano, proprio perchè cercano di arraffare tutto. Se invece lasciassero le cose libere di evolversi spontaneamente, limitandosi ad incassare i soldi (controllando le società, invece di assorbirle), forse le cose andrebbero meglio.

Tuttavia, non si può negare che D&D-d20 sia una vacca grassa, e che la WotC stia cercando di spremerla finchè campa; basti vedere la schifezza della 3.5 (fra un pò ci propineranno pure i service pack....) e la mole di manuali pubblicata attorno a D&D.

Se questo influenza il gioco di ruolo? Si e no. Da una parte lo massifica, lo snaturalizza, lo appiattisce; dall'altra crea movimenti di reazione (GURPS) che invece danno fondo alle filosofie esattamente opposte...che comunque soddisfano certe nicchie di mercato.
Mi rendo conto di aver risposto a metà, però difficilmente riuscirei a dire altro, senza scendere nelle logiche di mercato che esorbitano completamente dalle mie competenze. [SM=x77410]