00 09/06/2005 19:59
Hans

Mi accosto a Faust e gli sussurro:

"Basta guardarti in faccia per capire cosa vuoi fare... ascoltami. Non farlo. E' una china molto difficile da risalire. Guarda me... so di cosa parlo. E se proprio vuoi farlo, non farlo da scemo: non farlo da solo."

Mi rivedo come in uno specchio. Mi pare di sentirlo pur'io quel gusto metallico in bocca, la lingua che diventa bollente contro i denti che sembran di ghiaccio... e il caldo, il caldo che sale dalla pancia come se nascesse un sole dentro.

Non questo ragazzo... non lui.

Lui deve poter dimenticare.


A voce più alta, così da farmi udire da tutti i compagni, dò il mio assenso alle parole di Faust e Bijorn.

"Temo che se son qui sia per lo stesso motivo nostro. Aspettiamo di incontrare gli altri. Aspettiamo che si accampino, che si sentano sicuri colle loro guardie... se siamo fortunati non ci scontreremo."


Ho tutte le intenzioni di tenere ben sott'occhio il giovane, per evitare che faccia azioni impudenti - e che metta a rischio per esse la vita di tutti.