00 14/12/2004 19:40
Pure io dopo aver fatto il DM per 5 anni ho deciso di staccare la spina. Primo, ora lavoro (... bei tempi l'università...); secondo una sera mentre masterizzavo ho avuto la sensazione di essere senza idee e di non aver più quella valanga di idee che mi avevano permesso di sfornare senza sosta avventure sempre più lunghe e complesse.
Risultato? Il gruppo si è sfasciato. Niente di grave, sia ben chiaro, ma per tutta l'estate non si più giocato.
Almeno ci siamo letti le regole della 3a edizione e ora siamo ripartiti con un altro DM.
In teoria la decisione unanime è quella di alternarci alla guida del gruppo, come alcuni di voi ipotizzano.
La cosa in sè non è nemmeno male: significa che tutti conosceremmo meglio le regole, che tutti siamo più coinvolti.

Ma per me fare il DM non è così facile. Non basta prendersi il Manuale del DM, il Mostruario e leggere l'avventura... fare il DM significa coinvolgere i giocatori in un mondo inventato, fatto di descrizioni, di imitazioni di voci strane, di colpi di scena... insomma, fare il DM non è una cosa per tutti! Occorre tanto tempo da dedicare a casa per preparare le vicende del gruppo, dei singoli PG, prevedere cosa faranno; e poi leggersi tante regolette che i PG non ricordano; infine bisogna saper far divertire il gruppo.
E questa è la cosa più difficile. Far divertire significa, ad esempio, che è il DM a stabilire quando ci deve essere assoluto silenzio, quando si ride, quando si deve alzare il ritmo dell'avventura, quando occorre grande attenzione. Infine il DM DEVE essere odiato! Solo così il gruppo si diverte.

Tutto questo per dire che se un gruppo si sfascia, è il DM a doversi fare il primo esame di coscienza. LUI HA FALLITO. Si tratta di vedere ora come porre rimedio perchè in futuro non si fallisca ancora:
1) il DM preparava male le serate e il gruppo sbadiglia, si annoia o si sente un burattino in mano al DM?
2) il gruppo odia il PP e preferisce più gdr? O viceversa?
3) avventure troppo complesse?
4) un giocatore partecipa in modo eccessivo escludendo gli altri?

Un fallimento non deve essere visto come una cosa negativa: capita, ora però bisogna vedere come correggersi per il futuro.

Nico