00 24/01/2005 20:33
Il problema di quanto suggerito (lasciare ai PG la gestione del proprio Background) sono i conflitti che quasi automaticamente si generano nella storia. Ti elenco subito i difetti:

1 - Lasciar fare una sessione di introduzione ad un PG non solo può scombinare le cose, ma creare (per chi deve rientare) un terribile squilibrio. Un gruppo di "duri", guidato da uno stregone che ha raggiunto un alto livello dopo anni di campagna (facendo solo un esempio) non gioirà a vedere le loro azioni distolte, anche per una sola sessione, da il novellino rientrato a sostituire l'ultimo morto e che, ovviamente, davanti al gruppo degli "anziani" sarà presentato in maniera probabilmente plateale e/o supereroica. In pratica: almeno da me i nuovi un pò di gavetta se la fanno sempre. Ed è anche giusto, se il mio personaggio campa da 2 anni di gioco non mi va che un tizio fresco di tiro di dadi venga a fare lo spavaldo...

2 - Io chiedo sempre ai personaggi la loro storia (background), da scrivere liberamente. Ovviamente non tutti i giocatori sono così solleciti e spesso me la "raccontano" costringendo poi me a livellarla. Accettare del tutto una storia può però dare problemi, perché il personaggio verrà quasi automaticamente presentato come un figo senza fine e perché magari mette in mezzo troppe variabili (magari questo viene descritto come affiliato a 15 sette e con altri 8 fratelli avventurieri sparsi per il mondo) che il master non può e/o non vuole seguire. Quindi un controllo deve esserci sempre, ma io preferisco creare delle sub-plot legate al background dei personaggi (cosa che faccio regolarmente) inventandole io sulle loro idee. Spesso dai background di alcuni personaggi sono nate storie che si sono trasferite poi nella direttrice primaria di tutta la campagna (fu il caso di un mio spadaccino che trascinò tutto il gruppo alla ricerca di suo fratello, corrottosi molto tempo prima come indicato nel mio background).