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Armi di offesa
Arma di offesa, tenuta in somma considerazione dagli egiziani, è il grande arco ad una sola curvatura, esso è in dotazione agli arcieri, che sono, insieme con i conducenti di carri, anch'essi d'altronde arcieri, l'élite delle forze combattenti dell'armata. La predominanza degli arcieri sulla fanteria, quest'ultima armata sempre alla leggera con scudo, scarsamente resistente, e lancia di non pregevole fattura, è comune a tutta l'area dei popoli semitici ed è spiegabile con il tipo di guerra che si conduce nelle grandi e desertiche pianure afro-asiatiche.

Gli arcieri egiziani per i loro archi, nei primi tempi, si servono di frecce di giunco con punta di pietra o di osso. Tale pratica non verrà mai del tutto abbandonata perché, in un paese povero di materie prime qual'è l'Egitto, è uno spreco economico enorme usare, per la punta delle frecce, il bronzo o il ferro.

Altra arma d'offesa è la lancia con asta di legno non molto lunga, circa m. 1,60, e con punta e manicotto di bronzo, che più tardi sarà sostituito dal ferro. Infine abbiamo, per gli ufficiali, la spada ricurva atta a colpire di taglio, questa, chiamata "khopesch", sembra caratteristica dell'armamento egiziano, ma in realtà è assai diffusa anche nell'area semitica; come è confermato dalla stessa Bibbia, che usa sempre letteralmente la frase "colpire di taglio" e quando descrive una spada a due tagli, atta a colpire di punta, la menzione come una rarità.

Anche la doppia ascia è un'arma abbastanza diffusa tra gli ufficiali dell'esercito egiziano. Dalle pitture murali della tomba di Nakht (circa 1400 a. C.) si rileva l'uso, come arma di offesa, del boomerang. L'armata disponeva inoltre di un corpo di frombolieri.