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Marco Bellero
''Che strana sensazione avere a che fare con me stesso. Era meno difficile trovarsi a contemplare quella enorme massa di malvagità al centro dell'Universo'', penso osservando la figura prostrata ai miei piedi, in preda ai suoi ricordi ed alle sue sofferenze.
Che poi sono anche le MIE.

Mi dirigo verso il mio sosia con fare amichevole, e prendo dalle sue mani la torcia esattamente come mi aveva richiesto.
"Alzati, Pretoriano Marco Bellero!" gli intimo con tono deciso. "Cosa direbbe la tua... la NOSTRA Clarissa se ti vedesse strisciare a terra come un verme? Tu eri un esempio per lei, un modello di coraggio e orgoglio da seguire, ed adesso te ne stai rannicchiato al suolo a piangere come un plebeo qualsiasi?"

"No. Non sarà questo il nostro destino. Noi ce ne andremo da qui. Falco, Giusto ed Astrifone ci stanno aspettando... da qualche parte. E prima che la mia carcassa biancheggi e vada ad ingrassare i vermi voglio trapassare con questa spada quel dannato traditore di Detamargus."

"Tu stesso sai e senti quante cose ci rimangono ancora da fare, e ti lasci andare in preda allo sconforto ed alle lacrime? Ci sarà un tempo anche per quelle, se vorrai... per conto mio, io ormai le ho esaurite. E da tempo."

"Alzati dunque, ed andiamo incontro al nostro fato. Qualunque esso sia". Detto questo gli porgo la mia mano.

Mentre lo incoraggio ad alzarsi, torno a pensare fra me e me ''Strano. Eppure fino a pochi giorni fa anche io avrei reagito così se mi avessero brutalmente chiesto di mia sorella. Questa cerca mi ha dunque svuotato di ogni sentimento umano? Meglio così, almeno non avrò remore nell'attuare quello che ho in mente di fare... eppure, quanto vorrei rivedere per un'ultima volta la mia Clarissa...''



"Ha mille nomi, mille aspetti, ma è sempre lo stesso e tende al medesimo fine"

[Modificato da raiden il redentore 02/03/2004 11.24]