FALCO
Il rumore cadenzato dei passi di marcia, le grida della battaglia, il colore rosso del sangue dei nemici...
Visioni di scontri e urla di vittoria si susseguono nella mente di Falco, impalpabili emozioni si alternano nel suo cuore.
Dapprima timide, poi sempre più forti...
Il cuore batte in modo frenetico, pulsando la vitale linfa nelle sue vene.
Falco si ritrova nel mezzo della battaglia.
Schiva un fendente, para un affondo e brandisce Ex-Lvce verso la gola dell'avversario che nulla può contro il suo impeto.
Sprizzi di sangue gli umettano le labbra e il sapore del sangue lo inebria, lo rende cieco... Solo con la sua follia omicida.
[...]
Apro gli occhi.
Tutto è rosso, tutto è svanito... Muovo qualche passo in una direzione casuale, perso nelle nebbie dell'oblio, ma inciampo.
Riapro gli occhi.
Ora tutto è limpido, chiaro e... macabro.
Ai miei piedi giacciono decine di corpi orrendamente mutilati, gemiti si odono in lontananza e sguardi persi nel vuoto invocano la morte.
Mi guardo attorno e vedo solo sangue... E morte.
I corpi degli amici riversi su quelli dei nemici, abbracciati in una macabra danza nell'estremo tentativo di riemergere dall'abisso senza fine della morte.
Poi vedo un volto distinguersi tra i corpi, un volto conosciuto, un volto un tempo amico...
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!
Un urlo mi nasce dentro, esplode e si riversa con tutto il mio odio sul campo di battaglia.
Il corpo di Aracus giace a pochi metri di distanza da me, riverso al suolo con ancora la spada stretta tra le dita rigide e fredde...
Sento qualcosa bruciarmi sul volto, rigarmi le guance scendendo verso la gola.
Lacrime... Lacrime amare per la perdita di un amico, di un fratello.
Non so per quanto piango, non mi interessa di nulla. Sono solo con il mio dolore che nemmeno il cielo ormai potrebbe contenere...
Mi alzo in preda al dolore. Non è giusto, non è vero!
Non puoi essere morto!
Perchè? PERCHE'?!?
Lentamente si fa largo dentro di me la consapevolezza di essere il responsabile della sua morte.
Sono stato io a condurlo in questa spirale di morte e distruzione. Sono stato io la lama invisibile che ha tranciato il filo della sua esistenza...
Le lacrime continuano a sgorgare senza fine...
Gli occhi mi bruciano, la vista è appannata e il respiro difficile.
Corro... Fuggo da tutto questo, fuggo da me stesso.
Inciampo nuovamente, ma mi rialzo e di nuovo cado al suolo.
Mi rotolo a terra in preda alla disperazione finchè tutto non diventa buio...
[..]
Apro gli occhi...
Gli astri sopra di noi formano sconosciute costellazioni, un meraviglioso dipinto che non ci è dato comprendere.
Fisso Astrifone dritto negli occhi.
"Astrifone, siamo giunti qui e compiremo quanto è da compiere.
Ho perso tutto, mi resta solo l'odio a farmi compagnia..."
"Hai la mia spada, la mia vita. Dimmi cosa devo fare..."
[Modificato da lark 03/02/2004 18.28]