00 02/04/2003 09:43
Ammetto di essere partito da un presupposto preciso, che però non vi ho comunicato ([SM=x77400]): l'idea di "cambiare la storia" del libro mi sarebbe utile soprattutto per introdurre 3 nuovi giocatori (3 persone specifiche, non 3 a caso) al gioco di ruolo.
Se ambientassi le avventure in un'altra era (cosa d'altro canto possibile), li deluderei un po'.

Questa gente vuole partecipare alla storia del libro, non vedersela con invasioni, carestie, e compagnia brutta! Sinceramente, non credo che accetterebbero di giocare a qualcosa non direttamente connessa alla distruzione dell'anello. Non è che siano scemi o cos'altro: è solo che, essendo assolutamente novizi, hanno bisogno di qualcosa di facile visualizzazione. Inoltre nessuno di loro sa nulla di (tanto per fare un nome) Angmar, e non credo sarebbero disposti a fare dei "compiti a casa" per saperne di più prima di giocare.

Dopo le prime partite, magari, saranno loro a chiedermi qualcosa di diverso, per continuare.

Si protebbe mandarli in missione con un falso anello, ma a che scopo? La storia un po' la conoscono, e quindi saprebbero che il loro anello è falso. Forse non accetterebbero di fare da bersagli mobili!

Detto questo, lasciatemi aggiungere due cose.

Innanzitutto, per chi ha detto che, cambiando la storia si "snaturalizza" il signore degli anelli: secondo me non è affatto vero. Alla fine, quella di Tolkien, è la storia del bene che trionfa contro il male, a patto di rimanere fedele a se stesso. Boromir, ad esempio, che voleva utilizzare l'anello "a fin di bene", crea un sacco di problemi, e muore (seppur compiendo un'azione eroica che lo riscatta).
Ad un altro livello, il libro potrebbe essere letto come la saga degli umili: un misero piccolo hobbit ed il suo giardiniere riescono dove maghi, guerrieri, re e demoni hanno fallito.
Io credo che sia soprattutto per questo secondo livello di lettura che Il signore degli anelli è una favola senza tempo, che continua ad affascinare grandi e bambini. Dragonlance (per esempio) non è allo stesso livello. Magari è una saga ben scritta (può piacere o no, non discuto), ma non è affatto comparabile con le storie di Tolkien, in quanto a poesia.

Poi: Per quanto io sono certo che si possa giocare nella terra di mezzo così com'è, devo anche ammettere che, come giustamente ha fatto notare Alonzo, essa è un'ambientazione chiusa. Anche se io gioco nella Prima Era, tutti i giocatori che hanno letto Tolkien sapranno che la Storia dell'ambientazione andrà un un certo modo. Cambiare la storia (magari in piccoli dettagli) servirebbe a tenere tutti più eccitati e contenti.
Sapere di poter cambiare il mondo, anche in minima parte, è un grosso incentivo ad essere determinati e a seguire le regole che ognuno decide di darsi. E questo non solo nei giochi di ruolo, ma anche nella vita!