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Racconti cooperativi: Un giorno come tanti altri

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    Gornova
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    Sciamano
    00 19/12/2002 20:56
    Un giorno come tanti altri

    Mi muovo nel letto, insaziabile come sempre.
    Voglio più tempo per i miei sogni, ma la mattina è pronta a rubare il miglior momento della mia vita: quando dormo e sono finalmente libero. Sogno di essere un eroe di un mondo dimenticato, che salva la sua gente dal male, che in quel mondo si vede, è presente, vivo, non striscia negli angoli bui come nel mio mondo, non è dentro ogni essere umano.
    Solo fantasie.
    La sveglia suona, spezza il silenzio innaturale nella mia mente, mi sveglia, mi fa saltare sul letto.
    Tanto, vivo da solo, non rischio di svegliare nessuno. Bella consolazione la solitudine, no?
    Le 7.30. Cerco di alzarmi dal letto, ma cado come un sacco di patate e inizio a emettere una serie di parole ad alto volume, che svegliano quella specie di peste che è il mio gatto, Gar.
    Il piccolo parassita si getta nella mia camera come un fulmine, valuta un attimo la situazione e capisce che non è il caso di cercare ancora un po’ di cibo. Quanto piace mangiare a quel gatto?
    Da quando è nato non fa altro che fare quello, oltre ovviamente a dormire.
    Mangiare, dormire e quando capita fare la corte alle gatte del quartiere: alle volte vorrei essere un gatto, indipendente, sadico, veloce, intelligente, attento e dotato di sensi superiori. Dovrei mangiare qualche topo, dormire dove capita se sono senza padrone, ma i vantaggi superano gli svantaggi, no?
    Un gatto, ma non un siamese come Gar, no.. magari un gatto agile e veloce come quelli con il pelo corto: chissà che cosa si prova a vedere da quegli occhi inumani che si ritrova Gar?
    Dannazione, eccolo di nuovo che fa le fusa.. furbo com’è non si è lasciato scappare l’occasione, mentre ero fermo li a fantasticare. Alzo gli occhi al cielo e lo sollevo lo guardo negli occhi e gli dico che è un furbacchione.
    Vado in cucina, faccio un po’ di luce con la vecchia lampadina sul soffitto, e realizzo che anche lei mi ha lasciato per un mondo migliore. Pazienza, ne comprerò un'altra!
    Verso un po’ di croccantini per Gar, mentre la Tv inizia a vomitare, dopo mille pubblicità, la sua solita sfilza di notizie una peggio dell’altra.
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    MyZaEl
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    00 20/12/2002 13:00
    Vado in bagno rifugiandomi nella doccia , una delle poche cose piacevoli della giornata. L'acqua calda scorre sul mio corpo, distendendo e rilassando i muscoli ancora irrigiditi da un sonno agitato e sconnesso. La mia mente ancora per un poco divaga, a metà fra realtà e sogni. Appoggio la testa sulle mattonelle, verde scuro a quadrettini. Cazzo come lo odio quel colore...
    Pigramente mi lavo, con lentezza e svogliatamente, passandomi la spugna sul viso più volte, quasi a cancellare la mia faccia. Fantastico su come sarebbe divertente disegnare ogni giorno una faccia nuova, come nei cartoni animati. Ma purtroppo è tempo di muoversi, devo sbrigarmi o farò tardi...
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    Gornova
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    00 21/12/2002 11:14
    Esco di casa come un fulmine, attraverso il sottopassaggio pieno di graffiti, uomini che non hanno più speranza e ripenso alle mattonelle verde scuro a quadrettini. Questo sottopassaggio, sporco com'è, ha lo stesso colore. Non mi accorgo di chi sto per travolgere finché non finisco con la faccia in mezzo ad una pozzanghera di quella che una volta era acqua.
    Subito non riesco a capire chi ho travolto, finché un raggio di sole riesce ad entrare di nascosto nel sottopassaggio...
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    TheKeeper
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    00 25/12/2002 12:07
    E' un uomo, vestito bene: giacca e cravatta e una 24 ore.
    Il suo sguardo di disprezzo m'inchioda; lo osservo mentre se ne va per la sua strada e sale le scale del sottopasaggio.
    Guardo i miei vestiti... ho 25 anni, ma è come se fossi già vecchio, non ho ambizioni, ne sogni, non credo in niente e non spero in niente, la mia vita è vuota; lavoro e campo con la mia misera paga, lavoro e cerco di tirare avanti, ma dentro sono già morto.
    In cosa dovrebbe credere uno che fin dall'inizio è stato un perdente, non ho mai avuto chance, fin da piccolo conoscevo il mio futuro.
    La mia vita è come una lampadina che non si è mai accesa, vivo nel buio e probabilmente morirò nel buio. Forse questo è il destino di molte persone in questa dannata metropoli, ma il pensiero non mi conforta... odio la mia vita, mi fa schifo.
    Senza sapere il perchè ritorno sui miei passi e risalgo le scale.
    Lo vedo, ha appena girato quell'angolo... sono mosso da un impulso rosso, il sangue mi martella nelle orecchie.
    Di corsa attraverso la strada e mi butto nel vicolo, l'uomo è a pochi metri da a me, sta parlando al cellulare... in giro non c'è nessuno...



    -TheKeeper, creatore di Barbarian-

    [Modificato da TheKeeper 25/12/2002 12.10]

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    Gornova
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    Sciamano
    00 10/01/2003 10:29
    Mi guardo attorno ancora una volta.
    Non c'è nessuno. Bene.
    Il sangue inizia a martellarmi a mille nella testa, mentre pregusto quello che sto per fare. Mi avvicino da dietro, come un predatore, e fiuto la mia preda, poi lentamente il cuore inizia a rallentare.
    Sento che sta urlando parole dentro quel pezzo di plastica che tiene in mano, parole che feriscono, che fanno del male..
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    Max Power
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    00 12/01/2003 14:38
    Mi fermo nascondendomi dietro un cassonetto. Preso da un'irrefrenabile curiosità mi fermo ad ascoltare la sua conversazione fatta di parole che sembravano sputate fuori con disprezzo ed astio fuori dal comune: "Come è possibile?... No, no... Zitto! Non voglio sentire le tue scuse, stupida larva umana! Per domani sera voglio che sia tutto pronto per la Sua venuta! Avete preso il Recipiente?... Si, si.. non ti ho chiesto come l'avete preso! Come sta? Bene. Mi raccomando più sarà terrorizzato più sarà utile ai nostri scopi!". Ha attaccato. Le sue strane parole mi ronzano in testa, di cosa ha parlato? Mentre ci rimurgino egli inizia di nuovo a camminare inoltrandosi nella grigia città, non devo perderlo di vista!
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    pkrcel
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    00 13/01/2003 10:10
    Come se niente fosse, il tizio in gicca e cravatta ritorna nella strada principale, nuovamente calmo e sorridente.

    "Ecco una cosa che io non sarò mai in grado di fare..mascherare le mie emozioni. Forse è per queso che mi ritrovo a seguire un perfetto sconosciuto quando dovrei essere ovunque...ovunque ma non qui adesso"

    Il simpaticone col cellulare sembra non accorgersi di me e continua per un buon quarto 'ora prima di fermarsi davanti ad una vetrina.

    Un'insegna al neon recita "N.Y. Bar", ora però è spenta.

    Il locale è gremito di persone, le voci si incrociano, si accavallano combattono tra di loro in una miriade di commenti sul tempo, il lavoro, le donne, gli uomini, il senso della vita...no beh, di questo non potrei essere sicuro, ma chi può dire che nessuno ci stia veramente pensando davanti al suo caffe'?

    "Lui" stava cercando qualcuno, e l'ha trovato. Lei è lì a fare colazione, un bicchiere di succo d'arancia ed una pastafrolla;
    E' bella, anche a quest'ora del mattino, l'ora che per me è la più odiosa.

    Di certo lei non la pensa così, ed accoglie l'uomo con un bel sorriso ed un bacio.
    I miei occhi per un attimo non vedono che lei....

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    MyZaEl
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    00 14/01/2003 16:03
    A fatica riesco a trovare un posto. Dopo poco arriva una cameriera :"Cosa posso portarle?".
    *Mmmh incominciamo bene, neanche buongiorno*. "Ehm, un bicchiere d'acqua, grazie". La cameriera mi guarda, si gira e se ne và. Mi sento ferito da quello sguardo sprezzante, come se mi avesse dato del pezzente. Ma ci sono abituato, e dopo un pò riprendo a guardare la ragazza che stà amabilmente chiaccherando con l'uomo ben vestito.

    Sarà perchè è molto bella, sarà perchè la mia immaginazione è in pieno fermento, non mi accorgo che lei se nè accorta. Dopo un pò si china verso l'orecchio dell'uomo e gli dice qualcosa. *Cazzo! bella figura che hai fatto!*

    L'uomo si alza con un sorriso, e viene verso di me. In quei pochi istanti, il terrore mi inchioda alla sedia, il mio cervello è come una pappetta per bambini, ho le gambe molli, il cuore batte all'impazzata.

    * E mhò che gli dico?*........
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    Max Power
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    00 14/01/2003 16:49
    "Scusi signore. Ha da accendere?" dice l'uomo che ora noto mi si è avvicinato con una sigaretta in mano. Mi ha chiesto da accendere... A questa richiesta il mio cuore rallenta. Che stupido che sono stato.. Alle volte le cose più ovvie sono anche quello che meno ci sia asp.. "Signore ha da accendere?" ripetè l'uomo. "Uh.. Si si.. mi scusi. Un attimo che cerco l'accendino..". Accendo la sigaretta. L'uomo tira una boccata , "Grazie" dice in maniera atona tornando al suo posto...

    Ora che ci penso è da ieri che non ne fumo una. Questa faccenda mi ha preso. Di nuovo la fiamma accende una sigaretta, questa volta la mia. Torno alla coppia. L'atmosfera sembra si sia riscaldata.

    Riesco a sentire chiramente le lamentele della ragazza: "ma come non ci sei domani sera?", "te lo avevo detto", "sei sempre il solito"... Ad un cero punto lei si alza e fugge via...
    L'uomo seduta la tavolo dapprima simula dispiacere ma una volta uscita la ragazza leggo nel suo volto un certo.. divertimento. Quest'uomo non mi piace proprio.

    "Signore!". Di nuovo il cuore a mille! "Signore.. ecco quello che aveva ordinato!". A stento ringrazio.. Devo avere i nervi a pezzi.. "e si lavi la faccia!". Già la pozzanghera di prima...

    "...ogni atto di autorità di uomo a uomo che non derivi dall'assoluta necessità è tirannico..."

    [Modificato da Max Power 14/01/2003 16.51]

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    Gornova
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    Sciamano
    00 14/01/2003 17:00
    Il mio sguardo fugge quello della cameriera mentre pago quello che le mie verdi tasche riescono a darmi.
    Che cosa ci faccio qui? Non lo so. L'uomo che mi ha chiesto una sigaretta esce e anche io faccio lo stesso, ma vado nella direzione opposta: se voglio mangiare non devo forse lavorare?
    Passo davanti alla solita banca, davanti alla quale passo ogni giorno, ogni stramaledetto giorno: la sigaretta é finita e sono all'ingresso della compagnia per cui lavoro.
    Ricomincia a piovere, e per alcuni istanti sto lì, come un bambino, a pensare a quando ero alto un metro..
    la mia faccia si sta lavando da sola, grazie al diluvio che si scatena su questa sporca città.
    "Dai, entra! Che fai lì?"
    Ha parlato ancora, ancora una volta, Joseph, uno dei miei compagni di ufficio, mi ha rivolto la sua odiosa attenzione..
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    pkrcel
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    Nuclearizzato da Praga
    00 15/01/2003 13:39
    Non riesco a sopportarlo, se fa ancora il leccapiedi con il nostro capo lo strozzo!

    "Ma che avevi? Lì imbambolato a guardare il cielo! Non ti sei ancora svelgiato per caso?"

    Lo ignoro e, freddamente, estraggo il badge dal cappotto e lo passo nel lettore magnetico del tornello, un sonoro "BLEEP" mi avvisa che, anche per oggi, cominciano le mie otto ore di passione.

    Arrivo davanti alla mia scrivania, accendo il PC ed intanto comincio a spogliarmi, ma quando rivolgo lo sguardo allo schermo, vedo solo la mia faccia riflettersi sullo sfondo nero.
    Attendo pazientemente "tanto ho otto stramaledette ore, minuo più minuto meno che importa?"
    Arriva anche il momento di controllare la posta elettronica, una routine odiosa che tutte le mattine si ripete uguale a se stessa....ma non oggi.

    Oggi il cima alla lista dei nuovi messaggi c'è una novita: Becky Black è il mittente, "un nome falso, chi si può chiamare Rebecca Black? Il personaggio di un videogame, senza dubbio".
    Il messaggio recita:
    -Non ho potuto fare a meno di notarti questa mattina, con quel tuo sguardo fisso su di me. E dire che dopo due anni neanche ci siamo rivolti la parola una sola volta; anzi, ho avuto come l'impressione che tu non sapessi neanche che io ti conosco, almeno di vista.
    Anche per la strada eri tutto assorto nei tuoi pensieri... ....pensieri che mi piacerebbe conoscere.
    Se ti va vieni a trovarmi oggi alla pausa caffè, così ne possiamo parlare un po' ......sempre se ti ricordi dove trovarmi ;) -




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    Gornova
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    Sciamano
    00 17/01/2003 11:55
    Sono euforico.
    L'agonia di alzarsi, prepararsi e muoversi da casa per stare rintanati in questo stupido ufficio é scomparsa.
    Sono euforico.
    I minuti passano e incomincio a lavorare pensando e ripensando a lei, a cosa posso dirgli durante la pausa caffè.
    Io ci voglio veramente andare? Voglio vederla? O come al solito era un istinto lontano, un sogno, l'e-mail, quello che é successo la mattina?
    Io so chi é lei?
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    KATOBLEPA
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    00 21/01/2003 11:52
    La mia mente lavora.
    Non le pare vero di avere qualcosa di nuovo a cui pensare, qualcosa di strano... di misterioso: come diavolo ha fatto a trovare il mio indirizzo e-mail?!
    Chi se ne frega, non è questo il problema adesso. Devo assolutamente ricordare come e quando l'ho conosciuta, dove ci siamo visti prima d'ora.
    Passo in veloce rassegna gli avvenimenti particolari degli ultimi due mesi.
    Poi degli ultimi 5, 6, un anno... è tutto maledettamente uguale.
    Mi accorgo che negli ultimi 2 anni non ho fatto altro che vegetare... trascinare la mia vita, sforzarmi di trovare la forza per andare avanti. Senza uno scopo.
    E i miei prossimi due anni faranno ancora più schifo di quelli appena trascorsi...

    Clicco sul bottone sbagliato, e quel cazzo di sistema operativo si blocca, tanto per cambiare. Bestemmio.
    Ma almeno questo mi ha fatto tornare alla realtà.
    Mentre il logo colorato mi prega di attendere qualche minuto per il riavvio, finalmente ricordo chi è la misteriosa ragazza:

    [Modificato da KATOBLEPA 21/01/2003 11.54]

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    Gornova
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    00 24/01/2003 12:18
    Il suo nome mi suona strano, come se sapessi che non é il suo.
    Laura.
    Un bel nome, certo, ma in qualche modo sento di associarlo a qualcos'altro, qualcosa che non riesco a capire o a comprendere...
    Il computer mi vomita addosso tutta la quantità inumana di lavoro che devo ancora portare avanti, nonostante lavori ogni giorno come un pazzo, in ufficio di pazzi, in un palazzo di pazzi. Perché lavoro così tanto?
    Che cosa mi interessa di quelle cifre che mi passano davanti, di quei problemi di un paese lontano, che non mi interessano?
    In fondo é solo il mio lavoro, ma mi accorgo che oltre ad esso non ho altro.
    Laura.
    La pausa caffè, certo! Dopo l'abolizione dei sindacati, é l'unica cosa che é restata di diritto a noi lavoratori...
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    pkrcel
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    00 29/01/2003 12:59
    Mi alzo e ci ripenso, Laura......

    ...è il nome id quella ragazza conosciuta in chat un po' di tempo fa...uno dei miei soliti sogni, le avevo pure spedito una mia foto via E-mail, senza poi più sentirla.

    Ed oggi ecco, dopo quasi un anno mi arriva un suo messaggio, firmato con il suo nickname. Allora lavora qui!

    Il pensiero mi risveglia come da un torpore, ed arrivato alla macchinetta del caffè la vedo; il suo viso non mi è nuovo, ma com'è possibile? Dove l'ho vista?

    Poi finalmente il mio cervello riprende a funzionare come quello di una persona ancora in vita e le immagini di ricordi recenti ritornano alla luce, e lei che ho visto questa mattina, e così da vicino è ancora più bella.....

    ...mentre sono lì a bocca spalancata lei mi saluta...
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    KATOBLEPA
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    00 30/01/2003 22:57
    ... e mi passa accanto per poi proseguire per il corridoio.
    Più che un saluto era una provocazione. Quel sorrisetto e la mano che dolcemente mi fa un cenno... sono cotto...
    Rimango per qualche secondo a pensare, senza neanche voltarmi e con la faccia più idiota di un bambino alle prese con il suo primo innamoramento. Cerco di rimettere a fuoco il mio sguardo perso nel vuoto: una figura si delinea dall'altra parte della stanza; è quel deficiente di Joseph che sta prendendo un caffè alla macchinetta automatica. Si gira con la faccia soddisfatta e mi nota: "Guarda che è giorno da 5 ore, sveglia!!"
    E ridendo di me anche lui mi passa accanto e imbocca lo stesso corridoio di Laura.
    Questo spiacevole incontro mi ha riportato alla realtà, così decido di seguirlo... o forse voglio seguire LEI?
    Beh, poco importa, la strada è quella.
    Giro l'angolo e nell'altra stanza è in corso una fantastica scenetta: Joseph sta facendo l'idiota con Laura!!

    Questa è la volta che lo disintegro...

    [Modificato da KATOBLEPA 30/01/2003 22.57]

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    Gornova
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    Sciamano
    00 31/01/2003 00:00
    La rabbia cresce in me, e mi sento talmente vivo che non mi sembra nemmeno vero.
    Tutto quello che succede dopo é come un incubo che sono obbligato a vedere: le parole grosse che volano contro Joseph, lo sguardo esterefatto di Laura, i pugni di Joseph e la mia risposta rabbiosa.
    Poi Joseph che sfonda il vetro e precipita giù dal palazzo: i suoi occhi, i suoi occhi sorpresi che IO potessi essere un semplice pericolo.
    "Ora sono sveglio, ora sono sveglio"

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    Lilithx77x
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    00 01/02/2003 03:09
    Il cuore mi batte così forte da sembrare prossimo a squarciarmi il petto...ansimo...le labbra serrate...immobile...con la coda dell'occhio guardo Laura addossata alla parete, con le mani a coprire la bocca come per impedirsi di urlare, ma nei suoi occhi non vedo paura...
    Intorno a me tutto sembra svolgersi al rallentatore, qualcuno ha sentito lo schianto del corpo contro il vetro, sento le urla dei passanti che hanno lo hanno potuto vedere precipitare nel vuoto...presto saranno qui...
    Laura si avvicina, mi afferra una mano "Presto-mi dice-corri!" e inizia a trascinarmi verso l'uscita di sicurezza e da lì giù per le scale, senza fermarsi, senza guardarsi indietro, la mia mano stretta nella sua...
    Il pensiero di opporre resistenza non mi ha neanche sfiorato, le sto dietro, correndo, mentre ripenso alle notti passate a raccontare i miei sogni allo schermo di un computer dietro cui immaginavo il suo viso...Non avevo mai pensato di poterla incontrare, sembra tutto così diverso, così irreale...irreale, già, ma paradossalmente questa è la realtà...
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    pkrcel
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    Nuclearizzato da Praga
    00 03/02/2003 09:04
    Uno strano calore pervade il moi corpo, mi muovo trascinato da Laura snz apiù accorgermi dello spazio che atraverso, un turbine di colori mi balugina negli occhi....

    ....passa un'eternità nella quale rimango sospeso in questo tunnel spazio-temporale nella mia mente quando la voce di Laura mi riporta alla realtà:

    "Hei, HEI!!, ma che ti succede? Sbrigati o ci saranno addosso....non posso essere sicura che nessuno abbia capito che stavamo fuggendo...andiamo ti porto a casa mia, lì dovremmo essere al sicuro..."

    Gli occhi si abituano alla penombra nella quale sono capitato...è un vicolo schiacciato tra due mostruosi palazzi di decine di piani, le sirene dei mezzi di soccorso lo riempiono di acuti echi distorti, e Laura si sta già incamminando...
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    Gornova
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    Sciamano
    00 05/02/2003 17:25
    Il tragitto fino a casa sua é corto, troppo corto.
    E' come un sogno.
    Joseph che vola giù, io che rimango lì come uno stupido, Laura che mi aiuta.
    Perché lo fa? Che cosa vuole da me?
    Sa chi sono, ma io non so nulla di lei, a parte il fatto che ha una splendida casa vicino al nostro ufficio (buffo, penso ancora di tornare al lavoro lì!), arredata con gusto femminile.
    Non un caos come la mia di casa.
    Incredibilmente é come se desiderassi con tutto me stesso di chiudere il mondo, l'universo fuori dalla casa di Laura, ma non posso, già, non posso..
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