00 25/10/2002 11:46
Nell'ordine delle tue domande, Gornova.

Dunque, il disegno lo stavo già preparando.

Vi è un duplice centro di controllo (sul pianeta e sulla stazione); non ha senso piazzarne un terzo, per di più in un punto in cui non c'è nient'altro che un pezzo di "ferrovia spaziale". In quel punto c'è solamente il baricentro del sistema, ma per il resto non ha particolari proprietà.

Era già previsto che la manutenzione fosse automatizzata (paragrafo 6, righe 21-22).

Le stazioni per la manutenzione ogni 100 km sono implicite, ma ce ne vogliono molte più di 360, poichè il cavo è lungo dai 50.000 ai 90.000km a seconda del pianeta, speravo fosse chiaro, NON 36.000km (paragrafo 2, da riga 43 in poi).

La stazione orbitale NON PUO' cadere sul pianeta (paragrafo 3, riga 33) poichè possiede una velocità orbitale superiore a quella di equilibrio alla sua quota. Come nella metafora del filo e del sasso, se tagli il filo mentre sta ruotando, il sasso non ti viene addosso (tu sei il pianeta) ma si allontana tangenzialmente; la stazione si riposizionerebbe su un'orbita più allargata.
E' stata pensata, insomma, per essere intrinsecamente sicura.
Ad ogni modo, erano previsti dei propulsori proprio allo scopo di evitare incidenti catastrofici (paragrafo 6, riga 8).
D'altra parte il cavo PUO' cadere sul pianeta. Le misure di sicurezza sono al paragrafo 3 ultime righe.

La differenza di potenziale si genera SOLO se un cavo CONDUTTORE si muove attraverso la ionosfera di un pianeta. Se il cavo non è
conduttore, oppure è isolato,(oppure se il pianeta non ha una ionosfera!!!), non c'è elettricità lungo il cavo stesso.
Se vuoi disperdere dell'elettricità, non hai che da scaricarla a terra, come si fa normalmente. Ma...
Perchè poi vorresti disperdere un'eventuale elettricità generata in quel modo??? Come ho detto (paragrafo 5, righe 15-17) non è obbligatorio usarla.