00 14/05/2002 17:38

25 ac - Roma - 8.00

La pioggia se ne é andata da Roma, portata via da un vento caldo che viene dal sud: la città come al solito, é già viva e piena di vita, attorno a voi.
I commercianti già da ore hanno invaso le vie della città, e messi e viaggiatori da ogni parte dell'Impero si trovano oggi a Roma.
E' una giornata come tante, forse, migliore di quella appena passata


Falco

L'immagine dello striciante, quella bestia orribile ed inumana ti é passata davanti agli occhi, mentre parlavi con Aracus, ieri sera: ora ti senti riposato e, mentre ti sistemi un ciuffo dei tuoi nuovi capelli bianchi con le mani, rabbrividisci al solo pensiero del ricordo che si cela dentro il tuo cuore.
La notte passata non é stata certamente una passeggiata, ma ti senti tutto sommato bene, e, benedicendo gli dei, non ricordi gli incubi che sicuramente hanno affollato i tuoi sogni.
Ti vesti, ti preparari prendendo con te la EX-LVCE , e in breve tempo ti rechi nel salotto del senatore, che si trova ancora lì, nello stesso punto dove lo avevi lasciato.
Con un cenno della mano ti saluta, mentre ti presenta sua nipote Lucilla, la quale con un breve inchino ti rende onore, mentre ti guarda, curiosa, con i suoi occhi scuri, come del resto i suoi bellissimi capelli.


Aracus

Falco ieri sera si é addormentato di colpo, e tu, per non disturbarlo dopo una giornata così intensa, lo hai lasciato da solo, e sei andato a dormire, nella camera che il senatore ha fatto preparare dai servitori.
Hai passato una buona notte, tranquilla e senza incubi: sai che per il tuo centurione non é stato lo stesso.. ma anche tu hai visto lo strisciante e, anche se sei riuscito a mantenere il sangue freddo richiesto dalla situazione, hai paura, nel profondo del tuo cuore, una paura cieca e sorda.
Esci dalla tua stanza e vedi che Falco é appena arrivato nel salotto del vescovo, dove ti trovi anche tua adesso, assieme al senatore ed ad una splendida donna dai capelli neri.


Valerio Massimo

La testa ti pulsa, mentre riapri gli occhi.. sei a casa, a casa tua, o meglio, il luogo a Roma che oggi chiami "casa".
Tito e Aristide ti guardano, e ti sorridono, mentre ti porgono un bicchiere d'acqua, che accetti avidamente.
I tuoi due fedeli amici e servitori sono i primi a parlare, tutti e due insieme.
Scoppiate a ridere tutti e tre, e poi, Tito dice:
"... ecco.. beh ieri dovevi essere davvero stanco.. per poco non finivi a terra con un sasso"
Aristide aggiunge, serio:
"Già, se non ti avessimo preso in tempo.. comunque il medaglione é ancora qui"
Aristide apre la mano, e rivedi il medaglione del pretoriano, e ti senti come perdere in un mare vuoto, dove nemmeno l'aria esiste... osservi il centro di quel triangolo e barcolli, insicuro.. chiudi gli occhi e quando li riapri il medaglione non é più lì, ma é nascosto nel pugno di Aristide.
Tito, preoccupatissimo, ti dice:
"Tutto bene?"


Marco Bellero

Ti sei allenato per quasi tutta la notte, e poi, dopo un rapido bagno, sei tornato nella tua stanza, ed esausto, hai cominciato a dormire: ora sei sveglio, e ti senti decisamente meglio, mentre i raggi del sole illuminano la tua stanza.