00 06/03/2003 15:24
Alcuni anni or sono, ero in seconda media, la nostra scuola organizzò una gita a Cervia.
Il secondo giorno di gita andammo su un perschereccio, eravamo tre classi quindi un casino che non vi dico.
Ad ogni modo molti erano stufi di vedere solo mare e così io e alcuni miei amici prendemmo un tavolo e iniziammo a giocara a Cthulhu.
Un'avventura senza pretese, si intende, eravano giovani e spensierati.
Ad un certo punto ci vede il capitano, il classico uomo burbero, e ci lancia una di quelle occhiate.
"Ma no, è solo un gioco" diciamo noi in coro,non volendo essere presi in giro.
Lui si avvicina e prende in mano il manuale.
I suoi occhi azzurri diventano improvvisamente più chiari e le sue grandi mani perdono la presa sul manuale, che cade a terra.
"...Cthulhu..." un sospiro, lieve, impercettibile.
"questo, questo non è un gioco" dice, fissando i nostri occhi ma senza vederci.
"un foglio presto!" intima e gli consegnamo un foglietto.
"Qui, è qui" dicce indicando con un dito calloso alcuni numeri che aveva appena scritto.
"Queste sono le coordinate... non è fantasia"
"Esso..."
"Ragazzi tutti sul ponte !" La voce del prof fu più forte e copri ciò che il capitano disse in seguito.
Un'altra esercitazione su come rilevare la purezza dell'acqua.
Uscimmo dalla coperta, un po pensierosi per quello che avevamo appena sentito.
Mi passarono la corda per la misurazione e mi accorsi che avevo ancora in mano il foglietto. C'erano dei numeri scritti a penna
"Allora, dai, non crederao mica a quel tipo" i miei compagni avevano ragione. Misi in foglio nella tasca della giacca, me la tolsi e iniziai a fare le misurazioni.
Un metodo semplice... stare attenti ad un cerchio collegato ad una corda che viene immersa in acqua. Quando non si vede più il cerchio si segna la corda. Una pratica semplice ma che richiede attenzione... ne misi forse troppa dato che alla prima, forte raffica di vento mi preoccupai più di tenere la corda i tensione che di badare alla mia giacca.
Un attimo e fini in mare. Fra le risate dei compagni un marinaio la recuperò.
Per fortuna non c'era il portafoglio, solo un foglietto con su scritto qualcosa, oramai divenuto illeggibile per l'acqua.

Bella gita comunque!