MENFI
A oriente, il Nilo scorre contro la montagna, a occidente un grosso braccio d'acqua costeggia l'altopiano: nella zona centrale si stende una grande pianura dove insensibilmente si scende dall'Alto al Basso Egitto.
Verso il 3000 a.C. Nei pressi di un villaggio dove si adorava Ptah, Menes costruì il forte del Muro Bianco, controllando così il “la via delle Due Terre”.
Ormai, i re stabiliranno volentieri in questa regione d'importanza capitale la loro residenza, e molti porranno la loro piramide il più vicino possibile al Muro Bianco. Il nuovo sobborgo costruito per servire la piramide di Pepi I darà così il proprio nome all'agglomerato urbano che è andato ingrandendosi attorno al tempio di Ptah: Mennofer diventerà Menfi nella pronuncia greca.
Nel Nuovo Regno come nell'Epoca Tarda, fino alla fondazione di Alessandria, Menfi si afferma come prima città d'Egitto. E' sempre una capitale amministrativa e la residenza per eccellenza. I Faraoni vi mantengono un harem e vi moltiplicano i palazzi. Le cappelle di una folla di dei s'elevano nei dintorni del santuario di Ptah e tutto il paese va devotamente a piangere Apis al Serapeum. Menfi è la fortezza che tutti, Etiopici, Assiri, Persiani, devono conquistare per prendere veramente possesso dell'Egitto. Vi si fabbrica il materiale da guerra, le navi della flotta. Il traffico di tutti i rami del Nilo converge verso il suo porto, così che il tesoro di Amon tebano vi deve avere un'agenzia. Dal tempio di Thutmose, vi si adora Baal e la siriana Astarte. Erodoto potrà sfiorare, passando, mercanti di Tiro, soldati della Caria, e molti altri barbari. Se il cimitero di Saqqara non riflettesse questi spelndori testimoniati da mille tesori, si stenterebbe a credere a quanto le fonti raccontano.
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Omnia sunt communia
[Modificato da Staurophylaktos 22/06/2005 19.49]