W o D

Nome del Personaggio: Marco Cacciatori, detto Babbi.
Autore: Vittek
Gioco: Werewolf the Apocalypse - World of Darkness.


Il mio nome è Marco Cacciatori. Mia madre non si vedeva mai a casa, e mio padre era un imprenditore di Milano (o di un'altra città nella zona del caern), ma quando io ero ancora piccolo fece banca rotta, e con conseguente crollo nervoso e alcolismo, io finii a vivere per strada per colpa sua. Fortunatamente ben presto un vecchio che viveva per strada da molti anni mi prese sotto la sua ala protettiva e mi insegnò quali erano i luoghi più caldi dove dormire e come recuperare qualche pasto.
Non era facile vivere così, soprattutto per uno così giovane (14 anni circa), ma il peggio doveva ancora venire. Io e il vecchio Fleck non potevamo certo stare assieme tutto il tempo, e a volte lui spariva anche per giorni. Fu proprio in uno di quei momenti che da una macchina in corsa un uomo mi prese "al volo." Si trattava di gente appartenente ad un traffico di bambini, e fui messo in una stanza assieme a parecchi altri ragazzini mediamente più giovani di me, di entrambi i sessi.
Poi arrivò il primo cliente, un uomo molto elegante in giacca e cravatta, proprio come si vestiva una volta mio padre. Egli disse di voler "provare la merce." Io iniziai a rifiutarmi, a strepitare, ma sembrava non esserci verso... poi qualcosa dentro di me scattò. Il primo ricordo che ho di ciò che seguì è Fleck che mi dice di calmarmi, che è andato tutto bene, che prima o poi doveva succedere, e che il destino aveva scelto un ottimo momento per manifestarsi.
E così mi portò al caern, mi spiegò della mia natura, di Gaia, del Wyrm... e della mia tribù, i Glass Walkers. O meglio, della tribù di mia madre.
Dopo quello che è successo, sia con mio padre che con quel bel damerino al bordello, non penso proprio che quello sia il mio posto, bensì con i Garou di strada come il mio mentore Fleck: i Rosica Ossa.
Una delle varie prove che Fleck mi assegnò in preparazione del Rito di Passaggio all’età adulta, fu quello di “sopravvivere” a Milano per un intero mese rimanendo sempre e solo in forma di lupo; probabilmente non ce l’avrei fatta a superare quel periodo se non avessi incontrato una bimba, che mi prese in simpatia pensandomi un cane randagio; mi chiamava “Babbi” e mi portava da mangiare quasi tutti i giorni. Inspiegabilmente anche Fleck iniziò a chiamarmi così da quel momento, e Babbi è ormai diventato il mio nome ufficiale tra tutti i Garou che conosco. Purtroppo non ho più rivisto quella bimba.

Interpretazione: Sei un Ragabash, un buffone patentato, e non perdi mai occasione di dire la cosa più ridicola che ti passa per la testa; anche se nessuno ride per le tue battute non è un problema, ci pensi tu anche per loro, a volte le tue risate si possono sentire per miglia di distanza. Questo e altro, pur di dimenticare le “cose brutte” che il mondo ti ha tirato addosso negli ultimi anni, e per distrarre e rallegrare chi ti sta intorno, volenti o nolenti.

Descrizione: Babbi è alto 1.75, piuttosto magro, con capelli tinti biondo platino sempre pettinati in su (tipo "pettinato coi petardi"). Indossa dei jeans neri molto consumati, un paio di anfibi sempre slacciati, una magliettina dei Nightwish molto scolorita, e un impermeabile di pelle con un simbolo uguale a quello dell'anarchia (una A cerchiata), ma al rovescio; questo impermeabile è un regalo del suo mentore Fleck. Babbi non va da nessuna parte senza il suo tubo di piombo preferito, ed è sempre alla ricerca di qualche spirito volenteroso che voglia risiedere al suo interno per farne un feticcio. Il tutto è dedicato tramite l'apposito rito.
Non ha cicatrici.
Ah, dimenticavo: ovviamente puzza sempre come una capra.