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Giochi a D&D? Niente esercito!

Ultimo Aggiornamento: 06/12/2005 10:47
28/06/2005 09:18
 
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Secondo il mio modesto parere, qui stiamo parlando di eccessi in tutti i casi, credo che inscatolare in categorie le persone sia un fatto sbagliato a priori, ogni persona è particolare e diversa per sua natura o per la storia che ha vissuto, la questione per me va un po ridimensionata. Il giocatore di ruolo non puo essere sempre classificato come al di fuori della società, e disadattato, dipende come interpreta il gdr, chi vive il gdr come svago è un conto, chi vive solo per il gdr o comunque ha una sua vita, ma la cosa più importante per lui è il gdr è un altro. Credo che si sbagli dall' inizio se si considerano tutti i militari una categoria di persone, e stesso discorso vale per noi giocatori di ruolo.
Sinceramente ho conosciuto giocatori di ruolo, che si possono definire disadattati, ma questo non vuol dire che chi gioca lo deve essere per forza, forse è vero, anzi ne sono sicuro anch'io che la percentuale dei disadattati che giocano ai gdr è più alta che in altre realtà, ma questo credo che sia un' aspetto che è parte del gdr stesso, perché questi tipi di giochi, da la possibilità alle persone di identificarsi in altre personalità, di solito ben differenti da quello che sono in realtà, insomma fa spaziare la fantasia e per chi non è ben inserito nella società è uno dei pochi modi per riuscire ad inserirsi in qualche gruppo, ma non credo il contrario ossia che chi gioca ai gdr, poi non si inserisca nella società a meno che questo non lo "prenda" del tutto. Ad esempio il gruppo in cui gioco è formato da un progammatore di computer della provincia, un finanziere, una psicologa, un chimico, due universitari (ingegneria e programmatore elettronico), e il nostro master che è un prete. E se devo dire nessuno di noi è disadattato, anzi siamo tutti impegnati oltre al lavoro in qualcosa e abbiamo tutti parecchi amici.

28/06/2005 13:01
 
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Re:

Scritto da: jackfalcineto 28/06/2005 9.18
questo non vuol dire che chi gioca lo deve essere per forza, forse è vero, anzi ne sono sicuro anch'io che la percentuale dei disadattati che giocano ai gdr è più alta che in altre realtà



Mi trovo in pieno accordo con te; è lo stesso concetto che ho espresso nel mio post precedente e che (credo) volesse anche esprimere l'articolo.
Come dicevamo entrambi, la cosa va ridimensionata, tanto da loro quanto da noi.

Approfitto di questo, per concordare anche con Amisis che, pur non condividendo la mia ottica relativistica (complimenti, hai un occhio davvero lungo. Me lo dicono in tanti [SM=x77417] ), ha le mie stesse opinioni in merito.


05/07/2005 00:34
 
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ma forse hanno ragione... o forse no... o forse sì! non saprei... aspetta, devo tirare il mio d100 per decidere... oddìo, ho perso la matita! oddio oddio ODDIO!
[SM=x77417]
ah, dimenticavo, quello che per lo stato è un cittadino debole, normalmente è quello che non segue come un pecorone ordini dall'alto... E inoltre considerare un gioco che non ha vincitori né vinti sbagliato o alienante è un tipico pensiero da militare


05/07/2005 15:13
 
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Re:

Scritto da: SleepingBeast 05/07/2005 0.34

[SM=x77417]
ah, dimenticavo, quello che per lo stato è un cittadino debole, normalmente è quello che non segue come un pecorone ordini dall'alto... E inoltre considerare un gioco che non ha vincitori né vinti sbagliato o alienante è un tipico pensiero da militare





Bravo questo è proprio quello che penso anch' io e credo che la mia difesa verso i gdr, era piuttosto palese, comunque è vero credo che il pensiero comune è: "non sei daccordo con le istituzioni[SM=x77405] , allora è perché non sei in grado di inserirti nella società, perché tu hai dei problemi[SM=x77420] "
Ma questo penso che sia un discorso un po troppo OT, e forse anche un po troppo generalizzato.
05/07/2005 15:37
 
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Cmq è bello vedere come ...

"The game indicates a weak personality"
"Simply detached from reality"
"They may be detached from reality or have a weak personality - elements which lower a person's security clearance, allowing them to serve in the army, but not in sensitive positions."

Mentre il role-playing viene utilizzato fortemente da tutte le società di selezione del personale come strumento per stabilire l'attitudine al problem-solving, all'astrazione decisionale e al lavoro di gruppo. E la cosa più sorprendente è che, con molta probabilità, questa teoria stramba non è stata partorita da qualche marmittone conservatore, ma dalla mente di un qualche consulente (magari psicologo) ... complimenti [SM=x77404]

Cmq concordo con la maggioranza, questione da ridimensionare in un senso e nell'altro. Quando si tratta di mandare qualcuno a decidere della vita di molti soldati è sempre meglio una remora in più che una in meno.


25/08/2005 14:37
 
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Re:

Scritto da: Dwarfolo 05/07/2005 15.37
Cmq è bello vedere come ...

"The game indicates a weak personality"
"Simply detached from reality"
"They may be detached from reality or have a weak personality - elements which lower a person's security clearance, allowing them to serve in the army, but not in sensitive positions."

Mentre il role-playing viene utilizzato fortemente da tutte le società di selezione del personale come strumento per stabilire l'attitudine al problem-solving, all'astrazione decisionale e al lavoro di gruppo. E la cosa più sorprendente è che, con molta probabilità, questa teoria stramba non è stata partorita da qualche marmittone conservatore, ma dalla mente di un qualche consulente (magari psicologo) ... complimenti [SM=x77404]

Cmq concordo con la maggioranza, questione da ridimensionare in un senso e nell'altro. Quando si tratta di mandare qualcuno a decidere della vita di molti soldati è sempre meglio una remora in più che una in meno.




Ma il tema è in realtà proprio questo!
- problem-solving
- astrazione decisionale
- lavoro di gruppo
Sono tre requisiti assolutamente non necessari per entrare nell'esercito, anzi, direi che IN PARTE sono proprio da attenuare molto spesso
Il militare raramente fa problem-solving o astrazioni; deve eseguire e concretizzare

La definizione "Simply detached from reality" calza perfettamente, poichè è vero che i giocatori di ruolo hanno una migliore capacità di astrarsi dalla realtà e lo fanno continuamente, immagginando cose e sognando mondi. Questo è un male? Ognuno ha il suo punto di vista, ma alla domanda
"I giocatori di ruolo sono MEDIAMENTE meno adatti di altri a fare il militare?"
Io risponderei di si. Nel senso che se su 1000 NON-GIOCATORI 10 non sono adatti, allora su 1000 GDRISTI 20 non sono adatti, tutto qui. Se la selezione è importante allora mi sembra normale che rifiuto i giocatori di ruolo perchè raddoppio le mie possibilità di includere la persona sbagliata

Che poi i commenti siano esagerati è ovvio... posso capire "detached from reality", ma "weak personality"... Personalità debole... mah

P.S.
Ricordiamoci che sono MILITARI. Non è che i militari siano famosi per la loro apertura mentale
25/08/2005 15:35
 
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Sono daccordo con te se parliamo di militari semplici (i marmittoni per capirsi), ma l'articolo si riferiva a posizioni dirigenziali e di comando, dove saper astrarre, valutare le debolezze e le forze del proprio gruppo (e saperle valorizzare) e decidere valutando pro e contro (in una parola ...tattica), sono doti più che fondamentali [SM=x77419]

25/08/2005 16:05
 
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Dopo il caso del presunto genio del pianoforte, rivelatosi in realtà un semplice "figlio di papà" votato al mutismo, ho perso un pò di fiducia nei confronti degli psicologi.

Non mi intendo di psicologia e non mi voglio atteggiare a psicologo, però probabilmente le capacità di "problem solving", "astrazione decisionale" e "lavoro di gruppo" non hanno un senso univoco quando si parla del manager di una multinazionale o di un colonnello (non voglio nemmeno dire generale) dell'esercito. Credo che un conto sia il "problem solving" da mettere in campo quando una nuova azienda entra nel mercato a prezzi più bassi, un altro sia il "problem solving" da mettere in campo quando sbucano dei guerriglieri da non-si-sa-dove e cominciano a farti fuori le truppe (=soldati =esseri umani =opinione pubblica da zittire).

Probabilmente il concetto è uno (anche se dubito che la sua definizione sia pacifica fra la dottrina degli psicologi), ma le sue applicazioni saranno molte. Ripeto, non parlo per diretta cognizione di causa, ma solo per astrazione (visto che siamo in tema [SM=x77404] ).

Come detto prima, credo si tratti di campi diversi...inutile prendersela tanto. Alzi la mano chi fra di noi vorrebbe fare il soldato (israeliano).


25/08/2005 16:19
 
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Più o meno Tyr...
In effetti è il campo di applicazione ad essere diverso, ma il procedimento/schema mentale è identico. E' un pò come la matematica: è totalmente astratta e la puoi applicare tanto ad una ricetta per cucina quanto ad un ciclotrone, ma il processo che ti porta a fare due più due è identico. In ultimo ... molti manager, imprenditori d'assalto e capitani d'industria hanno "eletto" tempo fa un testo come fondamentale per la propria preparazione: L'Arte della Guerra (Sun Tzu - 400 ca A.C.). E nella stessa lista di testi "consigliati" c'era anche Il Principe di Machiavelli!

26/08/2005 10:06
 
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Gli psicologi? Io per non fare il militare mi sono finto depresso (13 anni fa). Mi è bastato leggere i sintomi tipici della sindrome ansioso-depressiva, fare un po' di prove davanti allo specchio e mi hanno dato il congedo in 4 visite (2 giorni). Hanno provato in tutti i modi a "smascherarmi" ma se non molli è evidente che NON SANNO QUELLO DI CUI PARLANO. Vanno a tentativi... sarà che giocando di ruolo ho imparato bene a recitare? Forse, ma teoricamente lo psicologo non dovrebbe farsi infinocchiare dal primo ragazzetto un po' in gamba che gli si presenta davanti, almeno così si vantano loro
26/08/2005 16:32
 
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Certo Dwarf...solo concorderai con me che Vissani non può essere certo assunto al CERN per il semplice motivo che sa dosare "matematicamente" gli ingredienti. Il principio di base è lo stesso, d'accordo, ma è poi l'applicazione di quel concetto che conta.
E non c'è nemmeno da stupirsi tanto di queste (a prima vista) assurde "interdisciplinarità"; perchè alla fin fine, il modo di ragionare di un essere umano è quello, sia che sia un contadino, sia che sia un laureato.

Evidentemente il "problem solving" che un GdRrista mette in atto, non è il problem solving che si chiede ad un ufficiale dell'esercito. E per un esercito che si trova spesso in situazioni "calde" come quello israeliano, forse si ha necessità di gente fredda e pragmatica...caratteristiche, devo dire, che raramente ho riscontrato nei giocatori di ruolo.

Per la "weak personality" penso di essere sostanzialmente d'accordo. In effetti gran parte dei giocatori di ruolo, non è che brilli per carisma e forza di volontà (sempre nella mia piccola esperienza). Ma sono campi in cui non mi sento di addentrare, per mancanza di conoscenze specifiche della materia.

Gli psicologi? Hanno lo stesso problema dei medici: quando la dicono giusta sono dei geni, quando la sbagliano sono dei cialtroni. Io li rispetto comunque (l'università e il tirocinio lo fanno anche loro), però mi rendo anche conto che praticano una scienza (?!?!?) non esatta...o meglio, molto molto meno esatta delle altre. :D


26/08/2005 16:53
 
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Re:


Certo Dwarf...solo concorderai con me che Vissani non può essere certo assunto al CERN per il semplice motivo che sa dosare "matematicamente" gli ingredienti. Il principio di base è lo stesso, d'accordo, ma è poi l'applicazione di quel concetto che conta.


Bhe, forse io non mi sognerei mai di mangiare nulla di cucinato da Rubbia (e se è per questo manco sda quel bifolco di Vissani :D )


E non c'è nemmeno da stupirsi tanto di queste (a prima vista) assurde "interdisciplinarità"; perchè alla fin fine, il modo di ragionare di un essere umano è quello, sia che sia un contadino, sia che sia un laureato.


Non mi stupisco affatto. Era esattamente quello che volevo dire nel mio post precedente.


Evidentemente il "problem solving" che un GdRrista mette in atto, non è il problem solving che si chiede ad un ufficiale dell'esercito. E per un esercito che si trova spesso in situazioni "calde" come quello israeliano, forse si ha necessità di gente fredda e pragmatica...caratteristiche, devo dire, che raramente ho riscontrato nei giocatori di ruolo.

Per la "weak personality" penso di essere sostanzialmente d'accordo. In effetti gran parte dei giocatori di ruolo, non è che brilli per carisma e forza di volontà (sempre nella mia piccola esperienza). Ma sono campi in cui non mi sento di addentrare, per mancanza di conoscenze specifiche della materia.


Su questo sono abbastanza daccordo. Il problem solving, prima di essere un procedimento logico astratto e indipendente dal contesto è sicuramente considerato un'attitudine/predisposizione, ovvero una questione relativa al carattere e alla buona volontà della persona. Anche io ho riscontrato nell'esperienza la tendenza alla quale ti riferisci.


Gli psicologi? Hanno lo stesso problema dei medici: quando la dicono giusta sono dei geni, quando la sbagliano sono dei cialtroni. Io li rispetto comunque (l'università e il tirocinio lo fanno anche loro), però mi rendo anche conto che praticano una scienza (?!?!?) non esatta...o meglio, molto molto meno esatta delle altre. :D


Anche questo è vero. Però i test attitudinali ormai sono una pratica consolidata, e anche se non sono una scienza esatta, se li usano aziende, università, eserciti e quant'altro una validità intriseca devono pur averla. Il problema più grosso nel caso specifico della faccenda in questione, è che secondo me più che un problema di psicologo si è trattato di un problema di consulente. I cosiddetti "esperti" spesso sono degli emeriti cialtroni. Fanno i tuttologi ma nella maggioranza dei casi mancano della conoscienza "specifica" del settore al quale vogliono applicare una presunta esperienza consolidata. Che si tratti di psicologi, medici, ingegneri o altro i consulenti sono una razza bruttissima (parola di ex-consulente) :D

26/08/2005 17:14
 
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Re: Re:

Scritto da: Dwarfolo 26/08/2005 16.53
1)


E non c'è nemmeno da stupirsi tanto di queste (a prima vista) assurde "interdisciplinarità"; perchè alla fin fine, il modo di ragionare di un essere umano è quello, sia che sia un contadino, sia che sia un laureato.


Non mi stupisco affatto. Era esattamente quello che volevo dire nel mio post precedente.

2) Anche questo è vero. Però i test attitudinali ormai sono una pratica consolidata, e anche se non sono una scienza esatta, se li usano aziende, università, eserciti e quant'altro una validità intriseca devono pur averla.



1) Ho fatto un errore di paragrafo nel post. Avevo perfettamente capito quello che volevi intendere, e ribadivo solo il concetto. Purtroppo ho sbagliato "impaginazione". [SM=x77415]

2) Mi hai fatto ricordare i test attitudinali del liceo..i famigerati "Alpha test".
- Ti piacerebbe costruire un palazzo? Si? Bene, hai attitudine all'ingegneria.
- Ti piacerebbe difendere una persona accusata di omicidio? Si? Bene, hai attitudine alla carriera giuridica

:D [SM=x77410] :D

Approfitto del post per specificare una mia affermazione di cui sopra: un contadino ed un laureato non ragionano alla stessa maniera. Difatti il metodo di ragionamento negativo (modus tollendi) si acquisisce con la pratica di studio, non è spontaneo. Non è una cosa influente ai fini del discorso, certo (difatti era una frase "demagogica"), però è meglio precisare. [SM=x77431]
06/12/2005 10:47
 
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Approfitto del post per specificare una mia affermazione di cui sopra: un contadino ed un laureato non ragionano alla stessa maniera. Difatti il metodo di ragionamento negativo (modus tollendi) si acquisisce con la pratica di studio, non è spontaneo.



Tyris mi puoi spiegare meglio questo modus tollendi please? Mi incuriosisce.

Tornando all'argomento centrale del topic, prima di arrivarlo a leggerlo ero stato sul blog di Daniele Luttazzi quindi potete immaginare.
L'articolo l'ho letto... una cosa tremenda se si considerano i giocatori di ruolo "estraniati dalla relatà, manipolabili e inaffidabili credo che BushBerlusconiBlair Abbiano tutti guerrieri e maghi epici di livello 1200.
Scusate lo sfogo satirico ma altimenti oggi impazzivo...
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