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Arte & Gdr

Ultimo Aggiornamento: 27/12/2004 17:28
23/12/2004 23:49
 
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Tyris
=====
Scusa Square, ma non è la stessa cosa!
Non sono un esperto di cinema come te, ma la mia la devo dire: un conto è metter su un film del calibro di (sparo a cacchio) "L'avvocato del diavolo" o "Gli intoccabili" (sostituiscili con i più grandi film della storia del cinema, se questi non ti garbano), un conto è sedersi e giocare con spade, armature, magie e draghi! Dài, non me lo puoi mettere sullo stesso piano.

Oppure, entrando in un terreno che conosco meglio, un conto è scrivere la "Coscienza di Zeno", "Guerra e Pace", "L'insostenibile leggerezza dell'essere", un conto è giocare a fare le zanzare succhiasangue troppo cresciute (a.k.a. vampiri).
E lo dico io che nei GdR ci sono immerso fino al collo e che mi piacciono da pazzi, quindi non mi pare una critica gratuita...

Certo è un bel passatempo, molto più nobile di una giocata alla Playstation (che è stata la mia fedele compagna per tutto il liceo e ancora ci gioco), oppure di un "Passaparola"...ma metterlo a livello di arte mi sembra un pò eccessivo...


Olidammara
==========
Perchè cos'è l'arte?
Per me può essere arte anche una sbronza colossale in spiaggia a ferragosto nel momento in cui si accende un falò.
Ma a parte le diuvagazioni filoantropologiche che non mi saranno mai del tutto congeniali oggettivamente il gdr è per definizione un gioco, quindi un momento di svago.
Ora la musica è arte no?
Però se suono il piano per i caxxi miei magari lo faccio perchè mi diverte.
Ora considerare il gdr Arte con la A maiscola mi sembra eccessivo (dove per A maiuscola intendo l'arte definita dallo status quo), però indubbiamente è un qualcosa con una spinta in più di un passatempo come un videogame, perchè presuppone una partecipazione intellettuale delle parti a livello creativo!
Se square intende che ciò che presuppone creatività è arte sono daccordo con lui; pensiamo ad esempio a Salvatore, ne ha scritta di roba, quella non è arte con la base di un gdr? E un libro di salvatore altro non è che una campagna narrata, si, c'è la vena da scrittore, ma la base, le idee, il master dietro non è da considerare un artista?


Dwarfolo
========
E' sbagliato il concetto alla base. Credo che Square non intendesse dire che i GDR sono arte, ma che sono artistici ... che è molto diverso.

L'arte è espressione e creatività e rimane tale che si tratti di gioco o di professione. Pelè e Maradona sono artisti cosi come lo è un grafico che disegna il logo di una ditta picopalla.

Ci sono giochi che non favoriscono la creatività e l'espressione come i videogames o il solitario e altri come i GDR che sono indubbiamente più "artistici".

Squarepusher
============
Quando dico che l'RpG è una forma d'arte intendo proprio che è Arte, dal mio punto di vista.
Tyris parla dell'Avvocato del Diavolo e di succhiasangue. Ribaltiamo: è più artistica e letteraria e teatrale una bella campagna di Vampire The Masquerade o "Va dove ti porta il cuore" di Susanna Tamaro? "Natale in India" oppure una bella campagna epica di D&D?
Questo è un discorso di qualità, non di sostanza.
L'RpG, come possibilità, cos'ha di meno del teatro?
Se masterizza Martin Scorsese e giocano Rober DeNiro, Dustin Hoffmann e Al Pacino... cosa succede? Non è arte?
Prendi una partita del genere e riprendila: otterrai teatro sperimentale. Anzi, meglio del teatro, perché è un rapporto attivo e non passivo tra pubblico e autore.
Il fatto che in generale noi siamo delle pippe in confronto a loro non vuol dire che il mezzo in sè non è artistico.
Come dicevate un pò tutti è veicolo di creatività, ma è anche una materia in cui la bravura tecnica è molto importante.
Io la chiamo Arte.
E, ritornando IT, chi dice che è una cosa da bambini dovrebbe farsi un check-up alla cultura.
(e concordo con l'ultimo post di Dwarfo e di Oli)
Scusate un attimo: io scrivo sceneggiature. Quella è considerata pubblicamente arte (parlo della sceneggiatura in generale, non delle mie). E se scrivo le sceneggiature in forma aperta (partite di GURPS)? Non è più arte?
Se io che le faccio entrambe non trovo differenza sostanziale tra le due (correzione: è più difficile scrivere una partita di GURPS), probabilmente vuol dire che il metodo è praticamente lo stesso, l'impegno uguale, la qualità (spero) uguale.

PS Insomma: ho studiato per l'esame di Arte Contemporanea un bastardo che cagava nei barattoli (il cui nome è Manzoni, come l'omonimo scrittore).
Ebbene, lui è considerato un grande artista.
Perché caga nei barattoli.
Ed un ottimo DM no?
Cosa deve fare un DM per essere considerato un artista: deve forse cagare nei barattoli?

PPS Companion: per quelli più tosti.
T. Adorno, maggiore filosofo estetico del secolo, dice che l'arte non esiste più perché è riproducibile a livello industriale. DVD a casa di tutti, roba simile. L'arte non è più un Unicum, un momento ineguagliabile fissato nel tempo, ma inserita nel mercato e venduta.
Adorno dice che l'Arte deve essere un Unicum.
La partita al gioco di ruolo è un Unicum.
Non la puoi vendere.
Non la puoi riprodurre a livello industriale.
Anzi, non la puoi riprodurre proprio per niente.
Adorno si sarebbe svenato.



Marcus Doupree
===============
Azzo mi vai su Adorno square eh?.
Sfortunatamente hai dimenticato due punti fondamentali che rendono più problematico l'analogia Gdr ed Arte.
Prima cosa il supporto materiale, senza cui non si può avere l'usurfruibilità dell'arte.
Hai ragione nel dire che una sessione di Gdr è un Unicum tuttavia essendo un Unicum in divenire non può essere fermato su un supporto materiale e quindi dato in pasto ad un potenziale usurfritore.
Quanda necessità non è può neanche essere scardinato dalle odierne Performance Art (che cordialmente detesto e aborro), seppure facilmente le si utilizzi come esempio utile a scardinare concezioni definete dai più becere. Essi stessi hanno bisogno dello strumento della fotografia o del video per manifestare al mondo la loro opera artistica. Altrimenti rimarrebbero solamente quattro puzzoni che si tagliano con lame di ghiaccio o che cagano dentro un barattolo..

In meritono non posso dire nulla visto che non ho mai avuto un gruppo fisso e ultimamente neanche uno straccio di peseudo-gruppo altalenante...


Byezzzzzzzzzzzzzz

Squarepusher
============
Har!
Mi aspettavo un qualcosa del genere.
Finisco l'OT e vado a cagare in un barattolo.


PS Comunque Manzoni non era un performance-artist (orrore per la categoria). Era un semplice "scultore".

PPS Ma il teatro non ha gli stessi problemi di usufruibilità (se non vuoi OTtare rispondimi in pvt, se ne hai voglia).


Dwarfolo
========
Anche il Jez e la Commedia dell'Arte <-- sono basati sull'improvvisazione e la performance ... sono meno fruibili come "forme"? Io dico di no. Ricordiamoci che Arte è anche metodo (forma) non solamente "prodotto".

Dwarfolo
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (Salvor Hardin, sindaco della Prima Fondazione)

[Modificato da Dwarfolo 24/12/2004 15.35]

[Modificato da Dwarfolo 24/12/2004 15.40]

24/12/2004 00:04
 
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Concordo, Dwarfo, è più o meno l'obiezione che mi viene naturale muovere.
24/12/2004 00:18
 
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Ma cos'è l'Arte?
Dobbiamo partire da questo, no?

Per alcuni è "scarto dalla norma". Si ha cioè arte nel momento in cui ci si inventa qualcosa di originale. Erano artisti gli impressionisti che si inventarono una nuova tecnica pittorica, che a sua volta seguiva una nuova concezione della vista (l'occhio rimaneva impressionato dall'immagine, come la pellicola della macchina fotografica; tutto il rsto ce lo mettiamo noi con l'interpretazione razionale di ciò che vediamo). Poi, dopo un po', "tutti 'sti puntini" stancarono, e si passò ad una nuova tecnica pittorica.

Per qualcun altro (estetisti) tutto è arte. L'arte si può vedere in tutto ciò che facciamo. Quando ci si veste, ci vestiamo in base al nostro gusto personale, ma anche al nostro umore personale. Infatti, se siamo di un certo umore non ci verrebbero in mente certi accoppiamenti. Lo stesso vale per la pittura, la scultura, la musica, ecc. (notare il rovesciamento dei termini). Un classico esempio di estetista è Oscar Wilde.

Per qualcun altro ancora (per me) è qualcosa che presuppone un qualche tipo di elevazione spirituale. E' qualcosa che, non solo dipende dal nostro umore, ma che è in grado di cambiarlo, di esorcizzare alcune frustrazioni, di farci passare la malinconia, o di farcela venire. E' qualcosa che fa inoltre maturare la persona.
Per me il GDR è questo, quindi è arte.
24/12/2004 01:26
 
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Re:

Scritto da: Meliamne 24/12/2004 0.18
Ma cos'è l'Arte?
Dobbiamo partire da questo, no?

Per alcuni è "scarto dalla norma". Si ha cioè arte nel momento in cui ci si inventa qualcosa di originale. Erano artisti gli impressionisti che si inventarono una nuova tecnica pittorica, che a sua volta seguiva una nuova concezione della vista (l'occhio rimaneva impressionato dall'immagine, come la pellicola della macchina fotografica; tutto il rsto ce lo mettiamo noi con l'interpretazione razionale di ciò che vediamo). Poi, dopo un po', "tutti 'sti puntini" stancarono, e si passò ad una nuova tecnica pittorica.

Per qualcun altro (estetisti) tutto è arte. L'arte si può vedere in tutto ciò che facciamo. Quando ci si veste, ci vestiamo in base al nostro gusto personale, ma anche al nostro umore personale. Infatti, se siamo di un certo umore non ci verrebbero in mente certi accoppiamenti. Lo stesso vale per la pittura, la scultura, la musica, ecc. (notare il rovesciamento dei termini). Un classico esempio di estetista è Oscar Wilde.

Per qualcun altro ancora (per me) è qualcosa che presuppone un qualche tipo di elevazione spirituale. E' qualcosa che, non solo dipende dal nostro umore, ma che è in grado di cambiarlo, di esorcizzare alcune frustrazioni, di farci passare la malinconia, o di farcela venire. E' qualcosa che fa inoltre maturare la persona.
Per me il GDR è questo, quindi è arte.



Io invece cercherei di finirla con questa futile e retorica estetica dell'allargato. Questo voler tendere una mano a tutte quelle persone che, svegliatesi una mattina col vezzo dell'arte, produco sozzure al motto del "tutto è arte" e poi si vedono esposte in qualche rafazzonata galleria dando all'artista, per il fastidio di qualsiasi occhio anche minimamente critico, lo spunto per produrne di altre.
Sarebbe il caso di finirla con questi sofismi artistici che nella confusione dell'artista (e molto spesso dello spettatore -critico) scambiano per moto spirituale qualsiasi movimento intestinale.
Poi non parliamo degli Esteti emuli di Oscar wilde, che di tutta una ricerca artistica di cui l'atteggiamento dandy era solo il corollario hanno fatto un mero gioco di maschere buffe e arlechini.

Poi la postilla sull'improvisazione jazz, su cui ho sbattuto la testa come bassista e pseudo-contrabbasista, è d'obbligo.
Non dimentichiamoci che l'improvisazione jazz non nasce immediatamente e istintivamente seppure possa sembrare. Ogni solo è il risultato di anni di studi dell' armonia nel quale il jazz-man crea il proprio stile. Infatti se si vanno ad ascoltare moltissmi dischi si può notare che Milles Davis o Coltrane nei loro diversi soli mantengono sempre le stesse strutture melodiche fino in certi casi a ripetere molto spesso dei pattern consolidati.
Davis fu il primo a portare il sistema modale sul jazz e per quanto puoi ascoltarlo (nei dischi bee-bop almeno poi ha avuto le sue evoluzioni come ogni vero artista) sempre sul modale tornerà; in studio come in live.

E poi ugualmente anche lì è nevessario il supporto che puà esser dato dal vinile o dalla partitura in cui il musicista scrive e tramanda il proprio pezzo.

Vogliamo dare dell'arte al GdR? Con tutto il rispetto che nutro per questa forma di intrattenimento e di scambio culturale ci andrei leggero con i termini.


----------------------------------------
La sconfitta del nostro tempo è l'ineluttibile abituarsi allo scrichiolio annunciante il crollo.

[Modificato da Marcus Doupree 24/12/2004 1.28]

24/12/2004 01:34
 
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Dal tuo post mi è parso di capire che tu pensi che io sia d'accordo con la seconda concezione d'arte che ho scritto. In realtà no. Io non la condivido, né la comprendo, né la giustifico.
Io aderisco alla terza idea di arte, e, poiché in potenza il GDR è in grado di fare ciò che ho descritto, per me il GDR è arte.
Poi, se di fatto quando giochiamo noi facciamo Arte, questo è tutto da discutere. E' come quando mi metto a improvisare io: non riesco ad andare oltre il misolidio, il dorico o la pentatonica (magari aggiungendo anche la 5 bem) e non riesco a fare vera e propria arte, ma sento che comunque nella mia persona qualcosa cambia mentre suono (e a volte questo cambiamento dura).
24/12/2004 01:37
 
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Bah, si diceva la stessa cosa del cinema.
Comunque concordo, il termine arte viene appioppato a molte manifestazioni che hanno più relazioni con l'intestino che altro.
Io parlo di RpG studiato, sudato e frutto di vero e proprio addestramento tecnico (nella composizione della storia e nella rappresentazione di quest'ultima).
D'altronde Propp è Propp anche se lo applichi a GURPS. Le lezioni di Stanislanskij e Brecht possono essere applicate al GdR. E via dicendo.
Per me, il mezzo in sè ha enormi potenizalità artistiche: ovviamente bisogna distinguere i professionisti dai rettali.

24/12/2004 01:41
 
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Esatto, prorpio quello che volevo dire io. Chiedo scusa se non ci sono riuscito. [SM=x77420]
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Si avevo capito la tua propensione fosse sulla terza.
Ma anche lì è ridicolo voler prendere per arte tutto ciò che scatena un sentimento e porta ad una probabile elevazione di noi stessi. Si fa confusione tra usurfruizione,atto artistico e prodotto.
Si guarda il mondo dell'arte e della sua produzione indistintamente facendo di tutto un calderone dove bolle un pò di questo è un pò di quello, vi si aggiunge un pizzico di esaltazione dell'Io, una spruzzata di libertà individuale, inversione dello schema classico QB e si ha bello che pronto il nostro minestrone.
Minestrone in cui si sazziano a piene mani buona parte delle avanguardie.
Un allegro pappone che nella sua pretesa di modernità fa del concetto stantio di catarsi l'unico parametro di giudizio.
Anzi,si arriva a negare lo stesso giudizio su se stessa, il tutto diventa soggettivo all'artista creante e al suddito ricevente. Due scatole chiuse, sigillate, la comprensione è un optional.
é il concetto dell'opera che citavamo di Manzoni. L'artista si estrania dal suo pubblico, diventa l'unico suo metro e tutto quello che ci si può aspettare da lui è una sua concessione. Ti fa dono della sua Merda in barattolo e tu devi godere della sua opera d'arte come il dono più grande..
Misteri della Modernità.


Ma vado OT e vedo dalle vostre risposte che per lo più siamo in armonia.

Per tornare al RpG, seppure vogliamo dare in potenza tutta l'arte del mondo rimane sempre un gioco che di artistico non ha i mezzi di creare molto, anche se interpretato da Brando o Marteen sheen e come game Master Coppola.
Se si vuole collegare il discorso di melianne e qualle tuo, square, le possibilità di creare emozioni nel giocatore-interprete sono sicuramente molte ma:

a)L'emozione è nell'Arte ma l'Arte non è l'emozione
b)Si tende a dare una forza enorme al Rpg mando in altri luoghi, anche di questo forum, si nega invece che esso possa avere veramente a che fare, fino ad esserne una causa determinante,in tutti quei gravi casi che lo vedono come accusato numero uno. Cosa alquanto contradittoria direi.
(Non dimentichiamoci,per esempio, che furuono molte i giovani tedeschi che si suicidarono a causa dell'immedesimazione con i dolori del giovane Wherter di goethe)

c)Lo si può dire un Arte nell'accezione classica di Tecnè, ossia come fare e abilità. Porlo in somiglianza col teatro e considerare le grandi emozioni che una partita sentita può far scaturire come catarsi. Concedergli un ruolo educativo.
Sono pienamente d'accordo, ma anni di storia hanno riempito di significati cosi complessi la produzione artistica che questa semplice accezione mi sembra un insulto.


Non so, non credo di esser stato chiaro come avrei voluto essere, trall'altro sono il primo a vedere come problematico la questione estetica..Tuttavia ho detto quel che credo e sono pronto a farmi convicere da voi del contrario.


24/12/2004 02:18
 
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Scritto da: Marcus Doupree 24/12/2004 2.10
L'emozione è nell'Arte ma l'Arte non è l'emozione


Ma l'Arte provoca emozioni. Comunque, mi ero scordato del fatto che l'arte possa essere fruita; il GDR invece semplicemente non può. O, anche se potesse, non avrebbe più quella funzione di catarsi (a voler esagerare) che ha quando invece lo si fa.
24/12/2004 02:24
 
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Re:

Scritto da: Meliamne 24/12/2004 2.18

Ma l'Arte provoca emozioni.



Appunto: come ho detto:


Scritto da: Marcus Doupree 24/12/2004 2.10

L'emozione è nell'Arte
ma l'Arte non è l'emozione



Per esplicitare meglio:

Qualsiasi emozione non è Arte.
24/12/2004 02:28
 
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Re:
Scritto da: Marcus Doupree 24/12/2004 2.10
---------------------------
> Si avevo capito la tua propensione fosse sulla
> terza.
> Ma anche lì è ridicolo voler prendere per arte t
> utto ciò che scatena un sentimento e porta ad una
> probabile elevazione di noi stessi. Si fa confusione
> tra usurfruizione,atto artistico e prodotto.

Non credo si tratti di confusione o meglio ... questi sono tre componenti dell'arte, tre aspetti se vogliamo. Puoi parlarne in modo organico (come un tutt'uno) o sviscerarli separatamente, ma sempre di arte parli.
Un libro, un quadro o una statua sono prodotto dell'arte.
Una performance di Maradona, Uto Ughi o Pavarotti sono atti d'arte; gli stessi atti non hanno la stessa valenza (artistica) se compiuti da altri.
E come ho già detto, il fatto che un'orchestrina Jaz non suoni mai 2 volte allo stesso modo un pezzo, non rende il Jez una "forma" d'arte minore o meno fruibile rispetto alle altre.

> Si guarda il mondo dell'arte e della sua produzione
> indistintamente facendo di tutto un calderone dove
> bolle un pò di questo è un pò di quello, vi si
> aggiunge un pizzico di esaltazione dell'Io, una
> spruzzata di libertà individuale, inversione dello
> schema classico QB e si ha bello che pronto il
> nostro minestrone.

Su questo concordo appieno. Ma questo è risultato del consumismo moderno e ha poco a che fare con il gusto estetico o l'arte in se.

[CUT]
> Per tornare al RpG, seppure vogliamo dare in potenza
> tutta l'arte del mondo rimane sempre un gioco che
> di artistico non ha i mezzi di creare molto, anche
> se interpretato da Brando o Marteen sheen e come
> game Master Coppola.

Perchè manca il prodotto e l'usufruibilità?
Posso essere daccordo ma solo parzialmente.
Se faccio una gara di composizione poetica con 3 amici nel mio salotto ho il prodotto (le poesie) e la fruibilità (i 3 amici). Il fatto che l'atto o il prodotto siano fruiti da pochi non rende la cosa meno artistica anzi ... potrei dipingere per il solo piacere (personale) di farlo e senza mai mostrare i miei prodotti ad alcuno. Prima dicevi che alcune forme d'arte moderna non si occupano di ciò che trasmettono al proprio pubblico ed è verissimo, ma il pubblico può anche essere "se stessi" e basta, non trovi?
Nel Gdr secondo me c'è la forma più affascinante di prodotto, l'essere parte integrante del prodotto stesso!

> Se si vuole collegare il discorso di melianne e
> qualle tuo, square, le possibilità di creare emozioni
> nel giocatore-interprete sono sicuramente molte
> ma:
>
> a)L'emozione è nell'Arte ma l'Arte non è l'emozione

Io addirittura direi che nell'arte c'è il "catalizzatore" che genera l'emozione, nemmeno l'emozione in se stessa.

> b)Si tende a dare una forza enorme al Rpg mando in altri l
> uoghi, anche di questo forum, si nega invece che
> esso possa avere veramente a che fare, fino ad
> esserne una causa determinante,in tutti quei gravi
> casi che lo vedono come accusato numero uno. Cosa
> alquanto contradittoria direi.
> (Non dimentichiamoci,per esempio, che furuono mo
> lte i giovani tedeschi che si suicidarono a causa
> dell'immedesimazione con i dolori del giovane Wherter
> di goethe)

La Sindrome di Stendhal? Non è cosa contenuta nell'arte in se ma nell'individuo che ne fruisce ... è cosa ben diversa.

> c)Lo si può dire un Arte nell'accezione classica di T
> ecnè, ossia come fare e abilità. Porlo in somiglianza
> col teatro e considerare le grandi emozioni che
> una partita sentita può far scaturire come catarsi.
> Concedergli un ruolo educativo.
> Sono pienamente d'accordo, ma anni di storia han
> no riempito di significati cosi complessi la produzione
> artistica che questa semplice accezione mi sembra
> un insulto.

Secondo me non è tanto lo scopo che fa l'arte, quanto l'espressione e la creazione in se. Come ho già detto alcuni giochi e mestieri (ad esempio) sono molto più artistici di altri, nel senso che favoriscono espressione e creatività e le favoriscono al di la del loro scopo primario (divertirsi o guadagnare la strozza). Essere una forma d'arte o essere qualcosa che favorisce un atteggiamento artistico è sicuramente cosa diversa, ma proprio perchè scevra dal suo fine ultimo e soggettiva massimamente può avanzare o retrocedere nell'una o nell'altra direzione con soluzione di continuità.

Dwarfolo
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (Salvor Hardin, sindaco della Prima Fondazione)

[Modificato da Dwarfolo 24/12/2004 10.50]

24/12/2004 15:35
 
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Re:
--------------------------------------------------------------------------------
Scritto da: Squarepusher 23/12/2004 21.07
PS Insomma: ho studiato per l'esame di Arte Contemporanea un bastardo che cagava nei barattoli (il cui nome è Manzoni, come l'omonimo scrittore).
--------------------------------------------------------------------------------

Premetto che di arte ne so quanto un pinguino australiano, però ricordo perfettamente la "mèrd des artist" (credo si scriva così)...volevo portare una mia opera ispirata a quella, agli esami del 5, ma la teacher ha detto no. Chissà perchè.

Detto questo, controbatto a Square: allora tutti quelli che cagano nei barattoli sono artisti? Tutti quelli che dipingono dei quadri completamente rossi con una sola linea bianca sono artisti? Tutti quelli che disegnano macchine in corsa (futurismo), o che cantano l'ode di un motore a scoppio, sono esponenti di una corrente artistica?!
Wow, sono un'artista e non lo sapevo.

Io la vedo così: il GdR è un mezzo di espressione, nient'altro. Quello che poi, eventualmente, ne fa un'arte, è il SOOGETTO con la sua bravura, non il GdR in se!

Ad esempio, la fotografia come arte esiste, ma non possiamo dire che quando ci facciamo con l'autoscatto una foto assieme agli amici sbronzi, stiamo facendo un'opera d'arte!
E non è nemmeno un problema di qualità del materiale utilizzato, perchè (rimanendo sulla fotografia), a dispetto di tante merdate tecnologiche a X.Y megapixel, il National Geographic usa ancora le reflex di 30 anni fa (Asahi Pentax in testa), che costano la metà di una merdata tecnologica di alto livello!

Quindi, è logico che se chiami Al Pacino a fare un L\M (come il Riccardo III di Shakespeare), o Robert De Niro a fare un C\N (tipo Casinò), hai un GdR coi contro-cazzi! Ma non si può dire che se io, Luigino, Michelino e Davidello ci mettiamo attorno ad un tavolo a tirar dadi e a parlare come Dante, stiamo facendo arte! Per me è ridicolo...

Un altro esempio e chiudo: Alex Britti, per gli amanti della musica, è uno dei più grandi chitarristi Jazz d'italia. Ma per cosa è famoso? Per "La vasca", per "Però me piaci" (Crusca rulez). Ora, la persona è la stessa, la chitarra pure, la pedaliera anche (anzi è molto più avanzata quella per il pop)...possiamo dire che siano arte entrambi?


Evidentemente, oltre all'artista e alla forma d'arte (in senso materiale), ci deve essere un quid pluris che differenzia un'opera d'arte da una schifezza...qualcuno dice sia "l'emozione", ma io non sono d'accordo, perchè anche le cagate (in tutti i sensi) provocano un emozione. Negativa, certo, ma comunque provocano un'emozione.

Quindi, come è stato in precedenza detto, dobbiamo prima tutti intenderci su cosa sia arte e cosa no, estrarre da questo confronto un concetto definitore di "artistico" (che quindi funga da parametro discriminante), e poi applicarlo al GdR.


[Modificato da Tyris 24/12/2004 15.56]

24/12/2004 15:51
 
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Re: Re:

Scritto da: Tyris 24/12/2004 15.35
Detto questo, controbatto a Square: allora tutti quelli che cagano nei barattoli sono artisti? Tutti quelli che dipingono dei quadri completamente rossi con una sola linea bianca sono artisti?


Fatti un giro sulle TV private e vedrai di quelle televendite allucinanti!! Gente che mette insieme monete in un vaso e che espone cotale opera addirittura nei musei più rinomati del mondo ... e non ti dico a che cifre vengono venduti.
[SM=x77431]
Purtoppo viviamo in un'era consumistica e anche l'arte si "consuma" :(

24/12/2004 16:12
 
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Dwarf, non è per andarti contro, ma non possiamo sempre dare la colpa all' "epoca", al "consumismo" e alla "gente ignorante" come se noi fossimo un elìte...anche il medioevo era un periodo che il nostro, al confonto, è l'età dell'oro. Ma non mi pare che sia stato privo di arte! Cito solo 2 esempi: Giotto e Divina commedia.
Ora, dobbiamo cercare di andare al dì la del quotidiano, al di la della comoda barricata dell'accusa di consumismo, per arrivare ad apprezzare il concetto (o l'essenza, se preferite, dell'arte).

Io propongo il mio.
si può dire che una forma di espressione sia artistica quando:
- l'autore si propone di comunicare qualcosa
- questo qualcosa da comunicare debba avere, nella mente dell'artista un ricevente
- quando questo ricevente, oltre al "pubblico", sia l'artista stesso
- quando il ricevente recepisca il messaggio, e provi quella confortante sensazione che ci sia qualcun'altro a pensarla come lui

Il concetto che io ritengo discriminante fondamentale è il terzo, cioè quando l'artista mette in opera se stesso per comunicare, oltre che agli altri, anche a se stesso. In un certo senso, si sviscera e si analizza per comprendersi. Quindi per me, sostanzialmente, l'arte è condivisione ed autocomprensione di se stessi.
Ovviamente non vuole (e non può) essere una definizione assoluta, ma solo uno stimolo alla discussione che trovo molto interessante.

Quindi, secondo me, il GdR è una forma di espressione sì, ma non artistica, in quanto non vuole comunicare nulla, ma essere un semplice strumento di divertimento.


[Modificato da Tyris 24/12/2004 16.14]

24/12/2004 16:24
 
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Tyris, forse non mi sono spiegato. Tu hai chiesto se quelli che mettono una striscia bianca su un cartoncino rosso sono artisti e io ti ho risposto che ci sono (esistono) tizi che fanno anche di peggio ed espongono le loro opere (ammirate) nelle più famose gallerie d'arte del mondo (Parigi, Londra, NY).
Sono daccordissimo con te e quindi non mi stai dando contro, la mia era solo una constatazione di fatto ... oggi anche l'arte è consumismo e fenomeni "antiartistici" come questi sono possibili ANCHE grazie alle telepromozioni pietose.
Definirli artisti? ... nella mia personalissima opinione non mi passa manco per l'anticamera del cervello, ma c'è qualcuno che la pensa diversamente. Oggi (più che nel medioevo o in altre epoche) la comunicazione mediatica può tutto ;)


Dwarfolo
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (Salvor Hardin, sindaco della Prima Fondazione)

[Modificato da Dwarfolo 24/12/2004 16.25]

24/12/2004 16:27
 
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Meno male :D
In effetti io l'arte moderna non l'ho mai capita, e forse non la capirò mai...ma l'ho sempre preso come una mia mancanza, dato che non mi sono mai interessato a nessuna forma di arte in particolare (forse un pò la fotografia...e qualche strimpellata).


24/12/2004 16:32
 
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Cmq il tuo punto di vista è interessante. L'arte come condivisione. Eppure ci sono diversi artisti "veri" che non hanno mai condiviso un bel nulla se non dopo la loro morte. Forse, estendendo il concetto, più che di condivisione si potrebbe parlare di "condivisibilità" ovvero del potere che un'opera ha di trasmettere volente o nolente un concetto, un'emozione o (paradossalmente) l'assenza di concetti ed emozioni (qui andiamo sullo psicologico pesante [SM=x77404] ). Cosa ne pensi ?


24/12/2004 16:39
 
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Infatti, se noti, la mia "condivisione" non è specificata nè nel tempo nè tantomeno nello spazio. Inoltre, che l'elemento comunicativo sia nella sola mente dell'artista, è una condizione necessaria ma non sufficiente a configurare una forma d'arte (sempre secondo il mio piccolo parere).

Come ho già detto, per me l'elemento discriminante fondamentale sta nel fatto che l'artista vuole comunicare, oltre che agli altri, anche a se stesso. Se avete letto "La coscienza di Zeno", mi capirete al volo 8)


24/12/2004 16:41
 
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Letta letta (e infatti avevo capito [SM=x77419] )


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